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Autore: LadyYuna94    17/08/2023    0 recensioni
"Ogni notte, da ventun anni oramai, faccio sempre il solito sogno, è così strano.
/.../ La scena è sempre la stessa: un prato, alba appena inoltrata, io che rincorro un bambino con una casacca arancio acceso e i capelli neri. /.../ Corre ad una velocità assurda, non riesco mai a stargli dietro, i suoi capelli sono così strani, come se stessero sparati in aria per qualche forza misteriosa. Non so come si chiama, non so, in generale chi è. Di solito si sogna ciò che nella maggior parte delle cose si conosce, soprattutto quando si ha tre anni, ma evidentemente non è il mio caso..."
Maya è la figlia adottiva dei Brief e lei e Bulma sono inseparabili. Tra chiacchiere tipicamente femminili, caffè e decisamente troppe sigarette, l'ultima estate prima della laurea un incontro inaspettato con i nuovi investitori della Capsule Corporation, che nascondono un segreto inconfessabile, cambierà per sempre le loro vite e anche il loro modo di percepire la realtà...
(E' LA PRIMA LONG SU DRAGON BALL DELLA MIA VITA, SCRITTA UNA DECINA D'ANNI FA E RIVISITATA, CHIEDO GIA' SCUSA PRIMA DI PUBBLICARE XDXD)
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Nuovo personaggio, Radish, Vegeta
Note: Lemon | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 49:

Dopo essermi rimessa completamente in sesto da terribile scontro con Radish, ho ripreso gli allenamenti con Goku.
“Dovevo diventare più forte, era questione di vita o di morte...”
Ho proseguito fin quando il pancione non era diventato troppo ingombrante e il piccolo iniziava a scalciare troppo, facendomi sentire quanto apprezzasse il fatto che io mi dedicassi alla lotta con così tanta costanza. Così come mia sorella, ho continuato a lavorare fino alla trentacinquesima settimana di gravidanza, quando a momenti non riuscivo neanche più ad allacciarmi le scarpe al mattino per andare in ufficio, a quel punto anche sotto consiglio di mia madre e mio padre che era stufo di vedermi in giro per l’azienda, cercando sedie e divani per trovare ristoro, ho chiesto di andare in maternità.
La gravidanza è stata tranquilla tutto sommato, a parte qualche nausea mattutina, molto comune, tutto è filato liscio e normale.
Soprattutto normale.
“E questa era tra le mie preoccupazioni più grandi…”

Portare in grembo un bimbo per metà alieno non è proprio una passeggiata, ma a parte il senso di onnipotenza e sentirsi piena di energie, cosa che ha constatato anche Bulma con Trunks, la gravidanza di un Saiyan non è poi così diversa da quella di un comune terrestre e visto che da quando sono stata ricoverata tutto quel tempo per riprendermi dopo la lotta con quel mostro, ho preso un po’ in odio gli ospedali, ho iniziato ad accarezzare l’idea di un parto in casa.
La mia turchina sorella, però, ha storto il naso a quella notizia, cercando di dissuadermi in ogni modo.
- Maya, tu non sei normale- sentenzia, mantenendo stranamente un tono pacato.
- Se non fossi stata in ospedale, non so come avrei reagito a quel dolore insopportabile, perché rischiare?- mi dice in tono consigliero.
- Perché è una bella esperienza secondo me e poi non ho voglia di tornare in ospedale, con quel cibo orrido- replico disgustata.
- Scherzi, vero? E se dovessero esserci delle complicazioni?- domanda con tono inquisitorio.
- Non ce ne saranno- la rassicuro con un sorriso smagliante.
- Ascolta, nessuno di noi ha esperienza come levatrice, non siamo nel Settecento, sai?- mi ricorda piccata.
- Ti farà piacere sapere che Gine ha fatto nascere parecchi bambini Saiyan prima che il loro pianeta d’origine fosse distrutto- la informo.
- Davvero?- domanda curiosa, io annuisco.
- Sono in ottime mani e poi ci sarai anche tu con me, devi starmi vicina, me lo hai promesso- le ricordo, puntandole contro l’indice.
- Certo, non ti lascerei per nulla al mondo. Ma al primo urlo atroce, ti porto dritta in ospedale, intesi?- cerca di negoziare, indicandomi minacciosamente a sua volta.
- Intesi- rispondo arresa.

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Giugno

Quest’oggi Goku è in palestra con Vegeta tutto il giorno, così ho invitato le donne della mia famiglia per darmi una mano con i preparativi, come sistemare la culla, i giocattoli e rendere la cameretta accogliente e completa, proprio come l’avevo sempre immaginata.
Il termine è previsto per il 20 di questo mese, tenendo anche conto della settimana aggiuntiva che tutti i ginecologi si riservano di inserire, ma a conti fatti potrei partorire in qualsiasi momento, infatti Goku, al contrario del suo migliore amico quando è nato Trunks, vuole essere in giro il meno possibile per evitare di vedermi contorcermi dal dolore.
E soprattutto, vorrebbe evitare la vista di aghi e siringhe se possibile.
“Cominciamo bene...”

È tardo pomeriggio ormai e Bulma, Gine e la mamma mi stanno aiutando a sistemare le ultime cose per l’arrivo del piccolo. Nonostante abbia soltanto un lieve mal di schiena, non ho fatto altro che sorbirmi lamenti e ammonizioni riguardo al fatto che dovessi andarci piano e riposarmi.
“Tutte stronzate, sto benissimo!”
Neanche il tempo di pensarci, che mi siedo stanca e ansante su una delle poltroncine in terrazza, sperando di non destare sospetti.
- La cameretta è bellissima, è venuta proprio bene- si complimenta Gine con Bulma.
- Grazie, oltre ad essere una scienziata sono anche un’artista- dice lei risoluta e poi si siede accanto a me.
- Maya passami il cellulare per favore, così facciamo una foto da mandare a James e C-
Io mi mordo nervosamente il labbro inferiore, stringendo le gambe e avvertendo una sensazione umida e appiccicaticcia sulle gambe.
- Lo farei anche, ma...- lascio la frase a mezz’aria, abbassando lo sguardo e notando la pozza ai miei piedi.
- Cosa?- chiede, voltandosi nella mia direzione, ma cambia subito espressione notando la mia preoccupata.
- Credo mi si siano rotte le acque- annuncio passando in rassegna gli sguardi delle presenti, che sembrano di colpo essere diventate delle statue di cera.
- Chiamate Goku- è l’unica cosa che riesco a dire e da quel momento è tutto un susseguirsi di emozioni a ritmi velocissimi.
Gine prende il comando della situazione, mentre la mamma e Bulma, fronteggiato l’iniziale panico, si apprestano a preparare tutto l’occorrente per il parto, per poi farmi adagiare lentamente sul divano, Gine mi toglie veloce i pantaloni e mi allarga le gambe, mentre io comincio a respirare come ho imparato. Inspiro lungo, due espiri corti e procedo così, cercando di restare concentrata.
- Non mi rovinate il divano, per favore- ordino loro stringendo i denti, senza perdere il ritmo del respiro.
- Cielo, sta per partorire e pensa al divano!- urla isterica mia sorella.
- Io desideravo solo morire mentre arrivavano le contrazioni- mi dice allucinata, sconvolta dal mio autocontrollo.
- Bravissima, tesoro, stai andando benissimo!- mi dice Gine sorridendo, affacciandosi in cima alle mie ginocchia.
- Chiamate Goku per favore?!- chiedo alzando un po’ il tono della voce che tradisce il dolore che cerco di padroneggiare.
- Ci siamo, sento che sta arrivando…- annuncio chiudendo gli occhi e scuotendo velocemente la testa.
- Continua a respirare, vai alla grande, vedo già la testa!- ci mette al corrente emozionata la Saiyan, mentre il dolore alla parte inferiore del corpo inizia a farsi via via più forte, a tratti insopportabile.
- Va bene Maya, ora devi spingere, ok? Quando te lo dico io, spingi con tutta la forza che hai- mi ordina Gine penetrandomi con lo sguardo e io annuisco veloce in segno d’assenso.
- Bulma, prendi un asciugamani, l’acqua calda aiuterà i muscoli a distendersi- dice per poi voltarsi verso mia sorella, che esegue veloce, tamponandomi il sudore con la tiepida pezza.
- Ti vedo bene, non stai soffrendo come un cane?- domanda poi alzando un sopracciglio.
“Classica tattica per distrarmi...”
- Abbastanza- mento spudoratamente con una smorfia.
- Sorella mia, o sei un supereroe o hai una soglia del dolore paurosamente alta- conclude, tenendomi forte la mano, che io prontamente stringo quando sento che sta arrivando un’altra contrazione.
Dopo un tempo che mi sembra troppo lungo, scandito soltanto dai respiri e dal dolore delle contrazioni, sento la porta di casa sbattere e Goku e Vegeta che si precipitano in salone.
- Eccomi- annuncia Goku, pallido come un cencio, non appena mette a fuoco la scena davanti a sé.
- Ah, Kaaroth, finalmente! Coraggio, vieni qui- lo invita sua madre e lui si avvicina fissandomi stralunato.
- Maya se la cava piuttosto bene- dice Vegeta di spalle alla porta del salone e Bulma gli lancia un’occhiata glaciale mentre si lava le mani nel lavabo della cucina.
- Non tutti i parti sono uguali, per tua informazione- lo rimbecca tagliente, mentre in salone il travaglio continua e Gine fa cenno al figlio di sistemarsi alle mie spalle.
- Siediti lì e tienila dritta, massaggiale la schiena se riesci- ordina a Goku risoluta.
Lui esegue quanto gli è stato chiesto, fissandomi di lato con sguardo trasognato.
- Così?- domanda impacciato.
- Sì, ti prego continua- gli dico chiudendo gli occhi quasi in beatitudine.
“Incredibile, sento il dolore diminuire sempre più…”
E poi lui intreccia le sue mani con le mie abbracciandomi da dietro.
- Non preoccuparti, stringi forte- mi dice e io annuisco senza pensarci troppo sopra, affondando le unghie nel dorso della sua mano.
- Coraggio, Maya, così- dice Gine mentre io mi lascio andare e inizio ad urlare.
- Se la cava bene, eh?- mormora ironica Bulma a Vegeta, fissandolo torva.
- Preferisco mille battaglie e non questo baccano insopportabile- chiude la faccenda Vegeta, trasferendosi nella nursery lontano dagli schiamazzi, dove al momento Trunks dorme stranamente tranquillo.
Con una smorfia di dolore dipinta in faccia e urla da spaccare i timpani che ormai non riesco più a contenere, stringo le mani a Goku con tutta la forza che ho e poi abbandono la testa all’indietro contro il suo petto.
- Ecco anche le spalle, ci sei Maya, un ultimo sforzo- la voce di Gine è sempre più emozionata.
- Non ce la faccio- mormoro arresa ad occhi chiusi, ormai allo stremo delle forze.
- Sì, che ce la fai, non ti arrendere- mi sussurra Goku.
- Sono sfinita, vi prego, basta- dico piagnucolando.
- Coraggio, Maya, ricordi? I Saiyan non implorano mai...- mormora Goku per darmi la carica necessaria a compiere quest’ultimo immane sforzo.
- Ancora una spinta- mi incita Gine con un sorriso stampato in faccia.
- Dai Maya, così!- esulta Bulma che dalla sua visuale riesce quasi a vedere il bambino.
E con il sostegno di tutta la mia famiglia,ecco che ce la metto tutta e spingo con le ultime forze rimaste, urlando e stringendo forte i polsi di Goku, quando un pianto energico invade la stanza.
Mia madre con le lacrime agli occhi si affretta a passare degli asciugamani puliti a Gine, che emozionata anche lei pulisce il bambino.
- Oh...Ciao piccolino, benvenuto- dice Gine con gli occhi che le brillano.
- Amore della nonna- si accoda mia madre, incapace di contenere il pianto.
- Ce l’hai fatta- mi sussurra Goku e io espiro forte abbandonandomi completamente contro il suo corpo massiccio, poi mi volto ad osservarlo e lui sembra un ebete, ma la sua espressione non migliora quando Gine ci mostra il bambino.
- Guardatelo!- annuncia trionfante, attirando la nostra attenzione e l’espressione di tutti i presenti cambia di colpo, quando notiamo una cosa molto particolare.
- Oh santo cielo- soffia Bulma esterrefatta.
- Cos’è quella?- chiedo terrorizzata, indicando il bambino.
- Beh, se ti riferisci a quello che penzola dal suo fondoschiena, direi che si tratta proprio…- la frase resta a mezz’aria, completata da un coro delle voci di Goku e Vegeta.
- Ha la coda!- esclamano increduli, mentre io mi volto nuovamente verso Goku quasi terrorizzata.
- Cosa succede adesso?- chiedo ansiosa.
- Nulla, stai tranquilla- mi rassicura, chiudendomi in un abbraccio pieno di dolcezza e gratitudine per avergli appena regalato la cosa più preziosa al mondo.
- A quanto pare è un vero Saiyan, il mio nipotino, aspettate che lo sappiano Bardack e il Re- annuncia Gine fiera, mentre io continuo ad osservare riluttante quella lunga coda marrone e pelosa poco più su del sederino del mio bambino.
- Gliela toglieremo, se vuoi, non agitarti- mi rassicura nuovamente Goku, leggendomi perfettamente nel pensiero.
- Va’ dalla mamma, su- dice Gine, posandomi in braccio quel fagottino e un dolce visino paffutello, spunta da quegli asciugamani con vispi occhi e tanti capelli neri.
“È il mix perfetto tra me e suo padre. Proprio come Bardack aveva previsto...”
- Ciao, piccolino- dico mentre lacrime di gioia solcano le mie guance, Goku mi guarda, poi torna a guardare suo figlio completamente fuori di sé dalla gioia.
- Ciao, Gohan- dice felice e io sorrido a mia volta.
Quando quel giorno in ospedale, dopo quello strano sogno, io e Goku siamo stati subito d’accordo sul nome di nostro figlio, lui ha voluto raccontarmi la storia di suo nonno, il padre di Bardack, che ha combattuto con onore quando il pianeta d’origine dei Saiyan è stato invaso da quell’orribile mostro di nome Freezer.
Non avremmo potuto scegliere altro nome se non questo per lui.
- Sei così bello- mormoro persa, mentre quello scricciolo sbadiglia e io lo cullo delicatamente.
Bulma e Vegeta si avvicinano curiosi di conoscere il loro figlioccio.
- Non posso crederci, ha la coda… perché Trunks non ce l’aveva?- domanda il principe storcendo il naso.
- Perché… perché credo che mi sarebbe venuto un infarto se l’avesse avuta- replica velenosa Bulma.
- E poi i miei meravigliosi e geniali caratteri genetici hanno prevalso, che vuoi farci- conclude lei, beccandosi un’occhiata in tralice dal suo compagno.
Io li osservo e sorrido, poi la mia attenzione viene nuovamente e completamente catalizzata dal bambino tra le mie braccia.
“Adesso sì, che la mia vita ha un senso. Quel senso che doveva avere sin dall’inizio.”


********************************************************************************************************

9 mesi dopo…

- Ma gli farà male?- chiedo preoccupata a Bardack.
- Non sentirà nulla, soprattutto se dorme e poi ancora non cammina, non avrà alcun problema, fidati- mi rassicura il padre di Goku, abbozzando un mezzo sorriso.
- Io non voglio vederlo- annuncio, scuotendo energicamente la testa e dando le spalle ai presenti.
- Maya ti dispiace se la conservo? La coda, intendo…- domanda Veldock avvicinandosi per un attimo a me, mentre io continuo a dargli le spalle. Mi volto lentamente, con la fronte aggrottata, elaborando la sua domanda.
Dall’espressione interrogativa che immagino si sia dipinta sul mio volto, Veldock cerca di chiarire la sua posizione, ma Vegeta lo batte sul tempo parlando per primo.
- Mio padre intende dire che è usanza Saiyan conservare la coda, se rimossa- spiega il principe risoluto.
- Che orrore!- commenta quasi disgustata mia sorella e il suo compagno, di tutta risposta incrocia le braccia al petto come al solito guardandola male.
- Cos’è che ti procura ribrezzo, esattamente?- domanda pungente, a quel punto, Vegeta.
- Beh, non è proprio come conservare il braccialetto nascita che ho io di Trunks, questa è lunga, pelosa, è una parte del corpo a tutti gli effetti…- replica Bulma, contenendo a stento i conati di vomito.
- Se non vado errato, anche voi terrestri avete l’abitudine di conservare il cordone ombelicale, o i capelli dei neonati, sbaglio?- gli fa notare il compagno con un sorrisetto sardonico.
“Quello di chi sa di avere la ragione dalla sua...”
- Beh, in effetti...- commenta pensosa la turchina.
- E’ la stessa cosa, non lamentarti- chiude il discorso secco Vegeta.
- Io devo avere ancora la mia da qualche parte- si intromette Bardack divertito.
- Anche io, ovviamente- si aggiunge subito il Re.
- Capisco, deve contare molto per voi- replico arresa.
- Dunque, a meno che non voglia conservarla tu, sei sua madre, ne hai tutto il diritto...- comincia Bardack per convincermi.
- Non ho nulla in contrario, ma...- lo interrompo, voltandomi per un attimo verso Veldock.
- Se per sua Maestà non costituisce un problema, vorrei che fosse il Generale a conservare la coda di suo nipote- dico al Re, attendendo trepidante una sua reazione.
L’uomo tutto d’un pezzo davanti a me, sorride leggermente e annuisce.
- Naturalmente- si limita a rispondere e io mi rivolgo nuovamente a Bardack.
- Vorrei che fossi tu a raccontargli un giorno delle sue origini, della sua gente e da quale famiglia forte discende- dico abbozzando un sorriso, mentre Bardack mi fissa nascondendo la sua emozione dietro la solita facciata da duro.
- Sarà un vero onore per me, Maya- risponde mio suocero annuendo sicuro, ma suo figlio ci interrompe uscendo di soppiatto dalla cameretta.
- Ok, Gohan dorme profondamente, direi che è il momento- annuncia Goku avvicinandosi al gruppetto.
- Io resto qui- ribadisco la mia posizione e poi vedo tutti gli uomini allontanarsi lentamente.
- Ci vorrà un attimo- mi rassicura Goku e poi apre nuovamente la porta della nursery facendo entrare suo padre, Vegeta e, infine Veldock e poi se la richiude alle spalle, strizzandomi l’occhio.
- Vegeta l’ha presa proprio male questa storia, è diventato paranoico!- confessa esasperata mia sorella, una volta rimaste sole.
- Non ci ha dormito per notti intere, controllava Trunks ogni volta che gli cambiava il pannolino, ha preso la fissa con la coda- conclude con una smorfia e io le sorrido comprensiva.
- Capisco che è un grande onore per loro, ma credimi per me è stato uno shock e ancora ora se penso che potrebbero fargli male togliendogliela, mi sento una morsa allo stomaco- le dico triste.
- Vedrai che avranno già fatto- e nel mentre lo dice, avvertiamo un leggero pianto provenire dalla nursery e poi silenzio.
- Lo vedi?!- dico apprensiva a Bulma e faccio per entrare in cameretta con lei che mi segue a ruota.
(https://www.youtube.com/watch?v=SFUrZTvyr_I COLONNA SONORA)
Spalancata la porta, trovo tutti loro intorno alla culla e Bardack con la lunga coda di mio figlio tra le mani, mentre Goku si appresta ad accendere il carillon sulla culla.
- Dormi piccolino, non è successo nulla- lo sento sussurrare, mentre tutti mi lasciano spazio per controllare mio figlio.
Dorme beato nella culla a pancia in giù, mi avvicino con la mano al pannolino per controllare “i danni” e prima che lo sposti, Goku mi avvisa di una cosa.
- Gli ho messo un cerotto, giusto per precauzione, non dovrebbe perdere sangue- mormora sottovoce cauto.
Io mi volto a guardarlo allucinata, ricordandomi all’ultimo di non urlare e strepitare per non svegliare Gohan.
- Perdere sangue?! Mi avevi garantito che non gli sarebbe successo nulla e l’ho sentito piangere, ora mi parli di sangue?!- chiedo nel panico, gesticolando con enfasi.
- Shh, non ti agitare. Guardalo, dorme tranquillo- dice Goku, facendo un cenno con la testa alla culla.
Rivolgo nuovamente lo sguardo nella sua stessa direzione e in effetti Gohan è lì che dorme della grossa accanto al suo peluche preferito.
- Veloce e indolore, come ti avevo promesso- conclude Goku con un sorriso, mentre gli altri, sentendosi di troppo, decidono di lasciare la stanza in silenzio.
Sospiro di sollievo e poi mi perdo a guardare per un attimo Goku che fissa con aria fiera nostro figlio.
- Scusami, mi sono preoccupata- dico andandogli accanto, lui mi cinge le spalle con un braccio, mentre io mi appoggio con la testa sulla sua spalla ed entrambi guardiamo nostro figlio dormire.
- Non mi stancherei mai di guardarlo- confesso con tenerezza.
- Già, abbiamo fatto proprio un bel lavoro- risponde dandomi un bacio sulla testa.
- Lo hai detto, eppure quella sera ero triste, non mi sono impegnata molto- mormoro ironica, mentre Goku mi guarda con una faccia da pervertito.
- Oh no, ricordi male, ti sei impegnata eccome- mi dice in tono malizioso.
- Smettila!- gli intimo imbarazzata, con le guance che vanno a fuoco e lui mi sorride.
- Ti amo- gli dico, perdendomi nei suoi profondi occhi neri.
- Anche io, tantissimo… quando ne facciamo un altro?- domanda grattandosi la nuca.
- Cosa?!- chiedo esterrefatta.
- Scherzo!- si affretta a ribattere in sua difesa
- Meglio per te!- lo ammonisco, puntandogli l’indice contro e assottigliando lo sguardo.

   
 
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