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Autore: 9624_nu    24/08/2023    2 recensioni
Crowley sa che il dolore è parte della vita umana tanto quanto lo è della sua, che di umano non ha mai avuto nulla. Razionalmente, sa anche che non c’è alcuna motivazione per la quale dovrebbe rimanere lì, ad aspettare qualcuno che non tornerà e a vegliare su qualcosa che non interessa più a nessuno, specialmente quando c’è già Muriel a farlo.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Crowley sa che il dolore è parte della vita umana tanto quanto lo è della sua, che di umano non ha mai avuto nulla. Razionalmente, sa anche che non c’è alcuna motivazione per la quale dovrebbe rimanere lì, ad aspettare qualcuno che non tornerà e a vegliare su qualcosa che non interessa più a nessuno, specialmente quando c’è già Muriel a farlo. 

 

Razionalmente, sa che potrebbe andare ovunque senza lasciare traccia di sé e non tornare mai più, perché a nessuno interesserebbe. Nè all’Inferno, che lo ha rifiutato più volte, né tantomeno al Paradiso, che è stato rifiutato più volte da lui. Cazzo, che fottuta barzelletta, pensa con un sorriso amaro, mentre quell’ennesimo tramonto lascia spazio ad una tiepida sera di maggio, mentre Crowley si appoggia alla sua Bentley e non fa nulla se non guardare e pensare. 

 

Sono mesi che fa solo quello. Crowley guarda, osserva, immagazzina informazioni che non gli saranno mai utili nel suo cervello, semplicemente per tenerlo impegnato. Perchè Crowley pensa, sempre, continuamente. Pensa e rivive ogni singolo incontro con quello stronzo di un angelo nei passati 6000 anni. Ripercorre ogni conversazione, ricerca ogni sguardo e lambisce ogni parola uscita dalle sue labbra, sapendo che sarà incapace di dimenticare anche un singolo dettaglio che lo riguardi.

 

Eppure, forse vorrebbe. 

 

Crowley sa che il dolore è parte della vita umana tanto quanto lo è della sua, che di umano non ha mai avuto nulla. Eppure, è un demone, il dolore dovrebbe consolarlo. Dovrebbe strisciare nel dolore, nutrirsene, ricercarlo ogni giorno. Eppure, quando non lo sentiva più, quando non lo accompagnava in ogni anfratto dell’universo e quando la solitudine si era acquietata, non gli era mancato.

 

Che razza di demone è uno che desidera compagnia, amore, pace? Che razza di demone è uno che non riesce nemmeno a performare qualche semplicissima tentazione e chiede ad un angelo di stipulare un accordo per farlo. Che razza di demone è uno che si innamora perdutamente e fa di tutto per essere ricambiato? E soprattutto, che razza di demone è uno che non ci riesce?.

 

Crowley non si sente nulla. Non si sente angelo, nè demone, nè umano, nè tantomeno serpente. O forse si sente un po’ di tutto, ma non è abbastanza per nulla.

 

Crowley ha passato secoli a sfuggire da ciò che lo rincorreva vivendo ogni esperienza come fosse l’ultima, ha ottenuto il più pregiato valore del Paradiso da un angelo e ha poi scoperto di non esserne degno.

 

Ha visto nascere Dante Alighieri, Ugo Foscolo e Shakespeare. Ha visto ogni rappresentazione e ogni modo di immaginare l’amore. Ha conosciuto ogni pittore, artista, cantante o scultore. Ha avuto tutto nel palmo delle sue mani e un attimo dopo non ha avuto più niente, esattamente come un umano qualsiasi.

 

Crowley sa che il Piano Ineffabile prima o poi inizierà. Sa che un giorno, magari non troppo lontano, dovrà anche rivederlo Aziraphale, volente o nolente, per un motivo o per un altro.

 

Crowley sa che continuerà a fingere di non volerlo, di chiudere ogni parte di sé alla comunicazione con lui. Ma sa anche che non andrà da nessuna parte e spererà, pregherà, che quel giorno sia incredibilmente vicino.

 

Perché Crowley non è un angelo, non è un demone, non è un umano. Antony J. Crowley è semplicemente, irrimediabilmente, completamente, innamorato.

 
   
 
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