Libri > Sherlock Holmes
Segui la storia  |       
Autore: liraTH12    03/09/2023    0 recensioni
"...Non era un uomo dedito ai vizi o alle estreme passioni. Viveva ritirato, trovando conforto unicamente nel cibo, a cui si dedicava con estrema cura. Aveva interessi molto disparati, parlammo di letteratura, di politica, perfino di biologia eppure ogni informazione non sembrava destare in lui grande stupore o meraviglia. La sua enorme conoscenza riduceva il sapere a semplici dati che in realtà lo annoiavano. Leggeva gli uomini come se fossero romanzi, ma questa straordinaria capacità sembrava ormai lasciarlo indifferente."
Genere: Azione, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes, Sorpresa
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Devo come prima cosa informarla del fatto che il mio vero nome non è Mr Anderson. Io e lady Clara concordammo all’inizio della nostra corrispondenza che fosse meglio essere prudenti, a causa della mia professione. Il mio lavoro è infatti quello di fornire della consulenza discreta su questioni delicate, senza ricorrere all'ingombrante presenza della forza pubblica. Sono rinomato per il mio lavoro e il mio nome ha per molte ragioni raggiunto una certa notorietà. Ora veniamo alla questione. Circa 20 anni fa, ero un giovane promettente, specializzato in questioni di.. diritto, per così dire. Fu vostro padre, Lord Henry Hutterfield, a contattarmi. Temeva per la sua vita e per quella di sua moglie Clara. Non vi dirò altro su questo, ma il pericolo era reale. L'ultima sera, quando ero ormai prossimo al ritorno a Londra e la situazione era sotto controllo, vostro padre si confidò con me. Mi disse di aver consultato uno stimato medico, noto per la sua discrezione, e la diagnosi era stata dura da accettare: non poteva avere figli.” 

Rimasi immobile, intontito dalla musicalità della sua voce per poter comprendere pienamente il significato di quella vaga affermazione. L’uomo aveva smesso di parlare, e mi osservava attentamente. Il suo volto sembrava ardere tra le fiamme del camino.

“Capirete quanto la situazione fosse delicata… si fece un accordo e ripartiti il giorno dopo.  Evidentemente vostra madre ha ritenuto opportuno sciogliere il silenzio.” 

Si alzò di scatto, mi porse la lettera, e poi tornò immediatamente a rifugiarsi dietro la scrivania, mettendosi nella stessa posizione in cui mi aveva accolto. “Lady Clara mi prega di dirvi tutta la verità, leggetela voi stesso senza ulteriori indugi.” Le mie mani avevano raccolto il foglio meccanicamente, ancora non ero sicuro di che cosa stesse succedendo. Mi immersi nella lettura, sempre più incredulo, ma il contenuto era chiaro.

I conti Hutterfield erano sposati da dieci anni e non avevano avuto eredi. Disperati, avevano chiesto un aiuto poco ortodosso all'uomo che ora mi stava davanti.

Appoggiai il foglio sulle mie ginocchia e rimasi a fissare il vuoto per non so quanto tempo.

Difficile descrivere il silenzio che in quel momento riempiva la mia mente, o la pesantezza che aveva trovato posto nel mio cuore.

“Lei è dunque mio padre.” dissi infine, trovando un briciolo di coraggio.

“Io non sono suo padre Sir Daniel, Lord Henry Hutterfield è suo padre. Io sono solo un mezzo che le ha permesso di venire al mondo, un uomo con cui condivide parte del DNA, ma non sono suo padre.” rispose l’uomo con voce assolutamente tranquilla.

Sorrisi.

“Lei la fa molto facile.”

Mi ricordai improvvisamente che durante la sua spiegazione aveva accennato al fatto che Andersen non fosse il suo vero nome. Raddrizzai la mia schiena sulla poltrona, mi sistemai la giacca e guardai negli occhi l’uomo davanti a me.

“Posso sapere il suo nome Sir?"

“Io non credo sia necessario, milord.”

Mi alzai in piedi, ormai avevo ripreso il completo controllo della mia mente.

“La sua identità rimarrà segreta se è ciò che preferisce, ma io vorrei sapere con chi sto parlando.” 

L’uomo sorrise divertito. Spostò distrattamente qualche foglio sulla sua scrivania, con apparente noncuranza.

“Il mio nome è Mycroft Holmes.”

“Molto bene Signor Holmes, credo che noi due abbiamo alcune questioni di cui parlare.” dissi e con fare disinvolto gli tesi la mano.

Lui mi guardò, sorpreso. Mi scrutò con i suoi occhi grigi, scandagliando la mia anima e poi ricambiò la mia stretta di mano.

“Clara ti aveva descritto molto bene.” disse mentre l’ombra di un sorriso si fece spazio sulle sue labbra. 

Probabilmente notò il mio turbamento quando sentii il nome di mia madre pronunciato in un modo così intimo. Ritrasse la mano, come se si fosse scottato.

“Signor Holmes, posso sapere il perchè della corrispondenza con mia madre?” 

“Non è come può sembrare Milord. Sua madre era la creatura più nobile che io avessi mai incontrato, la fedeltà a vostro padre non è da mettere in discussione. Fu lei a cercarmi qualche anno dopo il nostro unico incontro, mi disse che temeva per la vostra vita Sir Daniel, ma i suoi erano solo vaghi sospetti, privi di prove tangibili. Mi chiese di rimanere in contatto con me, per corrispondenza, in modo che potessi intervenire in caso di bisogno. In tutti questi anni non è mai stato necessario, ma lady Clara coglieva l’occasione per aggiornarmi sulla vostra crescita.”

Holmes aprì una vecchia lettera, estrasse un foglio e me lo porse. Era un mio ritratto, fatto con un inchiostro blu intenso. Mia madre aveva una spiccata dote per il disegno e nel corso degli anni aveva fatto spesso dei piccoli ritratti, ma quello lo ricordavo bene, quel blu così intenso mi aveva colpito profondamente. Il mio cuore tremò al dolce ricordo della sua mano bianca intenta nel disegno.

“Clara non avrebbe dovuto farlo, ma in tutte queste lettere mi parlava di voi, di quanto stesse crescendo in salute, delle prime parole. Immagino di doverla ringraziare in cuore mio, è lei che ti ha fatto venire qui.”  disse Holmes. Soppeso le parole successive, indeciso.

“Vuole pranzare con me Milord?” 

“Pranzerò con lei Signor Holmes, a patto che non mi chiami più Milord.”

“Non credo sia conveniente…”

“Questi muri non parleranno. La prego Signor Holmes, mi chiami Daniel.”

“Mi sta chiedendo qualcosa di molto difficile...” mormorò l'uomo.

“Insisto.” 

Mycroft Holmes sorrise.

“Va bene Daniel, faremo a modo tuo.”

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Sherlock Holmes / Vai alla pagina dell'autore: liraTH12