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Autore: oscuro_errante    04/09/2023    2 recensioni
Una ladra scout Elfa rimane per un po' in un villaggio, vicino a Neverwinter, per assicurarsi che la chierica Aasimar aggredita da un gruppo di briganti, e che l'aveva aiutata in precedenza, guarisca correttamente.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le Leggende dei Forgotten Realms'
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L’Elfa, una ladra scout appartenente a una famiglia nobile di Evermet, si fermò all'ingresso della stanza in cui la chierica Aasimar era ricoverata dopo quanto accaduto qualche giorno prima, vicino alla foresta che confinava con un lato del villaggio in cui si stavano riunendo con il gruppo di avventurieri dell’elfa.
«Cosa stai facendo, esattamente?»

L'altra donna si fermò a metà movimento, alzando lo sguardo verso l'ingresso, dove l'esile e longilinea forma dell'elfa si stagliava come un'ombra contro il sole al tramonto. La chierica borbottò qualcosa in merito al desiderio di bere un sorso d’acqua e su come fosse perfettamente in grado di procurarsi da sola il necessario, ma era chiaro che stesse ancora soffrendo per il dolore causato dalle ferite non ancora completamente rimarginate.

«Perché non lasci che ti aiuti?» le chiese l'Elfa, entrando finalmente nella stanza e lasciando il suo arco lungo e la faretra vicino al piccolo comodino accanto al letto dell'Aasimar; due pugnali erano abilmente nascosti nei suoi stivali, mentre una spada corta era inguainata al suo fianco sinistro.

«Ti preoccupi troppo,» sbuffò l'Aasimar, ma nonostante ciò, lasciò che l'altra donna la aiutasse a sistemarsi nuovamente sul letto. Il suo volto si rilassò immediatamente, segno evidente di come, nonostante le sue spacconate, stesse ancora soffrendo.
«Sicuramente,» le sorrise la scout, prendendo la brocca ormai vuota dal comodino e uscendo dalla stanza, nel piccolo ma confortevole salotto, per riempirla di acqua fresca e cristallina da uno dei secchi rabboccati di recente.

«Grazie,» rispose la chierica quando la ladra le offrì un bicchiere ricolmo d'acqua e posò la brocca, ora riempita, nuovamente sul comodino. Con un'alzata di spalle, l'elfa si sedette sullo sgabello disponibile accanto al letto, al quale si appoggiò con un braccio; dopo aver finito di bere, l'Aasimar lasciò il bicchiere sul comodino e strinse le dita dell'Elfa con un sorriso riconoscente, senza lasciarla andare. Rimasero così per un po', godendo della reciproca presenza.

   
 
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