Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: martyvax    04/09/2023    0 recensioni
Se Sesshomaru avesse provato dei sentimenti per una demone straniera e per troppo orgoglio l'avesse ferita e allontanata il giorno in cui è nato Inuyasha?
Lei si batterà per proteggere il piccolo ancora in fasce fino a creare con lui un forte legame, crescendolo.
Richiamata dal suo clan sarà costretta a lasciarlo da solo, ormai adulto.
Nel momento del ritorno in Giappone riuscirà Sesshomaru a riconquistare la sua fiducia e farla innamorare di sé?
Cap 3:
«Tutto ciò che vuoi, ma non morire!» Si guardava freneticamente attorno, con le lacrime che le rigavano ampiamente il viso. Aveva perso l'uomo più vicino a un padre che avesse mai avuto e ora anche lei, Izayoi, la sua unica amica.[...]
«Proteggi il mio bambino, sì forte. Dovete... vivere!»
Cap. 32:
«Mi pare evidente. Quei due testoni sono fatti per stare insieme, hanno già praticamente una figlia insieme. Per non parlare del fatto che nessuno desidera una Principessa dell’Ovest diversa da Kuria. Con il pessimo gusto che ha chissà che scelte potrebbe fare quella lastra di ghiaccio.»
Eventi dalla 4° stagione in poi, buona lettura!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Signora Madre | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Spiegazioni, fiori e medicazioni solo per te

Rin non le lasciò la mano neanche per pochi istanti, quasi pretendendo le sue attenzioni. Si rifiutò di addormentarsi, fino a quando non cadde stremata in grembo alla demone. A quel punto il resto della compagnia poté avvicinarsi e interagire con discorsi più da adulti.

«Sei stato molto paziente, Inuyasha, mi meravigli piacevolmente.» Sussurrò Kuria al fratello minore.

«Non potevo fare altrimenti, Rin ha sofferto molto più di me.»

«La mia bambina.» La tenne contro il proprio petto, cullandola dolcemente.

A distanza sentì gli occhi di Kagura scrutarla, il gruppo le fornì tutte le spiegazioni necessarie. Serva e ‘figlia’ di Naraku allo stesso tempo.

«Perdonami se faccio delle domande in questo momento di ricongiungimento Kuria, ma chi erano quei demoni che ci hanno attaccato?» Miroku si era avvicinato con una serietà inaspettata da parte sua.

«Sfortunatamente si trattava di demoni del clan avversario al mio. Siamo in lotta da tanti secoli, ma mai mi sarei aspettata di trovarli anche qui. Anzi, pensavo che dall’ultima guerra fosse tutto concluso. A quanto pare in questi cinquant’anni si devono essere riorganizzati, ma sul perché siano qui e mirassero alla mia Rin… Non so dare spiegazioni. Dovrò attendere il ritorno di Isidorus.» Sospirò stanca. A quanto pareva il suo rientro cominciava con il botto.

«L’armatura nuova, invece? Non è la tua solita.» Inuyasha la osservava cercando di capirne la fattura.

«No, hai ragione. Durante i miei primi allenamenti con la somma Badma la mia fedele armatura si è irrimediabilmente crepata fino a spaccarsi. Ho proseguito gli allenamenti con dei normali vestiti di stoffa, credo fosse pensato di proposito per costringermi a concentrarmi e aumentare la velocità dei miei riflessi. Questa armatura invece è di mia madre, un dono prezioso quanto lo fu a suo tempo Yoso.» Si sfiorò la spada, guardando verso il cielo, Inuyasha di riflesso seguì il suo esempio in un rituale ben consolidato. La compagnia preferì lasciarli da soli per rivangare i ricordi.

***

Con la sua estrema velocità Sesshomaru giunse presto dove desiderava. Dal decesso di suo padre, sua madre faceva levitare il palazzo senza una fissa dimora invece di lasciarlo fisso al suo posto. Troppo pericoloso senza lui o il Generale a protezione.

Atterrò sulla soglia e senza perdere ulteriore tempo entrò dirigendosi nelle stanze del medico di palazzo.

«Oh, mio signore! Voi qui!» Si inchinò profondamente, stupito dalla improvvisa comparsa.

«Medico, raccogli i tuoi strumenti del mestiere, verrai con me. C’è una ferita avvelenata da miasma da ricucire.»

«Signore, la signora Madre ne è al corrente?» Sudò per l’occhiata scoccata dal suo padrone.

«Non ti devi preoccupare di questo. Raduna i tuoi strumenti. Fai alla svelta!» Detto ciò si voltò per dirigersi verso le stanze di sua madre. Venne immediatamente annunciato e Inukimi lo accolse con il solito sorriso dolce, ma finto.

«Sesshomaru, figlio mio, quale piacevole visita. Mi riferiscono che hai richiesto al mio medico di preparare i suoi averi e seguirti. Non sai più rigenerarti?» Lo schernì dolcemente, con un sorrisetto divertito. Le lezioni che doveva impartirgli come madre non erano ancora concluse.

«Hm! Non è per me.»

«A chi rivolgi questo pensiero gentile, figlio mio?» Lo sapeva già, o quanto meno ne aveva il forte sospetto.

«Quella sciocca di Kuria si è fatta ferire un braccio da una freccia avvelenata, anche se non se n’è ancora resa conto.» Lo scampanellio di risatine che ne conseguì fu molto irritante, ma con sua madre doveva sempre trattenersi o la situazione sarebbe peggiorata.

«È tornata, allora! Mi pareva avessi detto che non te ne importava. Te ne andasti con aria sdegnata se ben ricordo, senza nemmeno accennarle un saluto. Come mai questo interesse tardivo?» Erano pur sempre passati tre anni.

Questa volta a fare un sorrisino fu il figlio.

«Potete anche aver annullato e calpestato i desideri di mio padre, ma Kuria ha delle promesse da mantenere nei miei confronti e quindi non la lascerò corrodersi per del miasma. Il nostro fidanzamento è ancora valido.»

«Ah, quindi le sei legato al punto tale da usare questi mezzucci. Non guardarmi con quell’espressione arrabbiata e risentita, Sesshomaru. Lei può averti fatto tutte le promesse che vuoi, ma se resto contraria all’unione non potrai agire molto. Quanto alle volontà di tuo padre ti ricordo che ne sai davvero poco.» Il figlio fece una smorfia di contrizione mista a rabbia. A quel punto la voce di Inukimi cambiò drasticamente, divenne dura e severa.

«Sei mio figlio, che sappia non hai mai perso una battaglia. La tua facilitazione l’hai già ottenuta e non sei stato capace di farla fruttare. Questa volta dovrai impegnarti. Prendi pure il medico con te, invierò un emissario per farlo tornare.» Entrambi i suoi genitori riponevano grandi aspettative in lui, nonostante suo padre non gli avesse lasciato Tessaiga, e Tenseiga fosse ancora un complicato enigma da risolvere.

Si inchinò leggermente davanti alla genitrice per poi voltarsi senza proferire nessuna parola. Diede ordine al medico di afferrare saldamente la sua stola e poi partirono veloci, iniziava ad albeggiare.

***

Durante la notte Kuria avvertì la pelle tirare e prudere, ma essendo un fastidio leggero non se ne preoccupò. Semplicemente la mattina si pulì con l’acqua del fiume, confidava nel proprio potere demoniaco affinché autonomamente completasse l’opera di guarigione.

Se non fosse diventata tanto potente com’era attualmente di sicuro il veleno sulla ferita sarebbe entrato in circolo nel giro di poche ore, uccidendola. Sempre con Rin che le teneva una mano, destra o sinistra a seconda degli spostamenti, notò la prolungata assenza di Sesshomaru.

Quella constatazione le diede il nervoso.

“Avrà continuato a lasciarla da sola con Jacken pur sapendo della mia condizione?” Scosse la testa e respirò profondamente, non c’era motivo di arrabbiarsi. Rin era sana e in salute.

Fu riscossa dai suoi pensieri per il rumore forte provocato dal battito d’ali. Isidorus stava planando in sua direzione con Hikari al seguito.

«Bentornata sorella!»

«Sono felice anche io di rivederti, Hikari!»

Fece per voltarsi verso il figlio del suo patrigno così da riprendere il discorso lasciato ammezzato la sera precedente, ma prima che potesse proferire parola si ritrovò un mazzo di fiori di campo sotto il naso e poi nella mano libera. Isidorus le stava donando dei fiori!

«Per te, Eileen, che sei la più bella.» Percepì il sangue finirle dritto in faccia e un gran calore, riuscì a non balbettare per fortuna.

«Grazie, Isidorus! Un pensiero tanto gentile.»

La guerriera nuovamente sentì un brivido risalirle lungo la schiena, quasi in uno schiocco di frusta. Ricomparso da poco Sesshomaru fissava la situazione restandole alle spalle e non sapeva perché ma lo avvertiva più che vagamente alterato. Nel mentre suo fratello minore sussurrava a Kagome qualcosa su corteggiamento e simili. Smise immediatamente perché l’occhiataccia gelida di Sesshomaru colpì pure lui.

Kagura, che fino a quel momento era rimasta indifferente e in disparte, si interessò improvvisamente allo svolgimento degli eventi avvicinandosi al demone albino.

«E tu chi sei, piccoletto?» Chiese la signora del vento al medico. Di aspetto il demone era molto basso e un po’ paffutello e abbastanza spaventato dall’essere fuori dalle sue stanze.

«Il medico per Kuria.» Rispose secco il padrone per lui.

L’interessata si voltò di scatto stando attenta a non fare male a Rin torcendole il braccio.

«Ah! Vecchio Ichiro! Quanti secoli! Sto bene, comunque, la mia ferità si chiuderà a breve.»

«Ormai sono qui, lasciate che vi curi lo stesso.»

Ichiro, dai modi delicati e gentili, conosceva diversi metodi per ammansire la quasi sposa di Sesshomaru. Stranita dalla situazione a lei non rimasero opzioni e cedette sedendosi per terra.

«Perché ti sei scomodato tanto, Sesshomaru?»

Le loro iridi si incontrarono, si studiarono quasi gentilmente considerando come normalmente avvenivano le loro dispute. Tutta quella tranquillità mise i brividi a Inuyasha, che fosse una tregua prima di una tempesta distruttiva?

«Il tuo olfatto non è abbastanza fine, ma sento perfettamente l’odore di un veleno provenire dalla tua ferita.»

Non disse di più, si limitò a fissare la bambina che non si scollava dal fianco della demone. Kuria sospirò, le stava salvando la vita cosicché la bambina non soffrisse. Peccato! Per pochi secondi la speranza che fosse perché le interessava la sua vita le aveva scaldato il petto.

«Capisco. Va bene, grazie Sesshomaru.» Annuì tranquilla abbozzando perfino un sorriso che, seppur di cortesia, restava pur sempre un sorriso! Lui rimase sorpreso e la fissò mentre si faceva suturare il taglio sul braccio e tornava a dare attenzioni a quell’insulso Isidorus. Ponendogli domande sul perché fosse lì e sulla situazione con i nemici in patria.

Generalmente lei gli procurava sempre un pretesto per battibeccare, uno qualsiasi! Un insulto, una parola sprezzante, una richiesta ulteriore di attenzione e ora il nulla. Lo stava ignorando? Era completamente disinteressata?

Di nuovo a captare la situazione di anormalità e il vago stordimento di Sesshomaru, incredibilmente, fu proprio Inuyasha. Anche se al maggiore non piaceva ammetterlo restavano fratelli da parte di padre e a lui erano già capitate situazioni simili tra Kagome e Koga. Per quanto lo stesso mezzo-demone sapesse di non dover temere davvero il lupo… lo stesso non si sarebbe potuto affermare con certezza sullo straniero.

«Ancora non comprendo perché i demoni orso nostri nemici siano giunti fino a qui, attaccando loro per di più.»

«Per secoli tua madre ha nascosto la tua ‘sparizione’, anche dopo che eri tornata in patria per aiutarci. Temo l’abbiano seguita qualche anno fa. Ci ha avvisati Hikari della loro presenza su questo territorio, a quel punto sono stato mandato qui per aiutarla a diminuirne il più possibile il numero.»

Hikari lo osservava con espressione quasi dolce ma lui pareva avere occhi solo per la maggiore.

«Scusate se interrompo il discorso, ma la sutura e il bendaggio sono conclusi. Prestate solo attenzione nei prossimi giorni, ma non dubito che guarirete completamente.»

«Ti ringrazio Ichiro, sei stato molto gentile.» Quel demonietto l’aveva ricucita e riassemblata talmente tante volte che entrambi avevano perso il conto.

«Per la mia principessa questo ed altro.» Rispose subito lui inchinandosi con devozione.

Kuria parve arrossire e si grattò la nuca a disagio. Sesshomaru, posizionato a pochi passi lì davanti a lei, alzò un angolo della bocca.

«Mi dispiace Ichiro, ma non sono più la tua principessa. Lo sai, vero?» O la notizia non era trapelata ai servi del palazzo? L’ometto risollevò la testa e guardò in modo interrogativo entrambi.

«Pensavo… fosse tutto risolto vista la richiesta del mio padrone. Mi dispiace mio signore, non volevo farvi fare una cattiva figura.» Si inchinò di nuovo profondamente, fino a che la testa non raggiunse il terreno.

Comprendendo che Kuria si sentiva estremamente a disagio, seppur gongolandone leggermente, gli fece cenno di non preoccuparsi.

«Non hai nulla di cui preoccuparti.» Gli angoli della bocca si mossero impercettibilmente, donandogli l’espressione enigmatica che spesso lo contraddistingueva.

La demone davanti a lui alzò un sopracciglio in un interrogativo muto, ma lui non apparve intenzionato a darle alcun tipo di spiegazione.

Vedendolo voltarsi, e con Kagura che gli ronzava attorno, Kuria sospirò e decise di rivolgere le proprie attenzioni a Isidorus per progettare un piano di attacco. Sarebbe stato un disastro se Naraku si fosse coalizzato con i demoni orso.

Il medico venne presto ricondotto a palazzo da un emissario della signora Madre, salutò con estremo rispetto sia il suo padrone Sesshomaru, sia la principessa Kuria. Nutriva nel cuore la speranza che il principe dell’Ovest la riconquistasse e gli augurò mentalmente tutta la fortuna possibile. Quasi tutti a palazzo ci speravano, in verità.

“Vi auguro Principe di riuscire ad appianare i dissapori con la Principessa e di vedervi presto insieme a palazzo, uniti in matrimonio e felici. Sareste una meravigliosa e splendente coppia reale. Proprio ciò di cui l’Ovest ha bisogno.”

***

«Quindi Kuria e mio figlio sono riusciti a dialogare in modo civile?»

Inukimi osservava Ichiro dal suo scranno all’esterno del palazzo. Lo scrutava per comprendere se le raccontava la verità o una menzogna.

«Sì, mia signora. Ho potuto constatare una certa maturità nei modi della Principessa e anche vostro figlio, il Principe, mi è apparso conciliante… anche se…»

«Piccolo demone medico, sai bene che odio i balbettii. Parla e basta.»

«Temo che il Principe Sesshomaru abbia una nuova compagna e anche la Principessa Kuria, per quanto entrambi guardassero con malcelato disprezzo le rispettive controparti.»

La signore dell’Ovest emise una risatina divertita e scosse la testa.

«Non hai nulla di cui preoccuparti!»


Angolo autrice:

Bentornati!

Spero che questo capitolo vi sia gradito e magari allieti un po' il rientro.

Iniziamo a far sciogliere Sesshomaru con calma, ma anche Kuria che altrimenti si trincerebbe nel suo orgoglio.
Da qui in avanti la signora Madre diventerà un personaggio dietro le quinte abbastanza importante. Non la rivedremo presto, ma state certi che spia i due testoni.

Cercherò di pubblicare un capitolo ogni due settimane all'incirca! Sto finalmente leggendo il manga nel tempo libero :)

Ringrazio chi sta leggendo la storia o magari anche rileggendo, viste le varie modifiche e gli anni di assenza.
Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate in un commento!

MartyVax


  
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