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Autore: KikiWhiteFly    15/09/2009    3 recensioni
[Completa; Raccolta di One shot] [Shikamaru ~ Ino]
5. «Tu non ci crederesti, ma è zucchero filato. Tu, Shika, hai bisogno di toccare lo zucchero filato... assaggiarlo, forse. E, anche avendolo assaggiato e toccato, non è detto che tu ne sia pienamente convinto. Io... credo. So. Non è più bello così, il mondo?»
Genere: Erotico, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Inside your heart








Sei incinta...?”

Sì”, la ragazza abbassò lo sguardo, come a colpevolizzarsi. Istintivamente portò una mano sul ventre, ancora piatto, massaggiando con cautela quel bambino che viveva dentro di lei.

Te ne libererai...”, le scrollò le spalle Shikamaru, in modo irruento. “... vero?”

...”

Silenzio.

Vero?”, ripeté lui. Occhi assassini, tono di voce che si alzava di un'ottava, mani che fremevano di rabbia. Ino non riuscì a nascondere un certo timore, di fronte quegli occhi che le apparivano improvvisamente carnefici.

Parli come se non volessi seccature, Nara... non t'importa neppure un po' del nostro bambino...”, gli prese il volto, stringendolo in un palmo.

Stavolta fu lui a tacere; smise perfino di toccarla, distanziandosi improvvisamente da lei.

Ho capito”, annuì Ino, appoggiandosi con una mano al marmo bicromatico del lavabo.

Torna da lei, allora”, gli diede le spalle. Non voleva mostrarsi fragile, di fronte a lui.

Torna da tua moglie”






Ino si stava girando tra le dita un piccolo rettangolino scuro, sfocato qua e là da un bianco tendente al grigiastro. Era solo l'ecografia, che stava osservando come un'ossessa, ormai da ore.

Un rivolo salato le scese sullo zigomo, fino a toccare terra, con la proverbiale lentezza della sofferenza. Shikamaru aveva sbattuto quella porta da ore, lasciandola sola con l'amarezza, il rimpianto, la rabbia... Osservò i vestiti di Shikamaru, sparsi qua e là per la stanza -era solito lasciare sempre qualche sua traccia quando se ne andava, chissà, forse per lasciargli un segno della sua presenza-, e pianse.

Una lacrima tirava l'altra... e Ino strofinava la maglia di lana sulle guance marmoree, singhiozzando di tanto in tanto. Alla fine lui aveva scelto... doveva saperlo.

Lui aveva una famiglia, o almeno era in procinto di costruirne una, tutta sua. E lei era il terzo incomodo, l'intrusa. Perché il loro matrimonio era perfetto, era lodato e stimato da tutti... quel matrimonio. Shikamaru però, gli aveva più volte raccontato che aveva sposato Temari per inerzia, per affetto, non certo per amore.

Ma così come l'aveva costruito quell'amore -in tempi immemori, ormai remoti- poteva distruggerlo?



Konoha, tarda notte.






Il citofono suonò, ripetutamente.

Ino aveva preso sonno, era caduta nel mondo dei sogni... quella sottile linea che divideva il reale dal surreale, la felicità dalla sofferenza. Quest'ultimo paragone le parve assai azzeccato, dal momento che aveva l'impressione di aver fatto un sogno dal vago sapore della felicità.

Appena aveva aperto gli occhi -scossa da quel dannato suono-, aveva visto per un momento il ritratto della gioia, palesato davanti i suoi occhi... tutto era bianco, di quel candore che dissipava il nero, il baratro in cui scendeva solo chi aveva perso ogni speranza.

Così, si alzo di malavoglia, scrutando con estrema attenzione le crepe sul soffitto immacolato, di un anonimo color latte, artificiale. Massaggiò il capo, sbadigliando più volte.

“Chi è?”, trattenne un'imprecazione colorita. Si voltò, per cercare l'orologio da parete ereditato dalla nonna. Segnava le due di mattina.

Ino sgranò gli occhi, col rischio di farli uscire dalle orbite.

Se era qualche combriccola di adolescenti, non avrebbe esitato a mandarli dove sapeva lei, di dovere.

“Chi è?”, proferì ancora, non avvertendo risposta alcuna.

“Ino”, un respiro soffocato.

Scossa in fondo al cuore, battito accelerato.

“Shika”, pronunciò quel nome con lentezza, quasi infastidita. Si poggiò sulla parete, scendendo verticalmente e trasportando con sé quel citofono dal quale udiva solo sospiri malcelati.

“Fammi entrare”

Sarebbe bastato alzarsi, spingere quel semplice bottoncino grigiastro, aprire la serratura chiavata più volte e farlo entrare. Poi lui l'avrebbe baciata, l'avrebbe presa fra le proprie braccia e le avrebbe sussurrato qualche laconico sussurro, dal sapore vagamente dolciastro.

Ino vide un film davanti i propri occhi; improvvisamente rinnegò col capo, espirando, dopo una breve apnea.

“Ino...”, ancora il suo nome, pronunciato con cautela.

Se lo immaginava... la testa sbattuta al muro e quei sospiri che ogni tanto gli sfuggivano dalle labbra.

Fu silenzio.

Lei che probabilmente non si fidava di lui, lui che non sapeva se voleva lei. Entrambi in preda ai dubbi, non riuscivano a dipanarli in alcun modo.

Mise il citofono al suo posto Ino, sbattendo con irruenza un pugno alla parete, battendo la testa sulla porta di mogano... si fece male, molto male. Le nocche erano divenute due pesche rosse, mature.

Ma non le importava, sognava solamente una vita migliore, e la sua felicità non la poteva trovare di certo negli uomini.

Il citofono suonò, ancora. Avvertì i sentimenti di Shikamaru, la sua rabbia, il suo rancore, il suo indomabile orgoglio che in quel momento aveva sacrificato, solo per lei. “Sì...”, non era una domanda, era un'affermazione.

“Ti amo”

Barriera che si frantuma.

Crepa.

Barriera che cede.

Crepa... più profonda.


Scoppiò a piangere, esplose.

Quei sentimenti li aveva covati fino ad allora, convinta che Shikamaru non provasse il medesimo sentimento. E si era più volte interrogata, più volte aveva pensato che quella relazione, quel legame che vigeva fra loro due, era illusione, solo illusione.

Forse Shikamaru la sentì: d'altronde i suoi singhiozzi era vivi e forti, echeggiavano nelle mure domestiche. Si spaventò, poi strizzò gli occhi, indecisa sul da farsi... Ma lui la superò, sibilando poche parole.

Poche ma incisive parole.

“E addio”

Dopodiché si era defilato. Avvertì la corsa del ragazzo, i suoi passi sempre più udibili e poi, man mano, sempre più impercettibili, fino a smarrirsi del tutto.

Cadde. Fece un tonfo sordo, toccando con le ginocchia terra, sul freddo pavimento di quei pochi metri quadrati.


Aveva sentito la parola più bella della sua vita e quella più brutta.


Ti amo.


Cuore in gola, attimo di smarrimento, lacrime agli occhi.


Addio.


Tristezza inesprimibile a parole, amarezza nel timbro della voce.


Ti amo... addio.

Sarebbero state le parole che avrebbe conservato per sempre

dentro di sé.






L'amore è sempre amore.

Si presenta sotto vari aspetti, sia esso fisico, platonico, materno.

L'amore è sempre amore.

E vale sempre la pena viverlo.


Anche se soffoca, ci urta, ci fa piangere ed anche un po' ridere... anche dopo tanti anni, anche dopo una cocente delusione, anche quando saremo vecchi e avremo solo un vago sentore dell'amore, causa poca memoria...


In fondo Shikamaru amava Ino.

Non l'amava alla luce del sole, non l'amava come una donna merita di essere amata. Ma quell'amore che le aveva dato e poi dimostrato le sarebbe bastato, per l'eternità.






Fine.










Ringraziamenti =>:



ryanforever: sì, ho fatto una cosa alquanto complicata... questa è una raccolta angst, ahimè. Per risponderti a quella recensione che mi hai lasciato sulla ShikaIno comica... sì, è strano scrivere una commedia per me, XD. Però ogni tanto fa bene cambiare, anche se mi trovo sicuramente meglio nell'angst -è uno stile di vita u.u-


celiane4ever: AW! Vale-chan *_*. Ma tu che ami gli Happy Ending sei capitata proprio qua? XD.

Il White Midnight non sarà da meno, sappilo XD

*Anche se sto valutando un lieto fine °-°*


Globulo Rosso: Tesoro mio! Grazie mille dei tuoi splendidi commenti *_*. Sì, spero di non esser stata “effetto depressione”, un bacione caraH <3.


Hana Turner: Ahimè è una raccolta angst, quindi tutto si conclude in tragedia XD. Cosa ci posso fare? Il mio spirito è angst *ç*.


aki96: ebbene sì, il colpo di scena dello scorso capitolo XD. Piaciuto il finale? Bye, fammi sapere <3.


morettina_na: Continuata *O*, spero che il finale ti sia piaciuto ^^.




La prossima è l'ultima *_*.

La sto già preparando, sarà una breve raccolta -in un unico capitolo- basata su una canzone che adoro particolarmente, se ce la faccio la posto domani!

(Domani che inizia la scuola, sentite condoglianze a tutti T_T.

Riguardo questa non ho da dire molto, a parte che Shikamaru e Ino si amano -ma questo era palese U_U-, ma sapete la mia vena angst non smette mai di pulsare *_*. Per chi si chiede cosa sarà successo al bambino di Ino, l'ha tenuto <3, solo che Shikamaru non lo saprà mai, perché lei si trasferirà altrove.

Credo che farò una Spin-Off *annuisce*, riguardo questa mini long ff *_*.


Grazie a tutti!



Kiki.


   
 
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