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Autore: Slane999a    17/09/2023    0 recensioni
Un giovane ragazzo, con il padre cavaliere, si vanta che suo padre ha inventato il miglior stile di combattimento possibile, eppure non si è mai misurato con la realtà, quindi che dovrebbe succedere se sbattasse contro quel muro, chiamato realtà? [IN REVISIONE]
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Angolo dell'autore" Ed eccoci al penultimo capitolo, per l'ultimo mi vorrei prendere un poco di tempo. Ci vorrà un poco di tempo ma fino ad allora vi ringrazio per l'attenzione dedicata alla storia, e i pareri sono sempre accettati, magari ci sono ancora problemi di cui ancora io non mi sono accorto, ma detto questo voglio lasciarvi alla lettura e mi scuso per possibili errori di grammatica oppure di ortografia.

Mio padre, sta nella prima parte degli spalti, sorride dopo la mia vittoria. Avevo ragione, stava funzionando, ma non hai ancora visto tutto padre. Manco solo un ultimo scontro, e non potrai più autocommiserarti, solo sorridere e combattere per il nostro regno. Il re avanza dal suo posto, chino il capo. Il suono delle campane, riecheggia in tutta l’arena.


<< Hai combattuto bene, ma ora è il momento dello scontro finale. >> le urla aumentano, anche fuori dall’arena le staranno sentendo. Non riescono a contenere l’eccitazione, ma non sanno che lo scontro finale è già deciso. Mi riprendo e Gadir fa la sua comparsa dall’arena, tiene una spada in mano e l’altra nel fodero. Una scelta peculiare. Totalmente inutile. Lo avevo detto a Ratto che anche se lui non avrebbe avuto speranza.

<< Iniziate! >> sfodero spada e scudo e lo carico. La spada rimane puntata in avanti.
 Lo carico, la lama affonda in avanti, tagliando la distanza tra me e lui. Fa un passo indietro, la spada sfonda l’aria. Sferra un fendente contro di me, scatto la mia spada tra di noi, deviando il fe
ndente. Lo spingo indietro. Sferro un fendente verso destra, rotola per terra. Solleva la sua spada contro il mio fianco, lo evito spostandomi indietro.  Pianto il piede a terra e taglio la distanza, oscillando la spada, in risposta solleva il braccio intercettando il colpo, le nostre spade si scontrano, un tentativo per superare la difesa dell’altro. Supero la guardia, e sferro il fendente verso sinistra. Solleva l’altra spada dal fodero.  Mi spinge indietro, i miei piedi strisciano per il terreno, le due spade stanno entrambe nelle sue mani ora. Scatta contro di me, solleva entrambe le spade sferrando dritto nel mio pettorale. Sollevo lo scudo, per respingerlo, parate le lame lo spingo indietro, in un tentativo di fargli perdere l’equilibrio. Striscia i piedi per terra, abbassa la testa e scatta contro di me.  Muovo la spada per intercettare il corpo.

<< Prevedibile. >> si sposta al centro, solleva entrambe le spade e le abbassa contro di me. Mi muovo indietro, la camicia si strappa. Ruota le due spade tra le mani. Sollevo la spada in aria, lo schiva spostandosi alla mia destra. Le spade si muovono verso il mio fianco, mi sposto indietro. Le gambe mi portano verso il basso, tocco terra, Gadir mi carica.  Rotolo, evitando il colpo. Stringo la spada e carico.

<< Prevedibile. >> si gira a destra.

<< Ora abbasserai la spada per pararti. >> si sposta dietro di me. Giro il corpo, intercetta il colpo. L’altra spada, finisce sul mio braccio, alzo lo scudo. Dal basso mi arriva un colpo di spada, mi spinge indietro e finisco a terra. La spada mi arriva di fronte la faccia, sollevo lo scudo davanti a me, respingendo l’attacco. Sferro un fendente, Gadir lo para. L’altra spada corre verso di me, finisce nel pettorale, lo scontro tra le nostre spade finisce, mi calcia a terra. Il terreno si impronta su di me, facendomi vibrare il corpo, mi ritrovo con le lame di Gadir al collo.
<< Hai perso. >> il suo piede, sta nella mia spada. Le urla della folla, mi spezzano le orecchie. Mi getto verso la spada, in un tentativo di riprenderla, la campana mi interrompe, riecheggiando per l’interno dell’arena.

<< Lo scontro è finito! >> le campane rimbombano nelle mie orecchie. Mio padre non sta più negli spalti, la folla urlante si alza ancora in piedi, applaudendo, urlando, ma mio padre non sta lì, perché dovrebbe a questo punto. Le mie braccia si arrendono per recuperare la spada, Gadir troneggia sopra di me. Mi offre la mano.

<< Sai combattere è stato un bello scontro. >> sufficienza e pietà da un contadino?

<< Non può succedere, come… Come hai fatto a vincere? >>

<< Hai fatto sempre gli stessi movimenti, ma hai combattuto bene. >> offre la sua mano per farmi alzare, gli lancio contro il terriccio. Gli do le spalle, battuto da un contadino. Uscito dall’arena, mio padre sta davanti a me, chino la testa.

<< Ho fallito. >> stringo le mani, le unghie mi perforano la pelle. Come ho potuto perdere? Come ho potuto umiliare mio padre così? Se dovesse punirmi ora, lo accetterei. Potrei anche accettare se dovesse togliermi il titolo e il cognome, non lo biasimo visto la delusione.

<< Ho visto. Hai combattuto con il mio stile e hai perso. >> nella mia pancia, si accende un fuoco che la fa bruciare completamente, la mia lingua viene stuzzicata da un retrogusto amaro.

<< Io… Non capisco come ho fatto a perdere, forse non sono abbastanza bravo per usare il suo stile padre. >>
   
 
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