Buonasera ragazze, eccomi qui con un’altra storia.
Sono un po’ emozionata nel proporvela perché all’interno di essa ci sono molti riferimenti ad uno dei miei film preferiti, al quale sono molto affezionata (lo scoprirete presto!)
In passato avevo già pubblicato questa storia nel mio vecchio account al quale non ho più accesso (precisamente 7 capitoli) e forse qualcuna di voi aveva già letto alcuni capitoli.
Non credo di apportare grosse modifiche ai testi già scritti se non qualche piccola correzione ma dal capitolo 8 saranno “inediti”.
Questo è abbastanza breve ma prometto di allungarli in futuro.
Ora vi lascio alla lettura e vi invito a farmi sapere, dopo aver letto, cosa ne pensate.
Un bacio, a presto.
 
 
 
21 Agosto 2014
 
Bella
 
 
Una mano sul mio cuore e una intrecciata alla mia.
Così ogni mattina ci risvegliamo io e il mio principe, io e il mio mondo, io e il mio eroe.
Osservo le sue mani su di me, lo osservo mentre ancora dorme. Anche con gli occhi chiusi è così bello da far paura.
Sorrido, sorrido e non posso che essere orgogliosa che lui sia mio, che lui abbia scelto me, che lui viva in funzione di me.
“Mi sento osservato” mormora una voce all’improvviso.
Ecco come ogni mattina mi ha scoperta a fissarlo.
“Oh beh si soldato, touché”
Apre gli occhi a pochi cm dai miei e a me manca il respiro scontrandomi con due iridi verde smeraldo e un sorriso acceso solo per me.
Sorrido di rimando e lentamente si avvicina e mi bacia.
Un bacio dolce, che sa di miele, un bacio che sa d’amore, che sa di noi.
“Buongiorno piccina, hai dormito bene?” mi chiede sorridendo, premendo piu’ forte la sua mano sul mio cuore.
Mi provoca, sa che ogni contatto con lui per me è come buttare benzina sul fuoco ma rispondo stando al gioco.
E sostengo il suo sguardo.
“Oh si benissimo, pero’ ho avuto risvegli anche migliori!”
Mi guarda e il sorrisino svanisce da quel viso d’angelo lasciando posto ad una espressione di finta indignazione.
“Ah è cosi eh e quali sarebbero questi risvegli migliori?”
Mi ha fregata, mi ha proprio fregata.
Anzi sono stata io a fregarmi di brutto.
Arrossisco all’inverosimile e vedo spuntare sul suo viso un ghigno di soddisfazione.
Al diavolo Bella è tuo marito lo sa anche lui che di notte non si guarda la tv.
E allora, guardandolo sempre negli occhi e cercando di essere il piu’ possibile sensuale, pronuncio queste parole
“Dunque, potrei cominciare l’elenco con il risveglio del primo mattino in luna di miele, poi con il mattino che ha seguito la tua proposta di matrimonio, per continuare con il mattino in cui sono stata svegliata da un sonoro calcio di nostro figlio quando era stanco di stare nella mia mancia e poi..e poi..”
“E poi il giorno in cui ti ho incontrata e la sera in cui ho potuto baciarti le labbra per la prima volta e…”
“Ehi ma quelli non sono risvegli!!Non valgono!” dico scostandomi un poco e assottigliando lo sguardo.
“Eccome se sono risvegli, sono i risvegli del mio cuore, della mia anima”mi incalza sorridendo.
Poi continua ”Isabella la mia vita prima di te era fatta solo di carriera, di medaglie, di aerei ma quando ti ho incontrata mi sei esplosa nel cuore, ho capito che avevo bisogno anche di altro per poter vivere, avevo bisogno di aria, ho bisogno di te e il nostro bambino è stato il coronamento del nostro amore. Se tornassi indietro rifarei tutto, tutto e anche di piu’”
Si blocca, sempre rivolto verso di me, mi accarezza con i suoi occhi e lentamente si avvicina al mio orecchio, sussurrandomi
“Sei la mia salvezza Isabella, ma anche la mia perdizione, la mia dose preferita di eroina”.
No, non poteva averlo detto davvero.
Il mio viso prende un colorito paonazzo e rimango immobile, ricordandomi pero’ di respirare. Ho sempre tenuto molto agli apprezzamenti di Edward, quale donna non terrebbe a quelli del marito, ma ogni volta che ne esprime di nuovi è sempre una bellissima sensazione.
Vengo riportata al presente da Edward che ha spostato la mano dal cuore al mio viso.
Ed è come se ora al mio cuore mancasse qualcosa e glielo faccio notare, delusa.
“Perché hai tolto la mano, mi piace la sensazione che mi da’ sentirla li”
L’avessi mai detto.
Presa come una provocazione, Edward mi si fa piu’ vicino e al mio orecchio soffia maliziosamente
“E mi dica signora Cullen , che sensazione le da’ la mia mano qui?” e mi sfiora una spalla scendendo sul braccio   “o qui?” incalza lui e mi accarezza il ventre da sopra la camicia da notte.
Si ferma un istante valutando se proseguire verso la mia pazzia o darmi tregua.
Non ricevendo divieti e come potrei darglieli, prosegue con fare disinvolto e malizioso mentre io inizio a respirare un po’ affannata “oppure qui” continua e scende ad accarezzare la mia coscia sinistra per poi insinuarsi tra le mie gambe.
Ok devo respirare e controllare il cuore che sembra volermi uscire dal petto.
E’ a quel punto che mi lascio scappare un gemito e non ci vedo piu’ dal desiderio.
Passo le mie mani dietro la sua testa e lo attiro a me.
Lui non si fa pregare e in un attimo è sopra di me, le nostre gambe intrecciate.
Il minuto piu’ lungo prima che la sua bocca sia sulla mia ed ogni cosa sia al suo posto.
Ed io sia a casa.
Tanti piccoli baci intervallati da sorrisi carichi d’amore sono quelli che ci scambiamo prima che una vocina si faccia spazio tra noi.
“Mama,papa”