Salve a tutti! Questa sarà una raccoltà di one shot riguardanti momenti del passato vissuti da Aziraphale e Crowley. Tendenzialmente saranno carini e buffi, ma non è detto: saranno molto random, come anche le uscite dei capitoli (lavoro permettendo ^^') 
Vi auguro buona lettura!

Ps: Questo capitolo si svolge durante l'epoca romana.








-Hai tagliato i capelli.-

Crowley si voltò, alzando un sopracciglio.

-Sì, perché?-

Aziraphale lo squadrava, indeciso sulla risposta, giocherellando con il boccale di vino davanti a sé. Pareva combattuto in chissà quale contrasto interiore.

-No, niente. È solo un dato di fatto. Tutto qua.-

Crowley continuò a guardare curiosamente l'altro dall'altra parte del tavolo, cercando di interpretare quello strano dialogo: gli occhi enormi e celesti sviarono subito il suo sguardo, mentre le labbra gli si serrarono in una smorfia colpevole. In realtà quelle che vide non furono che micro espressioni, che avrebbero ingannato egregiamente qualsiasi umano o essere divino poco attento. Ma lui lo conosceva da ormai... quanto? Duemila anni? Ci voleva ben più di qualche sguardo sfuggente per abbindolarlo.

Pensò di potersi divertire un po'.

-Non pensavo ti interessasse come io portassi i capelli.- fece con disinvoltura il demone, sorseggiando distrattamente il vino.

Aziraphale sbuffò, quasi indignato da quell'accusa.

-Figurati se mi interessa!- protestò impettito con voce gracchiante -I nostri corpi mortali non sono che semplici involucri per confonderci meglio tra la massa.-

-Infatti, sono d'accordo.- ammise Crowley -Dunque, perché la domanda?-

Un tiepido rossore imporporò le guance candide dell'angelo e Crowley non riuscì a trattenere un sorriso furbesco.

Aziraphale lo fulminò con lo sguardo e, abbassando un po' il tono della voce, precisò: -Per fare conversazione, come si usa tra gli umani.-

Crowley non smise di sogghignare beffardo e chiese con la più totale tranquillità: -E quindi cosa ne pensi?-

-Riguardo cosa?-

-Al taglio di capelli.-

L'angelo si voltò appena per scrutarlo, le labbra nuovamente strette come a trattenere con forza la risposta. Poi il volto tornò serafico e pacifico, come sempre.

-Assolutamente nulla- ammise infine, con la solita calma angelica -perché è totalmente irrilevante il nostro aspetto umano.-

Crowley soppesò per un attimo le parole, come a condividerle.

-Io ti trovo ingrassato.-

La pacifica espressione si incrinò lasciando spazio per un attimo alla delusione.

-Oh, ma non devi preoccuparti!- lo tranquillizzò il demone -I nostri non sono altro che corpi umani, totalmente irrilevanti.-

-Certamente!- rimbeccò Aziraphale con non troppa convinzione e Crowley pensò di essersi divertito abbastanza. Si alzò dal tavolo e lasciò qualche moneta per l'oste.

-Comunque per gli umani il grasso è sinonimo di ricchezza e prosperità.-

L'angelo annuì, concordando sulla frase, il volto nuovamente sereno.

-Come i capelli lunghi sono sinonimo di forza e nobiltà.- aggiunse infine, quasi parlando a se stesso, un minuscolo sorriso ad illuminargli il volto.

Il volto di Crowley si aprì in un ghigno sornione per poi dirigersi verso l'uscita.

-Lo terrò a mente, angelo.-