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Autore: JinevraChichiSon    23/09/2023    0 recensioni
Quel pomeriggio dell’11 luglio non fu mai più piovoso di così.
Qualcuno spazzava pezzi di un piatto rotto. Il vetro blu si mischiava alla pioggia e alle caramelle che pochi attimi prima trovavano dimora in quel contenitore.
Nessuno sapeva cosa dire. La pioggia era l’unico rumore che si sentiva all’interno di quell’abitazione.
Genere: Dark, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel pomeriggio dell’11 luglio non fu mai più piovoso di così.
Qualcuno spazzava pezzi di un piatto rotto. Il vetro blu si mischiava alla pioggia e alle caramelle che pochi attimi prima trovavano dimora in quel contenitore.
Nessuno sapeva cosa dire. La pioggia era l’unico rumore che si sentiva all’interno di quell’abitazione.
Non c’erano colori, forme o immagini che la pioggia si tratteneva dallo spazzare via.
Sembrava una tempesta, un uragano.
La pioggia portava con sé dei nuvoloni neri, grossi, che non facevano altro che aumentare il volume dell’acqua. Non sarebbe mai più esistito il sole o il cielo stellato delle più belle notti di agosto.
Ogni goccia di pioggia sembra che trasporti con sé un ricordo, una canzone, un sorriso. Ma non ci sarà mai più nulla di nuovo tra tutto questo. Alcuni di questi la pioggia li porterà via con sé, altri resteranno indelebili nelle nostre menti.
Nonostante ci fosse vento forte e l’acqua stesse divorando le mura e i tetti delle case, non abbiamo chiuso le finestre, non abbiamo smesso di fare la spesa e abbiamo continuato a portare a passeggio i cani.
Nonostante il mare sembri in tempesta, mi ci sono tuffata dentro e mi sono sdraiata sulla superficie, fingendo che sulla nuvola sopra di me ci fossi tu. Non mi avresti detto niente, ma mi sarebbe bastato.
La pioggia ha rovinato i fiori, ha rovinato gli alberi, ma è meglio così.
L’acqua ha trasportato più sedie vicino al tavolo. Non abbiamo mai avuto più parenti di così, ma non avevamo mai avuto bisogno. L’unica sedia che vorrei che si riempisse continuerà a restare vuota. E quando la pioggia si farà più forte, mi chiederò per quanto ancora continuerò ad illudermi di vedere la tua sagoma entrare in casa.
Nonostante il caldo, stare sul nostro balcone a farmi bagnare dalla pioggia, è uno dei miei passatempi preferiti.
Piove sui tuoi libri, sulle tue foto, sulle tue camicie.
Piove sul tuo deodorante, ancora nuovo, che nessuno ha il coraggio di toccare.
Ci hai lasciato la casa piena di te. Eppure tu non sei da nessuna parte.
Questa pioggia è iniziata l’11 di luglio e non smette di cadere. Ogni tanto si vede un raggio di sole, ma non esisteranno più le giornate soleggiate che passavamo al mare.
Mi dovrò abituare al vento freddo che mi sbatte sulla faccia come una lama di coltello, perché non avrò più il piacere di godermi la brezza marina, quelli spiragli di vento che erano come una benedizione nelle giornate più afose.
Ogni tanto si vede un raggio di sole, ma la pioggia continuerà a tornare. Non se ne andrà mai più via.
Quell’11 di luglio la pioggia ha iniziato a cadere dagli occhi castani di tutti noi, così simili ai tuoi, ma non abbastanza da portarci conforto.
I nostri profili erano identici, ma resto solo io ad affrontare il mondo. Non potresti mancarmi più di così.


Note dell'autrice:
Non c'è molto da dire, solo che se vi ripecchiate anche solo un minimo nelle parole di questa storia, vi mando un abbraccio forte. Non saremo ma soli per davver, ma non saremo nemmeno mai più in compagnia.
Ci faremo forza insieme, se ne avrete bisogno.

  
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