Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: susiguci    23/09/2023    5 recensioni
Morgana si alzò e cominciò camminare per la stanza lentamente.
"Perché Arthur è stranamente affezionato a te. Non ho idea di quale sia il motivo, ma è così. Nemmeno la mia compianta Morgause è mai riuscita a capire cosa vi legasse esattamente. Nell'ultimo periodo era convinta che tra voi ci fosse un rapporto piuttosto scabroso."
"Non più del tuo con lei …" la sfidò Merlin con sguardo pieno di malizia.
"Come ti permetti! Lei era mia sorella."
"Proprio come Arthur è tuo fratello."
Un colpo di frusta partito improvvisamente dalle mani di Morgana fece gridare Merlin in modo straziante. La frusta aveva aperto uno squarcio sulla maglia e sulla pelle della schiena di Merlin.
Genere: Avventura, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gaius, Gwen, Merlino, Morgana, Principe Artù
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Non-con | Contesto: Quarta stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

SERVANT OF A SINGLE MASTER.












 

"Merlin! Merlin!"

Arthur urlava disperato osservando la terribile frana che scendendo lo separava dal suo servitore, senza poter fare più niente per lui.

Non poteva immaginare che era stato Merlin a fare precipitare tutti quei massi, per salvarlo da Morgana. Al di là dell'enorme mucchio di rocce la strega non avrebbe potuto colpire il suo re.


_ _ _



 

L'aveva cercato  e cercato senza trovarlo ed era tornato a palazzo, stanco e afflitto. Più tardi suo zio Agravaine l'aveva raggiunto nel suo studio e Arthur fu glaciale con lui.

 

"Come mai ci hanno attaccato su un percorso che non doveva essere conosciuto da nessuno? Nessuno tranne te, zio…"

 

Agravaine si avvicinò di molto al nipote per guardarlo negli occhi con un'espressione un po' offesa ma tenera al tempo stesso. "Che stai dicendo, Arthur? Sono tuo zio e tu sei l'unico figlio della mia amatissima sorella. Me la ricordi così tanto. Come potrei tradirti? Pensaci. Non ho altra famiglia che te. E, con Morgana che ti odia, tu non hai altra famiglia se non me. Quando ho saputo che tuo padre non c'era più ho lasciato la Francia, ho buttato all'aria la mia vita, per te, senza pensarci un attimo per poter starti vicino e aiutarti. Ma se non hai fiducia in me, allora … me ne andrò." 

 

"No, zio, aspetta. Non volevo accusarti. Ma non so più cosa pensare..."

"C'è un'altra persona che conosceva quel percorso: Gaius" disse con calma Agravaine.

Il nipote guardò lo zio che con un piccolo sorriso e un cenno del capo si allontanò uscendo dalla stanza.



 

Arthur faceva fatica a credere che Gaius potesse fare qualcosa del genere. Almeno consapevolmente. Forse lo avrebbe fatto controllare, ma non avrebbe detto niente al suo servo. Merlin non gli avrebbe dato più pace. Sempre che lo ritrovasse.

In quel momento avrebbe tanto voluto che Merlin fosse lì a riempirgli la testa con i suoi brontolamenti. Tutto, pur di riaverlo accanto. 


_ _ _



 

Un dolore acuto lo risvegliò. Si accorse che le urla disumane che sentiva erano le sue. Il dolore alle braccia era insopportabile. Era appeso per i polsi a due grosse catene che pendevano dal soffitto.

Le punte dei piedi sfioravano a malapena il pavimento. Merlin si chiese dove fosse, quando una figura si mosse su una sedia vicino: Morgana. 

Merlin boccheggiò e ricordò tutto ciò che gli era successo prima di svenire.

 

"Penso che tu debba ringraziarmi Merlin! Il mio consigliere stava per ucciderti ma io gliel'ho impedito…"

 

"E perchè mai?" chiese Merlin con voce sofferente e tono aspro.

 

Morgana si alzò e cominciò camminare per la stanza lentamente.

"Perché Arthur è stranamente affezionato a te. Non ho idea di quale sia il motivo, ma è così. Nemmeno la mia compianta Morgause è mai riuscita a capire cosa vi legasse esattamente. Nell'ultimo periodo era convinta che tra voi ci fosse un rapporto piuttosto scabroso."

 

"Non più del tuo con lei …" la sfidò Merlin con sguardo pieno di malizia.

 

"Come ti permetti! Lei era mia sorella."

 

"Proprio come Arthur è tuo fratello."

 

Un colpo di frusta partito improvvisamente dalle mani di Morgana fece gridare Merlin in modo straziante. La frusta aveva aperto uno squarcio sulla maglia e sulla pelle della schiena di Merlin.

 

"Non preoccuparti. Ho in mente un'idea fantastica. Quale miglior vendetta di essere 'torturato' giorno per giorno da una persona che ami?"

 

"Se alludi ad Arthur sappi che non lo farò mai"

 

Morgana si aprì in una risata grottesca e a Merlin vennero i brividi.


La donna armeggiò con un sacco di stoffa sopra un tavolo e con solennità ne fece uscire un vaso di terracotta. All'interno Merlin vide qualcosa di simile a una pianta semovente. E ancora legato dalle catene trasalì di orrore.

Alcune piccole teste di serpente ondeggiavano minacciosamente diramandosi da un unico centro. Quasi fossero i capelli di Medusa.


"Oh, fomorroh, invoco la magia oscura

attraverso di te, perché il servo possa

rendere la vita di re Arthur, dura."

 

Morgana prese un pugnale affilato e tagliò una delle piccole teste, schizzando sangue tutt'intorno. Un verso stridulo e inumano giunse da quell'animale. Merlin provò una forte sensazione di disgusto misto a paura.

 

"Che il contrario di ciò che ha sempre fatto 

il servo faccia al suo padrone

fino a far di ogni suo giorno un misfatto"

 

La strega si avvicinò al ragazzo con in mano il vermetto sanguinolento che si muoveva e gli si mise alle spalle. Intanto la pianta aveva già sostituito la testa persa con una nuova, uguale a quella mozzata. 

 

"Non importa cosa tu faccia. Io rimarrò sempre leale ad Arthur" gridò Merlin.

 

"Gràdhaich Artair mar a bha thu an-còmhnaidh ag iarraidh gus an urrainn dha a dhol às mo chiall le gaol dhut"* sussurrò solennemente la strega.

 

Merlin fece un urlò terribile quando sentì i denti della bestia affondare alla base del suo collo, poi svenne.


_ _ _



 

L'indomani mattina di buon'ora Arthur caricò il suo cavallo e si mise in viaggio.

La sua fidanzata Gwen andò da lui. Aveva capito che Arthur aveva deciso di continuare a cercare Merlin in solitaria. Ne era molto orgogliosa ma era anche preoccupata perché viaggiare da solo per il re poteva essere molto pericoloso.

Ma come un sole che sbuca tra le nuvole, arrivò in quel mentre, Gwaine, il fido cavaliere a cavallo, con il suo sorriso più bello sul volto. "Sire, sono pronto. Quando volete…" E Gwen si sentì subito più tranquilla.

 

Lo cercarono nei boschi vicino a Camelot fino ai boschi dove era scomparso e proprio lì Arthur e il suo cavaliere si accorsero di una figura scura di uomo in mezzo agli alberi. Era Merlin, ricoperto dalla testa ai piedi di una melma densa e appiccicosa. Sorrideva e le uniche cose visibili del suo volto erano i denti e gli occhi.

 

"Merlin!"

Arthur scese subito da cavallo e pieno di gioia lo abbracciò, incurante del fango che passò da Merlin al suo viso, all'armatura e alle vesti.

Il re non si aspettava che il suo servo gli restituisse l'abbraccio in modo così caloroso, portando il viso sul collo del re.

"Mi siete mancato così tanto. È stato terribile stare lontano da voi…"

 

Arthur era lusingato ma anche impacciato. Quelle parole così dolci, quell'abbraccio stretto e il fiato di Merlin che gli solleticava il collo, lo avevano intenerito più del dovuto.

Si chiese se il servo fosse del tutto in sé oppure se fosse stata solo la brutta avventura a renderlo così bisognoso d'affetto.

 

"Torniamo a casa, Merlin" ingiunse Arthur.

 

"Felice di vederti vivo, amico mio!"

"Gwaine!" Merlin gli si fece incontro per dargli la mano, ma il cavaliere si tirò indietro.

 

"Scusa Merlin ma al contrario di Arthur, io non ho intenzione di farmi ricoprire di fango e di chissà cos'altro! Hai decisamente bisogno di un bagno, forse due"

 

Arthur rise.

"Non ridete maestà, voi non siete messo poi tanto meglio di Merlin, adesso!"

Il re era così felice che sinceramente non gliene importava nulla del fango.


Una volta tornati a Camelot, Merlin fu accolto con entusiasmo dai cavalieri che però non l'abbracciarono. Solo Leon e Percival sacrificarono una loro mano salutandolo l'uno con una pacca amichevole sulla spalla e l'altro con un tocco affettuoso sulla guancia.

 

Gwen corse dal suo re: "Ce l'avete fatta Arthur! Non avevo dubbi! Avete dovuto tirarlo fuori da una latrina? Chiedo scusa ma puzzate in modo orrendo…" disse guardandolo con un certo disgusto.

 

"Qualcosa del genere, sì!" disse non volendo entrare nei particolari del voluttuoso abbraccio che l'aveva sorpreso ma anche intimamente soddisfatto.


_ _ _



 

"Arthur ho preparato il bagno"

"Grazie ma è meglio che prima ti lavi tu!"

"D'accordo…"

Merlin si tolse gli stivali, il fazzoletto sporco, la cintura dai fianchi e la camicia.

Arthur lo guardava come se Merlin fosse un matto capitato lì chissà da dove.

 

"Ehi, fermati! Che fai?" disse bloccando il servo per i polsi per impedirgli di calarsi i calzoni, unico indumento che aveva ancora indosso.

 

"Merlin, non è qui che devi fare il bagno. Devi farlo in camera tua. Come sempre, ricordi?" Ad Arthur sembrava di parlare ad un bambino.

 

"Ma così farei prima …" disse Merlin un po' deluso.

 

"Facciamo così. Prenditi la giornata libera. Non dici sempre che ne vorresti una? Così puoi ripulirti con calma."

 

"E chi vi assisterà oggi durante il bagno?"

 

"George o qualcun altro…"

"Voi preferite George a me?" chiese pungente.

"Sciocco geloso. Non ti riconosco più Merlin…"

"George è bravo ma nessuno sa accontentarvi più di me. Perché nessuno vi conosce quanto me."

"Sai una cosa, Merlin? Penso proprio che oggi faró il bagno da solo!"

"Inesperto come siete, senza un aiuto rischiate di rompervi l'osso del collo…"

"Staró attento. Te lo prometto. Ora vai e portati dietro i tuoi abiti…"

Merlin se ne andó con un'andatura mogia e svogliata, trascinando per terra i suoi abiti infangati. Era ancora scalzo e a petto nudo. Prima di uscire si voltò verso di lui guardandolo con grandi occhi lucidi.

 

Arthur pensò che qualcosa non stava andando nel verso giusto. Il suo servo era un ragazzo molto pudico e non si sarebbe mai spogliato in sua presenza, né avrebbe girato per il castello mezzo nudo. 

 

Non avrebbe pensato che Merlin avesse un fisico così prestante. Vestito sembrava uno stecchino! E il fatto che fosse interamente imbrattato di fango aggiungeva fascino alla situazione anziché toglierlo. 

'Santi numi!' si disse. Forse la stranezza di Merlin l'aveva contagiato.


_ _ _

 

 

 

Aveva sbagliato a dargli tutto il giorno libero. Già era stato via nei giorni precedenti, causa il rapimento. Voleva sapere ciò che gli era successo e comunque avrebbe voluto stare in sua compagnia. Il ragazzo gli era mancato tremendamente. Il bagno del mattino da solo era stato noioso ma il pranzo era stato anche peggio, con George, inutilmente cerimonioso che, come un falco alle sue spalle, anticipava ogni suo gesto.


_ _ _



 

Merlin e Gaius furono raggiunti da Gwen in laboratorio. 

"Bentornato Merlin! Ti vedo bene. Mi sembri … rilassato"

"Arthur mi ha dato un giorno di riposo!" disse con il broncio.

"E non sei contento?" gli sorrise Gwen.

"Beh, non oggi. Avevo tante cose da dirgli!"

"Non crucciarti, gliele dirai domani. Stai bene?"

"Sì, grazie"

 

Merlin diede loro le spalle per prendere la giacca e fu allora che Gaius lo vide.

Il vecchio saltò in piedi chiedendo a Merlin di stare fermo. Anche Gwen vide la nuca di Merlin muoversi. Sembrava che ci fosse sotto un grosso bruco. Fece un salto indietro, urlando.

"Cosa c'è?" 

"Niente di grave, Merlin!" mentì Gaius che in realtà era molto preoccupato.

“Siediti qui. Ti prego bevi un sorso di questa pozione. Ti farà bene!"

Il servo lo guardò stranito ma fece come richiesto dall'amico e si accasciò poco dopo.

.

Gaius girò il ragazzo sulla pancia. Prese un coltellino affilato e facendo una piccola incisione asportò il serpentello, con profondo disgusto di Gwen. Poi lo gettò nel fuoco che frizzò al contatto.

"Chissà a cosa serviva!" disse la ragazza.

 

"Non ne ho idea ma di certo a niente di buono".

 

La maglia di Merlin si scostò appena e Gaius si accorse di una brutta ferita alla schiena.

"Dèi, l'ha frustato! Gwen, tu che hai gli occhi buoni, aiutami a guardare se ha altri segni sul corpo."

Gwen provò un moto di smarrimento sia per la crudeltà di Morgana verso Merlin sia per la richiesta poco opportuna di Gaius. Spogliare il servo di Arthur e osservarlo… ma in quel momento pensò a quando aveva curato altri feriti. Non era poi molto diverso.

 

Merlin fu spogliato, passato alla 'lente d'ingrandimento' da Gwen e infine rivestito.

"Solo quella, per fortuna…" sospirò Gaius. 

'Che bel corpo ha Merlin…' pensò Gwen piuttosto stupita ma senza malizia '...e ha una pelle perfetta!'

 

_ _ _


Era ormai tarda sera ma Merlin si sentiva davvero molto agitato. Voleva vedere Arthur. Doveva vederlo. Prese una caraffa di vino con un calice dalla cucina, come scusa per poter andare da lui.

 

Quando entrò in camera del re, lui non c'era. 'Strano' pensò 'a quest'ora il principe si prepara per andare a dormire'

 

Arthur infatti uscì in quel momento dalla stanzetta dei bisogni reali. Era già pronto per coricarsi. Indossava un paio di calzoni neri, stretti e morbidi e nient'altro. Sì sdraiò nel letto e fece per coprirsi. 

 

"Arthur! Ci sei!"

 

Il re saltò per aria dallo spavento.

"Merlin! Cosa ci fai qui?"

 

Il servo sorrise commosso. "Non sei uscito allora?"

 

Perché mai Merlin gli stava dando del tu? Si chiese il re senza capire. Non era mai successo prima…

 

"E con chi sarei dovuto uscire a quest'ora?"

"Non so… Con Gwen!"

"Non posso uscire da solo con lei, lo sai. Non siamo ancora sposati."

 

"Ti prego, non parlarmi così… Non dire queste cose."

"Quali cose?" 

"Gwen … il matrimonio … io non…"

"O dèi del cielo, sei di nuovo strano, Merlin!"

 

"Io non sono strano. È solo che … io ti amo, Arthur"

E con un salto si gettò sopra il sovrano, baciandolo con tanto fuoco tanta e passione. Al re non era mai capitato di vederne di simili.

 

Merlin si ancorò al collo di Arthur con le braccia e lo baciò ancora più profondamente. Era sdraiato sopra il re e provava indicibili emozioni. Il calore e il profumo del suo corpo, il sapore della sua bocca, la sericità della sua pelle e il turgore dei suoi muscoli lo eccitavano ogni istante di più. Sembrava proprio che Arthur lo stesse ricambiando. La sua felicità era all'estremo.

 

Poi tutto finì: le mani di Arthur afferrarono le sue braccia e lo fermarono.

"Merlin, non sei in te! Dobbiamo scoprire cosa ti ha fatto Morgana…"

 

Gli occhi del più giovane si riempirono di lacrime e si lamentò con voce rotta dal pianto:

"Morgana non c'entra nulla. Io ti amo: tutto qui. Ti amo da sempre. Tu non mi ami forse? Perché mi rifiuti? Non ha senso... So che anche tu lo sapevi. So che anche tu lo vuoi…"

 

"Vieni con me!"

Arthur, sconvolto dalle parole del servo, dal bacio e da tutto il resto, afferrò al volo una casacca da indossare in fretta e quasi trascinò Merlin fino al laboratorio di Gaius.



 

Il vecchio si spaventò vedendo Merlin disperato e stordito. Diede un occhiata alla sua nuca e capì.

"Ci risiamo! Rilassati, Merlin. Annusa questo. Non preoccuparti. Andrà tutto bene" disse il medico accostando una bottiglietta al naso del ragazzo che subito si accasciò tra le braccia di Arthur.

 

Il re sollevò il ragazzo facendolo sdraiare su un tavolo. Per un attimo si preoccupò, ma nonostante le parole di suo zio, aveva ancora fiducia nel vecchio medico.

 

"Gaius, Merlin è molto … strano…"

 

"Cos'è successo?"

 

"Fa cose… non da lui. Mi ha detto che mi ama e mi ha … baciato"

 

"Oh!" fece il vecchio, perplesso ma non più tanto.

"Forse non è più riuscito a nascondere certi … sentimenti."

 

Arthur sgranò gli occhi poi si riprese:

"Devi credermi Gaius. Se anche Merlin avesse scelto di mostrarmi certi suoi sentimenti … ipotizzando che siano reali, non l'avrebbe fatto in quel modo... capisci?"

 

"Sì, maestà. Credo di sì. E comunque guardate qua" e gli mostrò il grumo che si muoveva sotto la nuca del servo.

"Per Camelot! Che cos'è?"

"È una testa di fomorroh, un animale dell'antica religione oscura. L' avevo tolta stamattina e ora si è rigenerata autonomamente"

 

"Morgana?"

"Temo di sì!"

"È per quello che Merlin si comporta in questo modo …"

"Non ho dubbi in proposito."

"E ora che farai?"

"Non lo toglierò di nuovo: è inutile."

"Quindi? Io non ce la faccio a vederlo così. È una situazione talmente …penosa. Soprattutto per lui. Mi sento come se fossi diventato matto, proprio come lui…"

Arthur sembrava veramente soffrire per ciò che stava capitando. Non ci capiva più niente. Merlin. Se il giovane servo si fosse reso conto di ciò che era successo, si sarebbe sentito estremamente umiliato.

 

"Vi dico quello che posso fare. Posso fare addormentare la testa di fomorroh con una potente erba narcotica e per circa un giorno Merlin tornerà normale."

 

"Un giorno, un giorno solo? Ci sarà pur qualcosa per liberarlo da questo sortilegio per sempre."

"Un modo c'è. Ma non vi piacerà per niente."

"Parla…"

"Bisogna uccidere la bestia madre, che si trova nel rifugio di Morgana"

"Andrò io a uccidere l'orrenda bestia!"

"Non potete! Solo la magia può ucciderla. Il fomorroh è estremamente potente. Tagliata una testa, questa si autorigenera spontaneamente."

"Voi potete farlo?"

Gaius sapeva che la sua magia non era abbastanza forte da sconfiggere quel mostro, ma pensava che Merlin avrebbe potuto farlo.

"Credo di sì. Tuttavia avrò bisogno dell'aiuto di Merlin per riuscirci" mentì Gaius per proteggere il suo allievo.

"Bene allora. Sapete dirmi dove si trova Morgana?"

"Io no, ma Merlin lo sa."

"Puoi svegliarlo?"


_ _ _


Dopo un lungo impacco con la sostanza sedativa, Merlin si svegliò con una grande confusione in testa.

"Arthur!"

"Come ti senti Merlin?"

"Abbastanza bene grazie!"

 

"Vado a prendere i cavalli per partire. Gaius, per favore pensaci tu ad aggiornare Merlin."

 

Gaius gli raccontò tutto, e il ragazzo rimase di stucco. Si ricordava tutto in realtà, ma era come se l'avesse vissuto in terza persona. Come fosse stato un altro e non lui a buttarsi a pesce sul re.

 

"Quindi partirò subito con Arthur?"

"Già… Mi ha detto che l'hai baciato!"

Merlin da pallido che era diventò tutto rosso.

"Gaius, vi ho già detto che non ero io che agivo…"

"Gli hai detto che lo ami!"

"Santo cielo! Sì, ma vi ripeto …"

 

"Che cos'è questa storia?"

 

Non l'avevano proprio sentita arrivare. Lei era dietro la porta e aveva sentito tutto.

 

"Gwen! Aspetta! Non è come pensi…"

"È vero" intervenne Gaius "è solo vittima di un incantesimo di Morgana"

"Ma di quale incantesimo parli. Di una pozione d'amore?" La ragazza avanzò. Aveva le guance rosse e gli occhi lucidi. E un tono di voce pieno di rabbia a stento trattenuta.

 

"Quel vermetto che ho tolto stamattina, purtroppo si è formato di nuovo. È lui il responsabile di tutto questo…" spiegò il medico.

"Io non capisco. Le parole usate da Morgana dicevano solo che avrei dovuto rendere la vita di Arthur dura e disperata" spiegò Merlin.

 

"Va bene! Sei un uomo! L'hai baciato. Ma non credo Arthur sia triste e disperato per questo!"

"Il re era molto scosso, comunque" mormorò Merlin, il quale si nascose il viso con le mani. Che situazione incresciosa!

 

"Non sarebbe il caso che tu ti facessi da parte e la smettessi di importunare Arthur? Sia che tu sia sotto incantesimo, sia che no? Te lo chiedo come fidanzata del re e come futura regina."

Gwen non gli aveva mai parlato con quell'odio. Non le importava che Merlin avesse agito sotto incantesimo o meno.

 

"Il mio compito è quello di servire e di aiutare il re. È solo lui che potrà darmi il benservito, eventualmente. Mi dispiace che tu ti senta minacciata da me, ma se sei gelosa e insicura io non ne ho colpa. Dovresti parlare con Arthur…"

 

"Credevo fossi mio amico!"

"Lo sono. Ma bisogna essere in due per mantenere un'amicizia. Tu vorresti che io fossi esiliato all'istante!"

 

"Tu non sei più quello che eri…" e girando loro le spalle Gwen si allontanò dal laboratorio.


"Gaius! E adesso?"

"Non pensarci. Hai di meglio da fare ora. Bisogna che tu parta"

"E se non riuscissimo a distruggere il fomorroh in tempo?"

Il vecchio mentore alzò il sopracciglio, molto più del solito.

"In quel caso specifico…prevedo che Arthur avrà il suo bel da fare per tenerti a distanza" e si mise a ridere.

 

"Come puoi ridere Gaius!" chiese scandalizzato.

"Scusa ma mi sono immaginato la scena" e rise di nuovo.

"Può essere che Morgana abbia sbagliato incantesimo? Forse si aspettava tutt'altre conseguenze."

"Anche secondo me. Ascolta bene. Non puoi uccidere la bestia davanti ad Arthur. Dovrai portarla da me. Il re dovrà credere che sia io a distruggere il fomorroh."

"Sì, questo è chiaro."


_ _ _



 

Arthur stava sellando i cavalli con l'aiuto di uno stalliere. Quando vide Gwen arrivare in velocità le sorrise.

"Arthur!"

"Gwen! Sto partendo con Merlin!"

"Fantastico! Perché non me l'avete detto?"

"Mi dispiace. Abbiamo deciso tutto adesso… sai, Merlin ha una specie di mostriciattolo, qui …" disse Arthur indicandosi il retro del collo.

"So tutto. C'ero anch' io stamattina quando Gaius l'ha tolto. Ma non mi riferisco al vostro viaggio. Per cui ve lo ripeto: Perché non me l'avete detto?"

"Detto cosa?"

"Che Merlin ha cercato di sedurvi, baciandovi?

"Come lo sai?"

"Ho sentito Merlin confessarlo a Gaius."

"Stiamo partendo proprio per risolvere questo problema…"

"Siete innamorato di lui, Arthur?"

"Cosa dici? Io sto con te e … Merlin è un uomo!"

"Non è questo il problema. A me interessa sapere se amate un'altra persona. Donna o uomo per me non cambia. Vi prego di essere sincero, Arthur. Fatelo per me!"

"Io vedo che sei la solita esagerata. Sono solo molto preoccupato per lui. Immagina come posso essere rimasto quando … Tutto mi aspettavo fuorché questo… ero scioccato, ma lui non ne ha colpa…"

"Eppure… questa amicizia 'morbosa', da fuori a volte può essere scambiata per qualcosa di più. La servitù chiacchiera e anche i nobili."

"Non bisogna dare retta ai pettegolezzi …"

"Ma io stessa l'ho pensato, più di una volta …"

"Parli così perché ancora non mi hai conosciuto nell'intimità. Quando saremo sposati…" disse Arthur con un pizzico di orgoglio.

"No!" lo interruppe Gwen. "Io non credo che ci sposeremo. Almeno non finché non farete chiarezza nel vostro cuore e nella vostra testa."

 

"Tu non mi hai ascoltato" Arthur aveva alzato il tono di voce.

"Ci ho provato. Ma più ci penso e più mi convinco che il mio dubbio non sia solo un dubbio."

 

"Come vuoi. Ora devo andare!" Non aveva più nessuna voglia di ascoltarla né di giustificarsi con lei.

 

Quando la donna vide Arthur galoppare via, scoppiò in lacrime e si mise a correre verso casa sua. La sua storia d'amore con il re stava andando a scatafascio.

'E dire che ho rifiutato Lancelot, per lui! Che stupida!'

 

_ _ _


"Ci siamo quasi, maestà!" disse Merlin inducendo il cavallo dal trotto al passo. 

"Il sentiero qui è molto brutto"

"Ti seguo!"

"Tra un po' sarà meglio proseguire a piedi. In modo da non fare troppo rumore."

 

Si erano rivolti poche parole dall'inizio del loro viaggio. Avrebbero dovuto compiere il percorso in un paio di clessidre, ma ne impiegarono più del doppio. Il cavallo di Arthur sembrava avere un problema ad uno zoccolo e si erano dovuti fermare più volte.

 

"Dobbiamo aspettare che cali il buio" disse Merlin. "Non manca più molto"

"Fermiamo qui i cavalli. A piedi saremo più sicuri" ordinò Arthur.

"È ancora molto lontano, però"

"Meglio essere prudenti. Io direi di aspettare notte fonda. In modo da tornare qui poco prima dell'alba. Agiremo all'ora dei ladri, lo sai Merlin?" gli sorrise il re.

"Non vorrei aspettare troppo … lo sapete!"

"Quando si è addormentato il 'formol'?"

A Merlin scappò una risata. "Il fomorroh si è addormentato a metà pomeriggio. Considerando poco più di un quarto di giorno prima di agire, una clessidra o due per la nostra incursione e lo stesso tempo dell'andata per il ritorno, visto com'è ridotto il vostro povero cavallo, dovremmo giungere a Camelot appena in tempo."

"Allora abbiamo anche il tempo di mangiare e dormire."

"Dormire?"

"Tu farai il primo turno di veglia e io il secondo."

"Ecco …" rispose Merlin non troppo convinto. "Non possiamo fare cambio?"

"Temi che mi addormenti?"

"Beh! No, ma …"

"Appunto! Mangiamo? George ci ha preparato un buon pranzo, freddo ovviamente"

"George! Per essere un servo tracotante come dite, lo avete sempre vicino ultimamente…"

"È il tuo sostituto, Merlin! Ed è bravo, solo che io non lo reggo. E lo sai benissimo! Non fare il geloso…"

"Io, geloso di quel baccalà? Mai, credetemi!"

 

"Eppure…" insinuò il re.

"Arthur…"

"Voglio solo togliermi una curiosità: tu eri … presente o no, quando…?"

"Mh!" disse Merlin, capendo. "Sì, nel senso che ricordo ciò che è successo, ma non ero in me."

"Ti credo. Viceversa non l'avresti mai fatto … giusto?"

"Mai!" disse il servo con fare sicuro.

Così sicuro che ad Arthur diede nettamente fastidio.

 

Dopo un periodo di silenzio imbarazzato, il re disse cercando di minimizzare: "Non è nemmeno una cosa così grave. Voglio dire, se si parla di amore non può mai essere una cosa terribile come una guerra, la schiavitù, le malattie… Gaius ad esempio l'ha presa come una cosa piuttosto naturale… fa piacere che un uomo anziano come lui abbia delle idee così moderne"  Arthur spiava la reazione di

Merlin, il quale era concentrato sulle strepitose costolette d'agnello panate che l'insopportabile George aveva fatto preparare per loro. E lo faceva anche per non dover parlare. 

Poi a Merlin scappò: "Nemmeno Gwen era troppo stupita."

Arthur smise di masticare e lo guardò alla luce del piccolo falò, acceso tra i cespugli che avevano scelto come riparo.

 

"Abbiamo litigato…"

"Voi e Gwen?"

Arthur accennò di sì col capo.

"Mi dispiace. È tutta colpa mia… le ho anche risposto male" fece Merlin fermandosi dal masticare.

 

"Come mai?"

"Quando mi ha chiesto di andare via, le ho risposto che solo voi potete decidere quale sarà la mia sorte…"

"Ti ha chiesto di andare via?" disse il principe incredulo.

"Beh, la capisco in fondo… pensate se voi veniste a sapere che si fa baciare da Lancelot!"

"Gwen si fa baciare da Lancelot?" 

"No! Era un esempio! Mettetevi a dormire Arthur. Ogni parola che dico è fuori luogo. Sarà la schifosa piccola serpe che mi condiziona anche quando dorme!"

"Io non credo Merlin. Sei sempre stato un ragazzo dalla lingua sciolta e hai spesso detto cose estremamente imbarazzanti su di me. La serpe non conta. E comunque… girati!"

 

Merlin diede le spalle ad Arthur. Con una mano il re sollevò il fazzoletto e con l'altra abbassò leggermente la maglia del servo. Quel contatto provocò al valletto parecchi brividi su tutto il corpo.

"La bestiolina dorme come un ghiro!"

"Siete sicuro?" Non avrebbe dovuto provare una sensazione così intensa, per due dita sulla schiena.

 

Il sovrano avvicinò il volto al fomorroh e lo osservò a lungo, per vedere che fosse del tutto immobile. Merlin sentiva sulla schiena oltre alle dita anche il respiro caldo di Arthur e rabbrividì di piacere.

 

"Scusa" disse Arthur accorgendosene.

"Scusate voi!"

"Hai freddo?"

"No, sto bene."

 

_ _ _


Arthur era sdraiato, già pronto per dormire. 

Merlin stava aggiungendo qualche rametto al fuoco.

"E per te come è stato?" disse Arthur a bruciapelo.

 

"Essere trattato come un essere abietto da Morgana? Spiacevole"

"Immagino … ma non intendevo questo… stamattina mi hai abbracciato a lungo e così strettamente, che pensavo che Gwaine sarebbe caduto da cavallo per il troppo ridere."

"Di Gwaine non mi ricordo"

"Ma se avete scambiato anche qualche battuta"

"Davvero? Che strano!"

"Forse l'incantesimo di Morgana ti permette solo di considerare me …E baciarmi, com'è stato?”

Subito le guance di Merlin andarono a fuoco.

"Solo quando mi sono risvegliato ho provato la vergogna e il senso di colpa… All'inizio ero molto felice: addirittura mi sembrava di toccare l'Olimpo, con un dito. Provavo un bene infinito verso di voi e un desiderio fisico assolutamente incontrastabile. Vi amavo sul serio, con ogni parte di me. Era tutto naturale perché sapevo che mi amavate anche voi nella stessa maniera…"

 

"Capisco …"

 

"Non ho mai provato nulla di lontanamente più emozionante. All'inizio ho pensato di essere corrisposto. Vi siete lasciato baciare … poi mi avete allontanato, allora non capivo più niente.

Ho pensato che vi foste accorto che eravamo spiati da qualcuno. Poi ho pensato che dovevo aver fatto un qualche errore di cui non mi rendevo conto. E il resto lo sapete."

 

Ad Arthur si era seccata la gola. 

Sentire ciò che Merlin aveva provato nel baciarlo e che lo aveva amato così tanto, gli lasciava una scia di rimpianto. Qualcosa di profondamente luminoso ma anche triste, la sensazione che qualcosa di bello fosse andato perso, perché inesistente.

 

"E voi Arthur? Cosa avete provato? Ribrezzo? Odio?"

"Ribrezzo? Si tratta di te, Merlin per cui nessun ribrezzo. Tu sei un caro amico e ti sono molto affezionato. Odio? Ancora meno e per lo stesso motivo. Vuoi davvero sapere cosa ho provato? Passata la sorpresa iniziale, ho capito che non avrei voluto mai ferirti con il mio rifiuto. È stato doloroso anche per me allontanarti!"

 

"È per questo che mi avete restituito il bacio, almeno all'inizio?"

 

"Io … non credo di averlo fatto… e se è stato così è dipeso da ciò che ti ho appena detto…"

 

Merlin non credeva al re, almeno non del tutto. Non si ricambiava un bacio sgradito in quel modo. Arthur avrebbe potuto ammettere semplicemente che il bacio all'inizio gli era piaciuto e poi aveva cambiato idea. Sarebbe stato più onesto, perché Merlin sapeva che le cose erano andate così. O forse nell'impeto del momento aveva travisato? Eppure… durante il bacio era la lingua di Arthur che si muoveva nella sua bocca e lo aveva mandato in fibrillazione.

 

"Certo, maestà" disse mesto. "Vi auguro un buon riposo. Faccio un giro nei dintorni" e con un inchino si congedò.



 

_ _ _



 

Merlin si sedette vicino al fuoco, guardando il principe che dormiva. 'Intanto il tempo passa' e ripensò a ciò che era successo con Arthur. Riprovava quelle sensazioni prima del tutto estatiche e poi rigorosamente dolorose. E di nuovo pensò che Morgana doveva aver commesso un errore. Forse la strega voleva che fosse Merlin a uccidere il principe. Sarebbe stato molto più sensato.

 

'Non avrei mai fatto niente del genere se non fossi stato sotto incantesimo, ma almeno nella mia follia stavolta non ho mentito' ammise Merlin con se stesso. Aveva sognato tante volte di fare una cosa simile nella realtà, sebbene in modo più pacato, ma aveva troppo rispetto di se stesso e soprattutto del re. Era sicuro che non avrebbe mai avuto il coraggio di lanciarsi su Arthur come aveva fatto. Questo gli faceva male, dentro, da tanti anni. Ma non importava. Il suo scopo era molto più alto. Il suo progetto non comprendeva simili stramberie. Con se stesso, si era spesso vantato della sua volontà di ferro e provava una specie di triste orgoglio. Un modo come un altro di mantenere inalterata la sua devozione al re.


_ _ _


Dopo che anche Merlin fece il suo turno di riposo, si misero in cammino verso la casa di Morgana

Quando vi giunsero entrambi espressero il tacito desiderio di riuscire a rubare la 'creatura' senza svegliare Morgana o i suoi uomini.

Purtroppo Merlin ricordava che il fomorroh si trovava proprio in camera di Morgana.

 

Arthur dall'esterno forzò una delle finestre e da questa entrarono.

"Al piano superiore" sussurrò Merlin dritto nell'orecchio di Arthur, tanto che il re, dovette grattarsi per il solletico.

 

Giunti in cima, svoltarono l'angolo e si trovarono a dover fronteggiare un corpulento soldato. Arthur sguainò la spada e attaccò il bestione che parò il colpo e gli diede una colossale testata, facendolo cadere a terra semisvenuto. Merlin con un flash repentino degli occhi fece cadere una grata di metallo dal soffitto sull'energumeno che rovinò a terra e lì rimase.

"Presto Arthur!" fece Merlin tirando su il re e sorreggendolo. "Ne arrivano altri"

Arthur si guardò indietro e vide due o tre ombre che correvano verso di loro.

Si misero a correre più velocemente possibile e trovarono la stanza di Morgana. Vi entrarono chiudendo la porta con il catenaccio, cercando di fare meno rumore possibile.

Merlin si rese conto che le guardie avrebbero fatto molto rumore, svegliando Morgana. 

 

Diede le spalle al re e con un’altra magia innalzò una barriera contro i suoni al di fuori della porta.

 

Nella camera c'era ancora il bagliore proveniente da un fuoco morente nel camino.

Arthur cominciò a gesticolare verso Merlin. Si batté il petto e indicò il tavolo, poi indicò Merlin, si portò due dita davanti agli occhi e mosse la mano come fosse un polpo al contrario. Merlin lo fissava serio da vicino cercando di comprendere quei gesti poi il suo volto s'illuminò e fece di sì con la testa. Non aveva idea di cosa dovesse fare Arthur ma lui doveva cercare il fomorroh. 

 

Il re strisciò il pesante tavolo fin verso la porta. Le guardie non dovevano entrare.

Mentre Merlin cominciò a cercare febbrilmente il fomorroh che però non era dove si aspettava che fosse. 

 

Arthur fece altri gesti inconsulti verso di lui e si spostò per aprire la finestra. Dal primo piano con un po' di fortuna sarebbero riusciti a calarsi giù senza troppe conseguenze.

 

Quando il re si girò, Merlin era subito dietro di lui. Arthur sussultò per lo spavento. Aprì le mani verso Merlin come a chiedere: "Cosa fai?"

Merlin scosse la testa e ricominciò a cercare la bestia finché la trovò, nascosta sotto il letto di Morgana.

"Ecco!" bisbigliò Merlin trionfante.


"Ma bene. Guarda un po' chi abbiamo qui…"

 

'Oh, no!' pensarono i due uomini all'unisono.

 

"Che barbari! Due uomini in piena notte, che si intrufolano così in camera di una povera donzella, chissà con quali terribili intenzioni!"

Morgana era sdraiata voluttuosamente nel suo letto e sorrideva maliziosa come al solito.

 

Arthur sguainò la spada. 

"Hai ragione Morgana. Chissà con quali terribili intenzioni. Ma non quelle che pensi, temo…"

 

"E so anche perché, caro fratello. Mi è giunta voce che i tuoi orizzonti sentimentali si siano decisamente ampliati."

 

Merlin spalancó gli occhi e Arthur guardó la finestra come per intimargli di scappare. Ma Merlin non se la sentiva di lasciare solo Arthur e parló rivolto a Morgana, mettendosi quasi davanti al sovrano.

"Non sono gli orizzonti di Arthur ad essersi ampliati ma i miei, Morgana. E lo sapete perché il vostro incantesimo prevedeva proprio questo."

 

"Non è vero, Merlin" Morgana si alzó dal letto. "Temo di essermi sbagliata, stavolta. Altrimenti il tuo re sarebbe già morto, ucciso proprio da te!"

 

"Scappa, Merlin" urlò Arthur uscendo dalla finestra.

 

"Maledetto Arthur!" gridò Morgana, indirizzando un raggio luminoso sulla finestra che esplose andando in frantumi.

 

Merlin corse al foro dove prima c'era la finestra. Arthur era sotto di lui. Era riuscito a buttarsi giusto in tempo. Stava guardando in su. "Buttati! Ti prendo io!"

"Prendete!" E gli lanció invece il vaso contenente il fomorroh.

Quando si girò verso Morgana con l' intenzione di colpirla con un potente raggio, questa era già in posizione d'attacco.

"Ball de sholas gorm thoir sìos e gun chron"**

 

Un fascio di luce azzurrina, talmente intensa che Merlin fu costretto a coprirsi gli occhi, imprigionò il ragazzo dentro una sfera che volò  dalla finestra come se fosse un essere dotato di propria volontà. Merlin all'interno della sfera quasi non avvertì l'urto con il terreno e cominciò a carambolare furiosamente dentro la palla di luce che rotolava sempre più veloce lungo il pendio della collina. Poi la sfera urtó contro una roccia e sparì all'istante.

 

"Merlin!" Il re correva verso di lui tenendo in mano il fomorroh , che sembrava impazzito tanto si muovevano le cinque orrende teste.

"Stai bene, Merlin?" chiese Arthur senza più fiato.

"Sto benissimo. Non mi sono fatto neanche un graffio. Che strano!"

"Bene, Merlin! Corriamo"


_ _ _


"Ma dovevamo proprio fermarci adesso, maestà? È giorno fatto ormai"

Erano seduti presso l'accampamento della sera prima, ormai lontano dalla casa della sorella. Arthur era sdraiato su un fianco. 

"Hai ragione, Merlin. Ma, visto che non abbiamo dormito che poche ore, se non mangio, non andrò avanti per molto." Stava osservando con interesse il fomorroh. Incuriosito, avvicinò un pezzo di pane all'animale. Con un movimento improvviso le cinque teste gli si avventarono sopra tutte insieme stridendo forte.

"Porc… ho rischiato di farmi mangiare due dita…"

Il re non era stato in grado di capire quale delle teste avesse preso il pane, che era sparito senza che se ne fosse accorto.



 

"Santo cielo, Arthur! Sì può sapere cosa state facendo? Quella bestia fa parte dell'antica magia oscura. Vi sembra il caso di mettersi a fargli delle coccole?"

"Hai ragione. Ma guardandolo bene ho pensato che fosse carino … non lo so!"

"Farete meglio a non affezionarvici troppo. Sapete che Gaius lo distruggerà non appena arriveremo a Camelot. Ne va della mia salute mentale e forse… anche della vostra."

 

"Sì, lo so! Sono pronto: andiamo."

"Abbiamo perso di nuovo un sacco di tempo. Devo rammentarvi a cosa andreste incontro se la bestiolina dentro il mio collo si risvegliasse?"

 

Arthur rise. "Pensi che non saprei cavarmela? L'altra volta mi hai preso alla sprovvista, ma … in quanto a forza bruta, non si possono fare paragoni tra noi, non credi?"

 

"Non in quanto a forza bruta, certo, ma non dimenticate che ho un forte ascendente su di voi, e lo sapete…"

Arthur sorrise ma rimase anche stupito dall'ardire del servo. Per un attimo ebbe in mente di dirgli che nonostante il famoso ascendente, la prima volta lui lo aveva fermato, ma non aveva voglia di offenderlo in quel momento e disse solo:

"Me la caverei anche con l’ascendente!"

 

Il resto del viaggio fu un martirio per Merlin. Il cavallo di Arthur sembrava essere ulteriormente peggiorato, povera bestia e ad un certo punto Merlin si sarebbe messo a piangere: il re era sceso da cavallo, e camminava, tenendogli le briglie. 

"Arthur, leghiamo il cavallo a un ramo e salite sul mio. Manderete qualcuno a prenderlo più tardi."

"Lo ruberebbero. Non voglio correre un rischio simile"

Merlin pensò che forse avrebbe potuto uccidere il fomorroh di nascosto da Arthur. Ma il re non se ne staccava mai. Sembrava averlo adottato come cucciolo.

 

Merlin tacque affranto ma dopo poco fu distratto dal modo di incedere di Arthur. Le spalle si muovevano, alternandosi lievemente con una certa elasticità. Anche la sua schiena si muoveva appena. Uno spettacolo per gli occhi. I capelli biondi appena mossi dal vento erano incantevoli come sempre. La vista delle gambe robuste e ben proporzionate del sovrano, lo fecero rabbrividire di piacere e i glutei sodi fasciati dai calzoni… 'Oh, no!' Merlin quasi si sdraiò sul cavallo, sia per la consapevolezza di ciò che stava succedendo, che per il desiderio che stava montando sempre più in fretta dentro di lui.

 

"Arthur…" mormorò roco.

 

"Che ti succede?"

"Succede … quello"

"Ah!"

"Vieni, scendi e sdraiati un po'."


_ _ _



 

"Arthur… dove sei?"

 

Il principe l'aveva fatto stendere su una coperta ed era andato al fiume a prendere un po' d'acqua.

Tornato da lui, lo fece bere. E con uno straccio bagnato si mise a rinfrescargli il volto.

Merlin stringeva gli occhi e gemeva, come se stesse male. Il re gli tolse il fazzoletto e gli bagnò il collo.

Lo fece girare su un fianco e notò la testina sotto pelle che sembrava un pesce impazzito come per mancanza d'acqua.

 

"Arthur ..."

 

"Sono qui… Perdonami Merlin! Mi dispiace che tu stia così. È solo che … non ho resistito all'idea di vederti di nuovo … spasimare per me in questo modo… vedi, lo zoccolo del mio cavallo è a posto. Io volevo fare tardi… volevo arrivare a questo. Non odiarmi…"

 

Merlin sentiva solo il suono dolce e caldo della voce del suo re o poco più. "Io non ti odierò mai, Arthur. Io ti amo … non farmi più soffrire … voglio solo te… ti prego"

 

"Ma non credere che l'abbia fatto per scherzo. La mia vita è completamente cambiata da quel giorno. E lascerò Gwen non appena la vedrò, comunque vada tra noi …"

"Chi è Gwen?"

 

Arthur tacque. Non si stava comportando in modo onorevole. Non solo per Gwen. Con lei era già finita per lui. Merlin non era in sé e lui se ne stava approfittando per soddisfare il suo orgoglio, il suo piacere e per rubare l'amore al suo servo. Merlin non avrebbe mai potuto fare una cosa del genere.

La cosa che lo faceva andare avanti era la certezza che Merlin lo amasse davvero, fomorroh o meno. O era solo una scusa per giustificarsi?"

 

"Amami Arthur, io non ce la faccio più…"

"Sono qui per questo!"

Merlin sembrò capire perché aprì gli occhi.

"Allora tu mi ami?"

"Sì, Merlin ti amo e ti desidero anch'io."

 

"Baciami, prendimi…"

Arthur si chinò sul servo e lo baciò. Merlin gli abbracciò la testa per tenerlo vicino.

Al re girava il capo per l'emozione.

E scelse di buttarsi. Sapeva che era uno sbaglio, ma sarebbe stato uno sbaglio peggiore se non l'avesse fatto. Se avesse dovuto ripartire da capo con Merlin timido e pudico tornato in sé l'avrebbe fatto. L'avrebbe corteggiato. Avrebbe avuto tutta la pazienza del mondo. Avrebbe parlato con lui per ore e ore, fino a convincerlo. Ce l'avrebbe fatta. Ora sapeva.

 

Amò Merlin con tutta la dolcezza di cui fu capace. Cercò di rallentare i tempi proprio per equilibrare la passione ansiosa di Merlin.

Non era in grado di dire esattamente come Merlin si sentisse in quel momento. Anche se a guardarlo e a sentirlo sembrava aver raggiunto il nirvana.

Dal canto suo Arthur era felice. Avrebbe voluto passare il resto della sua vita così.


Continuarono a baciarsi anche dopo aver finito di fare l'amore. 

Merlin era inarrestabile e non ne aveva mai abbastanza.

"Arthur vuoi essere mio? Vorrei fare proprio tutto con te… puoi?"

Arthur disse di sì. Non aveva preso in considerazione quella possibilità ma si sentiva talmente innamorato, che voleva dare a Merlin tutto ciò che poteva. E guardando Merlin sorrise di sé, pensando che la sua richiesta, che un tempo l'avrebbe fatto carambolare giù per tutte le scale del regno e oltre, fosse adesso del tutto legittima e naturale.


_ _ _


'Penso di aver visto abbastanza. Forse è meglio che mi allontani!' si disse la strega nel suo antro distogliendo gli occhi da quella specie di strana sfera dove poteva vedere il presente di chi voleva.

 

‘Era ora che quei due andassero oltre le rigide convenzioni dei nostri giorni. Non ne potevo più di vedere che si mangiavano con gli occhi ogni due per tre, né di sentirli sospirare l'uno verso l'altro di mal d'amore. Ma se non fosse stato per me … ora hanno contratto un debito nei miei confronti. Peccato che non lo sapranno mai…'

 

Morgana sorrise e parlò ad alta voce, pur essendo sola. "Non so a quale dei due abbia fatto più piacere il mio regalo… 

Solo una sosta nella nostra faida, caro fratello mio, …  e sappi che l'ho fatto più per Merlin che per te. Che ingenui a pensare che esser riusciti a scappare da me, sia stato un caso…"


 _ _ _


I lettori si chiederanno se Merlin una volta esportato l'orrido animale dal suo corpo, fosse cambiato nei confronti del suo amato.

Ebbene, no. È rimasto così focoso e innamorato, sebbene un po' più lucido. E ovviamente felice!

 

Almeno, l'autrice ne è convinta.

 

L'unico dubbio che le rimane consiste in una singolare testimonianza di Leon, qualche tempo dopo la reciproca dichiarazione dei due ragazzi innamorati. Il cavaliere era convinto di avere intravisto la bestia dalle cinque teste, viva e vegeta, all'interno di una delle stanze di Arthur. Che si trattasse di un altro fomorroh?























 

*Ama Arthur come hai sempre voluto in modo che lui possa impazzire d'amore per te. (antico gaelico)

 

**Sfera di luce, portalo giù, incolume!

(C.S.)

 

La storia prende spunto dalla puntata 04x06, ma poi vira decisamente da un'altra parte. Sono molti i punti diversi o addirittura quelli che non ci sono (ad esempio Merlin all'inizio sarebbe ferito, ma non qui). La storia è giá abbastanza lunga.

Purtroppo, (ho provato a toglierlo) ma qui l'amore rubato c'è. Me ne sono accorta solo a storia finita. Per questo ho dovuto mettere non-con nella legenda.

È solo fuori testo, nella traduzione del primo incantesimo di Morgana che si evince che la storia non è veramente non-con.

Il finale è volutamente un po' ambiguo in modo da lasciare il lettore libero a interpretazioni personali. Un abbraccio a tutti.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: susiguci