Aprì la porta dell’appartamento vuoto, appena mise un piede all’interno i sentimenti iniziarono a straripare. Il fiume di emozioni che le invadeva secondo dopo secondo il petto era inesorabile, neanche volendo avrebbe potuto fermalo. Decise di prendersi un bicchiere e aprire quella bottiglia di vino che doveva servire per una festa, ma quella era decisamente un momento più adatto per bere. Ci furono diversi bicchieri dopo il primo, ma ancora non si sentiva quell’ebrezza tipica di chi si ubriaca. Decise quindi di andare fino al suo stereo, mettere un disco al suo interno e di avviare la prima canzone che veniva riprodotta. Qualunque fosse, pensava, avrebbe avuto l’effetto di farla piangere in qualche modo e avrebbe finito per svuotarsi di tutto quel dolore che sentiva. Il lettore cd anche se molto vecchio, quasi ormai diventato un oggetto di arredamento, riprodusse le note di As the World Caves In di Matt Maltese; la ragazza iniziò a ballare su quelle note struggenti, con ancora in mano il suo bicchiere di vino. Poteva ancora sentire le mani di quello che era stato il suo amante, stringerla dai fianchi e ballare un lento insieme. “Oh girl it’s you what I lied with” Le parole rimbombavano forti, sembravano trapassarle il cranio . La canzone continuava a suonare mentre lei volteggiava come se fosse stata felice, senza pensare alla sua enorme tristezza che trovava rifugio all’interno della sua cavità toracica. Ad un tratto fermando quella sua danza sfrenata, si rese conto che non avrebbe più condiviso la vita con nessuno: non avrebbe detto buongiorno o buonanotte a lui, non si sarebbe accovacciata al suo fianco mentre guardavano la televisione, non avrebbero più vissuto nuove avventure come avevano programmato. Si sentì soffocare, quindi aprì la porta sulla veranda mentre sentiva la canzone che cantava “Yes, it’s you I welcome death with… ” Si sentì solo uno schianto.