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Autore: Fiore di Giada    05/10/2023    0 recensioni
[Partecipante alla challenge "Un prompt al giorno". Il prompt scelto è "Fulmine". Post Mortal Kombat 11.]
Le lacrime, inesorabili, caddero sulle guance di Liu Kang. Il suo status divino, in quel momento, era ininfluente.
Il dolore di quella morte ardeva nella sua anima.
Si alzò, si chinò e posò le labbra sulla fronte, ormai gelida, dell'altro.
− Rinascerai, Raiden. Avrai un'altra possibilità. La tua vita non finirà così, amico mio. −
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Liu Kang
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La luce della luna, alta in un cielo zaffirino,  privo di nubi, filtrava da una finestra semiaperta e si posava ora sul pavimento, ora sulla parete di destra, illuminandole d'un debole chiarore argenteo.
Raiden, disteso sul letto, lasciava vagare lo sguardo sull'ambiente. Il suo tempo, finalmente, si era concluso.
Un mezzo sorriso sollevò le sue labbra e i suoi occhi si chiusero, come se le sue palpebre fossero diventate di piombo. Aveva creduto che la vecchiaia, implacabile, avrebbe consumato il suo corpo.
Il suo tempo soggettivo, invece, era fermo in una inesauribile virilità.
Sospirò e, d'istinto, strinse il pugno sul lenzuolo. Ne era sicuro, era stato Liu Kang a compiere un simile miracolo.
Quel gesto, però, era stato l'inizio di una pena corrosiva.
Un conato di vomito scosse il suo corpo e l'ex dio si piegò su se stesso. Si era sentito estraneo a quella realtà, ma non si era lamentato.
Il suo allievo aveva compreso il suo tormento e lo aveva liberato dall'agonia di una giovinezza innaturale.
Sono fiero di te, figlio mio. , si disse. Il suo tempo, presto, si sarebbe concluso ma non aveva paura.
Liu Kang, con la sua gentilezza, avrebbe scolpito una magnifica storia.
 
Un forte crepitio ruppe il silenzio e il balenio del fulmine riempì la stanza d'una luce livida.
Raiden, d'istinto, strinse gli occhi. Quella luce livida apparteneva ad un solo, splendido individuo.
Perché Lord Liu Kang è qui?, si chiese l'ex divinità. Ormai, era un relitto di un'epoca remota.
E non aveva paura di una morte solitaria.
 
Liu Kang si sedette sul letto e posò la mano sulla fronte dell'ex mentore. Ne sentiva l'innaturale calore contro la pelle.
Il tempo non aveva cancellato le sue memorie di uomo, ma non poteva non sentire il dolore di quell'addio.
− Non dovreste essere al capezzale di un estraneo… − domandò l'ex dio, la voce flebile.
Le lacrime tremarono negli occhi cerulei di Liu Kang. Tanto dolore risuonava in quelle pur pacate parole.
Ma lui avrebbe lenito quella pena.
− Sai che puoi chiedermi tutto, ma non questo. Non voglio abbandonarti. − affermò, la voce apparentemente pacata.
Un debole rossore imporporò il viso scarno dell'ex dio. Il cuore di Liu Kang, malgrado il mutamento di status, palpitava d'affetto.
Eppure, sentiva di non meritare tale riguardo.
− Non appartengo a questa bellissima epoca. − affermò.
Un amaro singhiozzo strinse il petto del giovane. Quale danno aveva causato al suo antico mentore?
− Mi dispiace di avere fermato il vostro tempo soggettivo, Raiden… Ma, credetemi, non l'ho fatto per egoismo. Non consciamente. − si scusò.
Le labbra dell'ex dio si sollevarono in un debole sorriso.
− Mai pensato questo, Liu Kang…  Anzi, sono felice di tanto rispetto da parte vostra. − affermò, sereno.
Liu Kang scosse la testa, poi appoggiò le mani sulle guance scarnite del suo antico mentore. Malgrado le pene, Raiden aveva fiducia in lui.
Forse, sapeva cosa fare.
 
 Una debole corrente elettrica percorse il corpo dell'ex dio del tuono.
Raiden, sorpreso, sbarrò gli occhi e li fissò nelle iridi cerulee di Liu Kang. Non avvertiva alcun dolore nelle sue membra.
E, ne era sicuro, era opera sua.
− Che… Che cosa avete fatto? − domandò, stupito.
Un lieve sorriso sollevò le labbra dell'ex monaco e le lacrime luccicarono tra le sue lunghe ciglia.
− Io ti ho condannato a vivere in un'epoca a te estranea… Ora, permettimi di rimediare. Non sentirai più dolore nei tuoi ultimi istanti, amico mio. − spiegò.
Le lacrime bagnarono le guance dell'altro e un singhiozzo si liberò sulle sue labbra. Quelle parole erano un dono magnifico.
E lui l'avrebbe accolto.
− Grazie… Grazie di tutto, Liu Kang. −
 
 Diverso tempo dopo, il respiro di Raiden si attenuò sempre più, come una candela priva d'ossigeno, e si spense.
Le sue palpebre, come fossero diventate di piombo, si chiusero e la sua testa si abbandonò sulla spalla.
L'ex monaco guerriero, per alcuni istanti, fissò il corpo immobile, disteso sul letto. La sorte, con lui, era stata crudele.
Il suo corpo umano, non più protetto dal blocco del tempo, soggettivo, si era ammalato ad una età troppo giovane.
Le lacrime, inesorabili, caddero sulle guance di Liu Kang. Il suo status divino, in quel momento, era ininfluente.
Il dolore di quella morte ardeva nella sua anima.
Si alzò, si chinò e posò le labbra sulla fronte, ormai gelida, dell'altro.
− Rinascerai, Raiden. Avrai un'altra possibilità. La tua vita non finirà così, amico mio. −
   
 
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