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Autore: Iliveonlyforthemanga    06/10/2023    1 recensioni
Le mani di Castiel e Dean sembrano fatte per combaciare perfettamente le une con le altre
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Lime, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Hands
III capitolo
Rating: giallo
Coppia: Castiel/Dean
Parole: 7735
Summary: le mani di Castiel e Dean sembrano fatte per incastrarsi perfettamente le une con le altre
Avvertimenti: sarà una raccolta di massimo 3/4 One-shots, scollegate tra loro per quanto riguarda la trama ma avendo come filo conduttore le mani di Castiel e Dean
Questa è la penultima one-shot. L'ultima arriverà nei prossimi giorni.
Un bacio xx


"Avanti Dean, non dirai sul serio!" chiede sbigottito Sam, gli occhi grandi quanto due piattini da the e l'espressione interrogativa in viso.
Il diretto interessato annuisce vigorosamente, prima di alzarsi dal tavolo e lasciare una lauta mancia alla cameriera così carina che li ha serviti.
"Sammy non farmelo ripetere: tra me e Cass non c'è niente. Cristo, ti immagini me e lui, assieme? Assieme assieme?" - le sopracciglia che fanno su e giù in un movimento ammiccante - "sai che le ragazze in gonnella sono il mio unico credo e Cass... Beh, Cass è Cass" termina, agitando la mano nell'aria come a voler scacciare una mosca invisibile.
Non sembra voler tornare sull'argomento e il fratello sospira sconfitto, prima di seguire il suo esempio ed uscire dalla tavola calda.
Sam alza gli occhi al cielo, godendo della bella giornata: il sole caldo che gli picchia in volto, le persone più disparate che vanno e vengono, dirette chissà dove, ed incuranti dei pericoli che si celano nel buio.
"Alle volte vorrei una vita normale..." dice fra sé e sé, sospirando ancora una volta.
Vita normale tradotto in 'vorrei non rischiare la pelle un giorno sì e l'altro pure. Ah sì, e vorrei anche che mio fratello si togliesse le fette di prosciutto che ha sugli occhi e vedesse davvero il modo in cui Castiel lo osserva'. Ma dato che la fata madrina ancora non l'hanno incontrata, si accontenta di mantenere fede alla prima parte del discorso.
Anche perché così ho più possibilità per rompere i coglioni a Dean... Sogghigna malefico.
Si riscuote dai suoi pensieri solo al momento di entrare in macchina, dove il maggiore lo aspetta impaziente, con le dita che tamburellano sul volante in pelle nera.
"Ehm senti un po'... Hai contattato Castiel? L'ultima volta che l'ho visto è stato due settimane fa".
"Nah Sammy, ti sembro la sua balia? Non scherzare. Si sarà preso una pausa lontano da noi e sarà tornato col culo su una nuvoletta soffice" risponde piccato Dean, avviando il motore. Il ricordo di cosa sia effettivamente successo due settimane fa è ancora molto vivido nella sua mente e a nulla servono gli sforzi attuati, se non a peggiorare ulteriormente la situazione.
Le nocche gli si sbiancano a causa della presa eccessivamente forte sul volante e un improvviso calore gli sale alle guance.
La posizione in cui è all'improvviso appare troppo scomoda e si dimena un poco per tentare di calmare la sensazione di bruciore che sente irradiarsi in tutto il corpo.
Sente gli occhi di Sam che lo guardano, curiosi come una pettegola a cui è stato rivelato chissà quale segreto.
"Tutto ok...?"
Annuisce, non trova le parole. Ancora il bruciore non accenna a fermarsi, ma lui sì. Accosta bruscamente a lato della strada e scende di corsa dalla macchina, copiato immediatamente dal fratello.
Sam gli mette una mano sulla spalla, sfiorandolo appena. Era da tempo immemore che non lo vedeva in preda ad un attacco di panico. Li hai e li nascondi... Quando imparerai, Dean, a lasciarti voler bene?
Si ritrova le chiavi della macchina in mano senza neanche sapere come.
"Guida tu" - "Sei sicuro? Perché l'ultima volta hai minacciato di appiccare il fuoco al mio PC..." - "MUOVITI E STAI ZITTO"
Santo Signore, che pazienza.
"Va bene, va bene! Ho capito" sbuffa esasperato Sam, alzando le mani al cielo in segno di resa, aprendo la portiera dell'Impala.
Il silenzio scende pesante nell'abitacolo, interrotto dalla musica rock che, stranamente, è tenuta ad un basso volume.
Dean sospira pesantemente, tenendosi le mani in grembo e torturandosi le pellicine delle dita. Getta uno sguardo fugace fuori dal finestrino prima di riportare gli occhi sulla testa del fratello, concentrato sulla guida.
"Ci siamo quasi baciati, due settimane fa" è l'unica frase che esce dalla sua bocca.
Il minore sussulta lievemente ma non si scompone: quei due sarebbero capaci di strapparsi le mutande a morsi in qualsiasi occasione, strano che ancora non fossero giunti ad una conclusione.
"È strano, Sammy. È naturale perché è con Cass, ma al contempo mi terrorizza. Ed è un uomo. Cioè, non uomo uomo, però insomma ha le sembianze di un uomo e ha il pene anche se sicuramente non sa come funziona e dovrò spiegargli tutto e però magari non gli interessa fare quelle cose lì"
Dean è un fiume in piena. Parla e si sfoga agitando le mani e diventando tutto rosso, per lo sforzo e l'imbarazzo di aprire il suo cuore al fratello come mai aveva fatto.
E Sam lo ascolta e annuisce e lo conforta e gli dà le pacche sulle cosce per fargli capire che lui c'è e che non se ne andrà mai.
E chiacchierano ancora mentre entrano nel bunker con un sospiro di sollievo per essere tornati a casa sani e salvi e lì, bello come Apollo, li aspetta Castiel.
Dean si ammutolisce, bloccandosi in corridoio e sentendo il cuore fare su e giù nella cassa toracica.
"Dean" - "Cass" e in quei nomi c'è un intero Universo, parole non dette ma pensate, sentimenti in ballo che fremono per uscire allo scoperto e prendersi quello che spetta loro.
Si avvicinano quasi in sincrono, come due calamite che si attirano inevitabilmente l'una all'altra.
E al diavolo ciò che possono pensare Sam o gli altri o gli angeli, se mai ce ne fosse qualcuno che li sta osservando: Dean prende il viso del suo Angelo tra le mani, impaurito come se avesse paura di amarlo. E Cass lo copia, con dolcezza, per fargli capire che di lui può fare quello che vuole.
Sospira piano prima di appoggiare le labbra su quelle piene del compagno, che si lascia andare ad un pigolio sorpreso, prima di rispondere impacciato.
Castiel, spinto da un moto di coraggio, afferra saldamente la camicia di flanella blu che indossa il cacciatore, facendo sì che aderisca maggiormente a lui. Porta una mano alla vita e l'altra dietro al collo come se volesse impedirgli di fuggire e rompere l'idillio che si è creato.
Oh, ma Dean non ha nessuna intenzione di fuggire, non ora che ha assaggiato le sue labbra zuccherine. Gli stringe forte le guance, portandolo un po' più vicino, sì così, per fondere insieme i due corpi.
Sam è sparito, andato in chissà quale stanza del bunker per non sentirsi di troppo. Ci sarà tempo per sedersi tutti e tre attorno ad un tavolo e spettegolare come delle ragazzine alle prese con le loro prime cotte.
Il cacciatore fa scendere una delle mani fino alla mano sinistra di Castiel, che stringe forte e passando col pollice sul dorso liscio ed incredibilmente morbido. Un fremito lo percuote ed è sicuro che anche Cass possa percepire i suoi pensieri e provare le stesse sensazioni.
I capelli corti della nuca gli si rizzano non appena la bocca birichina del moro si poggia leggiadra nel punto di congiunzione tra la spalla e il collo, soffiando in modo appena percettibile.
"So a cosa stai pensando, Dean"
Mille brividi percorrono chilometri sulla sua pelle. Si sfrega vigorosamente le braccia con le mani, tornate momentaneamente libere, facendo schioccare la lingua contro il palato nel sentire il tono con il quale si è rivolto Castiel.
Solleva appena il mento per riuscire ad incrociare il suo sguardo.
"Dimostrami che stiamo pensando alla stessa cosa, allora" lo stuzzica, lo sguardo lussurioso e un sopracciglio alzato.
Ride di cuore, sentendosi leggero per la prima volta in tutti i suoi 35 anni di vita.
La risata gli si spegne di colpo quando l'angelo lo afferra saldamente per un braccio e lo trascina verso la camera da letto, lasciandogli a malapena il tempo di capire dove lo stia sospingendo con una certa urgenza, cercando di non inciampare sui suoi stessi piedi. 
   
 
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