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Autore: pampa98    11/10/2023    0 recensioni
"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
Aemond/Luke, Aemond!centric.
Aemond è sempre la seconda scelta. O forse no.
Lo aveva detto a Helaena: lei gli aveva sorriso e aveva detto che, se non aveva nessun altro, le andava bene.
(Chi altri dovrei avere? Nessuno mi sceglierebbe spontaneamente per primo.)
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aemond Targaryen, Alicent Hightower, Helaena Targaryen, Jacaerys Velaryon, Lucerys Velaryon
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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Prompt: "Secondo".
Il titolo viene dalla canzone Broken crowns.


 

I'll (never) be your chosen one



 

Secondo figlio. Riserva.

Aegon sarebbe diventato re, un giorno. Questo era quanto sua madre ripeteva loro – ma suo fratello era sordo all’eredità del trono, preferendo perdere tempo in ozio e svago (e draghi, perché lui ne possedeva uno).
«Se lui non vuole la corona, posso prenderla io.»

Era il secondogenito, non aveva un vero ruolo. Lui doveva limitarsi a sostituire Aegon se avesse fallito – e falliva, ogni giorno.
Sua madre aveva dismesso la sua proposta con una risata e una carezza. Gli aveva detto che non doveva preoccuparsi di queste cose, che suo fratello avrebbe adempiuto al suo dovere e che il suo posto era altrove – dove, non lo sapeva.
 

«Se non puoi ereditare niente dalla tua mamma, perché non vieni con me a Driftmark? Mi farebbe piacere averti lì, così non dovremo dirci addio.»

 

~

 

Secondo amico. Riserva.

Jace gli era sempre sembrato un bravo ragazzo. Gentile, allegro, giudizioso – ma se doveva scegliere qualcuno con cui trascorrere il suo tempo, quello era sempre Aegon, un volgare idiota scansafatiche (e con un drago a mitigare le sue mancanze).
«Ciao, Aemond. Aegon non c’è?»

Ormai non ci fa quasi più caso. All’inizio gli proponeva semplicemente di fare con lui qualsiasi cosa volesse fare col fratello – e di solito Jace accettava, perché era comunque suo amico, anche se non il preferito.
Adesso, però, si limita a scrollare le spalle e risponde che dev’essere andato a ubriacarsi da qualche parte. Nemmeno i vizi spingono suo nipote lontano da Aegon. E, senza che la richiesta parta da lui, Jace non fa mai proposte per loro.

 

«Ti va di andare in spiaggia con me domani? Ho un nuovo gioco che vorrei provare.»
«Leggiamo qualcosa insieme? Ho trovato dei libri che penso potrebbero piacerti.»

«Vieni a salutare Arrax? Se non avrai ancora un drago, quando sarà abbastanza grande ti porterò a volare con me.»

 

~

 

Seconda scelta. Riserva.

Helaena era gentile, a modo suo, e lui ricambiava cercando di mostrare interesse verso i suoi insetti e quelle parole dall’aria sognante che talvolta pronunciava. Era sua sorella, le voleva bene – e sapeva che meritava più dell’indifferenza che Aegon le avrebbe riservato se lo avesse sposato.
Lo aveva detto a Helaena: lei gli aveva sorriso e aveva risposto che, se non aveva nessun altro, le andava bene.
(Chi altri dovrei avere? Nessuno mi sceglierebbe spontaneamente per primo.)
Lo aveva detto al resto della famiglia: sua madre, suo padre, suo nonno si erano fermamente opposti – Aegon, per una volta, aveva concordato con lui; ma Aegon non aveva potere decisionale sulla sua vita.
«Sposando Aegon, tua sorella sarà regina. È la cosa migliore.»
Sua madre era sembrata convincente mentre lo diceva; meno quando le aveva chiesto chi avrebbe sposato lui.
Il suo silenzio impacciato gli aveva risposto: sarebbe rimasto in attesa, riservandosi per future alleanze – sempre e comunque in favore di suo fratello maggiore. 

 

«Io vorrei sposarmi per amore. Pensi che noi due potremmo funzionare? Peccato che siamo maschi, sennò avremmo potuto chiederlo ai nostri genitori. Mia mamma avrebbe accettato, ne sono sicuro.»



🔥

 

Si trascina in camera, spinto dall’inerzia e dal desiderio di non sentire più le grida di sua madre, la risata spenta di suo fratello, lo sguardo spaventato di sua sorella.
Quando si chiude la porta alle spalle, sente tutto il peso di quel lembo di stoffa che ancora stringe tra le dita.

Tutto ciò che di Luke è riemerso dall’acqua.
Non sa nemmeno perché lo abbia portato con sé. Voleva un ricordo? Qualcosa che non gli permettesse mai di dimenticare il suo crimine?
Qualcosa su cui piangere l’affetto che era riaffiorato in lui, nel momento in cui lo aveva perduto per sempre?
Lentamente, si avvicina al suo letto e ne estrae da sotto le assi una piccola scatola di legno. Non la tocca da anni, certo che nessuno di quegli oggetti abbia ancora un significato (eppure ciascuno di essi ne ha conservato abbastanza da non essere diventato cenere).
Sciocchi regali, per lo più giocattoli, ricevuti da bambino, e un libro che Helaena gli aveva consegnato il giorno del suo undicesimo compleanno.

“Luke mi aveva chiesto di dartelo, se non avesse potuto festeggiare con te.”
Se non fosse stato un testo su Visenya Targaryen, Aemond lo avrebbe bruciato.
Se non fosse arrivato dopo che aveva perso un occhio, Aemond lo avrebbe aperto prima.
Al mio zio e amico preferito. Cento di questi giorni.
Le lacrime prendono a scendere copiose lungo le sue guance. Non si sorprende che anche lo zaffiro stia piangendo.  

Perché per qualcuno, lui era sempre stato il primo.




   
 
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