» “Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”
» Prompt: nero, lista PumpNight
» N° parole: 233
Gatto Nero
“Si dice che il gatto nero porti sfortuna, per questo molti si liberano di questi micetti scuri o li affogano da piccoli addirittura. Ma non c’è nulla di vero in questa sciocca superstizione: non portano sfortuna, sono invece il simbolo della libertà per me.”
Racconto questo a Marinette per farle capire come mai ho deciso di fare volontariato al canile di Parigi, precisamente nella sezione gatti.
Ho dato ad ognuno di loro un nome diverso: Gaspare, Augustus,Ector, Milù e tanti altri.
Sono ormai sei mesi che vengo qui, ogni martedì. Pare che Marinette abbia deciso questa come attività extra scolastica di volontariato. Mi fa piacere averla qui.
Le insegno come avvicinarsi ai gatti, dar loro da mangiare e quali sono i loro giochi preferiti. Marinette pare essere entrata nelle simpatie del mio preferito: un gattino nero dagli enormi occhi verdi che adora il formaggio, cosa strana per un gatto. Lo vedo appallottolato sulle ginocchia di Marinette, mentre lei lo accarezza compiaciuta.
“Le piaci. - commento avvicinandomi- E Plagg sa riconoscere le persone buone. Come te, Marinette.” La vedo arrossire per il complimento e, mentre accarezziamo insieme Plagg, le nostre dita si sfiorano e la sento sobbalzare al contatto. Sorrido intenerito dalla sua reazione.
Non sono uno sciocco, so perché ha scelto di venire qui. E non è per il gatto nero che le sta facendo le fusa ora.
Sei un vero ruffiano, Plagg.