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Autore: arietina1983    15/10/2023    0 recensioni
[Balthazar ]
[Balthazar ][Balthazar ]E' arrivata l'ultima stagione di Balthazar... SPOILER....purtroppo il nostro amato Capitano Bach non è tornato nella serie, con dispiacere del pubblico che adorava questa splendida coppia.
Quindi, ho pensato di creare un'ultima stagione anche per noi fan di Balthazar/Hélène, liberamente ispirata alla stagione televisiva (ancora inedita in Italia nel momento in cui scrivo)...
La storia segue le prime due puntate della stagione 5 di Balthazar, dopo che Raphael è tornato a Parigi ed è stato reintegrato nell'istituto di medicina legale, a fianco di Olivia Vesinet, con cui ha iniziato una relazione, e di Camille Costes, che lo sta aiutando a fermare Alexandre, il fratello maggiore che lo perseguita da una vita.
Mi sono chiesta cosa sarebbe successo se gli autori avessero deciso di riportare indietro anche Helene Bach, il capitano di polizia che è stato al fianco di Raphael fin dalle prime stagioni e che alla fine della stagione 3 ha dichiarato il suo grande amore per lui...
Beh, ne è uscita una storia molto lunga, che ho diviso in due stagioni....spero che la amiate come io ho amato scriverla...buona lettura !!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Helene osservò Olivia camminare lentamente verso di lei, raggiungere il tavolo da gioco ed appoggiarsi sul bordo, nell’esatto punto dove, fino a qualche minuto prima, era seduto Raphael….
Con una calma invidiabile, lisciò con le mani il suo vestito, eliminando una minuscola piega che si era formata appena sopra il ginocchio. Poi incrociò le braccia, piegò la testa di lato e la squadrò dalla testa ai piedi con lo stesso sguardo indagatore con cui probabilmente sezionava i cadaveri. 
Alla fine le rivolse un sorriso appena accennato… ed Helene pensò che non aveva mai incontrato una donna tanto sicura di sé.
Dal suo atteggiamento, era chiaro che avesse assistito al “frizzante” scambio di battute tra lei e Balthazar, eppure non sembrava esserne rimasta turbata più di tanto. 
Evidentemente, Olivia aveva delle certezze che ad Helene mancavano del tutto.
Perché quando si trattava di Raphael Balthazar, lei aveva sempre l’impressione di camminare sull’orlo di un precipizio.
 
Dal primo momento in cui lo aveva rivisto, in quell’ufficio che una volta era stato il “loro” ufficio, Helene aveva dovuto fare appello a tutta la propria forza d’animo per nascondersi dietro ad una facciata di sicurezza e indifferenza che, in realtà, non possedeva minimamente.
E il comportamento di Balthazar di certo non la stava aiutando a mantenere quella facciata, anzi….
Come sempre, lui aveva spazzato via in un lampo tutto ciò che lei credeva di sapere sulla loro “relazione”.
Dopo quello che lui le aveva detto quando si erano visti per l’ultima volta, Helene era uscita da quella camera d’ospedale psicologicamente ed emotivamente devastata, ma con almeno una certezza: aveva finalmente capito quali fossero i reali sentimenti che Raphael provava per lei. 
Così, quando aveva deciso di tornare in Francia per collaborare all’indagine su Alexandre, era stata altrettanto sicura che, se mai si fossero rivisti, si avrebbe ritrovata davanti un Balthazar distaccato, indifferente, probabilmente gentile, ma totalmente disinteressato. 
Non le sarebbe piaciuto, certo, ma avrebbe sicuramente reso le cose più facili.
 
Ed invece…
 
Dopo tutto quello che era successo, NONOSTANTE tutto quello che era successo… il dolore, la lontananza, il tempo trascorso, le persone che entrambi avevano incontrato, le nuove relazioni che avevano costruito...niente era cambiato. 
LORO DUE non erano cambiati. 
Erano quelli di un tempo. Ancora. Sempre. 
 
Era come se qualcuno avesse, come per magia, spostato le lancette di un orologio e li avesse riportati indietro nel tempo… a quel momento perfetto sulla spiaggia in Bretagna, dove per la prima volta erano stati semplicemente Helene e Raphael.
Era esattamente così che si era sentita quando avevano ballato insieme, o quando lui le aveva preparato la colazione, o quando avevano camminato abbracciati lungo le rive della Senna: come se il loro legame non si fosse mai spezzato, anzi fosse più forte di prima.
 
Ma tornare indietro nel tempo non è possibile. 
Il passato non si può cancellare. Ed il presente stava reclamando con forza il suo spazio.
 
Fissò, senza realmente vederlo, il bellissimo viso di Olivia. Lei e Camille erano in silenzio e la stavano guardando con un’aria interrogativa, segno che probabilmente attendevano una risposta ad una domanda che lei non aveva ascoltato.
 
H: “ Chiedo scusa, ero sovrappensiero…mi ha chiesto qualcosa?”
 
Sul viso di Olivia comparve di nuovo un sorriso, che Helene non riuscì ad interpretare.
 
O: “Sì Capitano. Le ho chiesto se si trova bene a lavorare in Polinesia…prima ho ascoltato i vostri racconti sulle meraviglie di Papeete… è davvero così bella come ce l’ha descritta Jerome?”
 
Ancora un po' stordita, Helene rispose distrattamente:
 
H: “ Sì…. Sì certo, è davvero molto bella. E … sì, mi trovo molto bene a lavorare lì”
 
O: “ Bene… - esclamò Olivia con un tono appena un po' troppo entusiasta-…. Perciò immagino che non vedrà l’ora di tornare”
 
Forse, dopotutto, neanche lei è così sicura di sé come vuole fare credere – si ritrovò a pensare Helene, sentendosi un po' sollevata.
 
H: “ Beh, ecco….”- iniziò, ma Olivia non le diede il tempo di rispondere.
 
O: “ Le mancheranno molto i suoi compagni di squadra e il suo… fidanzato? Ho capito bene?”
 
Decisamente non è così sicura di sé come vuole fare credere- confermò Helene, avvertendo su di sé uno sguardo tagliente come un bisturi.
 
Si prese un momento per riflettere sulla risposta da dare ad Olivia riguardo ad ACE. 
Decisamente, il termine “fidanzato” non era appropriato per descrivere la loro relazione, anche se era stato anche grazie a lui se lei era riuscita a riemergere dall’abisso di dolore in cui era sprofondata dopo essere scappata da Parigi.
Andrè era un uomo pieno di vita, esuberante, spensierato, ma soprattutto…privo di complessi esistenziali e di tormenti interiori. L’aveva accolta, le aveva lasciato il tempo per far rimarginare le ferite e le aveva mostrato che la vita poteva essere ancora bella e degna di essere vissuta.
Con lui, le cose erano state sin da subito semplici e lineari. Nessun dramma, nessuno stress, nessuna paranoia…nessun batticuore. 
E anche se le mancava da morire l’emozione quasi dolorosa che provava tutte le volte che LUI la guardava negli occhi o le sfiorava una mano, Helene si era autoconvinta che la cosa migliore fosse lasciarsi cullare nelle acque tranquille di una relazione stabile e senza pretese, anziché continuare a lottare tra le onde di un mare in tempesta, che travolgeva il suo cuore in un turbinio di emozioni ma al tempo stesso minacciava di trascinarla sul fondo scuro degli abissi.
 
Chissà se anche Raphael si è trovato nella mia stessa situazione… 
 
Non potè far a meno di chiedersi osservando la figura di Olivia, che sembrava solida e splendente come una statua di un’antica divinità greca.
 
Avrebbe potuto provare ad indagare meglio la natura della relazione…ma aveva paura di quale sarebbe potuta essere la risposta….e non era sicura di essere abbastanza forte da sopportarla.
 
Nel frattempo, c’era qualcun altro che aspettava una risposta da lei.
Olivia continuava a vivisezionarla con lo sguardo, come se davvero fosse sul suo tavolo autoptico anziché davanti ad un tavolo da biliardo.
Raccolse tutto il suo coraggio e riuscì a far uscire un piccolo sorriso.
 
H: “ Beh, sì, immagino che Andrè si possa definire così….”
 
Olivia annuì con apparente soddisfazione e, forse, con un piccolo sospiro di sollievo.
 
O: “ Bene. E allora, Capitano, sarà certamente impaziente di tornare da lui… Mi dia retta....Lasciare da solo il proprio uomo per troppo tempo può rivelarsi pericoloso…non si sa mai in quali insidie possono incappare…”
 
Helene annuì distrattamente, senza prestare veramente attenzione alle parole di Olivia. Lei però non aveva ancora esaurito tutte le sue cartucce. Rivolse di nuovo ad Helene un sorriso conciliante, quasi materno.
 
O: “ Lo sa, Capitano … gli uomini a volte sono…deboli di fronte ai loro istinti…è scientificamente provato che l’istinto della caccia sia quello più difficile da dominare. Quando vedono una “preda” che considerano irraggiungibile, non possono fare a meno di partire all’attacco. Ma una volta raggiunta…beh…immagino sappia come va a finire la storia….”.
 
Le due donne si fronteggiarono per un momento con lo sguardo, poi anche sul viso di Helene apparve un sorriso.
 
H: “ No. In realtà non lo so. Lei invece, mi sembra di capire che sia molto ben preparata sull’argomento. Sta parlando per esperienza diretta?”
 
O: “ Io….”
 
C: “ Bene!! A quanto pare, devo essere grata per il mio orientamento sessuale”
 
Olivia ed Helene si voltarono verso Camille, che alzò le spalle e rivolse ad entrambe uno sguardo malizioso.
Helene la osservò, leggermente sorpresa. 
 
H: “ Ah, bene Capitano… quindi voi…. Tu….non avevo capito che….”- lasciò la frase in sospeso, non sapendo bene come continuare sull’argomento.
 
C: “ Beh, in genere non amo essere etichettata. Amo tutto e tutti incondizionatamente. Per la verità, ho sempre pensato che si debba amare le persone, di qualunque genere esse siano. Certo… dopo i vostri discorsi di stasera sugli uomini, credo che la mia preferenza s’indirizzerà decisamente verso il genere femminile…”- concluse Camille, facendole l’occhiolino.
 
Helene ricambiò con un sorriso riconoscente per quella confessione così schietta e sincera.
 
H: “ A quanto pare sì, Camille… anzi…forse dovrei pensarci anch’io”- disse, con muto ringraziamento negli occhi.
 
C: “ Se vuole, Capitano, io sono sempre disponibile per un “giro di prova”…Vale per entrambe ovviamente…”
 
Helene e Olivia si fissarono per un momento, completamente spiazzate. Poi, scoppiarono entrambe a ridere, seguite da Camille, fiera di essere riuscita a spezzare la tensione.
Per un momento, le tre donne si ritrovarono a condividere un istante di sano divertimento e perfetta sintonia, quasi fossero davvero solo tre amiche che chiacchieravano degli uomini, della vita e dell’amore, appoggiate al tavolo di un pub.
Ma l’istinto di possesso e di protezione è più forte di qualsiasi altro sentimento…e riprese il sopravvento nell’animo di Olivia nello spazio di un minuto. 
Sul suo viso, apparve di nuovo quel sorriso di ghiaccio che indossava quando si preparava ad affrontare una qualsiasi battaglia. Si girò verso Helene, e giocò il suo ultimo colpo, sperando di riuscire ad “andare in buca”.
 
O: “ Bene Capitano. E allora… una volta che tutta questa storia sarà finita, magari ci presenterà questo suo famoso fidanzato… potremmo venire tutti a trovarla in Polinesia, che ne dice?”
 
Helene alzò le spalle e annuì, un pò sorpresa per l’improvviso cambio di tono della conversazione.
 
O: “ Certo…. – continuò Olivia-…. Affrontare un viaggio del genere con i bambini non sarà un’impresa semplice…”
 
H: “ I bambini…?”- chiese Helene
 
O: “ Beh, sì….Alice è sicuramente troppo piccola per un viaggio così lungo… quando l’abbiamo accompagnata nella casa di campagna dei nonni, non ha fatto che piangere per tutto il tragitto in macchina. Non sapevo più come fare per calmarla”
 
Il cuore di Helene perse un battito.
 
O: “ E poi ci sono i miei figli… loro sono più grandi, ma possono essere dei veri terremoti. Certo, Raphael è molto bravo ad intrattenerli, soprattutto con la mia piccola Sophia che lo adora…perciò forse riuscirebbe a tenerli tranquilli durante il volo…sì, tutto sommato si potrebbe fare… Sarebbe contenta se venissimo a trovarla?...Certo, so che non è esattamente il massimo stare dietro ad una “famiglia” con quattro bambini…. lei che ne dice Capitano?”
 
Helene sentì una voragine aprirsi nel suo cuore e risucchiarci dentro qualsiasi sentimento potesse aver provato fino a quel momento nei confronti di Balthazar.
Guardò Olivia, che ricambiò lo sguardo con una muta richiesta negli occhi. L’unica richiesta che, probabilmente lo sapeva, Helene non sarebbe mai riuscita a rifiutare.
 
In qualche modo, trovò la forza di sorridere, anche se dentro si sentiva morire.
 
H: “ Certo. Sarei molto contenta se voi e i bambini mi veniste a trovare”
 
Fece un passo indietro, sperando di non barcollare.
 
H: “Grazie della chiacchierata, dottoressa Vesinet. È stata…illuminante…Ora, se non vi dispiace, devo andare a richiamare il mio fidanzato.”
 
Si voltò e si allontanò rapidamente, prima che qualcuno potesse vedere le lacrime che già si affacciavano nei suoi occhi… quelle lacrime che aveva pensato, erroneamente, di non dover più versare.
  
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