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Autore: fraanythings    23/10/2023    0 recensioni
Salve, era da un po' che non pubblicavo qualcosa sia perché ho voluto prendermi una pausa dopo la pubblicazione dei capitoli su Gemma e Clara sia per mancanza di ispirazione. Questa è una piccola rivisitazione della scena di Elvira dei 10 consigli su come mantenersi in forma che le ha lasciato Tullio. Trovo che passi un messaggio molto sbagliato e anche tossico così ho voluto inserire la reazione di Salvatore, colui che comunque da questo punto di vista non ha mai fatto sentire in difetto Elvira e l'ha sempre amata e ammirata per com'era, sia fisicamente che caratterialmente. Spero vi piaccia 🫶
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata abbastanza caotica all'interno del paradiso, le clienti non smettevano di arrivare insieme ai loro mariti per fare acquisti nel reparto maschile. Quel giorno una volta chiusi per la pausa pranzo le ragazze volarono in spogliatoio a riposarsi e a pranzare con calma, a turno si sdraiorono sul divanetto per distendere le gambe e far riposare i piedi dai tacchi. Di solito la pausa pranzo durava molto di più ma quel giorno non potevano completarla perché dovevano andare in galleria a sistemare alcune cose, così con un colpo di telefono ordinarono il caffè dalla caffetteria Amato in modo da non perdere tempo. 
 
"Ma scusate, non abbiamo finito il discorso che stavamo facendo" disse Agata mentre tutte si incamminavano dallo spogliatoio verso la galleria 
"Ma non c'è nient'altro da dire" rispose Clara
"Proprio tu parli, sei troppo misteriosa e poco romantica" ribatté Agata
"Beh, anche di te sappiamo poco" disse Clara aggiungendo qualcosa per divincolarsi dal discorso
"Ma parliamo di chi è fidanzata scusa, tipo Irene ed Elvira"
"Ma siamo in salotto o al lavoro?" chiese Irene 
"Beh, in teoria non abbiamo ancora preso il caffè quindi siamo ancora in pausa" rispose ironicamente Elvira 
"Beh, comunque io posso dire che Alfredo sa essere molto romantico ma soprattutto ironico, il che non guasta"
"Hai capito" rispose Agata 
"Sai, non ti facevo da dichiarazioni così aperte" ribattè Elvira prendendola in giro 
"Ogni tanto so essere dolce anche io, sai?"
"Per fortuna...
Lo so" rispose Elvira 
"Ecco, brava. Così mi piaci" rispose Irene all'amica 
"Ma allora dopo questa dichiarazione a cuore aperto di Irene passiamo a te Elvira" disse Agata 
"Ma perché io?" chiese lei 
"Ma come perché? Tullio non è romantico?"
"Si dai..." disse titubante lei 
"E perché lo dici così?" chiese Clara
"Ieri dopo essersene andato mi ha lasciato un biglietto e mi ha detto che avrei dovuto aprilo la mattina dopo"
-
Nel frattempo Irene era andata ad aprire Salvatore che aveva portato i caffè, Agata ed Elvira erano molte distratte ed erano anche girate di dietro perché stavano sistemando le scarpe nei ripiani quindi non si erano accorte che Salvo era arrivato e continuarono a parlare. Lui riuscì a sentire quasi tutto, o almeno il necessario che lo fece preoccupare. 
-
"Che cosa romantica" rispose Agata
"Aspetta a dirlo..."
"Perché?" chiese lei 
"Nel biglietto mi ha lasciato scritto dieci consigli su come mantenermi in forma, siccome lui è uno sportivo. Io però ci sono rimasta male" rispose Elvira 
"Ragazze, è arrivato il caffè"
"Oh, meno male" esclamò Clara
"Ciao ragazze" disse Salvo e loro ricambiarono il saluto. Lui ed Elvira si scambiarano uno sguardo veloce
"Magari aspetto che finite così porto via già il vassoio, tanto c'è Ciro in caffetteria" 
"Grazie Salvo" rispose Irene per congedarlo dopo che avevano finito il caffè. Salvo prese il vassoio e andò via.
-
 
"Allora cosa mi sono persa quando ero alla porta?" chiese Irene 
"Anche io me lo sono perso" disse Clara
"Elvira è un po' triste perché Tullio le aveva fatto un bigliettino da aprire il giorno dopo. Lei pensava fosse una cosa romantica e invece le fatto una lista di consigli per mantenersi in forma, ama lo sport" disse Agata 
"Ma non sono triste" rispose Elvira
"Beh, dalla faccia non si direbbe. Si vede che tu sei una romanticona e ci sei rimasta male" rispose Clara
"Beh si, devo ammetterlo" ribatté lei
"Ma ci credo che ci sei rimasta male, un conto è dare consigli a voce magari perché ci tieni a quella persona ma così è troppo. Ma che razza di biglietto è" rispose Irene alterata 
"Ma non starai esagerando Irene?" chiese Clara
"Assolutamente no, anzi lo ribadisco. È stato di pessimo gusto, soprattutto perché è il suo fidanzato. Spero non li seguirai" ribatté lei 
"Beh, non lo so. Ci devo pensare"
"E pensaci bene. Adesso basta parlare ragazze, è orario di apertura" disse Irene. 
-
 
Dopo la giornata sfiancante al paradiso le veneri non vedevano l'ora di andare a casa a rilassarsi. Elvira rimase con lo sguardo assente per tutto il giorno perché continuava a pensare a quel biglietto e a quei consigli di Irene, non sapeva come avrebbe dovuto comportarsi. Perdere peso era sempre stato uno dei suoi obiettivi ma ciononostante non riusciva a rinunciare ad alcuni cibi, adesso c'era riuscita; ma era merito suo o delle pressioni di Tullio? L'aveva influenza davvero a tal punto? Si domandò se era stata la scelta giusta fidanzarsi con lui dopo aver troncato sul nascere la storia con Salvatore perché nonostante tutto sentiva ancora di avere un forte legame con lui e che i suoi sentimenti fossero irrisolti.
Quella sera uscendo dal paradiso, dopo aver salutato le sue colleghe, vide che la caffetteria era ancora aperta. Le serviva il latte così si fece coraggio ed entrò in caffetteria, Salvo era rimasto solo a fare la chiusura. 
-
 
"Ciao Salvo, disturbo?"
"Ciao Elvira, ma quando mai. Ti serviva qualcosa?"
"Si, una bottiglia di latte per domani mattina altrimenti chi lo sente mio padre"
"Nessun problema, arriva subito"
"Grazie"
"Ecco a te. C'è altro? Vuoi anche dei biscotti al cioccolato?"
"No, grazie, tranquillo"
"Sicura? Da quando li abbiamo fatti insieme ho cambiato ricetta e sto seguendo quella che avevi fatto tu, quella di tua nonna Gertrude"
"Mi fa piacere averti aiutato in questa cosa però no, non ti preoccupare. Davvero"
"Va bene, non insisto"
"Allora io vado"
"Elvira, aspetta. Sei sicura di stare bene? Ti vedo triste"
"Si, sto bene. È solo un po' di stanchezza" 
"Immagino, in questi giorni il paradiso è sempre pieno. Comunque semmai volessi parlarmene sono qui. Si, lo so che abbiamo altri trascorsi noi e che tu sei fidanzata ma possiamo essere anche amici, no?"
"Ma certo che siamo amici. Comunque grazie per l'interessamento"
"Dai siediti, ti faccio un aperitivo"
"Ma non ce n'è bisogno e poi devo andare a casa"
"Dai, cinque minuti"
"E va bene dai, resto ma poco altrimenti a casa mi danno per dispersa"
"Va bene, mi accontento...
Ecco fatto" Salvo mise sul tavolo il crodino e gli arachidi
"Grazie, non dovevi"
-
Dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante Salvo si fece coraggio.
-
 
"Ma neanche gli arachidi mangi?"
"Nono, li mangio ma al momento non mi vanno"
"Davvero non c'è niente che non va Elvira? Non so, ti vedo molto malinconica"
"No, stai tranquillo, davvero"
"Non vorrei essere invadente ma visto che siamo qui..."
Dimmi?"
"Oggi quando sono entrato in galleria a lasciare i caffè ho sentito, non volendo, che stavi raccontando una cosa alle ragazze su Tullio, che ti aveva fatto una lista di consigli per stare in forma" disse Salvo con lo sguardo basso 
"Ah, ero girata e anche molto distratta quindi non pensavo che c'eri già tu"
"Non era mia intenzione ascoltare e probabilmente se non fossi venuta qui stasera non ne avremmo parlato proprio"
"E cosa hai sentito di preciso?" chiese Elvira 
"Questo e poi ho sentito che ci sei rimasta un pochino male"
"Ti sbagli, hai capito male" rispose Elvira sulla difensiva
"A me non sembra però può darsi che tu abbia ragione" 
"Quindi mi hai invitato a rimanere qualche minuto in più per parlare di questo? Cos'era una trappola? O per farti dire che sei meglio tu di Tullio?"
"Assolutamente no, Elvira. Non era questo il mio intendo, volevo solo sapere come stavi perché ti ho visto triste e perché ci tengo a te, lo sai"
"Lo so, ma a volte sei opprimente"
"Non hai tutti i torti ma ho accettato la tua decisione, mi sono messo da parte, non ti sto infasfidendo più da mesi perché se perderti come amica significa perderti del tutto, non ci sto"
"Scusa Salvo, non volevo offenderti"
"Non ti preoccupare, ho capito che sono state parole dettate dalla rabbia"
"E comunque inutile negarlo, hai ragione...
Ci sono rimasta male per quel bigliettino di Tullio"
"Ma è la prima volta che fa così?"
"Così esplicito sì però essendo uno sportivo ci tiene particolarmente alla forma fisica e quindi ogni tanto mi dice qualcosa"
"Ah, capisco. Quindi diciamo che è grazie a lui se hai iniziato a perdere peso?"
"Diciamo di sì, tu lo sai che comunque già prima ci provavo"
"Si, mi ricordo"
"Poi faccio anche la dieta e cerco di non mangiare dulciumi"
"Io capisco che tu voglia migliorare e sentirti più sicura di te ma ogni tanto dovresti cedere a qualcosa, altrimenti sarai sempre triste"
"In che senso?"
"Me lo dicesti tu i primi tempi che ci siamo conosciuti, che quando sei triste mangi"
"Acqua passata ormai, Salvo"
"Scusami Elvira, ma io più ti guardo mentre stiamo parlando più ti vedo angosciata. Sei sicura di essere felice così?"
"Salvo, ne abbiamo già parlato"
"Non intendo con Tullio, cioè forse un po' sì. Ma sei sicura di sentirti a tuo agio con questo continuo rifiuto del cibo che prima ti piaceva tanto?"
"Non lo so Salvo, non ci capisco più niente e tu mi stai confondendo" 
"Non volevo ma vorrei solo cercare di capire se la vera Elvira che ho imparato ad apprezzare è in questa stanza o meno"
"Chili in più, chili in meno sono sempre io"
"Mi dispiace ma no, sei cambiata. La tua essenza c'è ancora ma sei spenta"
"E quindi tu dici che è colpa dell'insalata?"
"No, non dico questo. Tu puoi mangiare come vuoi però non sei gioiosa, si vede che rinunci ad alcune cose a malincuore"
"Ma chi non rinuncerebbe a malincuore dolci e altre cose buone?"
"Forse hai ragione ma la mia sensazione non cambia"
"Forse sei geloso di Tullio"
"Non stiamo parlando di questo e anche se fosse, lo sai che io tengo a te anche in quel senso. Dico solo che mi dispiacerebbe se la persona con cui ti stai frequentando ti mettesse questi paletti" 
"Ma infatti non è così"
"Non si direbbe, è tutto il giorno che stai mogia per quel bigliettino"
"Si, ci sono rimasta male ma a te cosa importa? Siamo amici ma non puoi neanche farmi discorsi su cosa deve fare o non deve fare il mio fidanzato"
"Io non sono qui per criticare lui ma per far aprire gli occhi a te"
"Non ti preoccupare, so badare a me stessa"
"Scusami se sono insistente ma vorrei solo che tu fossi felice, davvero. Mi va bene anche senza di me però non posso vederti in questo stato"
"Ti assicuro che Tullio sa trattarmi molto bene, è che ha questa fissazione dello sport"
"Quindi non neghi che ti abbia influenzato?"
"No, quello no, ho deciso io, in totale autonomia"
"Mi ricordo le tue insicurezze sul tuo fisico. Immotivate a mio parere ma le ricordo"
"È solo questo il motivo, tutto qua" 
"Lo spero vivamente perché se chi dice di amarti ti fa sentire sbagliata anche per ciò che mangi non è bello"
"Da che pulpito"
"Come, scusa?"
"Perché tu non hai smesso di frequentarmi? Eppure dici di amarmi"
"Dai Elvira, lo sai il motivo, ho avuto paura di mettermi di nuovo in una relazione seria"
"Non è sufficiente, pensavo che ormai i tuoi fantasmi del passato li avessi superati"
"Eppure non è stato così ma tu mi piacevi e anche molto"
"Non si direbbe"
"Non dirmi che ti sei sentita insicura del tuo fisico anche per colpa mia?"
"Vuoi proprio sapere la verità?"
"Si" disse Salvo deglutendo 
"Si, anche per colpa tua. Pensavo che mi avessi appesa per questo motivo, che non ero abbastanza bella per te" Elvira si alzò dalla sedia in preda alla rabbia 
"Elvira, ti prego. Siediti! Finiamo il discorso" disse Salvo, fermandola in tempo e bloccando le sue mani. Si sedettero di nuovo e Salvo distese le braccia per prendere le mani di Elvira e intrecciarle con le sue. 
-
"Non è vero, non è assolutamente vero che io ho smesso di frequentarti per questo. Tu non hai idea di quante volte ti ho guardato e ho pensato che fossi bellissima, di quante volte ti ho guardato con il sorriso mentre mangiavi qualcosa che ti avevo offerto o semplicemente eri lì a pausa pranzo, anche vederti mangiare per me era bello perché ti vedevo felice. Non ti avrei mai e poi mai scritto un bigliettino del genere perché tu mi sei sempre piaciuta da subito, esteticamente e caratterialmente così come sei. Non ho mai sentito il desiderio di cambiarti perché amavo passare anche una pausa pranzo con te perché la tua compagnia era preziosa, il tuo sorriso, le tue battute, le risate. Ho sentito sempre una forte connessione con te e la sento tutt'ora"
-Elvira si fermò un attimo impietrita davanti a quella dichiarazione per poi rincarare la dose, cercando di divincolare le sue mani da quelle di Salvo ma senza successo.
-
"Eppure non hai saputo dimostrarmelo in tutti questi mesi"
"Hai ragione, sono stato uno sciocco, uno stupido a farmi scappare te. L'unica donna che mi abbia reso veramente migliore, che mi ha aiutato e mi è stata sempre vicina. Ma ormai è troppo tardi per cambiare le cose, no?"
"Giusto" rispose Elvira che finalmente riuscì a divincolarsi dalle mani di Salvatore
"Adesso devo proprio andare" disse lei in preda al panico 
"Il latte"
"Ah si, grazie"
"Ciao Elvira"
"Ciao Salvo" e andò via di corsa dalla caffetteria 
-
 
Doveva essere una serata tranquilla per Elvira e invece per una bottiglia di latte si ritrovò dentro un vortice di emozioni fortissime. Non aveva proprio idea che Salvo avesse sentito la sua conversazione, la sua delusione per quanto riguarda Tullio. Era davvero stordita da ciò che era appena successo, i loro toni accesi mentre discutevano, il mettere nero su bianco le loro questioni irrisolte, le dichiarazioni di Salvatore e il suo sguardo fisso sempre su di lei. Neanche lontanamente immaginabile tutto ciò per una bottiglia di latte. Durante il tragitto verso casa non smise di pensare un solo secondo alle parole di Salvatore;
"Io mai e poi mai" si ripetè Elvira un paio di volte nella sua testa. Ed era proprio vero, Salvo non l'avrebbe mai fatta sentire in difetto per ciò che mangiava o non mangiava, non le avrebbe mai imposto delle regole così assurde per il cibo o per farle cambiare aspetto. Poteva aver sbagliato tutto con lei ma su quello Salvo era stato sincero, lui la adorava proprio per com'era e anche se lo faceva notare poco, a lei non era passato in osservato innamorata com'era. Non le aveva mentito ed era sicura che tutto ciò che era uscito dalla bocca di Salvo quella sera era la pura e semplice verità. Nessuna invidia per Tullio, nessun "sono meglio io", ma solo sincera preoccupazione verso di lei, l'unica tra tutte le donne che lo aveva fatto sentire veramente amato. E poi quella presa delicata, le loro mani una sull'altra le fece provare una sensazione di familiarità e calore che non provava ormai da troppo tempo e che con Tullio se la poteva solo immaginare. Era davvero troppo tardi per loro, per rimediare agli sbagli? 
 
   
 
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