Padmé Amidala Naberrie non ha mai amato ingozzarsi di cibo. Ma, quella sera, il suo appetito, è più scarso del solito.

È un peccato, perché la casata degli Organa ha fatto servire una cena magnifica. Fuori dalle vetrate spalancate sul terrazzo, la notte è un groviglio di stelle splendenti. Alderaan non ha lune e il suo cielo, dopo il tramonto, si trasforma in un drappo nero puntellato di gemme.

Sarebbe tutto perfetto se non fosse per l'occasione.

Il sottile cucchiaio da dessert affonda come una lama d’argento nel sorbetto ai frutti rossi ormai quasi disciolto. Piccole bacche più scure galleggiano sul fondo. Padmé ne tira su una, poi un’altra. Sono più interessanti delle persone che ha avuto accanto a cena.

Orn Free Taa non ha smesso di ridere una volta tra una portata e l’altra. Il suo doppio mento e i suoi lekku grassocci continuano a vibrare come gelatina. Lo stomaco di Padmé si stringe.

Sposta lo sguardo su Fema Baab, bellissima ed elegantissima nel suo abito nero. Ma i suoi occhi la guardano freddamente e con aperta ostilità.

Tas Gallin ha provato a fare conversazione. Peccato che le  zanne acuminate continuino a metterla a disagio. Presto lui dovrà congedarsi e immergersi in una vasca di acqua salata prima che la sua pelle inizi a secccarsi. Ha mangiato le sue porzioni di carne cruda con un garbo imprevisto. Padmé si ripromette di mostrarsi più cortese in futuro.

Zinn Paulness parla poco e con sospetto. Ma le versa garbatamente da bere.

Sono davvero una  strana conventicola, da quella parte del tavolo. Chissà se in fondo alla grande sala se la cavano meglio.

Quello è il Senato attuale.  Il grande sogno repubblicano è fiaccato dalla guerra e da inimicizie interne. Dovrebbero rappresentare l’unità armonica tra le genti della galassia, invece trascorrono il tempo a pugnalarsi alle spalle e a sorridersi falsamente.

Lei sospira e riempie il cucchiaio di liquido rosa e dolce. Sulla lingua, è piacevole e fresco. È stata molto silenziosa. Quella sera sente che ogni parola sarebbe sprecata. La vera guerra si svolge in Senato. E nelle cene fra senatori.

Tenta di distrarsi vuotando la sua coppa, una cucchiaiata dopo l’altra. Le voci diventano un brusio fastidioso.

Poi solleva gli occhi verso la persona a capotavola. Il sorriso e lo sguardo onesto di Bail Organa le dicono  che c’è ancora speranza.  Che esiste ancora chi crede alla democrazia e a una politica pulita. Al bene più grande e ai diritti di chi ancora non ha voce. Padmé solleva il bicchiere verso di lui in un brindisi silenzioso. Qualunque battaglia la aspetti dal suo seggio senatoriale sa che non la combatterà da sola.