Gli costava ammetterlo, ma in realtà Tsumiki gli era sempre piaciuta proprio per quel cieco altruismo che l’aveva contraddistinta fin da bambina, per la sua rara, imparziale bontà, perché ad averla vicino perfino uno cinico come lui riusciva a illudersi che non tutte le persone fossero da buttare via. In un mondo che reputava marcio, dove lui era una di quelle tante persone da scartare, una purezza come quella di Tsumiki stonava a tal punto da sembrargli artefatta.