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Autore: fiorediloto40    11/11/2023    1 recensioni
O anche...di quando Kanon imparò a non ficcare il naso nei fatti altrui!
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KanonxMilo SagaxMu AiolosxShura
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aries Mu, Gemini Kanon, Gemini Saga, Gold Saints, Scorpion Milo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tump.
 
Un tonfo sordo, un rumore secco. Il peso caduto sull’arido terreno del Colosseo fece voltare tutti i presenti.
 
- Ma che accidenti stai... - Saga non finì la domanda, sorpreso di vedere suo fratello massaggiarsi una natica, dopo l’inaspettato colpo preso cadendo dagli spalti. Non disse altro, limitandosi a guardare il suo gemello, e venendo da lui ricambiato con quello sguardo indagatore che, ormai da qualche tempo, gli rivolgeva in maniera insistente. Quello stesso sguardo che aveva distratto Kanon a tal punto da provocargli quella sonora caduta.
 
- Posso sapere che stai combinando? - chiese Saga non nascondendo un sorriso.
 
Sì, perché, in fondo, anche se non lo avrebbe mai ammesso, Kanon lo divertiva. Da quando erano tornati in vita, per intercessione di Atena, e dividevano il terzo tempio, la sua vita non era stata più triste e malinconica.
 
Anche se...ad essere onesti, per quanto la presenza di suo fratello rappresentasse una bella nota di colore, la ragione della sua felicità era un’altra...
 
Dopo aver lanciato a Kanon un’ultima occhiata divertita, riportò lo sguardo sull’oggetto delle sue attenzioni. Mu dell’Ariete. La causa del suo stato di grazia che, proprio in quel momento, si stava allenando a pochi metri da lui.
 
Con il cavaliere della Vergine.
 
Saga nascose il suo leggero sbuffo di fastidio. Tra tanti compagni doveva allenarsi proprio con il sesto guardiano...
 
Non aveva nulla contro Shaka, per carità, era un cavaliere potente, discreto, tendenzialmente solitario, ma...c’era un ma. Sì, perché sebbene parlasse poco e con un numero esiguo di persone, l’Ariete sembrava essere proprio una di queste.
 
In realtà, da quando erano tornati in vita, Mu e Shaka non avevano fatto altro che riprendere l’amicizia che li aveva legati fino alla fuga di Mu dal Santuario, quando proprio lui stesso aveva usurpato il potere. Avevano combattuto la Guerra Santa fianco a fianco, avevano una totale sintonia in battaglia e fuori...Saga sospirò. Sapeva quanto la gelosia fosse una pessima consigliera, ma era più forte di lui.
 
Mu gli apparteneva. Lo stesso Ariete lo aveva giurato, quando, poco tempo prima, aveva trovato il coraggio di dichiarare i propri sentimenti al terzo guardiano, non sapendo di essere ricambiato. E per Saga era lo stesso... quell’elegante lemuriano era il custode del suo cuore...glielo aveva affidato con tutta la fiducia di cui non pensava di essere capace. E la cosa pazzesca era stata rendersi conto di non essersi mai sentito tanto felice.
 
Non nascose una smorfia quando vide la Vergine abbracciare affettuosamente Mu prima di salutarlo e andare verso gli spalti.
 
Dannazione! Non si fa avvicinare da nessuno...parla a malapena...per lui anche una mano su una spalla è un oltraggio...tranne che con Mu...il mio Mu!
 
Sbuffò un’altra volta. Sì...la gelosia era una pessima consigliera, anche perché Mu non gli aveva mai dato motivo di pensare male.
 
- Ehilà...sono qui... - Kanon passò più volte una mano davanti agli occhi di Saga, cercando di attirare la sua attenzione e venendo prontamente ignorato.
 
Come immaginava d’altronde, sapendo perfettamente dove, o meglio a chi, fosse rivolta.
 
E non è che avesse qualcosa contro l’Ariete, anzi. Gli piaceva davvero, lo considerava una persona intelligente, discreta ma con una dolcezza che riservava solo a Saga...insomma, pensava che fosse il partner perfetto per suo fratello. Quasi perfetto. Sì, perché, anche se Mu era uno scrigno di ottime qualità, c’era un ma che gli frullava nella testa da quando lui e il suo gemello avevano ufficializzato la loro relazione...e quel ma resisteva ancora granitico insinuando strani dubbi.
 
- Che c’è amore mio? - preso dalle sue elucubrazioni, Kanon non si era accorto dell’arrivo di Milo, fino a quando lo Scorpione non lo aveva circondato da dietro con le braccia - Perché quell’espressione accigliata? -.
 
Kanon scosse il capo dolcemente, rimuovendo momentaneamente ciò a cui stava pensando, per godersi il dolce calore del suo amante. O meglio, partner, perché, anche se non avevano ancora formalizzato il loro legame, era chiaro a tutti il sentimento che li legava, non essendosi mai preoccupati di nasconderlo.
 
- Niente di importante - rispose Kanon voltandosi lentamente e circondando con le mani il viso di Milo - Ne parliamo a pranzo se vuoi...vieni da me? -.
 
Milo annuì, allargando il suo sorriso malizioso e posando un leggero bacio sulle labbra di Kanon - Solo se cucini tu! -.
 
La smorfia di Kanon fu più che eloquente nello scartare l’ipotesi che il suo Scorpione si avvicinasse ai fornelli. L’ultima volta che lo aveva fatto, il povero Camus era dovuto intervenire urgentemente per impedire che l’intero Santuario andasse a fuoco...
 
Con finta rassegnazione, Kanon alzò gli occhi al cielo, lasciandosi prendere per mano e guidare in direzione della scalinata che portava alle case; tuttavia, prima di abbandonare il Colosseo per la pausa, rivolse un’ultima occhiata a Saga.
 
Il modo in cui guardava Mu mentre gli passava un asciugamano tra i capelli...il sorriso stampato sulla sua faccia mentre lo teneva per il mento e lo baciava con dolcezza...e la morbida carezza con cui veniva ricambiato...
 
Scosse il capo sconsolato, attirando l’attenzione di Milo che lo guardò perplesso. Fortunatamente, riportò lo sguardo innanzi a sé giusto in tempo per evitare una pietra che lo avrebbe fatto cadere rovinosamente. E imbarazzato oltre ogni modo davanti al suo amato Scorpione.
 
****
- Stai scherzando...vero?! - Milo portò due dita al ponte del naso nel tentativo di contenere la voglia di picchiare il suo fidanzato - Dimmi, per favore, che è uno scherzo! -.
 
Con lo sguardo colpevole, Kanon si limitò a negare con cautela. Non si sarebbe mai aspettato una reazione del genere da Milo, anche se...avrebbe potuto immaginarlo. Lo Scorpione era uno degli amici più cari di Mu, soprattutto dopo la Guerra Santa, e avrebbe dovuto immaginare che questo tipo di critica lo avrebbe fatto arrabbiare.
 
- Kanon...che diavolo hai nel cervello? - Milo non ci girò intorno - Ti avverto che, se è uno dei tuoi scherzi, non è divertente...e, se non è uno scherzo, sei un idiota! -.
 
- Calma, mio piccolo insetto, calma... - Kanon si alzò da tavola per avvicinarsi in modo prudente al suo compagno.
 
- Aracnide prego...me lo ha detto Camus! -.
 
- Ok, ok, aracnide mio...calmati... - lo cinse dolcemente con le braccia e, non venendo respinto, pose un bacio sulla sua fronte - ti porgo le mie umili scuse -.
 
- Non devi darle a me, ma a Mu - pur mantenendo un’espressione imbronciata, Milo non si mosse - Ora vuoi dirmi... cortesemente... che accidenti ti è preso? -.
 
Kanon sospirò alzando gli occhi al cielo, poi, rassegnato, decise di condividere le sue idee con il partner. Anche perché lo conosceva perfettamente, e sapeva che non lo avrebbe lasciato andare se non gli avesse dato una spiegazione.
 
- Vedi...tesoro - vide Milo stringere gli occhi ma senza obiettare - non ho niente contro Mu, al contrario...è semplicemente fantastico! È stata la cura perfetta per un’anima ferita come quella di mio fratello, e trovo che caratterialmente siano l’uno il complemento dell’altro... -.
 
- Allora si può sapere che diavolo c’è che non va in lui? - Milo mantenne la sua espressione accigliata - Sempre secondo te naturalmente! -.
 
- Ascolta Milo - Kanon sospirò - il problema è che conosco perfettamente il mio gemello...per certi versi lui è molto simile a me... - vide Milo accigliarsi ancora di più - dovresti sapere che sono un uomo...come posso dire...appassionato...molto appassionato... -.
 
- Non capisco il nesso - lo interruppe lo Scorpione.
 
- Il nesso c’è perché Saga è proprio come me... -.
 
- Perché continuo a non vedere il problema? - Milo allargò le braccia confuso.
 
- Vedi, per quanto Mu sia una persona fantastica e piena di buone qualità, è anche molto... -.
 
- Molto? -.
 
Kanon pensò che, per una strana coincidenza, il mattarello, appoggiato sul piano da lavoro della cucina, fosse troppo vicino a Milo... praticamente a portata di mano. Aveva senso insistere? Beh...comunque non sarebbe potuto tornare indietro perché il suo insetto voleva una spiegazione. Preferibilmente convincente.
 
- Molto...tranquilla! Mu è una persona molto calma, tranquilla! È uno che si diverte passando il tempo libero a leggere libri...a giocare a scacchi con Camus...a parlare di religione con Shaka... -.
 
- Ah...ora ho capito... - lo interruppe Milo - quando hai detto che Saga è simile a te intendevi dire che è senza cervello?! -.
 
- Frena...tesoro...frena! - Kanon si strinse a Milo accarezzandogli una spalla - Sto solo dicendo che la personalità di Mu potrebbe non corrispondere alle aspettative di mio fratello, soprattutto in fatto di intimità...e questo, alla lunga, potrebbe portarli a capire di aver fatto la scelta sbagliata... facendoli soffrire entrambi...tutto qui! -.
 
- Kanon... - Milo fece appello alla pazienza che non aveva - sei caduto dal seggiolone da piccolo... o ci sei nato scemo?! - e davanti all’espressione stupita del gemello continuò - Che accidenti ne sai dell’intimità tra Mu e Saga?! -.
 
Alla domanda di Milo, Kanon non poté controbattere neanche una parola. Per un tempo imprecisato si limitò a far vagare lo sguardo nella speranza di trovarne qualcuna, ma dopo qualche tentativo, andato miseramente a vuoto, in cui aprì le labbra senza far seguire alcun suono, decise saggiamente di tacere. Saggiamente perché, in tutta onestà, non sapeva cosa rispondere a quella semplice, e fondamentale domanda.
 
No. Non ne sapeva nulla della loro intimità.
 
Ed era certo che se avesse rivolto la domanda a suo fratello, la povera Saori avrebbe dovuto intercedere per l’ennesima volta per farlo rinascere! 
 
Senza dimenticare il fatto che, se anche qualcun altro, tra gli intimi amici del primo guardiano, avesse ascoltato ciò che stava dicendo a Milo, si sarebbe ritrovato nell’ordine...imprigionato in una bara di ghiaccio senza sapere come accidenti uscire...in bella mostra sul terrazzo del secondo tempio insieme a tutte le piante che il suo guardiano curava...e intrappolato in almeno un paio degli inferni della Vergine, che non sentiva il bisogno di visitare per sapere quanto fossero brutti, anzi bruttissimi!
 
Sospirò. Fortunatamente il suo Scorpione era diverso e poteva parlare con lui di qualunque cosa...anche se, da come continuava a guardarlo, in quel preciso momento non ci avrebbe messo una mano sul fuoco...
 
Infatti, senza aggiungere nulla a quel discorso che, a parere di Milo, era di una stupidità disarmante, l’ottavo guardiano si alzò da tavola e, senza neanche salutare, lasciò il tempio dei Gemelli verso una direzione imprecisata, ma con un’intenzione molto specifica...allontanarsi dal suo fidanzato e dalle sue sciocchezze, prima che la sua unghia si allungasse più di quanto stesse già facendo.
 
Persuaso dal suo volto poco amichevole, Kanon non provò neanche a fermarlo, e, quando lo Scorpione uscì dal suo campo visivo, alzò gli occhi al cielo, pentendosi di aver reso il partner partecipe delle sue elucubrazioni mentali.
 
È solo che, purtroppo, non poteva farci niente. Da quando quell’inutile tarlo si era insediato nel suo cervello, non aveva fatto altro che rimuginarci sopra, immaginando scenari nefasti per la vita amorosa di suo fratello. Che, va detto ad onor del vero, al contrario suo sembrava stare benissimo.
 
Ricordava perfettamente il momento in cui tutto era iniziato... quella mattina di qualche settimana addietro... 
 
Pronto per organizzare la missione affidatagli da Shion, Kanon stava passando per il primo tempio quando aveva sentito il cosmo del suo gemello e quello del padrone di casa pacificamente abbassati in condizione di calma. Immaginando che non stessero facendo nulla che non potesse vedere, si addentrò fino alla cucina dell’Ariete, dove trovò Mu intento a preparare la colazione, e Saga assorbito dalla lettura di uno dei giornali che, da quando erano tornati in vita, quotidianamente arrivavano al Santuario dietro insistente richiesta di Camus e Mu. E totale disinteresse di tutti gli altri...
 
Quell’immagine di pace domestica, però, invece di rendere Kanon tranquillo e felice per il suo gemello, come sarebbe stato normale, gli fece drizzare in testa la lunga chioma blu cobalto...sì, perché vedere Mu dell’Ariete, che di per sé era anche molto bello, vestito con una specie di scafandro da pesca, ed il suo gemello abbigliato con un informe sacco di lana, gli pose mille interrogativi sulla, a questo punto dubbia... molto dubbia...attività notturna di questa coppia!
 
Inoltre, considerando il fatto che la natura di Saga era molto simile alla sua, che aveva una passione sconfinata per il suo sexy Scorpione, non poteva di certo ritenersi soddisfatto!
 
E non importava al gemello minore se, all’occhio di chiunque, Saga potesse sembrare la persona più appagata della galassia... sicuramente quella situazione non poteva funzionare!
 
Stanco dei suoi stessi pensieri, Kanon sbuffò alzando gli occhi al soffitto. Aveva rovinato una promettente giornata con Milo...e per cosa? Razionalmente sapeva che interessarsi dei fatti altrui fosse sbagliato in ogni modo possibile, ma non poteva farci niente. Si trattava di Saga!
 
Dopo aver scosso la testa si alzò, deciso ad andare a cercare l’ottavo guardiano. Indipendentemente dalla felicità di Saga, non avrebbe mai permesso a niente e nessuno di rovinare il tempo con il suo insetto...
 
O aracnide...
 
O come diavolo dicesse Camus!
 
****
 
Kanon sospettava che Milo fosse andato a Rodorio. D’altronde era lì che andava quando aveva voglia di passeggiare. E dato che quando si arrabbiava l’unico modo per sfogarsi era passeggiare... sì, ok, ci siamo capiti.
 
Con malcelata svogliatezza passò dal primo tempio, principalmente per domandare a Mu se avesse visto passare Milo e avesse parlato con lui. Inevitabilmente una smorfia prese forma sul suo viso riportandolo a quel famoso giorno...se non avesse assistito a quella scena, ora sarebbe tranquillo tra le braccia del suo amato insetto. E invece... 
 
Scacciando quel pensiero, si addentrò senza preoccuparsi di annunciarsi, e soprattutto senza porsi domande sul perché nessun cosmo avesse risposto al suo ingresso. Fece una smorfia di sufficienza.
 
Forse Mu e Saga erano intenti a svolgere qualche compito, oppure, più plausibilmente, si erano appisolati sul divano. Ad ogni modo, Kanon contava di disturbare il meno possibile. Una volta ottenute le informazioni sul suo fidanzato, si sarebbe eclissato, proprio come aveva fatto l’ultima volta.
 
Si accigliò quando, arrivato in soggiorno, non trovò nessuno. Oltreché tutte le luci spente. La sua copia maggiore e suo cognato non erano in casa?
 
Strano...perché loro erano sempre in casa! Di solito al primo tempio, ma non di rado anche al terzo, dato che spesso lui dormiva da Milo. Da quando Mu e Saga erano diventati una coppia, avrebbe potuto contare sulle dita di una mano le volte in cui erano usciti dal Santuario...e sarebbero avanzate ancora dita!
 
Ma dove accidenti...
 
Senza preoccuparsi di essere indiscreto, il drago marino si addentrò ancora di più all’interno della casa, raggiungendo poco dopo la zona in cui si trovavano le camere da letto.
 
La peste rossa non c’era, e l’inconsueto ordine visibile dalla porta semiaperta lasciava intendere che non sarebbe tornato tanto presto. Probabilmente era impegnato in qualche missione con i cavalieri di bronzo. Quindi proseguì per qualche metro, dato che la stanza di Mu era quella più in fondo, posta in una posizione di maggiore privacy rispetto a quella del suo allievo.
 
Kanon aveva già appoggiato una delle sue pesanti mani sulla porta di legno intagliato, e sarebbe entrato con la stessa indiscreta disinvoltura con la quale si era mosso fino ad allora, se qualcosa di strano non avesse catturato la sua attenzione. Le note di una musica, probabilmente di origine orientale, giunsero alle sue orecchie, bloccando all’istante il movimento della mano.
 
Ma non quello dei suoi occhi...e quando si sporse leggermente per guardare con cautela cosa stesse accadendo al di là della porta, dovette portare l’altra mano alla bocca e sforzarsi di controllare il cosmo per non rischiare di tradire la sua presenza... inopportuna... molto inopportuna...
 
Se qualcuno glielo avesse detto, lo avrebbe preso per pazzo. Sì, perché vedere, davanti ai suoi occhi sgranati, il sempre calmo e tranquillo cavaliere dell’Ariete vestito con uno striminzito camice da infermiera gli fece quasi venire un colpo!
 
E non era tutto...perché quel vestito, nonostante fosse chiuso fino al collo, non lasciava molto spazio alla fantasia, ed il modo dannatamente erotico con cui il cavaliere dell’Ariete muoveva i fianchi al ritmo della musica, avvicinandosi al suo gemello che lo guardava ipnotizzato, lo rendeva più simile ad un demone dispettoso che non all’angelo che aveva creato nella sua mente!
 
E poi c’era quello sguardo...quel modo in cui guardava Saga così...così...ah dannazione! 
 
Kanon non avrebbe mai saputo che cosa Mu avesse sussurrato all’orecchio di Saga quando, dopo essersi pericolosamente avvicinato, era salito su di lui sedendosi sulle sue ginocchia in modo atrocemente sensuale...ma il modo fulmineo con cui il suo gemello lo aveva preso per la vita facendolo stendere sotto di lui e strappandogli i vestiti tra le risate divertite dell’Ariete, non lasciava molto spazio alla fantasia...
 
Ora capiva perché Saga era stregato da Mu. E non avrebbe potuto dargli torto...
 
Con la stessa discrezione con la quale era arrivato, anche se un po' più riscaldato perché, ormai doveva ammetterlo, il primo guardiano sapeva essere dannatamente sexy quando voleva, Kanon tornò sui suoi passi, con l’intenzione di uscire da quel tempio il prima possibile. E doveva fare in fretta, dato che suo fratello era geloso...molto geloso, e nel malaugurato caso in cui si fosse reso conto che i suoi occhi avevano osato profanare il suo Ariete, non solo lo avrebbe spedito in un’altra dimensione, ma si sarebbe assicurato che fosse lontana...molto, molto lontana... e brutta!
 
Se a questo sommiamo la solita bara di ghiaccio di Camus...il corno di Aldebaran e un altro paio di inferni di Shaka, sapeva di non avere una bella prospettiva!
 
Ma Kanon aveva altri progetti per il suo futuro, ben diversi dal vagare negli strani mondi della Vergine, quindi, senza perdere altro tempo, si fiondò fuori dal tempio dell’Ariete per dirigersi nel paese che era ai piedi del Santuario.
 
Ed era veramente determinato...solo che, sebbene avesse perlustrato i dintorni per un bel po' di tempo, sfinito, si sedette su una delle panchine che circondavano il laghetto dei giardini pubblici. Sbuffando. Di Milo non c’era neanche l’ombra, e non aveva idea di dove potesse essere.
 
E mentre pensava, lo sguardo si posò distrattamente su una delle vetrine dei negozi che ravvivavano il centro di Rodorio. Più precisamente una libreria.
 
- Ah...ora ho capito... - lo interruppe Milo - quando hai detto che Saga è simile a te intendevi dire che è senza cervello?! -.
 
Sebbene Kanon avesse sorvolato su ciò che Milo aveva detto in preda alla rabbia, le sue parole, rimaste in un angolo della sua memoria, avevano ferito il suo orgoglio. Ok...era vero che non prediligeva particolarmente alcuni dei passatempi amati dai cavalieri più colti...era anche vero che, in condizioni normali, si divertiva a prenderli in giro...
 
Tranne Mu. No, lui no. Una volta sola aveva provato a sollevare una piccolissima obiezione sull’opportunità di ascoltare musica classica mentre tutti gli altri si stavano divertendo in spiaggia, e non l’avrebbe mai dimenticata...perché le punte dei capelli di Saga erano diventate subito grigie. Tendenti al nero quando aveva osato ripetere la domanda.
 
A parziale discolpa del gemello minore, va specificato che la maggior parte dei cavalieri aveva una spiccata predilezione per i passatempi, come dire... spensierati! Aphrodite seguiva un corso on line di oli essenziali...probabilmente per mitigare il leggero problema olfattivo che affliggeva la casa del Cancro... Aldebaran aveva aperto un blog in cui dava consigli di giardinaggio... Aiolos aveva attrezzato un laboratorio di bricolage nel nono tempio... Aiolia era conosciuto dai cavalieri di rango inferiore come il mago della Playstation... Shura si esercitava in danze latino americane con somma soddisfazione di Aiolos che, ovviamente, sovrintendeva ad ogni allenamento...
 
A parte tutto questo, però, Kanon non voleva dare al suo Scorpione l’idea di essere un perfetto idiota. Voleva fargli capire di essere quel giusto compromesso di forza, intelligenza, sensibilità, passione che meritava. Ragion per cui, senza perdere ulteriore tempo, entrò nella libreria.
 
- Buongiorno - la voce gentile di una ragazza accolse l’ingresso del gemello - come posso aiutarla? - aggiunse quando lo vide guardarsi intorno senza sapere cosa fare.
 
- Buongiorno signorina - Kanon sfoggiò uno dei suoi bellissimi sorrisi - sto cercando un regalo per il mio fidanzato... -.
 
****
Dopo circa mezzora, Kanon uscì dalla libreria. Decisamente soddisfatto.
 
Stavolta era sicuro di avere fatto centro. Avrebbe sorpreso Milo! L’ottavo guardiano era abituato a ricevere in dono dal suo fidanzato weekend romantici, cene ricercate, bottiglie di vino pregiate, giocattoli per adulti...di sicuro non si sarebbe mai aspettato che Kanon gli regalasse dei libri. Ma di sicuro li avrebbe apprezzati.
 
Con un discreto ottimismo tornò al Santuario. Purtroppo, anche durante il tragitto di ritorno non trovò tracce del suo amato Scorpione, ma, sebbene lo sperasse, non si dette per vinto...pensando che, se non girava in paese, era probabile che fosse andato a trovare il suo migliore amico, si diresse spedito verso l’undicesimo tempio.
 
Ovviamente circumnavigando il primo. Era certo che, per un bel po' di tempo, non ci avrebbe più messo piede...e i suoni sospetti che raggiunsero le sue orecchie quando, suo malgrado, dovette avvicinarsi all’ingresso, gli diedero solo l’ennesima prova di ciò che ormai aveva capito senza bisogno di ulteriori conferme.
 
Dispettoso...Mu sapeva essere un diavolo molto dispettoso!
 
Per fortuna di Kanon, il resto del percorso fu più agevole, anche se...mai, neanche nella sua fantasia più perversa, avrebbe immaginato che Aphrodite e Deathmask trascorressero parte del loro tempo libero a sfidarsi a carte...ma tant’è. 
 
Aveva dovuto stravolgere molte delle sue certezze. Ragion per cui, dovette riconoscere che quelli che un tempo erano i due più spietati assassini del Santuario coltivavano un passatempo da pensionati di lungo corso, mentre Mu e Saga, due monumenti di rigore e austerità, erano in realtà due licenziosi con una fantasia molto spinta! Ad onor del vero però...lo erano a casa loro, tra le mura della loro intimità gelosamente custodita...e non dovevano renderne conto a nessuno, tantomeno ad un fratello ficcanaso. Inoltre...sembravano divertirsi parecchio!
 
Preso dai suoi pensieri, a poco a poco Kanon si avvicinò al tempio dell’Acquario. Per un momento gli sembrò strano che Milo fosse andato a trovare Camus, per il semplice fatto che, essendo suo amico e conoscendo la sua loquacità, la soglia di tolleranza del francese nei confronti dello Scorpione non superava il quarto d’ora. Venti minuti quando Milo era depresso.
 
Ma non aveva molte altre opzioni, quindi avrebbe provato.
 
Arrivato in prossimità del tempio del Capricorno tuttavia, qualcosa attirò la sua attenzione.
 
Da una finestra aperta, poté facilmente scorgere Shura e Aiolos impegnati in una delle attività più comunemente praticate dal genere umano sin dalla sua nascita. Cucinare. Ovviamente non fu quella abitudine quotidiana ad attirare l’attenzione del gemello minore...no. In realtà, ciò che spinse Kanon ad avvicinarsi con discrezione alla finestra senza dare segnali della sua presenza, fu la curiosità di spiare l’interazione tra Shura e Aiolos.
 
Sebbene, in un primo momento, l’annuncio del fidanzamento tra il Sagittario e il Capricorno avesse suscitato non poche perplessità, dati i loro noti trascorsi, era un dato di fatto che si trattasse di una delle coppie più solide di tutto il Santuario.
 
Il fatto che Aiolos avesse scelto come suo partner colui che, anni addietro, era stato incaricato di assassinarlo, aveva lasciato diverse mascelle slogate, compresa quella di Aiolia, che, su due piedi, non aveva affatto compreso la scelta del fratello.
 
Tuttavia, non solo Aiolos si era limitato ad annunciare la loro relazione senza battere ciglio, ma si era anche ben guardato dal dare uno straccio di spiegazione a chicchessia, e la ragione era molto semplice...amava Shura.
 
Non lo aveva mai incolpato di nulla, anzi. Shura era un giovane ragazzo che aveva eseguito gli ordini del Patriarca, come lui stesso gli aveva sempre insegnato a fare...quel giorno di più di tredici anni fa, Aiolos si era preoccupato di mettere in salvo Saori, ma mai, nemmeno per un momento, si era opposto a Shura. Anche lui, come Shion, aveva accettato il suo destino e che tutto si compisse come era già stato scritto, anche a costo della vita, inoltre...non avrebbe mai fatto del male a Shura. Mai.
 
E quando lo aveva rivisto, dopo tanti anni, non gli era stato difficile comprendere come quello che era stato un affetto tra ragazzi si fosse trasformato in altro. Il giorno in cui tornarono in vita ebbe l’istinto di fiondarsi su di lui quando lo vide svegliarsi lentamente, e fu proprio quello che fece...ma lo sguardo colpevole del decimo guardiano lo ferì così tanto, che in quello stesso momento giurò a se stesso che lo avrebbe guarito. E lo fece. A costo di lottare contro i suoi sensi di colpa, contro la sua testardaggine di capra ostinata, lo fece.
 
Il giorno in cui Shura aveva perdonato se stesso e accettato di meritare l’amore di Aiolos, era il giorno in cui erano rinati entrambi.
 
Come tutti, anche Kanon nutriva un profondo rispetto per questa coppia, tuttavia, proprio come era accaduto per Mu e Saga, aveva seri dubbi sulla loro intraprendenza... Aiolos era un uomo molto posato e riflessivo e Shura spesso sfiorava il rigore...
 
Lo sapeva. Razionalmente Kanon sapeva quanto fosse sbagliato ciò che stava facendo, ma era più forte di lui. 
 
Purtroppo non aveva ancora compreso come l’apparenza fosse spesso un inganno o meglio...che non tutte le coppie avevano la necessità di esternare i loro sentimenti come, invece, facevano lui e Milo, e che non c’era nulla di male in questo, perché ognuno doveva sentirsi libero di esprimere il proprio amore come preferiva.
 
Ma lo avrebbe imparato presto. Evidentemente la lezione di qualche ora prima non gli era bastata...
 
Avvicinandosi ancora di più alla finestra, non poté fare a meno di apprezzare quella scena di intimità domestica. Shura era indaffarato ai fornelli, intento a girare qualcosa che stava bollendo su uno dei fuochi, mentre Aiolos era impegnato ad affettare delle verdure. Kanon sorrise...anche lui e Milo spesso cucinavano insieme, o meglio...lui cucinava, mentre Milo si limitava ad evitare di far saltare in aria la cucina. Ma andava bene così.
 
Quando vide il Sagittario fermarsi e alzare gli occhi da ciò che stava facendo per piazzarli sul suo partner, che era voltato di spalle, e percorrerlo con lo sguardo da cima a fondo, Kanon pensò che quella scena fosse romantica. Molto romantica.
 
Vedere l’arciere fermare il suo lavoro solo per contemplare il suo amore avrebbe commosso il cuore di chiunque. 
 
Per questa ragione quasi urlò, quando vide Aiolos avvicinarsi a Shura con fare predatorio, far scorrere lascivamente una mano sulle sue rotondità posteriori e pronunciare quello che le sue orecchie non avrebbero mai pensato di ascoltare...né dimenticato...
 
- Bel fondoschiena... - Aiolos si avvicinò ancora di più facendolo aderire al suo bacino - a che ora apre? -.
 
A quel punto, Kanon si coprì il volto di riflesso, aspettandosi che una raffica di excalibur invadesse il posto. Shura era un cavaliere serio, una persona discreta. Anche un po' pesante se vogliamo...e non avrebbe mai fatto passare quel commento a buon mercato.
 
Di conseguenza si sentì quasi male quando, invece, vide non solo il Capricorno sorridere divertito, bensì anche inarcarsi per approfondire quel contatto, strofinandosi contro il nono guardiano in modo a dir poco indecente!
 
Non ne volle più sapere nulla. Dimenticandosi anche di dove stesse andando, Kanon girò sui tacchi e, senza alcuna curiosità di sapere cos’altro accadesse nel decimo tempio, si diresse di corsa verso la terza casa. Evitando accuratamente di passare troppo vicino agli ingressi degli altri templi. O alle loro finestre...
 
****
Quando rimise finalmente piede nel suo tempio, Kanon sospirò di sollievo.
 
Mai...mai più si sarebbe sognato di invadere l’intimità di qualcun altro. Decisamente le persone non erano quello che sembravano...
 
Ora comprendeva meglio il senso del sorriso perennemente soddisfatto del suo gemello quando guardava l’Ariete. Saga vedeva oltre. C’era un mondo dietro al viso angelico di Mu, e quel mondo era riservato solo a lui...
 
E finalmente comprendeva anche Aiolos, e quel sorriso da lupo che gli era sempre sembrato così strano sul volto del nono guardiano ma che, a ben riflettere, compariva solo quando Shura era nei paraggi...
 
- Amore mio! -.
 
Quando sentì le amorevoli braccia di Milo stringersi intorno al suo corpo, tutti i pensieri di Kanon si dissiparono.
 
- Quando sono tornato al tempio non c’eri più - disse Milo abbracciandolo ancora più forte - Mi sei mancato... -.
 
Kanon sorrise, accarezzando le mani dello Scorpione e voltandosi lentamente - Beh...in realtà ero uscito per cercarti a Rodorio, ma non ti ho trovato - disse sfiorando il suo viso.
 
- Sono andato a trovare Camus ma mi ha cacciato dopo un quarto d’ora! - disse Milo facendo ridere Kanon. Che lo aveva già immaginato...
 
- Quindi sono tornato qui ma non c’eri -.
 
- Perché dopo essere tornato da Rodorio sono andato a cercarti all’undicesimo tempio...ma...ah sai che c’è? - Kanon fece un gesto di noncuranza con la mano - Chi se ne importa! Adesso sei qui... - e finalmente lo baciò come desiderava.
 
Prima che la faccenda prendesse un’altra piega, però, Kanon si separò da Milo, ricordandosi di cosa avesse lasciato all’ingresso del tempio poco prima.
 
- Non muoverti! - disse accarezzandogli le spalle e lasciandolo perplesso.
 
Dopo pochi istanti tornò sfoggiando un volto soddisfatto e nascondendo le mani dietro la schiena, e ovviamente per Milo non fu difficile intuire che non fossero vuote...
 
- Mi hai comprato un nuovo giocattolo? - domandò lo Scorpione con un sorriso malizioso.
 
- No -.
 
- Biglietti aerei? -.
 
- No -.
 
- Un profumo? -.
 
- No -.
 
- Kanon... - Milo cominciò ad accigliarsi.
 
- Tieni! - disse porgendogli due pacchetti confezionati accuratamente, prima che cominciasse a spazientirsi. La pazienza non era il forte dell’ottavo guardiano!
 
Milo adorava i regali, questo era fuori di dubbio, e quando vide i pacchetti tra le mani di Kanon, si fiondò su di essi con la stessa impazienza di un bambino rimasto sveglio la notte di Natale nell’attesa di scartare i regali...
 
Il gemello minore non poté evitare di guardare con tenerezza le reazioni del suo amato partner. Milo sapeva essere un cavaliere molto calcolatore, ma quando viveva la quotidianità lo faceva con un entusiasmo contagioso, capace di conquistarti. E Kanon era completamente conquistato da tutto ciò che Milo faceva.
 
Lo amava. E questo era tutto.
 
Tuttavia, quell’espressione di tenerezza scomparve presto dal viso di Kanon...il tempo di vedere la perplessità farsi largo sul bel volto di Milo e capire che qualcosa non andava...

- Kanon... - Milo portò due dita al ponte del naso - che diavolo hai detto alla commessa della libreria? -.
 
In realtà Milo era combattuto. Non sapeva se arrabbiarsi o ridere, anche se...in tutta onestà faceva davvero fatica a trattenere le risate...
 
Kanon mosse gli occhi smarrito, cercando di ricordare cosa avesse detto alla gentile signorina che lo aveva aiutato a scegliere. O meglio...che aveva scelto, dato che lui si era...come dire...distratto...
 
- Benissimo...cosa potrebbe piacere al suo fidanzato? - domandò la ragazza con tono educato.
 
Kanon alzò le spalle - Non saprei... - no, non avrebbe mai potuto rivelare a quella ragazza giovane e rispettabile cosa piacesse realmente a Milo...
 
- D’accordo - la ragazza rifletté qualche istante - allora quali sono i suoi interessi? Di cosa si occupa? -.
 
Nel frattempo, l’attenzione di Kanon era stata catturata da qualcosa che aveva visto alla sua destra, una raccolta di manga dal titolo alquanto singolare...” Saint Seiya”...
 
- Che sciocchezza! - Kanon sussurrò tra sé - Dovrebbe chiamarsi Saint Kanon...non Saint Seiya...quello è un idiota! -.
 
- Mi perdoni... - la ragazza richiamò pazientemente la sua attenzione - le ho chiesto di cosa si occupa il suo fidanzato... - 
 
- Ah sì...scusi... - ma Kanon era ancora preso da ciò che stava vedendo, per cui rispose senza pensare - unghie...aghi... -.
 
Sì. Aveva risposto senza pensare.
 
Quando Kanon riportò lo sguardo su Milo, vide con orrore ciò che il suo ragazzo gli stava mostrando con un’espressione indecifrabile.
 
Nella mano destra. Ricamo facile.
 
Nella mano sinistra. 101 smalti di tendenza il prossimo inverno.
 
Se Milo fosse stato un altro, avrebbe già polverizzato i due volumi sulla testa di chi glieli aveva regalati...se Milo fosse stato un altro, le urla avrebbero svegliato persino Shion...se Milo fosse stato un altro, avrebbe già trasformato Kanon in un puntaspilli...
 
Ma Milo non era un altro. Ragion per cui, aprendo uno dei suoi bellissimi sorrisi, fece volare ciò che aveva tra le mani solo per correre ad abbracciare il suo amato gemello. Kanon era Kanon...punto. Non sarebbe mai stato opportuno, premuroso, delicato, però era capace di mostrare il suo amore come nessun altro. E questo per Milo era più che sufficiente, anzi...era tutto.
 
Senza attendere oltre, catturò le labbra di Kanon in un bacio urgente, un bacio che venne prontamente ricambiato. Anche se, prima che le cose si riscaldassero eccessivamente, Kanon si staccò accarezzando gentilmente il volto di Milo.
 
Per oggi ne aveva avuto abbastanza! Davvero...l’unica cosa di cui aveva bisogno era starsene appiccicato al suo Scorpione per coccolarlo ed essere coccolato. Ciò che desiderava di più era passare una serata a scambiarsi tenerezze, come forse non avevano mai fatto prima...
 
E fu proprio quello che Kanon e Milo fecero quella sera. Abbracciati davanti alla televisione, condividendo diverse tavolette di cioccolato, Kanon trascorse la serata raccontando ad uno stupito Milo gli avvenimenti della giornata, non omettendo nulla, a parte, forse...forse... l’abbigliamento (se così lo si poteva definire) di Mu. Milo poteva essere molto geloso e lo avrebbe ucciso se si fosse accorto di quanto avesse indugiato nell’osservare il lemuriano...sicuramente più del tempo necessario...
 
Senza considerare quello che avrebbe fatto Saga!
 
****
Nel tempio dell’Ariete, più precisamente in camera da letto, il primo guardiano era in piedi, davanti al guardaroba aperto, osservando perplesso qualcosa al suo interno.
 
- Perché non torni qui? - da sotto le coperte, una voce profonda, virile, richiamò la sua attenzione facendolo voltare - Ho freddo... - anche se, dal tono di voce, chi aveva parlato sentiva tutto fuorché freddo...
 
Mu mostrò uno dei suoi bellissimi sorrisi davanti all’impazienza di Saga, ma non si mosse - Amore? -.
 
- Hm? -.
 
- Mi spieghi perché dobbiamo tenere questi abiti informi dentro l’armadio? - domandò Mu divertito indicando quelli che, più che vestiti, sembravano essere sacchi di lana.
 
- No - Saga scosse con decisione la sua chioma blu - non dentro l’armadio...addosso...soprattutto tu...e soprattutto quando l’idiota di mio fratello gironzola da queste parti... -.
 
- Beh, oggi è andata diversamente - gli fece notare Mu divertito - ci ha visti... -.
 
- E spero che gli sia servito di lezione a non ficcare più il naso dove non gli compete, anche se... - Saga sbuffò - mi infastidisce che ti abbia visto... -.
 
- Non ha visto niente - gli fece notare il lemuriano guardandolo con tenerezza - ero vestito -.
 
- Ha visto quanto puoi essere sexy - gli fece eco Saga infastidito - inoltre...eri meno vestito di quello che avrei voluto! La fortuna di Kanon è stata quella di sparire prima che lo invitassi a farlo... -.
 
Mu rise, anche perché non aveva dubbi sul fatto che Saga fosse serio. Perdendo completamente interesse per l’armadio ed il suo contenuto, si avvicinò al bordo del letto e, dopo essere salito sul materasso, gattonò verso Saga muovendosi lentamente. Molto lentamente.
 
- Il mio gemello è forse geloso? - lo provocò Mu con quel sorriso dolce e malizioso, che tanto piaceva al terzo guardiano, avvicinandosi sempre di più. Guardandolo negli occhi...in quel modo capace di trasformare la sua rabbia in cera liquida.
 
- Dillo di nuovo... - la voce di Saga divenne roca, dimenticando completamente ciò di cui si stava parlando.
 
- Cosa? Che sei geloso? - lo provocò Mu.
 
- No - scosse lentamente la testa.
 
- Il mio gemello...mio... - sussurrò Mu, e, come se avesse recitato un sortilegio, si sentì prendere per la vita per ritrovarsi girato di schiena sul letto disteso sotto il peso di Saga, che lo guardava come se volesse divorarlo.
 
Per non parlare delle sue mani...
 
Quelle mani che conoscevano a memoria il suo corpo e non esitavano a percorrere gli infiniti viaggi che la sua fantasia non si stancava mai di immaginare...quelle mani grandi e ruvide che sfioravano la sua pelle bianca e sottile con devozione...quelle mani che in pochi istanti riuscivano a prendere fuoco...lasciando scie incandescenti ovunque passassero.
 
Facendo bruciare entrambi nella stessa fiamma. In modo perpetuo...senza mai diventare cenere.
   
 
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