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Autore: ArwenDurin    26/11/2023    1 recensioni
Poco dopo la scena del break up in digestivo:
"Hannibal gli aveva inferto diverse ferite e l’ultimo memento nella sua fronte soltanto qualche giorno fa, eppure c’era sempre un eppure… sentimenti così accavallati tra loro da non saperne distinguere il nome.
Chiuse gli occhi, tirò un sospiro e si alzò dal letto andando ad aprire la porta, una folata di gelo lo colpì e nella neve bianca a terra, echi di momenti da poco passati impressi in impronte.
«Lo so che sei qui.»"
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hannibal Lecter, Will Graham
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Trovarsi a fissare di nuovo la porta di casa sua lo sorprese, era convinto d’essersi mosso, di essersi alzato da quel letto e allontanato da quel momento, ma in realtà era ancora lì con gli occhi azzurri incollati all’entrata della sua dimora. Will si era persino visto alzarsi, accasciarsi contro la porta ed espirare tutto ciò che lo stava soffocando dall’interno, ma non era accaduto e ancora si trovava immobile sdraiato nel letto, un pallido ticchettio di un orologio di sottofondo e il silenzio gli facevano compagnia.
Will distolse lo sguardo e si voltò verso la finestra di fianco a lui, il freddo e la neve lo annebbiavano e poteva vedere poco o niente nella sera scesa, ma era sicuro del suo dubbio che nell’ombra del bosco poco distante, giaceva e aspettava.
Pensavi che sarebbe stato facile?
Quando era avido di vendetta, nella cella dell'ospedale psichiatrico criminale di Baltimora, non avrebbe avuto dubbi sulla risposta al suo pensiero. Hannibal gli aveva inferto diverse ferite e l’ultimo memento nella sua fronte soltanto qualche giorno fa, eppure c’era sempre un eppure… sentimenti così accavallati tra loro da non saperne distinguere il nome.
Chiuse gli occhi, tirò un sospiro e si alzò dal letto andando ad aprire la porta, una folata di gelo lo colpì e nella neve bianca a terra, echi di momenti da poco passati impressi in impronte.
«Lo so che sei qui.»
Guardò di fronte a sé ma non ottenne risposta, si strinse in un abbraccio solitario per ripararsi dal freddo.
«Hannibal, vieni dentro, fa freddo qui.» Alzò la voce e non dovette attendere molto che un’ombra si fece avanti, non in una sinuosa camminata da coprire ogni cosa con la sua imponenza, ma piuttosto lenta e distaccata. Hannibal non gli rivolse né una parola né uno sguardo, seguendo soltanto il suo invito ad entrare in casa.
Will prese la prima coperta che trovò mettendogliela attorno alle spalle dopo che lui, sotto suo invito, si era seduto, ma non sulla poltrona ancora lì dopo il loro discorso immobile come tutto il resto, ma piuttosto nel suo letto con le gambe a terra.
Il profiler cercò di evitare di toccarlo troppo così come di guardarlo, ma non gli sfuggirono i suoi occhi gonfi e rossi, poteva essere colpa del freddo e del fatto che fosse rimasto ore lì da solo a congelare e pensare, ma Will ben sapeva qual’era la verità grazie alla sua empatia, ed era formata di lacrime.
Il suo pensiero tornò a poco prima.
 
«Addio, Hannibal.»
Era appagante il senso di potere che provava in quel momento, il fatto che avesse in mano la vita di Hannibal e il suo cuore, avrebbe potuto chiudere il pugno e distruggerlo, così come ogni residuo della loro relazione, ma sapeva che avrebbe distrutto anche se stesso. E per quanto recitasse bene la sua parte, non poté evitare il cambiamento del suo volto e l’abbassarsi delle palpebre, quando lui uscì verso un destino che li avrebbe divisi. Trattenne l’impulso di alzarsi per correre da lui, e abbracciarlo, per fermare tutto.
Invece un sospiro flebile, uno sguardo perso nel vuoto, e un rumore distinto della tazzina da tè che si rompeva, dominarono ogni cosa.
 
Will desiderò svanire, immergere la testa nel suo fiume personale e dimenticare chi fosse, chi era diventato e chi doveva ancora diventare, poter ignorare gli occhi ambrati di Hannibal così spenti, distanti e dispersi in un luogo dove lui non aveva accesso. Poter far sì che la sua empatia si bloccasse cosicché non sapesse o provasse più nulla.
Si sedette sulla poltrona e gli rivolse una leggera occhiata, lui non lo guardava piuttosto puntando il suo sguardo ovunque nella stanza. I loro ruoli si erano invertiti, il profiler strinse la stoffa dei suoi pantaloni e fu lì che vide un’immagine di Jack guardarlo con rimprovero sul volto, e la sede dell’FBI allontanarsi da lui, sempre di più fino a diventare un puntino nero e irriconoscibile inghiottito dall’oscurità.
«Cosa ci fai ancora qui? Non sono stato abbastanza chiaro?»
Era bravo a recitare quella parte, il distacco atono persino nel suo tono, rallentando il suo respiro e il suo cuore, eppure non poté evitare di offrigli una via di fuga, un’altra volta come successe anni fa, prima che lui lo accoltellasse.
Hannibal non aveva un coltello alla mano questa volta, ma quando incontrò il suo sguardo fu più che sufficiente, la sua empatia fu la sua arma e Will non riuscì più a reggere il contatto visivo, né stargli seduto di fronte, cosicché si alzò dalla poltrona.
Voleva poter cancellare quel suo stesso malessere che sentiva nella punta dello stomaco, dentro il suo cuore, e dietro i suoi occhi che premeva per uscire in un pianto senza scampo… ma non poteva.
«Saresti dovuto andartene.»
Usò un tono più basso rimanendo di spalle, voltato verso il buio della notte bagnata dalla neve, il suo fiato annebbiò la finestra e vide il suo riflesso distorto sul vetro. Avrebbe dovuto seguire il suo piano, ma qual’era davvero? Poiché sapeva che c’era la probabilità che Hannibal non si sarebbe consegnato, e che l’FBI non avrebbe trionfato sullo squartatore di Chesapeake.
Will l’aveva lasciato non detto quel dettaglio, anche con Jack.
Chiuse gli occhi e sussurrò un “testardo” tra i denti al fatto che di nuovo non gli rispose, prima di voltarsi verso di lui e trovò almeno il suo sguardo ad accoglierlo, ma così lacerato che non poté evitare che incontrasse la stessa ferita che palpitava nel suo cuore.
«Hannibal…»
«No.»
Quella risposta ebbe l’effetto di aprire la diga della disperazione che così ostinatamente, il profiler cercava di tenere sottochiave in sussurri di rabbia e rimorsi. Hannibal stava seguendo il piano di Graham, il piano dell’FBI ed era consapevole di farlo.
Pensi di avere il controllo esclusivo?
Sentì il pensiero come fosse suo mentre guardò il leggero luccichio di determinazione nei suoi occhi, la posa ferma e il viso che tratteneva ogni emozione. Immobile Hannibal allontanava ogni cosa, persino Will stesso… e quel punto lo fece giungere al limite, non poteva sopportare quel silenzio, quel cuore spezzato e d’essere escluso in quel modo.
Perché era tutta una bugia! E Will lo sapeva, e lo comprese ancora meglio quando si fiondò su di lui e lo baciò accogliendo la sua sorpresa, e successivamente le sue labbra schiudersi e finalmente, le sue braccia avvolgerlo.
“Un bacio poteva cancellare una filosofia” così disse Anaïs Nin, e Will trovò  quelle parole più vere di qualsiasi potesse dire.
Quando si staccarono, non si distanziò di un millimetro da lui, negli occhi di Hannibal lesse ora quel sentimento che non stava reprimendo, non più nonostante fosse ferito e offeso… c’era sempre il perdono nelle sue pupille che Will condivideva nel tremore del suo corpo ora che aveva abbandonato la maschera.
In quel brevissimo frangente realizzò a cosa stava rinunciando, e cosa stava davvero sacrificando. Il suo sguardo si fermò per un istante alla finestra, un’ondata di freddo lo travolse all’improvviso all’immagine delle sirene della polizia in avvicinamento… ma era ancora buio, c’era ancora tempo.
Hannibal lo strinse di più, indovinando quanto Will in quell’istante ne avesse bisogno e lui portò le mani attorno al suo collo con disperazione, non staccando gli occhi dai suoi.
«Hannibal, devi andartene. Adesso.»
Se fosse scappato, si sarebbero potuti ritrovare più velocemente ma soprattutto, Hannibal sarebbe stato felice e a lui importava, gli importava più di quanto volesse ammettere persino a sé stesso.
«Mi stai chiedendo di fuggire, ma senza di te.»
Incontrando il suo sguardo il profiler si trovò a deglutire una parola ed un emozione, non poteva lasciarla uscire. Cercò di riconnettere il suo essere alla vendetta che l’aveva guidato anni prima, alle sue fiamme che l’avevano riavvolto quando Hannibal voleva mangiargli il cervello, a Mason e ciò che passarono in quella fattoria… ma poi lui stesso lo aveva salvato, e l’aveva in braccio condotto lì, nel suo letto.
Provò a cercare parole per ferirlo, per manipolarlo e convincerlo ma incontrando il suo sguardo, tutto svanì come se un fiammifero fosse stato spento dalla forza dei suoi occhi ambrati che ora risplendevano di vita vicino a lui.
Will lo baciò di nuovo con la disperazione che sentiva nel corpo, aggrappandosi al suo collo, senza sapere perché continuasse a farlo, non poteva manipolarlo più, ma fu il bisogno a spingerlo. Lo stesso che rese quel bacio più bramoso e intenso.
Quando si staccarono per prendere aria, Graham poggiò lo fronte sulla sua, gli occhi chiusi con forza.
«Vattene, devi farlo, so che puoi farlo. Io ti amo e tu…»
Will si bloccò e si distanziò un poco, rendendosi conto di ciò che aveva appena detto, si portò una mano sul volto e guardò altrove per qualche attimo, la stessa confessione che aveva ostinatamente bloccato nel suo cuore poco prima, adesso era lì fuggita direttamente all’uomo davanti a lui.
Eppure non ebbe riserva poi a incontrare il suo sguardo che ora brillava di una luce più folgorante e calda, bagnato da lacrime inespresse, pieno dello stesso sentimento che Will aveva proclamato a voce.
«Will…»
«Ti prego, segui la libertà nel nome del quale mi accoltellasti anni fa.»
Vattene, fuggi. Non fare questo per me, sii egoista.
Si spezzò ogni rimasuglio d’orgoglio e della parte più lucida di sé, si spaccò completamente e cadde in mille pezzi quando sentì la mano di Hannibal che gli accarezzava il viso dolcemente. Per qualche attimo Will rimase fermo, soltanto per poter sentire le sue dita nel suo volto, dopodiché si distanziò e represse le lacrime che si stagliavano nei suoi occhi riflesse lì immobili, anche in quelli dell’altro.
Un ultimo tentativo scritto nelle pupille.
«Non posso farlo, Will. Tu sei più importante.»
Non posso stare senza di te.
Lo lasciò andare e Will si distanziò definitivamente, abbassando lo sguardo.
Come potevano le sue labbra essere così morbide e accoglienti, e la sua mente così fredda e calcolatrice?
Lo guardò mentre si alzava e avvicinava con decisione alla porta e i loro occhi si incontrarono un’ultima volta.
«Ti amo anche io, Will.»
Lo sussurrò appena, prima che Hannibal uscisse di nuovo dalla porta nel freddo e al buio.
Will si accasciò alla porta e vagò lo sguardo per la stanza smarrito e in frantumi, i suoi occhi ricaddero sulla coperta che poco prima era sulle spalle dell’altro, lì abbandonata nel letto, accasciata nelle lenzuola.
Sospirò con forza ma non riuscì a fermare il pianto che aveva soppresso fino a quel momento, scoppiò in tutto il dolore feroce e bruciante nel suo volto.
Pianse per qualche attimo sbattendo il capo sulla porta una, due, tre volte e tremando da solo, ancora una volta da solo… prima di poter riuscire a riprendere il controllo. Solo un attimo, soltanto un poco di più, rimase qualche attimo così fermo e in solitudine senza osare muoversi o pensare, vagando la mente nel vuoto e nell’abisso di pensieri.
Dopodiché tirando un sospiro decise ad alzarsi e affacciarsi alla finestra e Will vide le luci della polizia avvicinarsi, cosicché abbassando lo sguardo si avvicinò al comodino del letto dove erano poggiati i suoi occhiali, li mise e assunse un’espressione che per nulla rispecchiava cosa stava provando, ma la maschera era di nuovo al suo posto ora. Gli occhi erano asciutti se non per il rossore presente e il tremore scomparso, ed era il ritratto impassibile, freddo, e distaccato di sé stesso quando Will uscì dalla porta di casa.


Angolo scrittrice: ma ciao eccomi tornare con gli Hannigram! In realtà continuo e ho continuato a scrivere di loro sempre XD ma era un po' non pubblicavo su questi adorabili murders husbands e quindi ho rimediato
😂.
La scena che cito in Digestivo distrugge ogni piccola parte di me 😭e quindi ho pensato, perché non distruggere ancora di più? Per rimanere in tema Hannigram😂
E visto il salto di ore che la scena contiene, ho spesso pensato sia fatto apposta e che Bryan nasconda una scena qui 👀 e quindi ecco la mia versione😊
Grazie a chiunque leggerà e/o commenterà 😊


 
   
 
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