Senti il cuore battere ovunque, sotto la pelle del viso, nelle gambe, nelle braccia; il corpo tendersi pesante di fatica e i capelli sciogliersi di sudore. Sei tutto muscoli che pulsano e respiri veloci dietro occhi chiusi stretti forte. Ti senti l’anima grande, appagata dalla felicità di essere qui, adesso, seduto a terra, le spalle contro le pareti imbottite della palestra del Karasuno, in un giorno qualsiasi dei tuoi magnifici diciassette anni. 

Sarebbe tutto bellissimo se non fosse che, da qualche tempo, quando c’è Kageyama intorno a te, ti senti strano. Hai sempre questo strano istinto di prenderlo a spintoni, anche se non sei arrabbiato. La strana voglia di avvicinarti il più possibile a lui per riempirti le narici del suo odore, anche se ha appena finito di allenarsi ed è tutto sudato. Lo strano desiderio di sentire il rumore scivoloso che fa mentre beve, di vedere il moto ondeggiante del suo pomo d’Adamo, anche se quando ha sete si ingozza e l’acqua gli cola dalla bocca sul mento e sul collo inzuppandogli la maglietta.  

È grave?! 

È grave se, nel preciso momento in cui apri gli occhi, vedendolo seduto al tuo fianco con le gambe incrociate e il corpo leggermente piegato in avanti, senti il bisogno di sporgerti e poggiare la guancia e l’orecchio contro la sua schiena?
È grave se, senza pensarci troppo, lo fai, e all’ombra di quelle spalle larghe ti commuovi al battito forte e chiaro del suo cuore, ti emozioni al suono pulito del suo respiro calmo? 
È grave se 

«Ehi, mezzasega, che fai, dormi?! Non ti inventare che sei già stanco, siamo solo a metà allenamento!» In un unico movimento si scosta e si volta, facendoti quasi cadere in avanti; ti punta le schegge di vetro rotto che ha al posto degli occhi direttamente nell’anima. «Non starai un’altra volta male, eh boke?» dice brusco, ma sembra un po’ preoccupato. Ti stringe una mano al collo e ti tira a sé mentre le dita dell’altra si poggiano sulla fronte. Sono fresche e incredibilmente delicate. «Merda, Hinata, sei tutto rosso… cioè, più rosso del solito…» mormora, mentre con un semplice sguardo continua ad assassinare ogni pensiero che non sia lui. 
Lui e la sua prossimità, lui e la sua pelle sulla tua, lui e i suoi capelli bagnati e nerissimi, lui e la sua bocca sgarbata che ora vorresti mordere per rabbia. La stessa rabbia che ti sta urlando dentro: come si permette di farti sentire così, questo stronzo! La stessa rabbia che ti fa pompare il sangue ovunque e formicolare gli arti di adrenalina e spingere lacrime in gola e strapazzare organi e gonfiare tutto quello che trova nella sua corsa selvaggia fino al tuo 

Cazzo!
Cazzocazzocazzocazzo! 
Mi sa che è grave, grave, gravissimo!
 




Flashfic ispirata a questa magnifica fanart di Els_DDD che mi è stata inviata da musa07 in uno dei nostri rimpiattini quotidiani di Kagehina e Miya5 e dai vaneggiamenti e fangirlamenti derivati con la mia adorata Orikunie!