Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Roe Jaeger    04/12/2023    0 recensioni
Per far sbocciare l'amore tra lo studente Eren Jaeger e il suo professore Levi Ackerman, galeotta sarà la lezione privata di matematica fatta da Erwin Smith a Eren, Ma sarà davvero sufficiente oppure sarà necessario altro?
Questa fanfiction è stata scritta per la #25daysofficsmas del gruppo fb "Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eren Jaeger, Erwin Smith, Levi Ackerman
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction è stata scritta per la #25daysofficsmas del gruppo fb "Non solo Sherlock" e andava ultimata entro il 4 dicembre, dopo la mia iscrizione del 2 dicembre, pertanto chiedo venia per il risultato... abbiate pietà, insomma XD

Fandom: Shingeki no Kyojin 
Personaggi: Eren Jaeger, Erwin Smith, Levi Ackerman. 
Prompt: Posso avere un bicchiere d’acqua | Fata | Cosa sai di X? | Vedov* | Vestito da sera 
Ship: Ereri. 
 
Bevande galeotte
 
Eren era nel soggiorno dell’appartamento del professor Smith, il suo docente di matematica, per delle lezioni private e stava cercando di svolgere gli esercizi da solo, dopo essersi ripromesso di chiedere aiuto solo in caso di reale necessità.
Erwin lo osservava studiare in silenzio, rispettando l’orgoglio di quel ragazzo che, pur in palese difficoltà, si ostinava a non chiedere spiegazioni. 
«Prof, posso avere un bicchiere d’acqua?» chiese Eren, alzando gli occhi dal quaderno per un attimo. 
«Certo, te lo vado a prendere subito,» sorrise Erwin «tu continua a provare l’esercizio.» aggiunse, alzandosi. 
Eren continuava a scervellarsi senza addivenire a una reale conclusione degli esercizi, mentre Erwin lo osservava mentre rientrava in soggiorno con l’acqua: aveva portato tutta la bottiglia – frizzante, come preferiva Eren – e due bicchieri, che riempì. 
«Grazie, prof.» disse Eren, sorseggiandone un po’. 
«Vuoi che ti spieghi qualcosa, Eren?» 
Eren trasse un respiro profondo e chiese: «Prof, lei cosa sa del professor Ackerman?» mentre continuava a provare l’esercizio. 
«Di Levi? È vedovo. Sua moglie Petra è morta due anni fa…» Erwin fece una pausa, come a voler soppesare le parole. «Come dite voi giovani di oggi? Ci ho provato con lui tempo dopo, ma mi ha detto di avere il cuore già impegnato da uno studente. Il fatto è che io continuo a vederlo sempre solo.» 
«Forse non è ricambiato…» azzardò Eren. 
«O forse non si sono ancora dichiarati» lo corresse il professor Smith «e lo studente in questione sta fingendo di non saper fare un esercizio per raccogliere più informazioni.» concluse Erwin in un sorriso. 
Eren lo guardò stupefatto, come si era accorto che quella fosse tutta una tattica per… lo studente in questione… Eren scrisse la soluzione dell’esercizio con una velocità inaudita e scattò in piedi: «Grazie di tutto prof, a domani in classe!» 
Quando congedò Eren, Erwin sapeva già che non gli avrebbe più chiesto lezioni private.


Quella sera, Eren decise che sarebbe andato a bere qualcosa nel locale che frequentava di solito. Era certo che, se aveva capito bene – e aveva capito benissimo – sarebbe successo qualcosa. Il professor Smith era stato chiaro e sarebbe stato da stupidi fingere di non capire che il professor Ackerman amava proprio lui. Eren ordinò una birra al bancone e decise di aspettare. 
Mezz’ora dopo, Levi Ackerman entrò in quel locale in frequentato di solito da suoi studenti avvolto nel vestito da sera più elegante che aveva ed Eren Jaeger, il moccioso che gli piaceva, stava lì a sorseggiare una birra. Ai suoi occhi sembrava una fata. 
«Sei meno alcolizzato di quanto immaginassi, Jaeger.» disse Levi, sedendosi su uno sgabello accanto a lui e ordinando un cocktail analcolico. Il barista gli sorrise: «Sempre astemio, Levi?» 
«Per sempre.» 
Mentre il barista preparava il cocktail per Levi, Eren si rigirava tra le mani il boccale già mezzo vuoto di birra. 
«So benissimo che mi muori dietro, Jaeger. Lo sa tutta la scuola.» Levi fece una pausa. «Mia moglie Petra è venuta a mancare due anni fa.» 
«Prof, cosa sta cercando di dirmi?» chiese Eren, sorseggiando un po’ di birra mentre arrivava il cocktail analcolico a Levi. 
Il docente sorseggiò un po’ dal proprio bicchiere, per poi dire: «Hai un cervello più funzionante di quanto vuoi far credere a tutti, moccioso. Arrivaci da solo o non possiamo stare insieme.» 
Eren giocò qualche minuto con il boccale della birra, poi ne sorseggiò un po’ e si voltò a guardare l’uomo di cui era innamorato. 
«Per te è un problema se bevo ogni tanto?» chiese prima di baciarlo con passione. Levi ricambiò il bacio e quando si separarono disse: «Io sono astemio, tu fai quello che vuoi. Basta che ami solo me, poi fai quello che vuoi, moccioso.» 
«Quello che voglio è amarti, Levi.» 
   
 
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