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Autore: Fiore di Giada    05/12/2023    0 recensioni
[Partecipante alla challenge "500 themes_ita". Il prompt scelto è "Incubo".]
[SPOILER TEKKEN 8]
A stento, frena un ringhio di frustrazione. Odia quella sua fragilità.
Gli impedisce di concentrarsi sulla sua missione.
Si passa una mano sul petto, coperto da un leggero pigiama bianco. Fitte di dolore percorrono il suo busto, come scosse elettriche.
Sbatte le palpebre e si passa una mano davanti agli occhi. Gli è parso di vedere il rossore del sangue.
E non può permettersi di confondere sogno e realtà.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Claudio Serafino, Ling Xiaoyu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L’oscurità grava su Claudio, come la copertura di un nero sepolcro.
Il bambino cammina, turbato. Non sa dove andare.
Ha smarrito la strada.
Dove sono i suoi genitori?
Ad un tratto, si blocca e, d’istinto, si strofina gli avambracci con le mani.
‒ No… No...‒ mormora, gli occhi lucidi di terrore. Di nuovo, quelle voci crudeli assediano la sua mente.
Lancia sguardi angosciati, ora a destra, ora a sinistra. Presto, le ombre lo tormenteranno.
Qualche istante dopo, decine di scheletri luminescenti biancheggiano nell’oscurità.
Le loro orbite vuote fissano Claudio, mentre le loro mandibole si sollevano in sorrisi spettrali.
Claudio prova a fuggire, ma le sue gambe sembrano pietrificate. Come è possibile?
Perché non riesce a muoversi?
Gli scheletri, fulminei, lo circondano.
Come sono giunti vicini a lui?
E le loro mani d’ossa, come artigli rapaci, dilaniano la sua carne.


Di scatto, Claudio apre gli occhi e si alza a sedere sul letto.
Per alcuni istanti, rimane immobile, lo sguardo fisso davanti a sé. Un nuovo incubo, legato alla sua infanzia, ha disturbato il suo sonno.
Sospira e si passa una mano tra i capelli scuri. La notte, con la sua oscurità, libera i ricordi occultati dalla sua mente.
A stento, frena un ringhio di frustrazione. Odia quella sua fragilità.
Gli impedisce di concentrarsi sulla sua missione.
Si passa una mano sul petto, coperto da un leggero pigiama bianco. Fitte di dolore percorrono il suo busto, come scosse elettriche.
Sbatte le palpebre e si passa una mano davanti agli occhi. Gli è parso di vedere il rossore del sangue.
E non può permettersi di confondere sogno e realtà.
Si alza dal letto e si avvicina all’ampia porta finestra dell’albergo.
La luce delle stelle illumina il cielo zaffirino e inargenta l’acqua dei canali di Venezia, sfiorata da deboli refoli di vento.
Il giovane scuote la testa e un sospiro sgorga dalle sue labbra. La Chiesa ha sempre enfatizzato l’innocenza dei bambini, degni del Regno di Dio.
Eppure, i suoi genitori lo hanno condannato, come se fosse colpevole di un grave reato.

Con un debole fruscio, la porta si apre ed entra Xiaoyu.
Claudio aggrotta le sopracciglia, perplesso. Come mai lei è entrata lì?
La ragazza sostiene lo sguardo del giovane. Le è parso di sentire un debole lamento provenire dalla camera del suo alleato.
Eppure, in quel momento, lui è in piedi, regale, nonostante il pigiama.
‒ Hai avuto un incubo? ‒ chiede lei, cauta. Claudio non è incline a perdere la calma.
Quel lamento è il segno d’un turbamento forte.
L’uomo sbarra gli occhi e stringe le labbra, sorpreso. Come ha fatto a capire la verità?
‒ Se ti dicessi di no, mi crederesti? ‒ domanda a sua volta lui, il tono ironico.
A sua volta, lei sorride, ma una ruga attraversa la sua fronte. La voce di Claudio non cela il pur lieve tremito delle sue mani.
‒ No, non ti crederei. Perché il tuo corpo parla, anche se tu non dici una parola. ‒ replica, pacata.
Cauta, si avvicina alla porta d’ingresso e la chiude dietro di sé.

Touché., si dice il giovane. Quell’asiatica lo sorprende sempre più.
Ha saputo andare oltre la sua maschera d’ironia gelida.
L’adolescente cinese, per alcuni istanti, esita. Vuole aiutare quel suo insolito compagno di battaglia.
Ma come può creare una connessione tra di loro?
‒ Quell’incubo… ha a che fare con il tuo addestramento? ‒ chiede lei. Ben ricorda l’amarezza di lui, quando ha parlato dei suoi doveri.
Claudio sussulta, sempre più sorpreso. Una ragazza tanto giovane è riuscita a vedere il suo volto.
Tale realtà turba il suo cuore e gli ricorda il terribile paradosso della sua esistenza.
‒ No. Forse, gli Arcieri di Sirio sono stati la mia prima casa. ‒ risponde lui.
‒ Non avevi una famiglia? Insomma… ‒ domanda ancora lei.
Un’ombra, come una nuvola, vela gli occhi blu di Claudio. Xiaoyu è coraggiosa, ma il suo animo è ingenuo.
Gli dispiace distruggere la sua fede in valori quali la famiglia.
La lottatrice cinese, accortasi della sua ritrosia, impreca tra sé. Perché gli rivolge domande tanto delicate?
Claudio è un uomo riservato e deve rispettare la sua indole.
‒ Non preoccuparti. Voglio risponderti. ‒ dichiara Claudio. Tanta premura, pur goffa, è per lui nuova.
Si gira e il suo sguardo, inquieto, vaga sui canali della città.
‒ Sì, avevo una famiglia. Ma, da tanto tempo, non so nulla di loro. E nemmeno mi interessa. Per loro, io ero una maledizione. ‒ confessa.
Un brivido sgradevole ghiaccia la schiena della giovane. Il dolore vibra nelle pur pacate parole dell’esorcista…
‒ Fin da bambini, i futuri esorcisti manifestano il potere di vedere i demoni nella loro essenza. Ma tali capacità non sono quasi mai capite. Spesso, siamo guardati come malati di mente o come scherzi di natura. ‒ continua.
D’istinto, stringe le labbra in una smorfia amara. La notte è mite, ma un senso di gelo penetra nella sua pelle.
Gli ricorda le lunghe ore in un ospedale psichiatrico, privo di qualsiasi affetto.
Che cosa posso dirgli?, si chiede Xiaoyu. Vorrebbe confortarlo, ma la compostezza di Claudio la frena.
‒ Tu non sei quello che loro credono. Non dimenticarlo. ‒ afferma ad un tratto. Il suo alleato esorcista, anche se si è servito di mezzi discutibili, ha sempre lottato per uno scopo nobile.
Claudio spalanca gli occhi, sorpreso. Come può lei nutrire tanta fiducia in lui?
Si gira e fissa sulla ragazza uno sguardo lucido di gratitudine. Il mondo, in quel momento, gli sembra capovolto.
Forse, la realtà è ben diversa da quanto ha appreso.
Si avvicina a lei e le appoggia le mani sulle spalle.
‒ Ti ringrazio, Ling Xiaoyu. ‒
   
 
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