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Autore: Marlena_Libby    28/12/2023    5 recensioni
Aladdin è annoiato dalla vita a palazzo
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aladdin, Jasmine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogni volta che Aladdin usciva da palazzo per combinarne qualcuna delle sue, nelle strade di Agrabah oppure in volo sul suo amico tappeto, al ritorno si buttava sempre sul letto sfinito. Probabilmente gli agi e le comodità, a poco a poco, avevano finito per rammollire anche lui. Per quanto la sua agilità fosse notevole, essendo nato e cresciuto per strada, una simile fiacca non era da lui.
Persino Abu si stava impigrendo.
Se ne stava adagiato su comodi materassi dove godersi pisolini degni di un sultano. Sicuramente sognava montagne di tesori da trafugare, o più semplicemente mucchi di banane da divorare, in ogni caso la sua espressione non lasciava intendere alcun dubbio su quanto fosse felice.
- Eh, beato lui - sospirò Aladdin, stiracchiando le braccia sul letto con uno sbadiglio misto a noia e stanchezza insieme.
Il mondo da vedere e le cose da scoprire, proprio perché a portata di mano, di colpo non sembravano più tanto eccitanti come si aspettava.
Per quanto assurdo potesse sembrare, quasi rimpiangeva i tempi in cui Razoul e i suoi sgherri erano soliti corrergli dietro per qualche piccolo furtarello al mercato.
C'era più brivido.
Più emozione.
Era pur vero che le sbarre della prigione e i morsi della fame non erano assolutamente ricordi piacevoli.
Ultimamente Aladdin cominciava a chiedersi se il mondo non fosse stato fatto al contrario, proprio per complicare ulteriormente anche le cose più semplici.
Un tempo credeva di sapere ciò che voleva.
I suoi sogni andavano verso le torri del palazzo viste dall'esterno e, immaginando solo quali meraviglie potessero contenere, già questo gli sembrava il massimo da desiderare.
Ora invece non riusciva a spiegarsi questa sua improvvisa apatia.
Forse la vecchia vita non era poi tanto male.
O forse no.
Ma allora che senso aveva sognare e desiderare qualcosa, se la vita volge ad offrire praticamente tutto su un vassoio?
Mentre rimuginava su questo, improvvisamente sentì bussare alla porta.
- Aladdin, posso entrare, sei sveglio?
- Certo, Jasmine, entra pure!
Jasmine entrò nella stanza, un tantino contrariata nel vederlo così apatico, e subito si avvicinò a lui per fargli una severa ramanzina.
- Alzati pigrone, ti sembra l'ora di andare a letto? Fuori splende ancora il sole del pomeriggio!
Aladdin rispose con un grugnito.
- Uffa! - fece Jasmine stizzita, le mani sui fianchi, facendo il giro del materasso per guardarlo direttamente negli occhi. - Possibile che sei sempre stanco? Non ti riconosco più...
- Magari fossi solo stanco - borbottò Aladdin, sempre col naso per aria. - Almeno potrei dormire, invece non ho voglia nemmeno di fare quello!
- E allora di cosa avresti voglia?
- È questo il punto - rispose l'altro, cambiando posizione e voltandole le spalle. - Non lo so!
Jasmine socchiuse gli occhi, con un sorriso nostalgico sulle labbra.
Un tempo anche lei si sentiva più o meno come lui adesso.
Una giovane e insoddisfatta principessa, nata e cresciuta all'interno di quella gabbia dorata, che sentiva il bisogno di evadere.
Voleva uscire, vedere il mondo con i suoi occhi, capire cosa avesse da offrire...
E voleva imparare ad ottenere il necessario con le sue sole forze, fare le proprie scelte con tutto ciò che esse comportavano, anziché affidarsi ai vantaggi e alle agevolazioni di una vita troppo semplice e comoda.
Almeno questo era quello che pensava allora.
Poi era accaduto qualcosa che l'aveva fatta riflettere.
Aveva incontrato lui.
Aladdin era stato più di un incontro casuale.
Conoscerlo le aveva aperto gli occhi su molte cose, a cominciare dai privilegi e dai doveri che comportava il suo essere principessa, cosicché molti piccoli capricci ora le apparivano decisamente sciocchi e infantili.
Sognare va bene ma, una volta compreso lo scopo della sua vita, una persona deve dedicarvisi con passione ed impegno per dirsi veramente felice.
- Aladdin - mormorò dunque Jasmine, sedendosi vicino al fidanzato e carezzandogli la schiena con grande affetto. - Cos'è, forse non c'è più nulla qui ad Agrabah che ti interessa?
- Ma no, che dici! - rispose subito l'altro, drizzando la testa di scatto e guardandola serio. - Qui ad Agrabah, senza dubbio, c'è la cosa più bella e preziosa che abbia mai visto!
- Davvero? - chiese lei, stringendo gli occhi maliziosamente. - E cosa sarebbe?
Aladdin sorrise, stringendole la mano e baciandole le dita amorevolmente.
- Tu. Di tutte le cose che il mondo possa offrire, non ho bisogno di cercarne una in particolare... Ho già la più importante di tutte!
- Non mi dire - disse Jasmine approfittando del suo momento di estasi romantica per farlo ricadere sulla schiena e rimanere così china sopra di lui.
Aladdin non reagì.
Jasmine era troppo bella, in qualunque modo la vedesse, e distogliere lo sguardo da lei era praticamente impossibile.
La fanciulla gli afferrò entrambi i polsi, incrociandogli le braccia sul petto, e sottolineò l'immobilità dell'altro con aria trionfante.
- Ti fai battere da una principessa, adesso?
Il giovane non rispose.
Era troppo occupato a baciarla.
La dolce Jasmine era tutto il suo mondo, la sola cosa veramente importante della sua vita.
Con lei accanto, non c'erano momenti belli e momenti brutti...
Ogni momento era speciale!
   
 
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