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Autore: Marlena_Libby    31/12/2023    1 recensioni
C18 è così impegnata con il lavoro che finisce per trascurare la famiglia
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Crilin, Marron, Muten | Coppie: 18/Crilin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da quando aveva vinto un concorso per donne manager, C18 era diventata vicepresidente di un'importante società informatica.
All'inizio Crilin aveva accolto bene il nuovo lavoro della moglie, inoltre era piuttosto sexy con il tailleur e i tacchi alti.
Ma presto si rese conto che la situazione non era tutta rose e fiori: tra un impegno di lavoro e l'altro, Crilin e sua figlia non riuscivano a vedere C18 molto spesso.
La piccola Marron era molto triste e a Crilin si spezzava il cuore nel vederla così.
Le poche volte che Marron riusciva a beccare la mamma per abbracciarla o per farle vedere i suoi disegni, lei la salutava frettolosamente e correva al lavoro raccomandando a Crilin di badare a lei e alla casa.
Anche Muten non sopportava di vederla piangere.
- Su, su, non piangere! - provò a dire il vecchio. - Mammina ha da fare, ma ti vuole bene!
Marron tirò su con il naso.
- Andiamo, non piangere, guarda com'è buffo il nonno!
Il vecchio si tolse gli occhiali e cominciò a fare delle facce buffissime per tirarla su di morale.
Nel vedere la sua lingua fare su e giù e gli occhi storti, Marron rise divertita battendo le manine.
Anche Crilin sorrise davanti all'affetto e alla grande sensibilità del suo anziano maestro.
Muten prese Marron in braccio e rientrò con lei in casa, promettendole di farle assaggiare una gustosa frittella.
- Crilin, posso parlarti un momento?
- Sì, certo. Piccola, papà e nonno tornano subito, tu resta qui a mangiare.
- D'accordo - rispose la piccola avventandosi sulla gigantesca frittella che aveva nel piatto.
I due uomini andarono in un'altra stanza.
- Devi parlarne con C18, non si può andare avanti così.
- E cosa posso dirle? Di giorno è fuori per lavoro, di notte è sempre di cattivo umore... Io e Marron riusciamo a malapena a salutarla!
- Ma C18 è anche tua moglie e avete una figlia, non può trascurarvi in questo modo!
- Magari fosse così semplice! - sospirò Crilin. - Il problema di C18 è che non riesce a manifestare i suoi sentimenti senza sentirsi in imbarazzo! Lo so benissimo perché ha scelto questo lavoro: da un lato vuole che nostra figlia abbia il meglio, per questo intende guadagnare bene e potersi permettere le cose più costose; dall'altro invece vuole mostrare di essere più dura e determinata del solito, per paura che gli altri possano giudicarla debole. Quando ci siamo sposati, le dava molto fastidio arrossire, mi prendeva addirittura a schiaffi se glielo facevo notare!
- E secondo te Marron deve passare l'infanzia con una madre che pensa di sostituire l'affetto con i beni materiali?!
- Non so cosa farci! - rispose Crilin sconsolato. - Non posso obbligarla ad ascoltarmi, però anche a me non piace questa situazione!
- Ascoltami figliolo, un marito deve essere dolce e comprensivo, ma deve anche sapersi far rispettare dalla propria moglie!
Crilin rifletté e gli venne un'idea.
- Forse se le proponessi un weekend di svago, riuscirei a parlarle!
- Ottima idea, prova a dirglielo stasera a cena!

Quella sera C18 tornò a casa quando tutti erano già seduti a tavola.
- Mamma! - urlò Marron correndo ad abbracciarla.
C18 le accarezzò dolcemente la testa e Crilin la invitò a sedersi insieme a loro.
- Ho solo dieci minuti per cambiarmi e preparare la valigia - rispose C18. - Si tratta di una corsa per un grosso appalto finanziario: dovrò andare all'estero la prossima settimana e, se l'affare andrà in porto, starò via almeno un mese!
- Ma papà aveva detto che...
- Mi dispiace, piccola! - disse C18, abbracciandola frettolosamente. - Si tratta di lavoro, cerca di capire!
Marron rimase ferma come una statua di sale, vedendo la madre salire le scale per cambiarsi d’abito e ripartire.
Prima che Crilin potesse dire qualcosa, la piccola corse nella sua stanza, si buttò sul letto e scoppiò a piangere.
Crilin la seguì per cercare di consolarla, ma capì che non sarebbe stato facile.

C18 aveva  finito di prepararsi e, prima di scendere e telefonare all’ufficio, voleva salutare Marron.
Quando però sentì i singhiozzi che provenivano dalla sua camera, si avvicinò piano alla porta socchiusa per capire cosa stava succedendo e vide Crilin che cercava di consolare la piccola.
- La mamma è cattiva!
Per C18 fu come ricevere un pugno in pieno petto.
Perché Marron aveva detto una cosa del genere?
Certo, a volte era severa, ma non cattiva.
- Non dire così, piccola! - sussurrò Crilin con un sorriso. - È il lavoro che la costringe lontano!
- No, non è vero! - insistette Marron. - Avevi detto che saremmo stati insieme per qualche giorno, invece mamma starà via per chissà quanto tempo!
- Ma non dipende da lei! - disse Crilin, anche se sapeva che non era del tutto vero. - Ascolta, papà ti vuole molto bene e anche la mamma, solo che a volte non riesce a dimostrarlo nel modo giusto.
C18 sgranò gli occhi.
Cosa voleva dire Crilin?
C’era forse qualcosa che non andava in lei, oltre al fatto che era un androide?
Forse Crilin mentiva quando le aveva detto di amarla?
Esisteva un modo corretto di dimostrare i propri sentimenti?
C18 cominciò a riempirsi la testa di domande ma, continuando ad ascoltare, finalmente capì.
- Ascolta, quando io e la mamma ci siamo conosciuti, lei è sempre stata un po’ difficile - disse Crilin accarezzando la schiena della bambina. - Ma la vuoi sapere una cosa ?
Marron tirò fuori la testa da sotto il cuscino e si asciugò gli occhioni.
- Che cosa ?
- Non esiste nessuno al mondo che ti voglia bene quanto lei! - disse Crilin convinto. - Tua madre è la persona migliore che esista, anche se a volte sembra dimenticarsene, ma non devi pensare nemmeno per un momento che sia cattiva, perché non è vero!
Il cuore di C18 sobbalzò.
Davvero Crilin pensava questo di lei, o lo diceva solo per consolare Marron?
No, Crilin non era capace di mentire.
Ma improvvisamente si rese conto di quanto fosse stata ingiusta ed egoista a volte con lui e la piccola.
Sposando Crilin aveva accettato una realtà completamente nuova per lei, quella di costruire assieme una famiglia e di mantenere un rapporto basato sull’affetto reciproco.
Eppure non era mai riuscita ad accettare l’idea di dover dipendere da qualcuno, così cercava di non dare troppo a vedere l'amore che provava per lui e la piccola e, senza rendersene conto, li aveva fatti soffrire.
Sfruttando la sua intelligenza artificiale, era entrata nel mondo degli affari per guadagnare bene e permettere loro una vita più agiata.
Sperava che così avrebbe saputo dimostrare loro il suo affetto senza mostrarsi debole, ma ciò di cui entrambi avevano bisogno era di avere lei accanto.
Crilin amava sua moglie, Marron adorava sua madre, e lei si era persa dietro ad un lavoro che la teneva sempre lontano da loro.
Di fronte alle lacrime della piccola e all’amore  del marito, C18 capì che c'era qualcosa di più importante del suo orgoglio.

Più tardi Crilin e Marron scesero in soggiorno e trovarono C18 che parlava al telefono.
Invece del tailleur, indossava un maglione leggero e i jeans e aveva anche una voce più serena.
- No, te l’ho detto, dovete mandare qualcun altro per quell’incarico!
Mise giù la cornetta e i due la guardarono stupiti.
Era da tanto che non la vedevano sorridente e senza trucco in viso.
- Ti senti bene, tesoro ? - domandò Crilin.
- Benissimo, grazie. Allora, che ne dite di andare tutti al cinema stasera?
- Al cinema?! - disse Marron incredula. - Ma non dovevi partire subito per il tuo lavoro?!
C18 le accarezzò la testa e la guardò negli occhi.
- Non ti preoccupare, mammina ha chiuso con quel lavoro! D'ora in poi ci saremo solo io, te e papà!
Crilin e Marron sorrisero e abbracciarono C18 con entusiasmo.
   
 
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