Fanfic su artisti musicali > Pink Floyd
Ricorda la storia  |      
Autore: cassiana    02/01/2024    1 recensioni
David è alle prese con un fastidioso quanto imbarazzante disturbo, per fortuna ha Ginger ad aiutarlo e confortarlo.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, David Gilmour
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'David & Ginger '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: In salute e in malattia
Fandom: Pink Floyd
Rating:G
Personaggi: David Gilmour/Ginger Gilmour
Note: Questa storia partecipa l’iniziativa @ Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction coi prompt: elementi da culofic, febbrone improvviso, calo, spiegazione, male reproduction, parole no: capricci-ospite-coperte- dolore- cuscini, supermercato, tutto molto divertente…non per il sick, “Tutte queste storie per una…”
Warning: hurt/comfort, culo!fic, domestic fluff, iniezioni, malattie maschili
Sinossi: David è alle prese con un fastidioso quanto imbarazzante disturbo, per fortuna ha Ginger ad aiutarlo e confortarlo.




In salute e in malattia




"Non la metto quella cosa!"

David si raggomitolò sotto le coperte. Il suo viso era arrossato, gli occhi rossi e i capelli unti, tutti scompigliati sul cuscino. Le labbra piegate in un broncio lo facevano sembrare una bambina capricciosa. Ginger ne fu quasi intenerita, ma rimase ferma davanti al letto, la supposta di glicerina in una mano, l’altra appuntata al fianco, le sopracciglia aggrottate sugli occhi celesti incupiti.

“Il dottor Kildare ha detto che se non ce la facevi da solo, una di queste ti avrebbe fatto bene.”

David sbuffò, la pancia tesa e gonfia, intasato da tre giorni e di pessimo umore a causa del cibo da tour e dell’altrettanto pessima birra.

“È colpa di quelle schifezze che mangi, di sicuro.”

Ginger rincarò la dose, sedendosi sul letto e accarezzandogli una spalla.

“Dai, cucciolo, è per il tuo bene. Non vorrai costringermi a farti un clistere, vero? Vuoi questo?”
“Dio, no.”

David rabbrividì, le carezze della ragazza lo stavano lentamente calmando e sospirò:

“Posso farlo da solo almeno?”

Ginger sorrise:

“Certo amore, sai come fare? Mi raccomando, stringi forte e aspetta un po’ di tempo prima di andare.”

David arrossì togliendosi le coperte di dosso e scivolando dal letto. Odiava parlare di quelle cose, lo imbarazzavano da morire. Ginger gli guardò il sedere fasciato dai boxer bianchi e si allungò per dargli un bacio sopra l’elastico. Con passo strascicato, David si diresse in bagno.
Aveva seguito le istruzioni di Ginger su come usare quella cosa, aveva stretto i denti (e altro) e aveva aspettato che la glicerina facesse il suo corso. Ripiegato su se stesso, si teneva la pancia, i capelli gli scivolavano sul viso, i piedi nudi ben piantati sul freddo pavimento. Dopo un bel po’ che era rinchiuso in bagno, ascoltando i borborigmi del proprio intestino (se non avesse fatto così male li avrebbe definiti quasi musicali, magari poteva proporre qualcosa di simile per un prossimo brano: non sarebbe stato peggio che sentire la masticazione di Alan che faceva colazione), David sentì un battere discreto alla porta:

“Tesoro, tutto bene?”
“No! Non succede niente qui!”
“Esci, dai.”

Il viso tirato del marito preoccupò Ginger; non lo aveva mai visto così. David ebbe un calo improvviso di energia e dovette sorreggersi allo stipite della porta. Ginger gli mise un braccio attorno alla vita e lo aiutò a mettersi a letto. Gli fece indossare un pigiama pulito e gli toccò la fronte con le labbra:

“Sei bollente. Aspetta che ti misuro la febbre.”

David era spossato e a malapena riuscì a fare un cenno d’assenso. Quando Ginger tornò col termometro, lo fece sollevare un poco:

“Dai, ti devo mettere questo.”

Lui aprì un occhio e disse:

“Basta che non m’infili nel culo pure quello.”

Suo malgrado, Ginger sorrise, ma non rispose, limitandosi a tenere il tempo:

“38,2: chiamo il dottore.”
“Chiama anche le pompe funebri già che ci sei.”

Rantolò lui prima di cadere nel sonno. David era riuscito a trascorrere la notte in qualche modo. Ginger gli aveva dato un antipiretico sotto indicazione del medico, lo aveva sottoposto a frizioni di alcol a mani, fronte e piedi per abbassargli la temperatura e anche accompagnarlo spesso a fare pipì. Tutto quel movimento doveva avergli smosso qualcosa dentro perché era riuscito a svuotarsi. Permaneva però un fastidio doloroso nella minzione e un dolore generale in tutta la parte genitale e lombare. David era preoccupato; non gli era mai capitato prima. Era un giovane uomo vigoroso e attivo e anche se aveva avuto le sue intemperanze prima di Ginger, non aveva mai avuto malattie sessuali. Sperava non fosse quello il caso. Così aveva prenotato subito una visita dal dottor Kildare, il suo medico curante. Era ancora febbricitante quando si presentò allo studio medico. Il dottore si fece raccontare per bene tutti i sintomi:

“Potrebbe essere una cistite o una prostatite. Abbassati i pantaloni e le mutande e stenditi sul lettino.”

David si leccò le labbra, gli occhi enormi e domandò titubante:

“Cosa mi farà?”
“Un semplice esame prostatico. Per farlo passerò dal retto, ma non farà male.”

L'uomo più maturo sorrise mentre tirava il lattice del guanto per farlo aderire meglio. David deglutì impaurito; ancora cose fatte al suo culo, pensò. Stava diventando una pessima abitudine. Il dottore aspettò con pazienza che David si decidesse.

“Non stare così rigido o ti farò male. Ci vorrà solo un minuto.”

David strizzò gli occhi sperando che quella tortura finisse presto. Di certo non ne avrebbe mai parlato con nessuno; poteva solo immaginare le prese per il culo dei compagni di band. Ginger aspettava nella sala d'attesa attigua e fu chiamata dal medico per la diagnosi. Ora David si era rivestito e sedeva con espressione mogia. Ginger si sedette accanto a lui e gli prese la mano. Il dottor Kildare si aggiustò gli occhiali sul naso e si sedette di fronte a loro:

“Sembrerebbe una semplice infiammazione della prostata, probabilmente di origine batterica. Ti prescriverò delle analisi delle urine e intanto puoi prendere questi antibiotici a largo spettro che ti sto segnando. Non preoccuparti, è un disturbo abbastanza comune negli uomini sotto i cinquant’anni. Mi raccomando, stai anche attento all’alimentazione.”

Ginger strinse forte la mano di David come a sottolineare il concetto, al che lui imbronciò le labbra e si tirò dietro l'orecchio una ciocca di capelli. Voleva andare a casa e suonare. Strinse le cosce. E doveva fare pipì.

“Prendi questi ogni otto ore e bevi molto. E cerca di eiaculare spesso per drenare la prostata.”

Sebbene il tono di voce del medico fosse rimasto distaccato, l'ultima raccomandazione fece arrossire entrambi. David dovette far finta di grattarsi il naso per nascondere il sorrisetto che gli tese le labbra; finalmente una cosa sensata in tutta quella follia. Tornati a casa, David andò subito in bagno. Ginger stava risistemando il loro letto quando lui la cinse da dietro.

“Hai sentito cosa ha detto il dottore?”

Disse strofinando il naso contro la pelle sottile del collo, facendola rabbrividire.

“David.”
“Pensavo volessi darmi una mano!”

Le succhiò il lobo di un orecchio mentre le mani scivolarono a massaggiarle i seni. Ginger ridacchiò e si rigirò tra le sue braccia. Gli mordicchiò il labbro inferiore. Scambiarono un lungo bacio affamato. Poi lei si sottrasse alle labbra di David che emise un lamento deluso.

“Prendi la tua medicina, ragazzone, e io ti aiuterò con quella certa pratica medica.”

Gli fece l'occhiolino mentre David sogghignava eccitato.
Per tutta la settimana, David rimase a casa in malattia. Non specificò quale ai suoi compagni di band, anche se Rick era venuto a visitarlo una volta e Roger e Nick avevano telefonato e inviato bigliettini di auguri. Sul suo, Roger aveva scritto: “Datti una mossa a guarire.” Dal canto suo, David prendeva diligentemente le sue medicine e con altrettanto entusiasmo ci dava dentro con Ginger; era pur sempre ordine del medico! Ora si sentì abbastanza in forma per fare una scappata al piccolo drugstore di zona a comprare una scatola di preservativi o forse due. Chi avrebbe mai pensato che da una cosa negativa come una prostatite ne sarebbe venuta fuori una settimana di sesso selvaggio! Ma ovviamente non tutto poteva andare liscio. Sebbene la prostatite fosse stata in parte debellata dagli antibiotici, il dottor Kildare aveva pensato che fosse il caso di fare un'ulteriore visita di controllo.

“Sembra che ci abbia preso gusto a ravanare nel mio culo!”

Si lamentò David mettendo giù il telefono e storcendo le labbra in una smorfia. Ginger ridacchiò e gli diede una sculacciata:

“E chi non lo vorrebbe con un culetto delizioso come il tuo!”
“Non è divertente!”

Rispose lui massaggiandosi una chiappa. Ginger si fece seria:

“Hai ancora dolore?”

David sporse le labbra e rivolse gli occhi celesti verso l’alto come a pensare:

“Vado a pisciare meno di prima, ma sento ancora come un’oppressione…non so.”
“Questo dillo al medico.”

Suggerì Ginger dandogli una carezza.

“Spero che non sia altro. Mi sono rotto le palle di questa cosa.”

Ginger gli diede un bacio a fior di labbra cercando di consolarlo e rassicurarlo. Quando David uscì dallo studio medico era di pessimo umore. Non solo aveva dovuto subire un altro esame rettale per constatare lo stato della sua prostata, ma ancora non era finita. Il medico si era lavato le mani al piccolo lavandino dello studio mentre David si tirava su mutande e jeans e nel frattempo gli aveva detto:

“La prostata è ancora un po' infiammata. Stai prendendo gli antibiotici?”
“Certo e sto facendo anche i…drenaggi.”

Il medico picchiettò la penna sul tavolo:

“Non state esagerando, vero?”

Aveva lo sguardo basso per leggere le analisi che gli aveva portato il paziente, ma un luccichio degli occhiali fece sobbalzare David che balbettò una risposta incoerente. Il dottor Kildare si morse una pellicina sul labbro:

“Qui dice che hai ancora un focolaio di infezione da stafilococco. Facciamo così: ti prescrivo questo antibiotico che è il suo antagonista da fare intramuscolo. Due al giorno per sette giorni. Poi rifaremo una coltura.”

Gli aveva stretto la mano e lo aveva congedato con un sorriso. Ginger ascoltò attenta il racconto del marito che era sprofondato in poltrona e strimpellava una delle chitarre col viso scuro. Lei si sedette sul bracciolo e gli posò un bacio leggero sulla testa.

“Che poi parlava al plurale, ma il culo da bucherellare è il mio!”

Continuò lui con un tono petulante che spazientì un po’ Ginger:

“Oh, su! Tutte queste storie per un'iniezione! Iniziamo subito così ci togliamo il pensiero.”
“Che palle!”

Controvoglia, David si trascinò in camera da letto mentre Ginger radunava tutto il necessario.

“Sei pronto tesoro?”

David era sdraiato bocconi, si era tolto i pantaloni e calato le mutande, i suoi glutei bianchi spiccavano sulla coperta blu cobalto. Era proprio un bel contrasto, pensò lei. Notò che c'era un piccolo brufolo rosso, ma altrimenti era glabro quasi quanto quello di una donna. Le venne voglia di dargli un morso. Accarezzò la pelle bianca con un batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante. L'odore di alcol pervase la stanza e l'ovatta fredda fece contrarre il gluteo a David.

“Stai morbido.”

Disse Ginger dando un colpetto alla siringa di vetro. Con delicatezza pizzicò la pelle e inserì l'ago. Premette lo stantuffo e in pochi secondi tutto fu finito. Poi massaggiò di nuovo le natiche di David, il quale si contorse per girare la testa e guardarla. Ginger si stagliava davanti alla finestra con la siringa ancora in mano, i ricci biondi le circondavano la testa e un leggero sorriso le accendeva le labbra. David sentì un fremito al basso ventre. Dandosi del pervertito, si rigirò e tirò su le mutande. Raggiunse Ginger che stava riponendo l'occorrente per le iniezioni e le diede un bacio sul collo:

"Grazie e scusa se sono insopportabile in questo periodo."

Lei si voltò contro il suo petto e gli avvolse il collo con le braccia:

"Non dirlo: nella salute e nella malattia. Ricordi?"

David annuì con un sorriso e la baciò.
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Pink Floyd / Vai alla pagina dell'autore: cassiana