.ROAD
DISTRICT.
There was nothing in sight
But memories left abandoned
Zane
Carter parcheggiò la sua moto nel punto in cui l’asfalto lasciava spazio alla
sabbia. Si tolse il casco, lasciando che l’aria di tempesta gli scompigliasse i
capelli corvini.
Sulla
spiaggia, illuminata a intermittenza dai fulmini, c’era una sagoma seduta
voltata verso il mare.
Dalla
lunghezza anormale dei capelli immaginò si trattasse di una ragazza.
Scese
cautamente dalla Kawasaki, gli occhi blu fissi su di lei, ma esitò.
In
quel posto, pochi mesi prima aveva conosciuto una ragazza. Si trattava della
cugina del suo migliore amico, Lance Murray, il miglior hacker che ci fosse in
tutta Nuova X. Superava persino gli esperti del Garden District. Nel tempo
libero si dilettava a costruire aggeggi elettronici con le funzioni più
assurde.
Zane
era rimasto fin da subito colpito dalla ragazza, dal suo atteggiamento e dal
suo aspetto.
Il
ragazzo credeva di non aver mai visto nessun essere vivente caratterizzato da
tanta bellezza.
Ora
che ci pensava, la ragazza che lo aveva aiutato aveva qualcosa che le ricordava
la cugina di Lance.
Sempre
più confuso, decise di andare incontro alla figura seduta sulla spiaggia.
There was
nowhere to hide
«Ehi.»
Lei
rispose senza voltarsi. «Qui c’è una vista meravigliosa, non credi?»
Era
la sua voce. Calda e fredda, partecipe e distratta. Zane non aveva più dubbi.
Si
sedette al suo fianco, guardando i fulmini nel cielo che sembravano
vicinissimi.
«Eri
tu?»
«Uh?»
«Poco
fa, con Walker.»
«Ti
dà ancora la caccia?»
«Non
fingere di non sapere. Tu sai tutto di
tutti, no?»
La
ragazza lo guardò accennando un sorriso. «Dunque lo hai capito.»
«Posso
sapere come fai?»
«No.»
«Perché?»
«Perché
di no. E’ meglio che non ti coinvolga.»
«Visto
che mi hai salvato da Walker, penso di doverti qualcosa.»
«Non
ho bisogno di aiuto, se è questo che intendi.»
L’occhio
di Zane cadde sul collo di lei. Come ormai aveva già scoperto, portava una
collana con un ciondolo a forma di chiave dorata. Lei seguì lo sguardo del
ragazzo, e strinse la chiave con una mano. «E’ questa che mi ha permesso di
aiutarti. Senza di essa, non riuscirei a entrare nella dimensione parallela e
vedere il mondo con altri occhi.»
L’espressione
di Zane era vacua. «Non capisco…»
La
ragazza gli tese una mano. «Non si può capire fino a quando non lo si prova
sulla propria pelle.»
Per
un attimo, Zane avrebbe voluto perdersi in quelle due profondità d’ambra che lo
osservavano, poi si riscosse e strinse la piccola mano di lei. Era gelata.
The ashes fell like snow
And the ground caved in
Between where
we were standing
Volavano sopra Nuova X.
Eppure,
non era la città che conoscevano. Vedevano uomini che combattevano ai piedi
della muraglia che separava i due quartieri, entrambi avvolti dalle fiamme. Il
cielo plumbeo, dal quale cadeva una fitta neve, non rendeva l’atmosfera più
tranquilla. Era uno spettacolo con un contrasto terrificante.
«Che
cosa sta succedendo?» chiese Zane.
«Il
futuro, se non faremo qualcosa per cambiarlo.» rispose la ragazza. Lo teneva
per mano, la chiave sul suo petto brillava di un rosso rubino.
«Noi?»
«Ormai
ci sei dentro anche tu. E non possiamo di certo dire in giro che abbiamo visto
il futuro. Non ci crederebbe nessuno.»
«Lance
sì.»
«Insieme
a noi, siamo in tre contro due.»
«Contro
due?»
«Douglas
Gray e Derian Cox.»
All’improvviso,
la Nuova X del futuro fu attraversata da una violenta scossa, che fece crollare
quei pochi edifici che erano riusciti a stare in piedi fino a quel momento.
La
ragazza chiuse gli occhi, e lentamente l’immagine della città svanì insieme
alle grida di dolore degli abitanti. Una luce accecante li avvolse, e dopo la
sensazione di muoversi in modo circolatorio, tanto veloce da sembrare di essere
fermi, fecero ritorno alla spiaggia.
And your voice
was all I heard
That I get what I deserve
«Capisci
che dobbiamo farlo?»
Zane
annuì. Lance glielo aveva detto, sua cugina era strana. Faceva delle cose che
nessuno riusciva a compiere. Nonostante tutto, si sentiva attratto come una
calamita a lei. «Ti aiuterò.»
La
ragazza si alzò. «Vieni con me, ti porto a casa mia.»
Lui
strabuzzò gli occhi. «A casa tua?»
«Sì.
Devo mostrarti alcune cose, così capirai tutto.»
Confuso,
Zane si alzò e la seguì. «Andiamo con la mia moto.»
Lei
fu d’accordo.
Quando
salì sul sellino del passeggero Zane non se ne accorse, talmente era leggera.
Sentì la sua presenza solo quando gli cinse la vita con le braccia, e il
ragazzo ebbe la percezione che i loro corpi aderissero perfettamente. Avviò la
moto, seguendo le indicazioni che la ragazza gli dava.
Abitava
in una piccola baracca a pochi metri dalla spiaggia, una costruzione tipica del
Road District. L’interno era costituito da una sola stanza, dove c’era un
divano marrone consunto, un piccolo tavolo in legno con un paio di sedie, un
televisore spento poggiato su di un piccolo comodino di fronte al divano. Un
lato della casupola era occupato da un fornelletto elettrico e un frigorifero
in miniatura. Sparsi per la casa c’erano vecchi libri e fogli vaganti di
appunti.
La
ragazza fece cenno a Zane di sedersi su una delle sedie, e gli si piazzò di
fronte mettendogli sotto gli occhi un carillon. Era un cofanetto rosso con dei
ricami bianchi, e quando lo aprì una ballerina iniziò a girare su se stessa
sulle note di una dolce melodia.
«Questo,
me lo ha regalato Douglas.»
«Douglas
Gray?»
«Proprio
lui.»
Zane
alzò un sopracciglio.
«Ti
starai domandando come faccio a conoscere Douglas…bè, ho vissuto con lui.»
Il
ragazzo fissò Shaylee Murray, la ragazza che possedeva doti soprannaturali. La
ragazza gli parlò del suo passato nella villa dei Gray, del suo rapporto di
amicizia-ammirazione con Ivy, e della sua fuga da quel mondo che non le
apparteneva. «Il motivo principale per cui sono tornata è per compiere il mio
destino.»
«Cambiare
il futuro di Nuova X.»
«Se
continuiamo così finirà per scoppiare una sanguinosa guerra inutile che porterà
alla distruzione della città.»
«Allora
cosa possiamo fare?»
Shaylee
mise sul tavolo la chiave che portava al collo, accanto al carillon. «Douglas
non lo sapeva, ma il dono che mi ha fatto è speciale.» fece una pausa. Indicò
la chiave. «Questa mi permette avere delle visioni riguardo al passato,
presente o futuro. Questo» passò a indicare il carillon. «di per sé è inutile,
ma se inserisco la chiave nella serratura, crea delle interferenze con la
macchina che sta costruendo Douglas per destabilizzare l’equilibrio di Nuova
X.»
«Douglas
ha in mente questo?»
Il
suo sguardo si rabbuiò. «Purtroppo sì. Da quello che sono riuscita a scoprire,
la macchina diffonderà un’ondata di radiazioni nucleari. Queste radiazioni
causeranno malattie, morte e fame. Quelli del Road District accuseranno quelli
del Garden e viceversa. A questo punto, scoppierà la guerra.»
«Quindi
come faremo per fermare Douglas?»
«Entreremo
nella sua casa, troveremo la macchina e la distruggeremo con questi oggetti.
Lance ci darà una mano, entrerà nel sistema di sicurezza di casa Gray e la troverà.»
«E
noi come faremo a entrare?»
Shaylee
cercò tra la pigna di fogli sul tavolo qualcosa, poi porse sorridendo al
ragazzo due biglietti. «Con questi. Sono degli inviti per una festa in maschera
organizzata da Douglas per l’imminente compleanno di Ivy. Li aveva fatti
stampare tempo fa, gliene ho soffiati un paio quando vivevo ancora con loro.»
Zane
se li rigirò tra le mani. «E’ un piano perfetto, ma non capisco una cosa.»
La
ragazza lo guardò in attesa.
«Se
possiedi tutti gli oggetti per distruggere la macchina di Douglas, perché non
lo fai da qui?»
«Primo
perché l’energia non arriva fino a là, non sono così potente. Secondo, perché
bisogna utilizzare un libro d’incantesimi che possiedono loro. Dopo aver
recuperato quello, ci dirigeremo alla macchina.»
Zane
annuì, ridandole i biglietti. Shaylee poteva anche essere la ragazza più strana
di tutte, eppure la sua stranezza la rendeva una pericolosa minaccia per chi se
la metteva contro. «Quando sarà questa festa?»
«Domani
sera.»
Zane
s’irrigidì. «Ma io non ho un abito adatto per una festa in maschera.»
«Non
preoccuparti, penso a tutto io. Tu presentati qui domani pomeriggio alle
cinque.»