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Autore: Nao Yoshikawa    08/01/2024    2 recensioni
Flashfic introspettiva su Takumi, un futuro alternativo in cui Nana lo lascia e va via di casa.
Questa storia partecipa all'iniziativa di scrittura Le 12 fatiche dello scrittore di fanfiction indetta da LadyPalma e Mati sul forum Ferisce la Penna
E sembravano passati mille anni e si vedeva – guardandosi allo specchio – così invecchiato e sfibrato, malgrado il suo viso – alla fine – fosse sempre lo stesso.
Negli anni doveva essersi rammollito. Troppe cose erano accadute e inevitabilmente si finiva per cambiare e lui lo aveva fatto in peggio. Se fosse stato quello di un tempo, avrebbe chiamato Nana, l’avrebbe cercata ovunque e poi l’avrebbe convinta a tornare a casa con sé. Forse non voleva più farlo. Forse non era capace di amare in quel senso.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Takumi Ichinose
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ero solo un uomo solo
 
Per il mondo, Takumi Ichinose era tante cose. Il bassista dei Trapnest, in apparenza un marito devoto, per Nana l’uomo che aveva sposato e di cui fingeva non vedere i molteplici peccati.
La stessa Nana che se n’era andata. Doveva averlo pensato tante volte Questa volta lo lascerò e me ne andrò, senza mai farlo veramente. Ora quel momento era arrivato e Takumi si ritrovava svuotato, solo nella sua bellissima e immensa casa.
Non avrebbe dovuto essere sorpreso: Nana non era mai stata davvero felice. Non l’aveva mai amato, come lui non l’aveva mai amata sul serio. Si erano scelti perché sembrava giusto così. Sperava di aver fatto del suo meglio almeno con i suoi figli, che oramai erano due adolescenti pronti a passare per quell’inferno in cui era passato anche lui.
E sembravano passati mille anni e si vedeva – guardandosi allo specchio – così invecchiato e sfibrato, malgrado il suo viso – alla fine – fosse sempre lo stesso.
Negli anni doveva essersi rammollito. Troppe cose erano accadute e inevitabilmente si finiva per cambiare e lui lo aveva fatto in peggio. Se fosse stato quello di un tempo, avrebbe chiamato Nana, l’avrebbe cercata ovunque e poi l’avrebbe convinta a tornare a casa con sé. Forse non voleva più farlo. Forse non era capace di amare in quel senso.
Prese il cellullare. Forse non era una buona idea, ma Reira era l’unica di cui avrebbe desiderato sentire la voce.
«Pronto? Stai bene, Takumi? È strano che mi chiami a quest’ora» aveva risposto con voce melodiosa Reira.
In quel momento, Takumi stava fumando l’ennesima sigaretta.
«Se n’è andata. Nana, intendo.»
«Che cosa? Ma che dici? Avete… litigato?»
Takumi si mise a ridere.
«Nulla di tutto ciò. L’ha fatto silenziosamente, per questo credo che stavolta faccia sul serio.»
«E tu non stai facendo niente?»
«E a cosa servirebbe?» domandò lui, stanco. «Forse sto invecchiando precocemente, ma… cercare di tenere tutto sotto controllo è frustrante. Alla fine, malgrado i miei sforzi, la mia famiglia si è sgretolata comunque.»
Takumi aveva chiamato Reira consapevole che i suoi sentimenti, malgrado gli anni, non si fossero mai assopiti del tutto. Era stato egoista – come molto spesso nella sua vita – ma ne aveva bisogno. Di una sua parola, di qualcosa.
«Ironico che tutto quello che io abbia fatto fin ora si sia rivelato inutile» continuò Takumi, deridendosi. Reira, dall’altro lato, si mordeva le labbra, nervosa. Non aveva mai visto Takumi così. Non pensava che uno come lui potesse abbattersi, sentirsi inutile. E si sentì sollevata perché sapeva che, probabilmente, quel suo lato così intimo e nascosto doveva averlo mostrato a lei soltanto.
«Ah, che idiota. Sto parlando troppo. Non ho nemmeno la scusa di essere ubriaco.»
«No» rispose Reira. «Posso parlare anche tutta la notte. O stare in silenzio e ascoltare.»
Takumi ne fu grato. Era ciò di cui aveva bisogno. Qualcuno a cui aggrapparsi. Che lo aiutasse a scacciare la sensazione di solitudine che lo accompagnava da una vita, oramai.


 
NDA
Il titolo è preso da una canzone dei Sonohra, "Io e te", canzone dolcissima e romantica che ha poco a vedere con la storia, ma la frase mi sembrava molto adatta. La prima "fatica" di questa sfida consisteva nello scrivere su un personaggio che si odia. Ora, io apprezzo il pg di Takumi per la sua complessità (tutti i personaggi di Nana sono belli e complessi), però è il tipo di uomo che non vorrei mai incontrare e per diversi motivi non riesco a sopportarlo. Ed è stato difficile scrivere qualcosa incentrato su di lui, però è stato molto stimolante. Mi piace molto anche il suo rapporto con Reira, non li shippo perché lei la preferisco con Shin. Ma penso che in un momento del genere, Takumi cercherebbe l'appoggio di Reira. Nella storia l'ho fatto mollare da Nana perché non credo che il loro matrimonio sia molto sano LOL e quindi niente, rippissimo. Spero vi sia piaciuta!
Nao
   
 
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