Era stata una giornata lunga e noiosa e Dusty era felice che fosse finita, perché in giornate come quella la sua mente si rivolgeva a pensieri oscuri.
Sua madre stava morendo e per lui non era facile andare avanti.
Chiamava a casa tutti i giorni e la governante lo teneva sempre aggiornato.
Non sapeva quando dirlo a Duke, voleva essere sicuro di avere abbastanza tempo per tornare a casa e organizzare il funerale.
Mentre percorreva il corridoio, passò davanti all'ufficio di Flint.
Lui esortava sempre i membri della squadra a venire da lui quando avevano un problema, così entrò.
- Ciao Dusty, che succede? - disse Flint.
Dusty si sedette e disse: - La malattia di mia madre sta peggiorando e credo che le resti poco da vivere! Non riesco a immaginare il mio mondo senza di lei!
Nascose il viso tra le mani e pianse.
Flint gli mise una mano sulla spalla e disse: - Non trattenerti Dusty, fa bene piangere.
Dusty pianse per dieci minuti.
Quando si calmò, Flint disse: - Hai già chiesto un permesso?
- No, non voglio farlo solo per tornare a casa e scoprire che si è ripresa. Non voglio rischiare di rimanere senza ferie a causa dei falsi allarmi.
- Capisco. Comunque so che chi è figlio unico può chiedere un congedo prolungato in queste situazioni.
- Meno male.
- C'è qualcos'altro di cui volevi parlarmi?
- Sì... Non so se posso andare avanti dopo la sua morte.
- Che vuoi dire? - chiese Flint, poi gli venne un dubbio. - Dusty, stai pensando di farti del male?
- Sì, ci ho pensato... Sarebbe facile, qui tutti abbiamo delle armi...
Ora Flint era davvero preoccupato.
- Ti farò vedere un bravo psichiatra. Nel frattempo non voglio che tu rimanga da solo. Ora andiamo a parlarne con Duke.
- Per favore Flint, non dirglielo, mi caccerà via!
- Non succederà, fidati. Nell'esercito ci prendiamo cura l'uno dell'altro. Duke capirà.
Quando Dusty si alzò sentì le gambe cedere, ma Flint lo sorresse fino all'ufficio di Duke.
- Ciao. Che succede? - chiese Duke preoccupato quando vide l'espressione di Dusty.
Tutti e tre si sedettero sul divano e Dusty, piangendo, raccontò a Duke della situazione di sua madre e dei suoi pensieri suicidi.
Duke lo abbracciò e disse: - Dusty, ti prometto che ti aiuteremo a superare tutto questo.
Quando si calmò, Flint disse: - Penso che dovremo elaborare un piano di sicurezza.
- Sono d'accordo - disse Duke. - È meglio se per un po' non rimani solo, nemmeno quando dormi.
- Ok, vedrò se qualcuno vuole dormire con me.
- E se ti imbatti in qualche problema burocratico, avvisa me o Flint.
Dusty si sentì meglio vedendo che i suoi superiori si prendevano cura di lui.
- Sento di essermi tolto un grande peso dal petto! Grazie!
- Dovresti far sapere anche al resto della squadra come ti senti - disse Flint. - Anche loro possono aiutarti.
- Possiamo anche sbrigare delle commissioni al posto tuo per farti riposare - disse Duke.
- Sicuri che non sia un disturbo? - chiese Dusty.
- Niente affatto, siamo tutti qui per te - disse Flint.
Tutti e tre si alzarono e Dusty disse: - Grazie davvero per il sostegno. Significa molto per me.
Duke e Flint lo strinsero in un forte abbraccio di gruppo.
Non sarebbe stato facile per Dusty superare tutto questo, ma adesso sapeva di non essere solo.