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Autore: Sasi02    01/02/2024    2 recensioni
[Contesto what if avvenuto dopo gli eventi della saga principale]
Un nuovo gruppo di studenti invocherà il nome di Sachiko attraverso il suo rituale, incuranti che anni prima fosse segnata una tragedia.
Per quanto riguarda lei, otto nuove anime sono entrate nel suo istituto e le forbici che ha sempre amato non avranno paura di estrarre la vita da occhi giovani e puri.
Benvenuti alla... Heavenly Host...
Genere: Dark, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sachiko Shinozaki, Yuki Kanno
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Prologo

Sachiko-Chan, io ti imploro...

 

Muovevano le gambe come se non ci fosse un domani, i loro respiri andarono a mancare man mano, attente alle voragini del pavimento; soltanto un passo falso e sarebbero state inghiottite dal baratro oscuro.

Una di loro trascinò verso di sé la compagna, evitandole una fine orrenda. La compagna, poté solamente guardarla dritta nei suoi occhi di ghiaccio, impaurita e preoccupata.

Dopo quel piccolo scambio di sguardi, che andava anche a suggerire la loro mancanza di tempo, le due donzelle ripresero a correre tra i corridoi oscuri di quella fantomatica scuola.

Almeno, fino a quando non entrarono in una delle tante classi a disposizione, la 1-A.

Chiusa la porta alle loro spalle, la più alta, che si ritrovava con una chioma rosata ben notabile in un luogo buio e tenebroso come quello, Provvedé subito a bloccare la porta con una sedia.

Scivolò lungo il pavimento, percependo alle sue spalle il muro dietro di lei, freddo come il ghiaccio, se fosse stato davvero costituito da ghiaccio, l'aria pesante che stava inalando l'avrebbe probabilmente spezzato in poco tempo.

La sua amica, una ragazza dai lunghi capelli viola e lisci, che indossava un abito alla marinara, si strinse alle proprie spalle; gli occhi erano sgranati e le iridi non cessavano di tremare, eppure, non era riuscita a prendere calore durante la loro via di fuga.

-C-Cosa... cosa diamine è successo!?- La ragazza tremante, Asuka, guardò dritta la sua compagna che si ritrovava per terra.

Lei scosse il capo, con la mano poggiata sulla sua fronte e il cervello che cominciò a lavorare su una soluzione logica e realistica...

non doveva sottovalutare quel giochetto infantile.

-Megumi, rispondimi! Non farmi parlare da sola...- Continuò Asuka, alzando la voce e ricevere un ammonimento dalla sua amica, che la zittì all'istante.

-Zitta o ci sentiranno!- Riprese ad avvolgersi tra le cosce, trattenendo il tremore che prima o poi l'avrebbe uccisa. -Hai visto... quello che ho visto anche io, no? Per cui, è una domanda retorica la tua.- Sempre se non fosse già impazzita.

Asuka riprese a tremare, trattenendo ancora una volta le lacrime e cercare di essere forte, nonostante in quel momento le forze che stava cercando da anni le andarono a mancare.

-S-Sì... Quell'uomo... ha colpito Emi in testa... e poi...- Asuka tremava ad ogni sillaba che pronunciava, il cuore le batteva forte soltanto al pensiero e, poi, fu proprio quell'ansia, quel terrore, a lasciare che si accasciasse e rigurgitasse tutti i suoi ricordi malevoli.

Megumi, a vederla, decise di alzarsi, preoccupata, cominciando a darle varie pacche sulla spalla e cercare un fazzoletto nelle proprie tasche.

-Sono una pessima amica... mi dispiace, Asuka...- Megumi la accolse in un abbraccio, stringendola a sé, con la puzza di vomito che iniziò a tempestarle le narici, eppure non le importava...

quella luce debole e i cadaveri che avevano visto riuscivano a far cedere la ragazza, minuto dopo minuto. -Volevo... essere forte per voi... anche io ho paura, in realtà...- Singhiozzò Megumi, in procinto di piangere.

-Megumi...- Asuka la strinse a sé ed insieme cominciarono a piangere come due bambine, sembrava quasi che in un posto del genere, dove la vita veniva abbandonata, loro erano riuscite ad emulare qualcosa come la nascita di una vita. Soltanto un neonato avrebbe pianto così tanto; eppure, quelle non erano lacrime di gioia. Lacrime del “prescelto”.

Dopo un po', le due ragazze si staccarono, asciugandosi le lacrime.

-Grazie... mi sento un po' meglio.- Asuka si asciugò il viso dalle lacrime, oltre alle guance, anche le sue labbra erano completamente bagnate e di certo non perché aveva pianto.

-Bhe... vorrà dire che quando ti vedrò piagnucolare lo farò.- Megumi provò a ridere in silenzio, prendendo però le distanze dal pasticcio che aveva causato la sua amica.

-Oh... s-scusa... mi succede sempre quando ho delle crisi...- La violacea cercò immediatamente all'interno della sua gonna, non riuscì a trovare un fazzoletto, a suo malgrado, ma come sostituto estrapolò qualcos'altro.

-Quello non è il pezzo della bambola? Quella specie di... sortilegio magico...- Megumi sembrò confusa e altrettanto spaventata, non aveva un buon presentimento.

Asuka, dal canto suo, annuì solenne.

-Mi pulirò con questo... mi manca il coraggio di uscire, adesso...- Sembrò un'ottima giustificazione per Asuka, che provvedé a risolvere il problema con le proprie labbra; in poco tempo esse vennero ripulite e del pezzo di carta non fu altro che un usa e getta. -Col cavolo amiche per sempre, Emi...- Sussurrò a pezzi, alzandosi e lasciare che Megumi si riposasse su uno dei banchi.

La ragazza perlustrò la classe; come qualsiasi zona di quella scuola, pezzi di pavimento mancavano e non era di certo curiosa di sapere cosa ci fosse al di sotto, era così buio che a stento riusciva a vedere qualcosa...

L'aria tetra e glaciale però rimaneva, il che era un ostacolo per lei, dato che faticava a seguire ogni minimo passo.

Eppure, era alla ricerca di un cadavere in particolare. Non voleva di certo lanciare una maledizione a qualcuno, ma stentava a credere che quella persona fosse ancora viva, visti i resti.

Un cadavere che attirò la sua attenzione però c'era; in fondo alla classe, disteso in un angolo, vi era uno scheletro che suggeriva come il suo corpo fosse stato decomposto da troppo tempo, esso però indossava degli abiti maschili.

Con Megumi ancora addormentata, Asuka decise di avvicinarsi, facendo attenzione ad ogni passo, non voleva né ferirsi, altrimenti si sarebbe sentita un ulteriore peso, né ci teneva a cadere in quei grossi buchi.

La giovane alla fine riuscì ad arrivare senza fin troppi problemi verso il suo obbiettivo; si avvicinò al cadavere e, quando realizzò che fosse quello che stava cercando, sorrise ampiamente, però, dopo, quel sorriso morì appena realizzò che la persona che stava cercando era morta da tempo.

Asuka guardò verso la targhetta del giovane, il suo nome era “Akihiko Matsumoto” e la sua targa corrispondeva esattamente a quella di “Kishikuro Matsumoto”.

Sapeva fosse lui! Akihiko Matsumoto era una celebre popstar giovanile che stava acquisendo moltissima fama mondiale, il suo canto era ipnotico e coloro che udivano la sua voce lo ricollegavano al dolce canto delle sirene.

Un po' come per alcuni cadaveri che aveva visto, accanto al suo vi erano le sue ultime parole trascritte in un foglio.

La ragazza, sensibilmente, afferrò quel manoscritto e deglutì.

Quanto tempo è passato..? Io... non lo so... chichi... scusa se non sono riuscito a proteggere aniki... anche in punto di morte, sono così formale con voi... Kishikuro ha perso la testa, qualcosa lo ha inghiottito e verrà a cercarmi. Zefira... ha perso la vita per la mia... ho sempre cercato di porre fine alla persona che sono... non voglio esalare il mio ultimo respiro qui...”

Il resto del foglio è completamente illeggibile, esso è stato strappato ed è sconosciuto dove possa trovarsi il pezzo mancante.

Asuka rimase fissa a rileggere quella lettera, cosciente di come in quell'istituto, un fratello avesse avuto il coraggio di uccidere il suo consanguineo...

-Lo odio...-

-Eh?- Una voce, malinconica e arrabbiata, cominciò a prendere il sopravvento della stanza, svegliando il piccolo pisolino di Megumi.

-Asuka? Hai parlato?-

-N-No...- La viola guardò la sua amica, ma ad un certo punto la stanza cominciò a tremare; Asuka urlò di paura, mentre Megumi si tenne stretta sotto al suo banco.

Sedie e banchi cominciarono a cadere, mentre la voce ritornò, più violenta di prima.

-TI ODIO! ANIKI! MI FIDAVO DI TE!- Asuka, di rimando, urlò nuovamente per il terrore, riconoscendo immediatamente la voce della vittima. Questa volta, però, non gli avrebbe cantato una canzoncina.

-Perché... perché sono confinato qui? Mamma... volevo morire per te...- Una nube andò a muoversi velocemente verso la porta sud, dove si trovava Asuka, essa si materializzò nel fantasma del ragazzo, che, con il viso sfregiato fissò le due ragazze.

-Voi... non meritate di vivere... siete così... finte... aaah.... aaaaaaah..... AAAAAAAAH!- Prima di dissolversi, il fantasma di Akihiko aprì la porta, con un rumore così forte che fu udibile per i corridoi.

Megumi si rialzò, confusa, l'unica cosa che fece fu preoccuparsi per Asuka che era rimasta a terra, tremante e paralizzata.

-Dobbiamo uscire da qui...- Megumi si alzò dal proprio posto, ma prima che potesse fare altro, un rumore sordo e veloce la distrasse; erano dei passi pesanti che iniziarono a farsi sempre più vicini.

Ancora prima di realizzarlo, Asuka non ebbe il tempo di rialzarsi che si ritrovò davanti la stessa figura che uccise Emi.

Immobile, venne colpita da un grosso martello al collo, che la uccise direttamente; l'impatto fu abbastanza da scaraventare la sua testa fuori dal corridoio, un cumulo di sangue fuoriuscì dal cadavere della ragazza, macchiando i pavimenti sporchi dell'istituto.

L'ultima cosa che Megumi fece prima di svenire, fu urlare.

 

 

BYAKUDAN SENIOR HIGH SCHOOL

 

Intanto il sole splendeva più che mai alla Byakudan Senior High School; essa era una scuola superiore dove vi erano iscritti numerosi ragazzi adolescenziali per i loro corsi di studio.

La Byakudan non aveva nulla da invidiare alle altre scuole, i loro corsi erano i migliori e a dimostrarlo lo erano proprio gli studenti stessi, che riuscivano a farsi valere ed avere un ottimo punteggio dopo il diploma.

Molti avevano un'università garantita e il tempo passato a studiare riusciva a donare loro i frutti sperati.

In questi corridoi, vi abitano i nostri personaggi, un gruppo di amici inseparabile ormai dall'inizio della loro vita scolastica.

Quando la campanella suonò, una ragazza dal taglio corto si acconciò per bene i capelli, soddisfatta del risultato da lei sperato. Insieme a lei, un'altra giovane dai capelli albini legati in una coda laterale attese pazientemente che la sua amica si alzasse.

Al contrario della castana, quest'ultima emanava un'energia ed uno charme differente rispetto alle altre studentesse, quasi come se esso facesse parte della sua aspirazione di vita.

-Nara-Chan, andiamo! Sono curiosa di sapere che sorpresa ci farai.- Impaziente, la più bassa delle due afferrò l'altra per un braccio, che con un lieve rossore imbarazzato smise di farsi trascinare come un infante, limitandosi a camminare accanto a lei con sicurezza ed eleganza.

-Da idol, dovresti sapere che prendere in questo modo le persone è poco elegante.- Miyu si sentì accusata, questa volta era lei ad arrossire, ma per l'imbarazzo di ciò che stava accadendo. Aveva assolutamente ragione, eppure erano amiche, l'enfasi si tramutava da sé.

-E' vero... ma è davvero insolito, da parte tua, pensare di programmare qualcosa. Di solito sei impegnata...- Non parlò oltre, riconosceva come Nara non avrebbe mai preferito parlare del suo lavoro, soprattutto durante l'orario scolastico che, ormai, era giunto al suo termine, lasciando spazio ai club.

Difatti, alcuni ragazzi adocchiarono la castana che li liquidò con uno sguardo, invitando Miyu a seguirla, la quale obbedì innocentemente.

-Stanotte ho avuto un incubo... un brutto incubo...- Rispose la sedicenne, tesa. Miyu si espose quel poco per notare il viso dell'altra, pensò di doverle chiedere qualche consiglio sul make-up...

-Di che tipo? Noi siamo qui, Nara. Un incubo è un cattivo sogno e rimarrà tale.- La idol sorrise energicamente, cercando di cacciare le vibrazioni negative che riusciva a sentire da Nara. Sembrava... tesa.

Lei sospirò, cercando di smetterla una volta per tutte e provare a seguire i consigli della sua cara amica.

-Hai ragione... un incubo rimane un cattivo sogno, dopotutto.- Nara tentò di pensare positivo, anche se per lei era praticamente fuori questione.

Al contrario di Miyu, non aveva vissuto così bene da riuscire a dare luce nella propria vita, tutt'altro, nell'apparenza da vanitosa si nascondeva una ragazza piena di traumi ed insicurezze.

-Esatto! Più continuerai con questa linea di pensiero positiva, più ti aiuterà a guardare meglio la vita. Ad esempio, ogni mattina leggo delle frasi motivazionali che mi aiutano! Mi ricordano che anche i miei pareri sono validi e che i miei sforzi non saranno mai vani. Sii certa che qualcuno riconoscerà ogni tuo sforzo.- Con il suo carisma contagioso, Miyu riuscì a risollevare l'umore della ragazza, dimostrando ancora una volta come fosse nata per diventare una idol.

Appena raggiunsero il secondo piano, Nara si fermò, come se avesse dimenticato qualcosa.

-Devo passare al mio club, ho dimenticato la mia bambola lì. Tu continua a camminare, io ti raggiungo dopo.- E senza aspettare neanche una risposta, la giovane si dileguò, lasciando l'albina da sola nei corridoi, ma con la consapevolezza che fosse stata d'aiuto.

 

 

Con un passo allegro e veloce, la ragazza riuscì ad arrivare senza fin troppi problemi alla sua destinazione; quando arrivò, vide due ragazzi, che lei ben conosceva, attenderla senza fin troppo timore.

Uno dei due, che indossava una fascia blu simile a quella dei karateka, si avvicinò e l'accolse con un dolce abbraccio, nascondendo il suo rossore velocemente, voltandosi e lasciare che anche il suo amico si alzasse.

-Dov'è Nara? Mi chiedevo se potesse consigliarmi qualcosa per il mio libro...- Un ragazzo dai capelli castano chiaro puntò la penna sul proprio mento, iniziando ad immaginare come sarebbe andata avanti la sua storia.

-E' corsa al suo club. Ha dimenticato una bambola.- Quella risposta sollevò confusione nell'aria, da come ricordavano Nara non era un tipo che collezionava bambole, né tanto meno dava l'aria di una persona che ci giocava, nonostante la sua età non lo permettesse pubblicamente, sarebbe stato un imbarazzo per l'epoca in cui vivevano.

-Se è corsa al suo club vorrà dire che sarà una bambola maligna.- Mike, il ragazzo con la fascia, provò a spaventare la idol emulando il suono di un fantasma, l'effetto desiderato non lo ricevete visto che lei si limitò a guardarlo con imbarazzo e timidezza. Lui, a quella visione, voltò nuovamente il capo, riprendendo a dipingere le proprie gote di scarlatto.

-Sarebbe utile per il mio romanzo, grazie alle informazioni di Nara e la sua passione per l'occulto sono certo che i miei scritti saranno fedeli.- Questa volta a parlare fu l'altro ragazzo, Ryota, che chiuse con un gesto secco il taccuino tra le proprie mani, un sorrisetto trionfante apparve sul suo bel visino delicato.

Miyu dal canto suo non ci capì molto, in verità. L'unica cosa occulta a cui si poteva associare erano le canzoni dai tratti dark che Ayako componeva, leader del suo gruppo d'appartenenza. Cominciava a pensare che forse il nome andava cambiato... “Triple Y” non le sembrava funzionare così bene, però i loro fan, oramai, erano abituati a quel titolo strano quanto significativo...

-Avresti il coraggio di andare in galera ed intervistare privatamente un killer soltanto per entrare nella mente di egli...- Mike si grattò la nuca, cercando di usare terminologie di cui spesso Ryota usufruiva, non aveva mai detto in vita sua “egli” durante una conversazione... il sorriso dello scrittore, però, poté confermare ciò che ebbe da dire.

-Chissà... magari non esistiamo ed è qualcuno a muoverci. Proprio come in un libro.- Traendo un pensiero filosofico quanto surreale, Mike fu veloce a mollargli una pacca dietro la testa, lasciando che l'altro ragazzo potesse lamentarsi con lui.

Miyu rise gioiosamente.

-Sarebbe inquietante quanto gradevole. Lo ringrazierei per la vita che mi ha dedicato.- Ma lei sapeva che se fosse arrivata lì era a causa del suo impegno e della sua forza interna, anche se l'apparenza ingannava, aveva bisogno di combattere contro sé stessa ogni giorno. Nessuno pensava che potesse provare insicurezza...

-Cazzo, no! Sono sicuro di prenderli a pugni i miei avversari, non lo decide una tastiera o una penna.- Mike emulò una delle sue mosse di combattimento, in quel momento, più di ogni altra cosa, aveva bisogno di scaricare l'adrenalina contro un sacco da boxe.

-Chi vorresti prendere a pugni?- I tre giovani si voltarono curiosi, trasformando quella curiosità in un sorriso quando videro il loro professore, Yotobi, presentarsi insieme alla sua assistente scolastica, Yui, una giovane bella ragazza dai lunghi capelli castani che stava iniziando a praticare per diventare una professoressa e prendere il posto fisso in quella struttura.

-Professoressa Yui!- Miyu le si avvicinò, seguita da Ryota e Mike, lasciando il povero Yotobi di stucco. Si accarezzò per un momento il pizzetto della propria barba, fissando i propri studenti con curiosità.

-Le lezioni sono terminate, come mai siete ancora qui? Non mi dite che volete ripetizioni in matematica.- Il professore stuzzicò per bene i propri studenti, difatti Mike indietreggiò ed impallidì al sol pensiero di ritornare ad avere con i numeri nel suo tempo libero, doveva però impegnarsi o non avrebbe mai passato gli esami...

-No professore... siamo qui perché Nara ci ha richiamati.- Ribatté Miyu per i suoi due amici, non lasciando morire il sorriso angelico che le si formò in viso. L'assistente del professor Yotobi sussultò.

-Tsukamoto-san? Anche noi siamo qui per lei. Pensavamo avesse dei problemi con gli studi. Questo vuol dire che siamo stati convocati per altro...- Yui cercò di riflettere, ma non riuscì a pensare nulla, forse aveva dei problemi in famiglia? Da come le aveva raccontato il suo superiore, Yotobi stesso, Nara non viveva nelle condizioni migliori, né la sua famiglia rientrava in qualcosa di amorevole...

-Suzuki-San ci ha riferito che è corsa al club per prendere una bambola. Sono confuso quanto voi... e il tempo è prezioso, per me.- Ryota incrociò le braccia, chiedendosi perché la sua compagna stesse ritardando, tra l'altro. Erano passati un paio di minuti da quando avevano cominciato a chiacchierare. -Oh... ricordo che anche mia sorella è stata convocata.- Continuò lo scrittore, sporgendosi per guardare alle spalle dei suoi insegnanti, che in quel momento si trovavano davanti alla porta del tetto.

-Sì! E a quanto pare anche Sayaka è con lei...- Miyu mostrò al giovane un messaggio della sua amica, una componente del gruppo di cui faceva parte. A quel nome, Mike cominciò ad irritarsi.

-Perché mai quella svitata dovrebbe stare con tua sorella?- Il pugile incrociò anche lui le braccia, imitando un po' il suo amico. Miyu di contraccambiò non fu felice quando diede della svitata alla sua amica.

-Sei crudele, Mike-kun!- Piagnucolò la idol.

-S-Scusa... mi è sfuggito.- Mike ritornò ad arrossire, questa volta per la palese figura di merda.

-Resta comunque che sia strano richiamare anche due professori e persone esterne al nostro istituto...- Ryota si fece ancora più sospettoso sulla questione, per un momento gli ricordava un piccolo giallo, dove i personaggi principali che conoscevano la vittima, nel suo immaginario Nara, sarebbero stati coinvolti in un incidente dopo l'uccisione di quest'ultima. Ah, diamine, adesso aveva ispirazione per scriverne un altro di libro... oppure poteva aggiungere quel giallo come genere secondario alla sua trama horror; sì, un detective non avrebbe fatto schifo a nessuno.

-Bhe, direi di attendere. Intanto, perché non ci sediamo? Vedo che con voi avete anche il pranzo.- Yui congiunse le proprie mani docilmente, non fu difficile per il gruppo fare una sosta durante l'attesa. Ovviamente, Ryota iniziò a parlare con il proprio professore e mostrargli il suo libro in corso, mentre Miyu, Mike e Yui ripresero a discutere del più e del meno.

 

 

-La sai guardare la strada? Sono troppo piccola per morire, mocciosa.- Una bambina dai capelli biondi camminava a fatica, mano nella mano con una ragazza adolescente, anch'ella dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri.

La più grande stava camminando con un rossore in volto, scuotendo il capo teneramente.

-Scusami Hikari! E' che stavo pensando a lui...- La bambina la fissò storta, come se la stesse giudicando. Non che alla sua età le interessassero cose come l'amore... ew.

-E' lo stesso dell'altra volta?- Domandò, giusto per non stare zitta.

-No! Un altro! E' vero amore, te lo dico io... ci siamo guardati... e poi mi ha salutata! Non penso riuscirò a riprendermi.- Hikari roteò gli occhi, riflettendo e tenersi per sé un pensiero poco carino.

-Va bene che ti piacciano gli uomini, ma non sono superiori alla mia vita. Attenta! Una bici!- Per fortuna la piccoletta riuscì a tirare a sé l'altra ragazza, la quale stava per essere investita da una bicicletta, anche se il ragazzo che la stava guidando aveva cominciato da un po' a bussare con il suo campanello.

Lei si voltò verso quel tipo, arrossendo.

-O-Oddio... Hikari... hai visto quello che ho visto io?- Sayaka, la compagna del gruppo idol di Miyu, arrossì.

-Oh, sì. Stavi per essere investita di nuovo.- La bambina accennò ad un sorrisetto sprezzante. Ugh, quella giornata era fin troppo soleggiata, la stava condizionando in maniera negativa...

-No! Ha cercato di attirare la mia attenzione... sai, come gli tsundere nei manga! Oh, mio marito sarà uno tsundere!- Sayaka cominciò a fare casino ed eccitarsi per l'emozione, ovviamente di gioia. Hikari si diede un colpo in testa e strinse ancor di più la mano della idol, lasciandola gemere di dolore.

-Ehy! Bimba cattiva! Non si fa!- Sayaka le puntò il dito contro, Hikari si sentiva trattata come un cane anziché come una “bambina”.

-Senti, bella, siamo in ritardo. Io voglio arrivare alla Byakudan con le ossa intere. Se mi accade qualcosa, l'ira di Ryota sarà rivolta verso di te.- Con quell'apparente minaccia che sembrò funzionare, Sayaka si fece rigida e prese un grosso respiro, ignorò i propri sentimenti per il suo nuovo amore in bici e tranquillamente raggiunsero l'istituto.

Esso si presentava imponente, e da lì alcuni studenti erano rimasti per il club, un paio di loro, con delle borse, si stavano spostando per recarsi in piscina e proseguire le loro attività. Con interesse, le due fanciulle notarono come, coperti da un albero di ciliegio, ci fossero degli studenti a dipingere.

-Questo posto è molto più carino della Kisaragi...- Sayaka fu un po' invidiosa per quello che vide, ma almeno ricompensava con le prove che lei e il suo gruppo praticavano durante il pomeriggio. Chissà come stava Ayako! Le mancava così tanto.

-Andiamo?- Questa volta Hikari fu più gentile, dimostrandosi obbediente come una brava bambina. Sayaka, che realizzò del proprio ritardo, annuì, salendo le scale e durante il tragitto s'imbatterono proprio in Nara, tra le sue mani aveva una carta bianca dalla forma simile a quella di uno stickman, o almeno era quello che le due bionde riuscirono a collegare.

-Ciao Nara!- Sayaka le saltò praticamente addosso, stringendola fortemente a sé e toccarle il tessuto della gonna. -Vediamo oggi che mutandine hai scelto per attirare l'attenzione di.- Non terminò la frase che ricevette un ceffone dritto in faccia, Nara aveva il viso rosso e paonazzo.

-La solita pervertita!-

-E anche masochista, direi.- Fece notare Hikari, la idol non ebbe proprio un ripulso riguardo a ciò che accadde, anzi, si rialzò tranquilla con un sorrisetto da ebete.

-Rosa.-

-Eh?-

-Sono rosa. Le tue mutandine.-

-Stupida!- Perché mai aveva deciso di richiamarla? Quasi quasi cominciava a pentirsene...

-Perché ci hai chiamate? Ho... rischiato la vita stando con questa qui. Non è adatta per stare con i bambini... e vorrebbe pure cercare marito.- Hikari fissò con aria apatica la sua compagna di sventure, o almeno per quel tragitto. Lei rise in imbarazzo, nascondendo il proprio rossore con una mano sul viso.

-Voglio sigillare qualcosa di importante con voi... seguitemi, gli altri sono sul tetto, Ryota e Miyu compresi.- Nara prese un bel respiro a causa della sua serietà, mentre salivano le scale, nella mente di Sayaka sembrò che qualcosa iniziasse a manifestarsi pian piano. Ricordava di aver già visto quell'oggetto tra le sue mani, una volta...

 

 

-Fratello... non permetterti mai più di lasciarmi nelle mani di quella pazza.- La piccola si attaccò alla gamba del suo caro fratellone, affiancato a Mike che annuì a come definì Sayaka, lei invece con un “Miyu-Chan” andò ad abbracciare amorevolmente la sua amica, evitando di imbarazzarla come fece con la castana.

-Oh, la tua sorellina è così carina, Kanno-Kun.- Yui congiunse nuovamente le mani, chinandosi all'altezza di Hikari e fissarle quel bel visino; la piccola ricambiò lo sguardo, stranita. Perché sembrava quasi che stesse fissando un animaletto adorabile? Gli adulti... non sarebbe mai riuscita a capirli.

-Quella è la bambola?- Yotobi, che si stiracchiò, aveva intravisto l'oggetto tra le mani di Nara. Sperava che non li avesse convocati per una maledizione, ma, essendo il suo tutore scolastico, aveva tutto il diritto di fermare qualsiasi forza maligna se fosse stato necessario. Anche se Yotobi non credeva al club d'occulto in principio... la maggior parte delle persone era composta da ragazzi strani, tutti con la passione verso la magia nera; sempre loro però avevano evidenti problemi interpersonali e nel relazionarsi con chi li circondava.

Nara annuì, cominciando ad arrossire.

-Vorrei che mi ascoltaste...- La giovane strinse i pollici alla bambola, mentre gli altri le diedero le giuste attenzioni ricercate. -Sapete che ho dovuto cavarmela da sola da un bel po' di tempo ormai... passo così poco tempo con la mia famiglia che ho finito col sentirmi affine a voi... i miei professori... e i miei amati compagni di classe... i miei amici..- Il tono della sedicenne parve serio e al contempo stesso timido, Miyu unì le proprie mani stando attenta, al suo fianco, Sayaka si concentrò ancora di più nei confronti di quell'oggetto.

-Anche noi siamo felici di averti nelle nostre vite, Nara. Ci sei sempre stata nel momento del bisogno.- Non era da Mike proclamare frasi romantiche, ma era oggettivo come fosse stata presente nelle loro vite.

-Vorrei compiere con voi un rituale. Un rituale che sigillerà per sempre la nostra amicizia. Un giorno le nostre strade saranno separate, ma con questo amuleto magico, se ben conservato, nulla potrà mettersi tra noi.- Hikari alzò la mano, confusa.

-I rituali non sono sempre negativi? Si ha un prezzo da pagare ogni volta.- Nara scosse il capo, come per correggerla. Hikari non era interessata all'occulto al punto di frequentarlo in futuro come club, però era affascinata da queste strane magie.

-Esistono vari tipi. Quello che vi propongo è il “Sachiko Charms”, se ripeteremo nel numero dei presenti la frase “Sachiko-San, noi ti preghiamo” a mente, saremo per sempre collegati. Poi, al mio tre, ognuno di noi strapperà un pezzo della bambola che conserveremo per il resto delle nostre vite.- Quel discorso sembrò interessare tutti i presenti, soprattutto Ryota che nel frattempo aveva cominciato a scrivere sul proprio taccuino tutte le informazioni per effettuare il rituale di Sachiko.

Miyu, per l'emozione, cominciò a piangere, fortunatamente con sé aveva dei fazzoletti che prese dal taschino della propria gonna e si asciugò le lacrime.

-Nara-Chan... le tue intenzioni mi riempiono di gioia... anche io non voglio lasciarvi, per nulla al mondo.- Mike annuì solenne, portandosi una mano al petto.

-Concordo con Miyu. Siete tutti importanti anche per me, non so come farei a risolvere la maggior parte dei miei problemi senza che corra da voi a chiedervi aiuto.- Ammise in imbarazzo, Ryota annuì, più per le parole di Nara sembrò concordare su come Mike provocherebbe mille problemi con l'assenza del loro ausilio.

Yotobi guardò prima i suoi studenti e poi Yui, la quale gli rivolse un espressione contenta ed un po' curiosa; la prima per ciò che udì, la seconda per capire cosa stesse pensando il suo superiore.

-Bhe... se tutto questo è sicuro, allora cosa stiamo aspettando? Grazie, Nara, ciò mi legherà al mio fratellone più di prima.- Hikari usò un tono sorprendentemente dolce che fece sorridere il suo amato fratello, le accarezzò i capelli prima che tutti si misero in cerchio, afferrando un pezzo della bambola di carta.

-Ricordate, dovete dire la frase “Sachiko-San, noi ti preghiamo” otto volte nella vostra mente. Né uno di più, né uno in meno, altrimenti il nostro sortilegio fallirà.- E lei non voleva assolutamente fallire ciò che l'avrebbe legata per sempre alla sua famiglia.

Ci fu chi annuì o chi fece un verso di consenso.

Iniziò poi un momento di silenzio, soltanto un piccolo venticello cominciò a sfiorare i loro capelli, che non gli impedirono di avere a che fare con il rituale.

Sachiko-San, noi ti preghiamo...

uno.

Sachiko-San, noi ti preghiamo...

due.

Sachiko-San, noi ti preghiamo...

tre.

Sachiko-San, noi ti preghiamo...

quattro.

Sachiko-San, noi ti preghiamo...

cinque.

Sachiko-San, noi ti preghiamo...

sei.

Sachiko-San, noi ti preghiamo...

sette.

Sachiko-San, noi ti preghiamo...

otto.

La bambola venne strappata in otto pezzi, adesso tutti i personaggi presenti avevano tra le proprie mani un pezzo che li legava in eterno ai presenti sul tetto.

Yui esalò un sospiro, come se avesse trattenuto il respiro per tutto il tempo.

-E' stato difficile, temevo di sbagliare, ma ce l'ho fatta.- La professoressa fu orgogliosa del suo operato, difatti guardò Nara che si assicurò se gli altri fossero stati attenti.

-Sono certo di averlo detto otto volte, Tsukamoto-San.- Esordì Ryota, accanto a lui Miyu annuì, più raggiante del solito a causa del rituale.

-Anche io!-

-Idem.- Si aggiunse Sayaka, che custodì gelosamente il proprio foglietto nel proprio ID studentesco.

Yotobi fissò il pezzo di carta che aveva sulle mani, rigirandolo svariate volte e custodirlo all'interno del proprio portafoglio, tra le carte e i suoi dati personali. Dopodiché, batté le mani come per richiamare l'attenzione di tutti.

-Bhe, direi che la parte migliore è passata. Torniamo a casa, giovani. Per celebrare la nostra “unione eterna”, io e la professoressa Yui vi offriremo una cena nel weekend!- Yotobi afferrò la spalla della sua “apprendista” e la avvicinò a sé, festeggiando; lei, imbarazzata, cominciò a pensare come quei soldi le servissero per delle urgenze personali.

-Evviva! Una cena con i professori, non ne ho mai avuta una...- Sayaka saltellò allegra, almeno questa volta non avrebbe dovuto accompagnare Hikari nel luogo d'arrivo.

Nara dal canto suo guardò le sue persone preferite sorridere felici e gioiosi, sembrava quasi che l'atmosfera del rituale li avesse rallegrati, almeno...

 

 

-KYAAA!- Miyu urlò nel panico: una scossa di terremoto abbastanza potente cominciò a far tremare l'intero istituto. Mike accorse subito verso la sua compagna, stringendola forte e inginocchiarsi insieme a lei.

-Ragazzi! Tutti a terra!- Urlò Yotobi prontamente, tenendo stretta Yui nello stesso modo in cui Mike stava facendo con Miyu, lo stesso valse per Ryota che abbracciò la propria sorellina.

-E' una scossa di magnitudo fortissima! Dovremmo uscire prima che la scuola rischi di crollare!- Nara, colta in panico, si tenne al pavimento del tetto, anche se per un momento qualcosa sembrò andare storto.

L'edificio smise di scuotersi a causa del terremoto, lasciando le otto persone alla scena sconvolte. Il cielo cominciò pian piano a dipingersi di nero sotto gli occhi dei presenti, così come iniziò a piovere a dirotto.

-Andiamo! Può andare peggio di così?- Sayaka tentò di rialzarsi dopo il terrore subito, appena fece una mossa, però, il pavimento sotto di lei si disintegrò lasciando che la bionda precipitasse nel vuoto, dove solo le sue grida vennero udire.

-SAYAKA!? NOOOOO!- Miyu scoppiò a piangere nuovamente, questa volta però la sorte di Sayaka accadde anche agli altri; L'intero pavimento del tetto crollò, lasciando che i presenti cadessero in un baratro oscuro e maligno...

 

 

Un'anima rossa dai lunghi capelli neri ridacchiò maligna, dietro di sé vi era un muro screpolato ed insanguinato, tra le mani, invece, giocherellava con un occhio umano.

La sua risata era infantile e a tratti quasi disumana. Il respiro sembrava essere regolato appositamente per divertirsi...

I giochi potevano iniziare. Otto nuove anime erano riunite nel suo adorato “parco giochi”. Avrebbe reso fiera la sua mammina... eccome... lei, intanto, si sarebbe divertita da morire.

 

 

 

Showcase dei personaggi (main cast) [Vi consiglio di ascoltarla con il main theme, fa più figo: Corpse Party (PSP) Chapter 1 Main Theme (Extended) - YouTube ]

 

 

Nara Tsukamoto: Studentessa della Byakudan Senior High-school, 16 anni. Nara è iscritta al club dell'occulto della sua scuola, ama informarsi sui sortilegi ed è interessata ad ogni cosa che le ricorda la magia nera. Nara ha perso sua sorella in giovane età a causa del clan Imadori, per la quale adesso lei lavora come cameriera. Non è molto fiera di questo. E' raro che mostri atteggiamenti affettuosi, in quel guscio solido si nasconde una ragazza fragile.

 

Miyu Suzuki: Studentessa della Byakudan Senior High-school, 16 anni. Miyu fa parte del nuovo gruppo idol nascente, “Triple Y”, molto amata dai fan e dai suoi amici. Il suo carattere puro ed angelico riesce a non donarle nemici. Tiene molto ai suoi amici e farebbe qualsiasi cosa per loro. Attualmente, ha le attenzioni di ben due ragazzi, nonostante lei non riesca a notarlo.

 

Ryota Kanno: Studente della Byakudan Senior High-school, 17 anni. Ryota è uno scrittore accanito e farà di ciò il suo futuro. Quasi sempre, cerca di informarsi tramite Nara per arricchire il suo romanzo dell'orrore, così come cerca un feedback dai suoi professori. Non è in grado di scrivere qualcosa senza averlo provato in prima persona, per cui viene ritenuto piuttosto spericolato dai suoi amici, nonostante l'apparenza mite e calma.

 

Mike Okamoto: Studente della Byakudan Senior High-school, 17 anni. Mike è un pugile professionista e secondo alcune voci di corridoio potrebbe intraprendere una strada stellare. Con i suoi amici è parecchio amichevole, tranne che con Sayaka, che non riesce a sopportarne il temperamento. Conosce Miyu dall'infanzia ed ha una cotta per lei da moltissimo tempo, ma non trova il coraggio di confessarsi. Ogni volta, Miyu tifa per lui durante le gare di pugilato e lo stesso fa Mike durante i concerti della idol.

 

Yotobi Iwata: Professore della Byakudan Senior High-school, 30 anni. Dotato di un incredibile fascino maturo, Yotobi è uno dei professori più chiacchierati all'interno dell'istituto. Al contrario degli altri docenti, Yotobi preferisce creare un contatto emotivo con i propri studenti, al fine di ascoltare i loro problemi ed aiutarli. Desidera il meglio per i suoi alunni. E' un insegnante di matematica, ma è un esperto per quanto riguarda la stesura di un romanzo.

 

Yui Kawamaki: Professoressa emergente della Byakudan Senior High-school, 24 anni. Yui è ha iniziato a lavorare nel momento esatto in cui i nostri protagonisti si sono incontrati al primo anno del liceo. Per ora, è l'assistente del professor Yotobi e il suo ruolo è quello di aiutare gli studenti nella sua materia o sostituirlo in caso di assenze. Yui è condizionata dalla sua giovane età e tiene molto ai propri studenti.

 

Hikari Kanno: Studentessa della Byakudan Junior High-school, 9 anni. La più piccola del gruppo, Hikari si distingue dalle sue coetanee per essere molto più sveglia e testarda delle altre. Ha un alto quoziente intellettivo che però utilizza solamente in ciò che le piace fare. Nutre un profondo affetto platonico nei riguardi di suo fratello Ryota ed è preoccupata che la stesura del suo romanzo possa metterlo nei guai. Stranamente, la gente nel momento in cui la trova carina, sembra trattarla come un animale in esposizione allo zoo.

 

Sayaka Rio: Studentessa della Kisaragi Academy Senior High-school, 16 anni. Sayaka fa parte del nuovo gruppo emergente “Triple Y” ed è la rapper principale. Ha un carattere estremamente espansivo e romantico, accompagnato da una forte passione ed interesse per gli uomini. Sayaka vive da sola dopo che la sua famiglia ha deciso di cacciarla per il suo lavoro, definendola una poco di buono. A causa di ciò, Sayaka cerca un “marito” che possa amarla. Dietro quel sorriso si nasconde tanta sofferenza.

 

 

 

[Extra character!]

 

 

Megumi Shimizu: Studentessa della Musashigawa Girls' school, 18 anni. Megumi è una ragazza che ama la moda e provare diverse acconciature ogni volta, patita dei colori “femminili” del quale è dotata. Spesso è colei che deve tenere sotto controllo il suo gruppo di amiche. Ha compiuto il rituale “Sachiko Charms” poiché una sua compagna di classe, Emi, si sarebbe trasferita.

 

Asuka Shindou: Studentessa della Musashigawa Girls' school, 17 anni. Asuka è una ragazza dolce ed indifesa, nonostante possa cadere facilmente nel panico e perdere il senno della ragione. Megumi è la sua migliore amica e farebbe qualsiasi cosa pur di non sentirsi un peso nei suoi confronti. Ha compiuto il rituale “Sachiko Charms” poiché una sua compagna di classe, Emi, si sarebbe trasferita. E' morta nell'aula 1-A.

 

 

 

Angolo Autore

 

Non avrei mai pensato di ritornare a scrivere qualcosa e POSTARLO su efp... certo, ho continuato a scrivere privatamente per i miei amici, ma poi, mi son detto “perché limitarmi?”

Ed è proprio quando ho comprato Blood Covered su switch ed averci giocato per la prima volta che questa storia è risorta. Perché sì, prima di essa esistevano altre tre stesure che scrissi, pubblicai e cancellai. Praticamente questi personaggi sono morti tre volte, oopsie.

Riconosco che il fandom sia pressoché bello che andato, ma spero sia rimasto qualcuno intenzionato a leggere ancora qualcosina su questa saga magnifica. Sto pensando ai personaggi canonici e a come presentarli, vedrò poi...

Spero di finire questa storia una volta per tutte, nonostante non sia l'universo canon dei miei Ocs, loro sono nati proprio come personaggi per Corpse Party. Da allora alcune cose sono cambiate, dal mio metodo di scrittura ai personaggi stessi. Non saranno gli unici ad apparire, ovviamente...

non so quanto durerà questa storia, prevedo pochi capitoli, ma chissà! Mi scuso per il prologo immensamente lungo, forse dovevo dividere la scena di Megumi e Asuka e rendere soltanto quella un prologo... ma non è un prologo senza il Sachiko Charms.

Ringrazio in anticipo chiunque leggerà questa storia e s'incamminerà insieme a me.

   
 
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