03/02/2024
3 recensioniUn'altra avventura
Nonostante il freddo, quella notte le ossa non le dolevano. Pan si sentiva debole e stanca negli ultimi tempi. Nulla di strano, oramai aveva raggiunto un’età notevole.
Eh, già, ripensava, ho vissuto proprio una vita straordinaria.
Ma assieme ai bei ricordi, arrivava anche quel sapore acre dato dal dolore delle persone che non c’erano più. I suoi amici e i suoi genitori, i familiari. E poi c’era lui, l’uomo che più di tutti l’aveva segnata in positivo. L’immagina di nonno Goku era ancora vivida nei suoi ricordi. Sarebbe sempre stato così, giovane e con quel sorriso bonario stampato sul volto. La persona che la faceva ridere, che la faceva giocare (anche in modo un po’ pericoloso per una bambina), che le comprava il gelato e asciugava le lacrime. Con cui aveva vissuto incredibili avventure e che un giorno se n’era andato senza più fare ritorno. Già, ma Pan non ce l’aveva mai avuta con lui: aveva saputo da sempre che suo nonno aveva uno spirito libero, incapace di rimanere troppo a lungo nello stesso posto.
Si alzò con fatica e guardò alla finestra. Non sapeva nemmeno più che momento della notte fosse, non riusciva a dormire. Ma non era agitata, né nervosa o in ansia. Aveva vissuto abbastanza da non avere più tempo per certe cose.
«Urca, piccola Pan. Ma come sei cambiata, quasi non ti riconoscevo!»
Come non riconoscere la sua voce? Pan lo aveva sognato tante volte, anche in modo abbastanza realistico.
Non si sorprese di vederlo lì, in piedi, nella penombra.
«Vorrei ben vedere, è passata una vita. Tu invece sei esattamente come ricordavo» disse Pan, sorridendo a sua volta.
La figura di suo nonno gli sembrava incredibilmente solida. Che fosse un sogno o un fantasma, non avrebbe dovuto apparire più effimero?
«Eeheh, mi sono mantenuto bene! E tu, vedo, hai avuto una bella vita.»
Pan sorrise. Vero, aveva avuto una vita lunga e felice. Le era mancato suo nonno e avrebbe tanto voluto lanciargli qualcosa addosso e urlargli è così che ci si comporta? Tornare dopotutto questo tempo?
«È vero. Ma dimmi, sei reale o no?»
«Oh, certo che sono reale! Mi sei mancata, Pan. Ma non potevo venire prima, perché… beh…»
Come non riconoscere la sua voce? Pan lo aveva sognato tante volte, anche in modo abbastanza realistico.
Non si sorprese di vederlo lì, in piedi, nella penombra.
«Vorrei ben vedere, è passata una vita. Tu invece sei esattamente come ricordavo» disse Pan, sorridendo a sua volta.
La figura di suo nonno gli sembrava incredibilmente solida. Che fosse un sogno o un fantasma, non avrebbe dovuto apparire più effimero?
«Eeheh, mi sono mantenuto bene! E tu, vedo, hai avuto una bella vita.»
Pan sorrise. Vero, aveva avuto una vita lunga e felice. Le era mancato suo nonno e avrebbe tanto voluto lanciargli qualcosa addosso e urlargli è così che ci si comporta? Tornare dopotutto questo tempo?
«È vero. Ma dimmi, sei reale o no?»
«Oh, certo che sono reale! Mi sei mancata, Pan. Ma non potevo venire prima, perché… beh…»
Pan lo vide in difficoltà. Quasi fosse sul punto di dirgli qualcosa. Lei sospirò e chiuse gli occhi.
«Non sono più una bambina, so cosa vuoi dirmi. Sei venuto a prendermi, non è vero?»
Goku adesso era serio.
«Dovevo essere io. Hai paura?»
Pan scosse la testa. Poteva andarsene tranquillamente, non aveva rimpianti. Nulla le faceva male.
«Sono felice che sia tu, nonno. Grazie»
Goku non disse nulla, ma l’abbracciò come fosse stata la bambina di tanti anni prima. Pan si lasciò abbracciare, cullata dal calore. Adesso sarebbero potuti stare insieme per sempre e recuperare tutto il tempo perso.
«Su, Pan. Per noi inizia un’altra avventura, ora!»
E lei sorrise. Aveva sempre amato le avventure.
NDA
Mi rendo conto che questa storia è piuttosto banale, ma volevo tanto scriverla. Doveva essere incentrata su un rapporto nonno/a-nipote e ho pensato proprio a Goku e Pan... con un retrogusto molto dolce-amaro. Pensandoci non scrivevo nulla su questa sezione da più di anno ed è stata una buona occasione per tornarci. Oggi poi avevo la voglia di cambiare impaginatura. Spero vi sia piaciuta!
Nao