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Autore: luvsam    10/02/2024    2 recensioni
“Quei poveri ragazzi, povere mamme”
“Tutta la comprensione di questo mondo, Brenda, ma io non ho mai voluto mandare i miei figli a Camp Oljato, quel posto è marcio fino al midollo”
“Lily, non mi dire che credi alle sciocchezze raccontate da quel pazzo?”
“Non le ha raccontate solo lui, negli anni altri hanno visto”
“Ma per favore, è una storia inventata”
“Sarà, ma i due bambini sono scomparsi proprio nella capanna dei ritratti, e poi sai come si dice, vox populi, vox dei”
L’istinto di cacciatore cominciò a vibrare e il giovane Winchester ebbe la sensazione che qualcosa non quadrasse in quella storia.
Genere: Avventura, Hurt/Comfort, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Dean Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
Capitoli:
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Sam alzò gli occhi e per un attimo gli sembrò di riconoscere la stanza del motel in cui si erano rifugiati prima di entrare a Camp Olijato. Vide anche Dean seduto sul letto accanto a lui e Bobby con una siringa in mano, che si avvicinava.
“Tienilo fermo, non sarà una passeggiata”
“Prega Dio che il tuo amico abbia ragione, o…”
“Non abbiamo altre opzioni, Dean: se questo non funziona, Sam è spacciato”
Una puntura, ancora dolore e tutto sparì.
 
48 ore prima
Dean guardò Bobby, non era ancora convinto che allontanarsi da dove Sam era stato visto l’ultima volta fosse una buona idea, anzi ne dubitava fortemente, soprattutto dopo che il suo amico aveva messo le mani avanti e gli aveva detto che non c'era nessuna certezza che lo avrebbero recuperato a pochi chilometri da Camp Oljato. Aveva anche aggiunto qualche scarno particolare su una possibile cura da somministrare in fretta, se avessero appurato che il ragazzo aveva fatto da stuzzichino alla Donna Ragno, ma non si era esposto più di tanto: prima dovevano trovarlo, il resto sarebbe venuto dopo.
Il maggiore dei Winchester sapeva che la decisione di partire, o meno, spettava a lui soltanto e per l’ennesima volta si ritrovò a pensare che avrebbe voluto non avere tra le mani la vita di suo fratello. Gli era successo spesso in passato perché, o John non era reperibile, o perché era troppo lontano per tornare in tempo, ma non gli era mai piaciuto. La volta peggiore era stata quando lo avevano chiamato da scuola a Stanton e gli avevano detto che lo stavano contattando per un’emergenza medica, tanto grave che era stato allertato il 911. Si era precipitato alla Franklin High School ed era arrivato giusto in tempo per vedere i paramedici che caricavano suo fratello su una barella. Gli avevano parlato in fretta di una probabile appendice perforata, date la zona interessata dal dolore e le ripetute crisi di vomito, poi lo avevano fatto salire sul mezzo con loro perché Sam aveva continuato a ripetere il suo nome tentando di alzarsi. Avevano fatto per assicurarlo con delle cinghie e a quel punto Dean era intervenuto per calmarlo, urlando al medico di tenere giù le mani.
La corsa verso l'ospedale gli era sembrata infinita e non avevano certo aiutato le lacrime e le invocazioni di Sam, che aveva cercato in maniera alternata lui e John. Quando erano arrivati al pronto soccorso, li avevano separati e dopo pochi minuti un dottore era arrivato con un modulo da firmare, chiedendogli dove fosse il loro padre. Aveva tentato di spiegare, aveva detto che era fuori città per lavoro e da lì era successo di tutto: intervento d’urgenza, un giudice minorile e i fottuti servizi sociali, che non gli avevano fatto più vedere suo fratello.
E non era andata meglio a John, che alla fine si era presentato, ma aveva saputo che Sam era passato sotto la tutela dello Stato. In quell’esatto istante Dean aveva capito che suo padre stava già elaborando un piano per l’ennesima fuga rocambolesca e si era preparato all’azione. Lo aveva aiutato a portare fuori Sam, che per fortuna era ancora un po' stordito dall’anestesia, poi erano volati verso l’autostrada per lasciarsi Stanton nello specchietto retrovisore. Si erano dati il cambio alla guida per allontanarsi il più possibile, poi si erano fermati perché c’era sempre un pesante intervento di mezzo e non si poteva chiedere di più al ragazzino. Si erano barricati nell’ennesimo motel, un po' più alto a livello di pulizia delle loro solite sistemazioni, e non si erano mossi per quasi una settimana, un po' per far calmare le acque, un po' perché Sam era davvero al limite e se l’era vista brutta con la febbre e un principio di infezione dei punti, prontamente arginato da John.
Durante le lunghe ore di veglia, Dean aveva riflettuto sul fatto che la tutela di suo fratello non potesse più essere nelle sole mani di suo padre e aveva cercato il modo migliore per dirgli come la pensava, ma l’uomo lo aveva sorpreso comunicandogli che aveva intenzione di nominarlo ufficialmente curatore degli interessi di Sam, dalle questioni scolastiche alle emergenze sanitarie, e da allora aveva quasi sempre deciso lui. A volte era stato assolutamente convinto delle sue scelte, altre un po' meno e questa, cazzo, era una di quelle, non sapeva davvero che cosa fare.
“Bobby, ripetimi quello che ha detto il tuo amico”
“Dove eri con la testa quando te l’ho raccontato la prima volta?”
“Ti ho ascoltato, ma mi sembra di dover giocare alla roulette russa con la vita di Sam”
“Dean, è con quell’essere già da 24 ore e non abbiamo idea di che cosa sia successo a tuo fratello dopo che la porta si è chiusa, ma…”
“…ma sei propenso a seguire le indicazioni del prof”
“Ne sa sicuramente più di noi e come ti ho già detto, mi fido di lui”
“Quindi tu dici di andare, se non fosse per riavere il suo…”
Il giovane Winchester si bloccò, non riuscì proprio a pronunciare la parola corpo riferendosi a Sam e tentò di controllare le sue emozioni.
“Ragazzo, so che è difficile, ma, se vogliamo provare, dobbiamo fare in fretta. Secondo una leggenda navajo, la Donna Ragno trascina le prede nella sua tana e le tiene con sé per qualche giorno per cibarsene un po' alla volta”
“Potresti evitare tutti questi particolari, Bobby? Stai parlando di mio fratello, non di un pezzo di manzo”
“So di essere uno stronzo, ma ti voglio consapevole fino in fondo della situazione”
“Lo sono!”
“Bene, perché non sappiamo se e cosa troveremo alla White Cave”
“Perché il prof è convinto che la Donna Ragno sia lì e non in un altro posto?”
“ Ha fatto delle ricerche e mi ha dato più di una ragione: per prima cosa la Donna Ragno non si è mai spostata da Camp Olijato in tutti questi anni, quindi possiamo presumere che la sua tana sia in zona; punto secondo la White Cave non si chiama così a caso, deve il suo nome al fatto che le sue pareti sono di quarzo e questo particolare ci riporta al colore delle ossa dei bambini sacrificati; per finire è il luogo ideale per un’ aracne , buio, profondo e silenzioso. Ho scoperto che il posto è chiuso al pubblico da quando ci sono state delle frane e questo particolare lo rende ancora più appetibile per qualcuno che vuole stare in pace a fare a pezzi le sue vittime”
Bobby si diede del coglione non appena le parole uscirono dalla sua bocca e si preparò ad essere inchiodato al muro. Sorprendentemente Dean non si mosse e la non reazione lasciò di stucco il cacciatore più anziano. Fissò il ragazzo e lesse sul suo volto disperazione, smarrimento e paura. Non erano emozioni comuni per il maggiore dei figli di John, quindi vederle emergere in modo così prepotente fu disarmante.
Ci fu una lunga parentesi di silenzio durante la quale il giovane recuperò la bottiglia di birra, abbandonata poco prima sul tavolo, e si sedette sul letto di Sam. Mandò giù qualche sorso, poi guardò tristemente il laptop di suo fratello ancora in carica. Sembrava che fosse in attesa del ritorno del suo proprietario, proprio come lui. Restò in contemplazione per un po', poi spostò gli occhi sul suo amico e disse:
“D’accordo che White Cave sia, ma vado da solo, Bobby”
“Non se ne parla nemmeno, non puoi fare questa caccia in solitaria, hai visto di che cosa è capace”
“E se non ci fosse? Lo hai detto tu che non c’è nessuna certezza che quel posto sia la tana di quella bastarda e in ogni caso non posso rischiare che moriamo entrambi in quelle caverne. Chi cercherebbe Sam se ci dovesse essere un’altra frana e rimanessimo tutti e due sotto?”
“E se invece lui fosse lì con lei? Sei un cacciatore dannatamente bravo, ma questa stronza è una fuoriclasse e hai bisogno di chi ti guardi le spalle. E pur ammettendo che la sconfiggessi, come diavolo faresti a portare Sam da solo?”
“L’ho fatto tante volte, questo non mi spaventa”
Bobby scosse la testa perché in cuor suo sapeva che il ragionamento di Dean non faceva una piega, anzi era molto razionale, ma non lo avrebbe lasciato andare in ogni caso da solo.
“Non hai tutti i torti, però questa corsa è comunque per due. Resto fuori, ma si va insieme e se sento qualcosa che non mi piace, entro armato fino ai denti”
Dean sorrise riconoscente all’uomo, poi infilò la giacca appartenuta a John e gli rivolse una preghiera silenziosa.
“Ehi, papà, sto andando a prendere Sammy, tienilo d’occhio per me, okay?”
I due uomini salirono sull’Impala e dopo pochi minuti imboccarono la statale 78. Viaggiarono per poco più di una ventina di minuti durante i quali rimasero in silenzio, poi lasciarono la strada principale e continuarono a seguire le indicazioni per la White Cave per altri cinque. Arrivarono in quello che ai bei tempi doveva essere stato un parcheggio per turisti e campeggiatori, e Dean fermò l’Impala proprio davanti ad un cartello malandato con la scritta Danger. Keep out. Scese dall’auto seguito da Bobby e prese dal bagagliaio le armi e uno zaino con il necessario per il pronto soccorso. Se lo sistemò dietro la schiena, tolse la sicura alla pistola e prese la salita che portava all’ingresso della caverna. Avanzò fin quando non arrivarono a destinazione, poi si voltò a guardare Bobby.
“Se non dovessi tornare, prenditi cura di Baby”
“Dean”
“No, non dire nulla, ti prego”
“Niente smancerie, lo so, ma sappi che sarò qui fuori ad aspettare che porti a casa Sam”
Il giovane Winchester annuì, superò l’ingresso transennato della White Cave, poi si bloccò.
“Che succede?”
Bobby vide il suo amico chinarsi e raccogliere qualcosa.
“Dean”
Il giovane si voltò e mostrò all’altro cacciatore un braccialetto in gomma nera con un piccolo ciondolo in argento.
“E’ di Sammy, il prof aveva ragione
Dean tornò a guardare verso l’interno della caverna e prese ad avanzare portando con sé la speranza di essere ancora in tempo per salvare suo fratello. Si mosse silenziosamente, ma dovette fare del suo meglio per non soccombere alla nausea provocata da un odore rivoltante, l’inconfondibile tanfa di corpi in decomposizione. Non si fermò neanche quando le pareti sembrarono avvicinarsi sempre di più, doveva trovare Sam, e i suoi sforzi furono premiati quando arrivò in fondo ad un cunicolo. All’inizio la sua attenzione fu attirata da due divise da scout, abbandonate alla sua sinistra, e mise la parola fine sulla remota possibilità che Louis e Thomas fossero ancora vivi, poi guardò davanti a sé e il cuore perse colpi: a pochi metri da lui, ancorato ad una parete, c’era suo fratello ricoperto di sangue e non dava cenni di vita.
Se suo padre fosse stato lì, lo avrebbe rimproverato per aver abbandonato qualsiasi prudenza e per essersi precipitato da Sam, ma a quel punto non gliene fregava nulla, voleva solo raggiungerlo. Gli infilò due dita al lato del collo e cercò il battito, che dopo qualche secondo di suspence decise di farsi vivo. Non era un granché considerando le condizioni generali di suo fratello, ma era un inizio e doveva farselo bastare.
“Okay, Sammy, adesso ti libero e ce ne andiamo via da qui”
Tirò fuori un coltello e iniziò a tagliare i fili di ragnatela, che si dimostrarono molto più resistenti di quanto si aspettasse, ma alla fine Dean ebbe la meglio e Sam si accasciò su di lui.
“Ehi, bigfoot, mi hai preso per un materasso?”-tentò di scherzare continuando a sostenerlo, poi lo accompagnò sul pavimento per fare un rapidissimo triage.
Sam era messo male e a Dean tornò in mente la storia della cura perché i segni di morsi erano evidenti.
“Porca puttana, fratellino, deve averti trovato veramente appetitoso, ma non preoccuparti, metterò tutto a posto. Adesso tirerò su il tuo enorme culo e torneremo alla civiltà. Bobby ci sta aspettando fuori e visto che ne ho le palle piene della Donna Ragno, battiamo in ritirata al Singer Salvage e ci piazzeremo a casa sua fin quando non ritorni in piedi. D’accordo o non d’accordo, ce ne andiamo in South Dakota”
Il giovane avrebbe voluto guardare con attenzione le ferite e almeno disinfettarle in modo sommario, ma sapeva di trovarsi in una posizione di svantaggio e che nel caso la padrona di casa fosse rientrata, avrebbe avuto scarse possibilità di poter proteggere allo stesso tempo se stesso e suo fratello, così si preparò ad andarsene con il suo prezioso carico. Aspettarsi che Sam collaborasse era fuori discussione, quindi ricorse al vecchio trasporto del pompiere e iniziò a fare la strada al contrario. Avrebbe voluto continuare a parlargli per fargli avvertire la sua presenza, ma la Donna Ragno poteva essere ovunque, quindi doveva essere il più silenzioso possibile.
“Cazzo, Sammy, sei più pesante di quello che sembra, sai?-mormorò ad un certo punto, però non si fermò e quando vide in lontananza l’ingresso della caverna, pensò di avercela fatta. Bobby era a pochi passi di distanza e forse per una volta le cose non si sarebbero incasinate per i Winchester, ma qualcuno nell’ombra non la pensava allo stesso modo. Fu un attimo e la Donna Ragno piombò sui due cacciatori e li scaraventò a terra. Dean urlò per la sorpresa e il rumore mise in allerta Bobby, che si precipitò all’interno della grotta in soccorso dei suoi amici.
“Come osate profanare la mia casa?”-urlò l’essere.
“Mi riprendo ciò che è mio, stronza psicopatica”-rispose con rabbia il maggiore dei Winchester.
“Lui appartiene a me”
“Che cosa gli hai fatto, bastarda? Lo hai morso ovunque”
“L’ho segnato e non gli resta molto da vivere. Se fossi in te, gli direi addio e poi me ne andrei”
“Non ti lascerò mai mio fratello”
“Tuo fratello?-chiese la Donna Ragno con interesse e osservando Dean con maggiore attenzione-Non sei come lui, però, tu non sei vicino agli spiriti”
“Sam non è vicino a nulla, è solo un ragazzo”
“E come mi ha raggiunto nella mente di quel ragazzino? Ha un’energia pazzesca e non vedo l’ora di cibarmi completamente di lui”
“Dovrai passare sul mio cadavere”
“E credi che questo sarà un problema per me?”
“Arrivare a lui no, ma difenderti da questo sì”
Bobby innaffiò con la benzina la Donna Ragno, che non si aspettava un attacco alle spalle, poi gli lanciò contro un accendino in funzione e lei iniziò immediatamente a bruciare.
“Dean, fuori di qui”
Il giovane non perse tempo, tirò su Sam e a fatica raggiunse l’uscita della caverna. I due cacciatori avanzarono per qualche metro prima di appoggiare il ferito ad un albero, poi il più anziano dei due disse che doveva finire il lavoro e tornò sui suoi passi, mentre Dean tentava di capire meglio in che condizioni fosse suo fratello. Era così concentrato a visionarne le ferite che nemmeno si accorse che Bobby aveva lanciato un candelotto nella caverna e l’esplosione lo fece sobbalzare. Si voltò e alle sue spalle vide uno spesso polverone.
“E con questo direi che abbiamo chiuso con la Donna Ragno”
Dean fece un cenno di intesa al suo amico, poi disse:
“Dobbiamo andarcene alla svelta”
“Mi sembra un’ottima idea”
Dopo pochi minuti i tre cacciatori erano tra le lamiere confortanti dell’Impala e mentre si avviavano al motel, incrociarono un camion dei vigili del fuoco e un’auto della polizia, ma tirarono dritto. Arrivarono a destinazione in breve tempo e trasportarono Sam all’interno della stanza. Lo stesero sul letto e Dean prese a tagliargli i vestiti. Man mano che il corpo del giovane rimaneva nudo, lo strazio a cui era stato sottoposto divenne sempre più evidente e Bobby si disse che era stato molto previdente nel farsi dire dal suo amico come intervenire. Prese il suo borsone e si mise ad armeggiare al suo interno.
Dean non ne seguì i movimenti, preferì rimanere seduto sul letto accanto a suo fratello, che nel frattempo stava bruciando dalla febbre. Gli prese una mano e per un attimo ebbe l’impressione che Sam stesse rinvenendo. Lo vide aprire debolmente gli occhi, ma non avrebbe scommesso un dollaro su quanto fosse consapevole di quello che lo circondava e pregò che se ne andasse di nuovo quando Bobby si avvicinò con una siringa in mano.
“Tienilo fermo, non sarà una passeggiata”
“Prega Dio che il tuo amico abbia ragione, o…”
“Non abbiamo altre opzioni, Dean: se questo non funziona, Sam è spacciato”
Una puntura, ancora dolore e tutto sparì.
 
 
   
 
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