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Autore: Marlena_Libby    14/02/2024    1 recensioni
Ryo e Kaori vanno in un night club per indagare sulla morte di due donne
Genere: Azione, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: City Hunter
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Una cosa che Kaori aveva imparato, lavorando insieme a Ryo, era che nei luoghi più esclusivi della città vi era terreno fertile per gli affari sporchi dei peggiori criminali in circolazione.
Attraverso una soffiata Ryo era venuto a sapere di una disgustosa faccenda: per non rovinare la reputazione di facoltosi uomini d'affari dediti a bere troppo e a maltrattare le donne, il proprietario di un rinomato night club aveva nascosto due omicidi che si erano verificati nelle salette private del suo locale.
Secondo l'informatore, dopo essere state barbaramente uccise dai clienti, le due sfortunate vittime erano state fatte sparire attraverso le fognature e rivenute dalla polizia alcuni giorni dopo, orribilmente sfigurate, all'imboccatura di un canale di scolo.
Dato che era impossibile identificare i cadaveri, la polizia era stata costretta ad archiviare entrambi i decessi.
Mancavano gli elementi necessari per avviare un'indagine e i ratti avevano quasi spolpato le due povere carcasse fino all'osso.
Purtroppo non vi era alcun modo per dimostrare che Yuki e Kiki, entrambe ex accompagnatrici di lusso, avevano perso la vita nel prestigioso Silver Moonlight.
Ma Ryo, volendo fare chiarezza sulla faccenda, si era recato lì sotto mentite spoglie.
- Sai che è la prima volta che ti vedo girare in smoking? - disse Kaori.
Ryo però non aveva alcuna voglia di scherzare.
Si guardò intorno cercando di individuare gli assassini tra quei volti beati e i fumi dell'alcool che aleggiavano ovunque.
Provava un forte disgusto vedendo come la ricchezza dava a quella gente il lusso di giocare con le vite degli altri.
Yuki e Kiki si erano ribellate alle offerte aggressive dei loro accompagnatori, che si erano sentiti offesi e avevano spaccato loro le teste con i posaceneri di metallo.
Al solo pensiero Ryo si sentiva ribollire il sangue per la rabbia.
Alla fine riuscì a trovarli: Daisuke Otanawa, 53 anni, armatore presso un'importante compagnia navale; e Hiroshi Tanakae, 47 anni, presidente di una società di motorizzazione.
Entrambi ricchissimi, rispettabili, disgustosi, privi di morale e con la morte di due donne innocenti sulla coscienza.
- Che c'è? - chiese Kaori preoccupata notando la sua espressione.
- È meglio che torni a casa Kaori, me la sbrigo da solo! - sussurrò Ryo.
- Ma non dovevamo raccogliere le prove contro di loro?
Ryo strinse gli occhi.
Non c'erano più prove da raccogliere contro simili carogne.
Anche se fossero riusciti ad assicurarli alla giustizia, si sarebbero portati in tribunale un esercito di avvocati e sarebbero usciti poche ore dopo.
No, Ryo era uno sweeper e non poteva permettere che due animali come loro fossero liberi di uccidere ancora.
Doveva risolvere la faccenda a modo suo.
- Per favore Kaori, va a casa e aspettami! Non voglio che tu abbia a che fare con questa storia!
- Ma perché, che cosa vuoi fare?
- Solo quello che è giusto! Hideyuki non ha mai assistito a questa parte del lavoro e non voglio che vi assista neanche tu!
Kaori sgranò gli occhi.
Ogni volta che Ryo menzionava suo fratello non scherzava.
Se non voleva che lei assistesse, non era difficile indovinare quello che aveva in mente.
Sapeva che Ryo aveva agito molte volte oltre i limiti della legalità, compiendo delle vere e proprie esecuzioni, ma non conosceva questo aspetto di lui fino in fondo.
Non l'aveva mai visto togliere la vita a qualcuno.
Non riusciva neanche a concepirlo dato che suo fratello le aveva sempre detto che era sbagliato uccidere le persone a sangue freddo, ma non poteva dissuadere Ryo dal suo proposito.
- Aspetta, non vorrai farlo davvero! - mormorò lei trattenendolo per un braccio. - Sei pazzo, finirai in galera!
Ryo la guardò impassibile e disse sincero: - Stai molto bene con questo vestito, Kaori.
- Ryo...
- Non preoccuparti, conosco il mio mestiere! - disse lui accarezzandole la guancia.
Seguì i due farabutti, che si erano ritirati con il proprietario del locale per discutere in privato.
Kaori rimase immobile, incredula.
Chi era Ryo?
Davvero era capace di uccidere qualcuno a sangue freddo, anche se si trattava di due vili carogne?
E Hideyuki poteva davvero guardare il suo amico negli occhi sapendo questo?
E lei poteva davvero sopportare anche l'aspetto più terribile di quella vita?

- Questo è quanto abbiamo pattuito per il vostro servizio - dissero Otanawa e Tanakae gettando sul tavolo del direttore un mucchio di soldi.
- Perfetto! - disse l'uomo contando il denaro. - Nessuno ha visto e sentito niente, nemmeno quegli idioti della polizia, quindi possiamo considerare questa faccenda definitivamente chiusa!
All'improvviso il direttore sgranò gli occhi e si accasciò al suolo con un grosso buco in mezzo alla fronte.
I due uomini d'affari si voltarono di scatto e videro Ryo sulla soglia della porta, con la pistola in mano e lo sguardo fermo.
- Tu chi sei?!
- Sono l'uomo delle pulizie - rispose Ryo. - Questo ufficio è fin troppo sporco dato che vi ci siete chiusi dentro!
- Sei un killer! - esclamò Tanakae bianco per il terrore. - Aspetta, non farlo, possiamo metterci d'accordo!
Per tutta risposta Ryo sparò anche a lui e poi puntò la pistola sulla testa di Otanawa.
- Non mi uccidere, ti prego! Dimmi il tuo prezzo!
- Il sangue delle donne che avete ucciso! - disse Ryo freddamente.
- Quelle due puttane?! Ma è assurdo!
Ryo sparò un terzo colpo e rimise la pistola nella fondina.
Quelle due poverette erano state vendicate.
Uscì dalla stanza pensando che forse quei soldi sarebbero serviti ad assicurare ai tre un posto più comodo all'Inferno.

Mentre Ryo tornava a casa aveva iniziato a piovere, così si era riparato appoggiandosi alla saracinesca abbassata di un negozio.
La notte in cui avevano ucciso Hideyuki pioveva allo stesso modo.
- Tranquillo amico mio, non ho intenzione di rovinare Kaori, anche se non sono riuscito a convincerla a lasciar perdere. Questa vita non fa per lei, ma sai quanto è testarda tua sorella.
Purtroppo anche uccidere faceva parte del lavoro di uno sweeper.
Era l'unico modo per togliere i mezzo alcuni criminali quando era la legge a proteggerli.
Ovviamente Hideyuki non approvava quella parte, ma non la metteva neppure in discussione; semplicemente lui e Ryo si erano messi tacitamente d'accordo, rispettando ognuno le ragioni dell'altro.
Ryo non aveva mai chiesto a Hideyuki di macchiarsi le mani e Hideyuki non si era mai permesso di fargli la morale.
Quante altre donne avrebbero ucciso Otanawa e Tanakae se nessuno glielo avesse impedito?
Per fortuna stava smettendo di piovere e vista l'ora Ryo non desiderava altro che andare a coricarsi.
Ma poi alzò lo sguardo e vide l'ultima persona che si aspettava di trovare lì.
- Kaori!
Nonostante la pioggia, Kaori era rimasta nei paraggi ad aspettarlo.
Non poteva andarsene a casa come se niente fosse e lasciare Ryo da solo in un momento del genere.
Probabilmente lui pensava di meritarsi solo disprezzo, ma Kaori non era stata obbligata da nessuno a diventare la sua assistente, l'aveva deciso da sola.
Ryo era l'unica persona cara che gli restava e non poteva illudersi che la vita fosse una favola.
Da una parte c'erano i criminali, gente senza scrupoli abituata ad aggirare il sistema per il proprio tornaconto; e dall'altra c'erano uomini come Ryo, gli ultimi idealisti di una società marcia, pronti a sacrificarsi per fare la cosa giusta.
- Scusami Ryo, non potevo lasciarti qui da solo! - disse Kaori piangendo e abbracciandolo.
Ryo si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle dalla parte asciutta.
- Fa molto freddo stanotte. Non vorrai prenderti il raffreddore, stando qui fuori, bagnata come un pulcino!
- Smettila di prendermi in giro, sciocco! Non immagini quanto ero preoccupata!
- Mi dispiace, ma non volevo che...
- Non volevi che io vedessi, lo so.
- Credimi, non vado in giro a vantarmene, ma è una cosa che devo fare!
Kaori si gettò in avanti con trasporto, premendo le sue labbra contro quelle di Ryo, che si stupì di quanto fosse dolce e intenso il suo bacio.
Lei non poteva odiarlo, perché conosceva il suo cuore meglio di chiunque altro.
Tanto era l'amore misto all'ansia che Kaori non voleva staccarsi da lui neppure per riprendere fiato.
E Ryo rispondeva ai suoi baci con altrettanta passione.
- No Kaori, non posso! - disse lui fermandosi all'improvviso.
- Perché?
- Perché sei tu! - disse Ryo prendendole teneramente il volto tra le mani. - Ho promesso a tuo fratello che ti avrei protetta!
- Allora fallo! Per favore, stringimi!
Ryo non poteva negarle quell'abbraccio, perché era l'unica cosa che lei gli avesse mai chiesto.
Tra le sue braccia Kaori si sentiva rinascere.
Ryo non avrebbe mai infranto la sua promessa.
Il suo amore e il suo rispetto per Kaori andavano oltre qualsiasi immaginazione.
E lei lo sapeva!
   
 
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