Quando quella mattina Saeko entrò nella centrale di polizia, notò che i colleghi guardandola ridevano e sbavavano come cani famelici.
In quel momento arrivò il commissario capo, nonché padre di Saeko, che urlò loro di smetterla e di tornare al lavoro.
Poi si rivolse a lei: - Agente Nogami, nel mio ufficio, immediatamente!
Lei lo seguì nell'ufficio, lui chiuse la porta a chiave e si sedette alla scrivania tenendosi il volto pallido e angosciato tra le mani.
- Papà, che succede? - chiese Saeko decidendo di rivolgersi a lui in modo informale.
- Guarda! - rispose lui tirando fuori delle foto da una busta anonima con sopra solo l'indirizzo della centrale. - Questa è arrivata stamattina e non ho potuto evitare che mezzo dipartimento ci mettesse sopra le mani!
Quando Saeko vide le foto, arrossì per la vergogna.
Raffiguravano lei completamente nuda che stringeva le mani ai più alti funzionari del paese.
- Ma questo è uno scherzo, un fotomontaggio!
- Lo è senza dubbio, ma basta a ridicolizzare l'intero corpo di polizia! - disse il commissario.
- Bisogna subito esaminare ogni fotografia!
- È inutile, sono appena tornato dalla scientifica per sentirmi dire che non ci sono impronte su nessuna fotografia... E per cogliere in flagrante quei cialtroni che, se non avessi minacciato di licenziarli, le starebbero ancora usando per masturbarsi!
Saeko non poteva starsene con le mani in mano mentre tutto il dipartimento faceva sogni erotici su di lei, così chiese aiuto a una collega della scientifica per verificare i particolari tecnici dietro alla realizzazione di quelle foto.
- Chiunque sia il mascalzone, non è un dilettante - disse la criminologa. - Di solito i pervertiti che diffondono queste foto fanno un lavoro molto dozzinale: prendono i volti di donne famose e li mettono sui corpi di modelle e attrici porno, ma la differenza di proporzioni è evidente e il risultato non soddisfa nessuno!
- Sì, questo lo sapevo anch'io! - disse Saeko irritata.
- Il tizio che ha creato questi falsi dev'essere un esperto di computer: come base ha usato una foto pubblicata su un quotidiano locale, poi ha ricostruito in digitale il corpo sotto i vestiti. Forse vuole vendicarsi di lei provocando uno scandalo.
Saeko strinse i pugni con rabbia.
- Devo scoprire chi è stato e so chi può aiutarmi, anche se il pensiero che lui veda queste foto mi fa rabbrividire!

- SAEEEEKOOOO!!!!
L'urlo di Ryo quando Saeko gli spiegò la situazione si sentì anche in strada.
Ovviamente lei non gli aveva mostrato le foto, ma lui continuava a insistere per esaminarle.
- Ti prego Saeko, non posso indagare senza neanche un indizio!
- Ti ho già detto che la scientifica non ha trovato niente su quelle foto, altrimenti avrei già rintracciato quel farabutto!
- Ma dalle foto si possono capire molte cose: il suo modo di lavorare, il programma, il fisico, le curve...
Kaori lo colpì con il martello dicendo: - Non ti serve vedere quelle foto, maniaco!
Saeko ammise che Ryo non aveva tutti i torti così, dopo averlo legato in un angolo del soggiorno, lei e Kaori esaminarono le foto facendo anche dei confronti su Internet con i programmi usati per quel tipo di fotomontaggi.
- Roba da matti! - disse Kaori vedendo quali porcate circolavano in rete. - In confronto alla depravazione di certa gente, Ryo sembra un uomo normale!
- Liberatemi! - disse Ryo cercando di sciogliere le corde. - Voglio vedere anch'io, non è giusto!
- Ritiro quello che ho detto - sospirò Kaori.
- Kaori, guarda - disse Saeko. - Queste foto su Pinterest sembrano realizzate con lo stesso programma.
- È vero e l'autore è anche molto popolare.
- Indirizzo e dati personali ovviamente sono sconosciuti, ma c'è qualcosa che mi suona familiare... Un momento!
All'improvviso Saeko si ricordò di un mascalzone che aveva fermato sul treno perché scattava foto sotto alle gonne delle studentesse.
Aveva commesso l'errore di puntare la scollatura di Saeko e si ritrovò ammanettato e incriminato per atteggiamento osceno in pubblico.
Nel suo zaino trovarono più di venti rullini di foto intime femminili scattate di nascosto.
L'uomo venne condannato alla confisca del materiale e al pagamento di una salatissima multa e giurò a Saeko che gliel'avrebbe fatta pagare.
Osservando la bacheca di quell'account anonimo di Pinterest, Saeko vide foto con inquadrature simili a quelle sequestrate a quell’uomo e capì che c'era lui dietro a quello scherzo di pessimo gusto.
- Avrei dovuto sbattere in galera quell'animale e buttare via la chiave! - disse Saeko con rabbia tirando fuori un coltello dal reggicalze. - Ma stavolta mi assicurerò di evirarlo con questo!
- Però ci servono delle prove - disse Kaori. - Non possiamo collegarlo alle tue foto basandoci solo su un sito dove vengono pubblicate tonnellate di immagini del genere ogni giorno e... Ma dov'è finito Ryo?!
Le due donne si accorsero che Ryo era riuscito a sciogliere le corde ed era sparito.
Saeko tornò subito alla centrale per cercare nei rapporti l'indirizzo del fotografo pervertito.
Ovviamente non poteva farsi dare un mandato di perquisizione, gli indizi in suo possesso erano troppo inconsistenti, ma poteva sempre incriminarlo per spaccio di materiale non autorizzato così da avere una scusa per esaminare il suo computer.
Lei e Kaori andarono a casa di quello squallido individuo.
Lui non si mostrò impressionato davanti al distintivo di Saeko e disse che le foto caricate su Internet le aveva scaricate da un vecchio PC portatile da nemmeno cinque GB di potenza.
Saeko imprecò sottovoce.
Con un apparecchio del genere non poteva aver creato i fotomontaggi.
Stava per rinunciare e andarsene quando una finta parete si staccò, rivelando Ryo che ammirava estasiato il materiale relativo ai fotomontaggi di Saeko.
L'astuto programmatore, oltre a nascondere lì una tecnologia all'avanguardia, aveva stampato delle fotografie enormi di Saeko per riprodurre ogni più piccolo dettaglio del suo corpo al computer, dal colore dei capezzoli all'accenno di peli pubici.
Ora Saeko aveva tutte le prove che le servivano e, oltre a sfogarsi a suon di calci sui suoi attributi, poteva arrestare quel farabutto.
Tuttavia lei e Kaori ci misero un bel po' a staccare Ryo da quelle foto a suon di martellate.