Anche se sei lontano mi sembri tremendamente vicino, tanto che il tuo sospiro mi si impiglia tra le corde del cuore, tanto che la tua voce impastata di un vivido trillo di ironia con estrema dolcezza e di nascosto mi solletica appena, per poi insinuarsi nella mia memoria, e arrampicarsi tra le pareti delle mie membra; sul far della sera il tuo ricordo mi viene a trovare e bussa alle porte del mio animo senza fare troppo rumore, portando con sé tutto l'amore che ci siamo dati, tutte le parole che ci siamo detti l'altra volta al buio, mentre morivamo sotto la pioggia battente, mentre il mondo attorno a noi sfumava inesorabilmente e la Primavera urlava uno strano sussurro che sapeva di eternità. Perché non ci fermiamo per qualche breve istante e non ci diciamo le cose così come stanno, e non ci guardiamo negli occhi una volta per tutte? Perché non restiamo un po' in silenzio, in modo che ci diciamo quel che abbiamo bisogno di sapere, più di quanto a parole non siamo capaci di dirci?