— Offri il tuo cuore — disse Levi distogliendo lo sguardo e battendole il pugno sul petto — suonò come un ordine, ma era una supplica: sbrigati, prima che qualcuno dei mocciosi decida di fare l’eroe.
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— Offrite i vostri cuori! — Tuonava il comandante Shadis, sempre ben felice di incarnare i peggiori cliché della vita militare.
E i soldati del Corpo di ricerca, perfettamente schierati e fieri della loro stessa paura, incapaci di sentirsi ridicoli, rispondevano all'unisono col cuore sbattuto fra i pugni.
Tutti tranne uno, che accennava appena il gesto e teneva la bocca chiusa, con aria di sufficienza.
Offrire il suo cuore a chi? Per che cosa? Per quei porci di merda rintanati nel Wall Sina? Lui non chiedeva che il cielo sopra la testa e persone vive con cui spartirlo. E magari una tazza di tè.
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— Offri il tuo cuore — suonò come un ordine, ma era un addio: eccoti il mio, fai quello che devi. E muoviti, cazzo, che non ce la faccio a vedere sparire anche te.
— È la prima volta che te lo sento dire! — Lo stupore era dolce. Siamo fuggiti insieme, Levi.
Questa è la prima cosa che provo a scrivere su AoT, che mi ha fulminato tardivamente con la sua bellezza, ehm, titanica. L'idea di partenza è molto simile a quella di Offrite i vostri cuori di Maryfiore, da cui ho preso ispirazione, spero in modo rispettoso. Grazie a chiunque abbia letto fin qui!