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Autore: Lunaticalene    20/02/2024    4 recensioni
Charlie ha detto di passare la serata come gli ospiti dell'Hotel preferiscono. Alla fine, al bancone del bar rimangono solamente Husk e Angel Dust. SPOILER ultimi episodi
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Attenzione: all'interno del testo viene utilizzato un liguaggio scurrile. Adamo sarebbe fiero di me. 
Forse il Rating Arancione è un po' sovrastimato: non si fa niente, ma si allude molto.

« Sembra che tu sia davvero cambiato »

« Charlie ha detto di passare la serata come ci pare…quindi versamente uno forte e diamoci alla pazza gioia » 

Due sorrisi, così diversi tra loro. Uno che si rivolge alle bottiglie di vetro sullo scaffale. L’altro che somiglia fin troppo a quello di un ragazzino innamorato.
Due versioni, di entrambi, così rare. Probabilmente nessuno li saprebbe riconoscere a quel modo.
Qualche minuto, prima che nella hall dell’albergo rimangono solo loro. Loro e una bottiglia di whiskey. 

« Pensi di finirla prima di andare a dormire? » 

Domanda la creatura seduta al bancone. Il barman lo osserva. Lo sguardo felino meno guardingo del solito.  

« Non lo so. Non so se voglio ancora andare a dormire » ammette osservando il suo interlocutore. Quei dettagli così noti e così diversi ad un tempo.  

« Dovremmo farlo prima o poi. O allo sterminio arriveremo già morti. » 

« O ubriachi. » una pausa da parte di Husk « E non sono sicuro sarebbe effettivamente una cosa negativa » ridacchia, il controllo appena allentato anche grazie all’alcol. 

« Sono abituato a fare di tutto da strafatto. Sopravvivere allo sterminio e combattere da ubriaco mi sembra semplice. » solleva il suo bicchiere, svuotandone il fondo e osservandolo. « Mi è piaciuto sai, il discorso di Charlie. Alla fine si, la gentaglia che c’è qua dentro non fa così schifo. » 

« E anche tu vuoi improvvisamente bene a tutti in forma gratuita? » una risata che si spegne quando, in risposta, Angel gli rivolge uno sguardo decisamente diverso dal solito.  

« Non a tutti. » gli risponde abbassando il bicchiere « Husk…» prende a dire. 

« Non ci provare nemmeno » lo ferma sollevando la mano davanti al suo viso « Non farti nemmeno venire in mente di pronunciare una qualche frase sdolcinata di addio. Domani sera il tuo culo lo voglio di nuovo vedere su questo sgabello quindi non puoi morire di nuovo. » 

Un’affermazione che riceve una risposta inattesa. Due delle mani di Angel, le principali, si stringono al palmo morbido che lui tende davanti al suo volto. Gli occhi chiusi. E le labbra che semplicemente ne premono il centro.  

« …Angel… » lo richiama, con più dolcezza del previsto.  

« Oh stai zitto cazzo » lo rimprovera restando fermo il quella posizione per alcuni istanti. « Lasciami così e non fare lo stronzo » 

Il volto felino si inclina appena. Ancora un sorriso di nuova foggia.  

« Angel Dust che vuole le coccole? » domanda, assecondando tuttavia quella sua tacita richiesta, come se la comprendesse. Sposta la mano, scivolando via dalle sue dita per poggiarle sulla sua guancia. Una carezza che rimane immobile.  

« Non vorrei solo le tue coccole » apre piano le palpebre « Lo sai che cosa vorrei da te » 

Le iridi di Husk puntano al cielo. 

« Mi sembrava strano che tu non pensassi al sesso per dieci minuti della tua vita » 

Lui gli sorride.  

« E tu invece non ci pensi davvero mai? » una domanda che non è davvero un’accusa. 

« Chi lo sa » commenta senza allontanare la mano da lui. Non conta il tempo che scorre, mentre mantengono quella posizione. Entrambi hanno venduto la loro anima. Entrambi hanno apparentemente perduto tutto. Eppure agli occhi dell’ex-lord il cammino di redenzione di Angel è così evidente.  

« Dovremmo davvero andare a letto Angel » gli sussurro, individuando nell’altro un cambio di respiro che si fa più rilassato.  

« Ti aspetto nudo nel mio allora » ammicca, pronto a leggere l’ennesimo rifiuto da parte sua.  

« Va bene »  

Improvvisamente, quella sorta di torpore abbandona immediatamente il pornodivo.  

« Stai…stai dicendo sul serio? »
« Preferirei tu dormissi vestito ma se non è tua abitudine non credo di poterla cambiare prima dello sterminio. »
« Husk » si appresta a ribadire « Tu verresti davvero a letto con me? »
« Non ho detto che ti scoperò Angel. Ho detto che verrò a letto con te. »
« Cioè…» ride in risposta « tu ti infileresti nel letto con me nudo e non allungheresti le mani? Che cazzo sei Husk, un santo? » 

L’orecchio destro del barman si muove mentre lo sguardo vaga attorno.  

« Se sono un santo sono nel posto sbagliato. Ma credo davvero in pochissime cose Angel e sicuramente tra queste non c’è il sesso d’addio. »
« E allora che ci vieni a fare nel letto con me? »
« Passo la serata come mi pare, come ha detto Charlie. E direi che è piuttosto evidente che se queste deve essere la mia ultima notte di esistenza… voglio passarla con te »

 
 

Lo ha fatto. Si è sdraiato nel suo letto con indosso una camicia persa da uno dei suoi tanti amanti. Era carina, e gli sta almeno due volte. Come volesse accontentarlo sul non trovarlo nudo. Porchetta sembra aver capito la situazione, tanto che sta ben contento nella sua cuccia. Passano i minuti, lasciando Angel solo nel suo stesso letto. Più trascorrono, più il suo cuore inizia a tremare in prospettiva di una delusione. Ormai dovrebbe esserci abituato eppure l’idea che Husk gli abbia mentito sembra spezzarlo nella sola prospettiva. 

 

« Strano…credevo non ci fossero più pezzi da poter scomporre » commenta ad alta voce.  

« …devo cantare di nuovo quanto tutto possa andare ancora più di merda? » 

La sua voce sulla soglia. Gli occhi diversi che scattano su di lui.  

« Sei venuto davvero »
«...se fai quella faccia torno via eh »
« No! » senza accorgersene è già in piedi. La mano che stringe il suo polso. 
« E questa camicia? » domanda sollevando un sopracciglio.
« Ehm…se ignori la provenienza e non mi domandi altro in merito…è la cosa più…meno da troia che ho nell’armadio » 

Lui gli sorride.  

« Rimettiti a letto. » glielo indica col viso andando a togliere il cappello e il papillon. Slaccia anche le bretelle ritrovandosi davanti gli occhi sgranati dell’altro. 

 

« Cioè no che cazzo. Tu ti spogli e io resto vestito? Che cazzo vuol dire? »
«...semplicemente che non mi infilo nel tuo letto coi vestiti sporchi cretino. » Sotto i pantaloni mostra un paio di banalissimi boxer neri. « E tieni le mani a posto »
«...cazzo se sei noioso » sbuffa poggiando la testa sul cuscino « Un giorno ti renderai conto di quanto ci perdi a non farti toccare »
« Un giorno me lo farai vedere » sussurra lasciandolo di nuovo stupito.  

Lentamente Husk scivola nel letto al suo fianco, sotto quel lenzuolo rosso.  

« Vuoi dire che… »
« Angel cazzo. Piantala. »
« No, col cazzo che la pianto. Stai dicendo che…»
« Si. Un giorno potrei seriamente prendere in considerazione l’idea di farmi toccare da te. ABBASSA QUELLA CAZZO DI MANO. »
« Ma cazzo Husk. Mi prometti di scopare e poi…»
« Non ti ho promesso di scopare. Ti ho detto che al sesso di addio non credo »
« Ma cazzo, potremmo crepare domani »
« Così hai un motivo in più per non crepare »
«...baffi miao miao ammiro il tuo momento di self confidence ma non ti sembra eccessivo pensare che io resti vivo solo per scoparti? »
« Per me sarebbe un incentivo »
«...scoparti da solo? »
« No. Farmi toccare da te » 

Una pausa. Una pausa vera. Angel deglutisce senza accorgersene.  

« Perchè non adesso allora? »
« Perchè io faccio le cose con calma Angel. Alla vecchia maniera »
« Che sarebbe? »
« Sarebbe che adesso smetti di parlare e dormi. Poi se domani non siamo ri-morti potrei invitarti ad uscire. »
« Vuoi dire che… »
« Che adesso dormi Angel Dust. E se allunghi una mano mentre dormo te la taglio. » nel parlare, tuttavia, il braccio di Husk lo avvolge avvicinandolo al suo corpo facendolo improbabilmente arrossire di fronte a quel gesto a metà tra lo scorbutico e il gentile. 

 « Io…non ho mai dormito con qualcuno senza scopare »
« Felice di essere la tua prima volta Angel Dust. Ora dormi » 

Gli occhi del felino si chiudono mentre le dita, dolcemente, accarezzano la spalla dell’altro.

« Però… »
«...Che cazzo vuol dire dormi nella tua lingua? »

Uno sbuffo deciso. 

« Volevo dire che almeno un cazzo di bacio della buonanotte potresti darmelo » 

Le dita della mano che non lo stringono si rivolgono adesso al volto di Angel.

« Hai rotto il cazzo Angel. » una pausa e un sospiro. Prima di sciogliersi in un sorriso nel buio. « Ma si. Un bacio della buonanotte posso davvero dartelo »

Le labbra sfiorano quelle di lui, così morbide. Un bacio che è appena uno sfiorarsi di labbra. Un bacio così castigato che il cuore di Angel si ritrova a sbattere come un uccellino. 

 « Buonanotte Angel Dust »
«...Anthony* » una spiegazione prima che l’altro lo domandi « Mi chiameresti così…solo per questa volta? »
 Ancora un sorriso. 
 
 « Buonanotte Anthony »
 « Buonanotte…Husk »
 

Credo sia la prima Fluff che scrivo in vita mia. E si, sono sconcertata dal fatto che vi compaia Angel Dust. 
*Ci tengo ad aggiungere un dettaglio: non sono sicura al 100% che Husk possa effettivamente pronunciare il nome di Angel Dust, come compare sul suo contratto con Valentino. Ma il mio animo romantico ha ceduto alla tentazione. Chiedo scusa in anticipo per il  probabile errore. 
   
 
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