Serie TV > Il paradiso delle signore
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Autore: Epic89    25/02/2024    0 recensioni
Erano passati tanti anni dall'ultima volta che l'aveva vista. Era andato a Bologna pur di chiarire con lei, pur di spiegare perché l'aveva fatta soffrire. Ma ciò che vide lo mandó in pezzi, lei che sorrideva ad un altro, lei che l'aveva dimenticato. E così aveva deciso di andare avanti, di provare ad amare ancora, ma ogni donna che aveva avuto non erano lei. Ludovica non era mai stata in grado di ufficializzare il loro amore, Adelaide diceva di amarlo ma l'aveva lasciato due volte. Era stanco e voleva dedicarsi solo ed esclusivamente al lavoro, ma il destino aveva deciso di fargli un brutto scherzetto.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime, Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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Era passato un mese da quando Adelaide se ne era andata, un mese senza sue notizie. Un mese dove raccontava a tutti che stesse bene. Ricordava come se fosse ieri il loro secondo addio, lui speranzoso nel poter far funzionare le cose, non gli importava nulla della lontananza, di avere una famiglia, l'importante era stare con lei, vivere insieme il loro amore. Lei invece era sempre ferma sulla sua decisione. Non potevano stare insieme, doveva dedicarsi interamente a sua figlia, e non aveva tempo per lui. Come sempre sceglieva lei per entrambi, ed era questo che lo faceva infuriare, si era stancato nel dover sempre accettare le decisioni altrue, era ciò che più detesteva, non poter scegliere cosa fare della sua vita. Tutti i giorni si alzava e si interrogava se Adelaide era davvero stata innamorata di lui, se davvero l'amore che provava era reale o fosse stato solo un giocattolo da manipolare. Il ragazzo giovane da far vedere in pubblico. Non poteva pensare che tutto quello che avevano passato fosse solo un divertimento, o fosse solo una pedina per far infuriare Umberto. Fu allora che decise di prendere in mano la sua vita e di voltare pagina e di andare avanti, fu quel giorno che mise la parola fine ai suoi tormenti, era ora di riprendere la sua vita in mano. _________________________________________________________ Fece colazione, a casa non c'era nessuno, Armando era già andando al lavoro, Salvatore aveva lasciato un biglietto con scritto: "Sono andato ad aprire il bar, non volevo svegliarti, ci vediamo dopo socio. Ps: ieri ho ricevuto una telefonata in caffetteria, non puoi sapere chi sta tornando a Milano." Il primo pensiero che fece Marcello era quello che da lì a pochi giorni tornasse Adelaide, ma perché aveva telefonato in caffetteria e non a casa? Non gli importava l'avrebbe rivista, finalmente dopo un mese poteva dirgli tutto quello che pensava della loro relazione. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Marcello non poteva immaginare chi realmente stesse tornando a Milano. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Prima di uscire vide un altro bigliettino, la calligrafia era femminile, Rosa, "Marcello, dobbiamo parlare, volevo scusarmi per ciò che è successo l'altra sera, non era mia intenzione baciarti. È stato un errore, non ricapiterà mai più." A quel biglietto sorrise. A lui non era dispiaciuto baciare la nipote di Armando anzi. Ma lei non era di quel avviso dovevano chiarire questa cosa. Si vestì ed uscì di casa. ____________________________________________________________________ Si recò in caffetteria, entró e non vide nessuno. - " Salvo, cos'è devo farmi il caffè da solo? Socio? Ma dove ti sei cacciato?" - Nessuna riposta. Azionó la macchina del caffè e prese una tazina, in quel momento si aprì la porta. "Ma dove ti eri cacciato? Sei andato al paradiso come tuo solito per far colpo su Elvira? Lascia perdere, quando capirà che Tullio non è l'uomo adatto a lei, ma soprattutto capirà di amarti verrà da te." - ___________________________________________________ Non credeva di trovarselo dietro al bancone erano passati così tanti anni dall'ultima volta che l'aveva visto, era più muscoloso, sembrava più alto, ma sopratutto sembrava più uomo. Rimase così a fissarlo per un po', senza dire una parola, come poteva, anzi cosa doveva dirgli. Era appena arrivata da Bologna dove aveva finito di studiare ed era diventata un ingeniere. In cuor suo l'aveva pure perdonato, lei si era fatta una vita e sperava che pure lui aveva fatto altrettanto, ma vederlo lì le provocó uno strano effetto. Voleva andarsene, uscire dalla caffetteria, ma senza accorgersene disse: "Marcello." - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Barbieri si bloccò credeva di aver avuto un allucinazione, anche se erano passati un paio d'anni non aveva mai dimenticato la sua voce, il suo sorriso, i suoi occhi, gli occhi della donna che aveva amato più della sua stessa vita, la donna che con le sue scelte aveva fatto soffrire. Le aveva procurato un dolore atroce e non se lo meritava, ma per salvarla aveva fatto la scelta giusta. Ma ora perché era tornata a Milano. Si girò e la vide. Era ancora più bella di come se la ricordava, il suo cuore perse un battito. - "Roberta."
   
 
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