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Autore: annapuff    02/03/2024    0 recensioni
Namjoon in un normale giorno lavorativo fa la conoscenza di una donna che lavora nell’agenzia, donna che lo colpirà come un fulmine e ciel sereno.
Tutto avviene nell’anno 2016… cosa accadrà con questa donna? Chi è? Quanto riuscirà ad entrare nella vita di Namjoon, cosa accadrà?
Questa storia fa parte dell’universo di Maybe it’s fate… ma tranquilli può essere letta anche senza conoscere la fan fiction precedente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Namjoon/ RapMonster, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 27 ISABEL KIM PT.2
 
Namjoon continuava a stringerla forte.
“Devi credermi Nam” disse a tratti la ragazza, tremando contro il suo petto continuando a singhiozzare.
“Sei ancora la mia noona?” chiese lui allontanandola.
Prese il suo viso con delicatezza tra le mani e la guardò fisso negli occhi.
Lei annuì.
“Sembri sincera…. Ma Jisoo mi ha detto quelle cose, ed è tutto così confuso, non capisco perché l’abbia fatto forse si sarà confusa? Io le ho detto che non aveva capito probabilmente, ma… ” provò a dire lui guardandola cercando di risposte.
“Le ho detto che non doveva farti del male” ammise lei tremante “Mi dispiace, è stato più forte di me, io non ci ho pensato…” disse lei cercando di non singhiozzare e continuando a guardarlo fisso.
“Io... sono così confuso… lei ha urlato e pianto tanto, sembrava tutto così vero. Ma tu anche sembri vera, mi ha detto che avevi minacciato di dire tutto al marito, di rovinarla e che avresti convinto Pd-nim a licenziarla perché dannosa per me!” disse lui cercando di avere delle risposte.
Era in panico, non comprendeva cosa fosse reale o meno.
Aveva bisogno di risposte.
Un urgente bisogno, si sentiva così stremato.  
“No!” esclamò lei scuotendo la testa energicamente. “No, io non ho detto niente del genere, puoi chiedere a Pd-nim, lui era presente” disse lei boccheggiando.
“Pd-nim era presente? Lui può dirmi la verità?” chiese lui stupito.
“Si! Possiamo andare anche ora!” esclamò. Diventò improvvisamente agguerrita, si alzò in piedi, mentre si passava con fermezza la manica della felpa sulle guance per asciugare le ultime lacrime.
 “No, noona non c’è ne bisogno” disse chinando la testa e prendendosela tra le mani.
“Quindi mi credi? Credi che io non l’abbia minacciata?” chiese Isabel guardandolo supplice, guardandolo in attesa di una risposta.  
“Io… si scusami se ho dubitato di te, ma lei ha pianto e urlato di volermi lasciare e mi sono convinto che fossi tu la cattiva della situazione.” Disse lui tentennando.
“Lei mi ha mentito” disse in un soffio, e sapeva che era vero, che si era fatto solo convincere del contrario.
“Mi dispiace…” disse lei sedendosi sul divano e dandoli qualche pacca sulla spalla senza sapere bene cosa dire.
“Forse non è quella che credevo” disse tristemente, sentendosi il cuore spezzato e non capendo perché Jisoo si fosse comportata in quella maniera.
“Forse dovresti parlare con lei, e chiarire dirle che sai la verità e chiederle perché si sia comportata così” disse lei incerta, quella segretaria non le piaceva proprio, ma forse poteva sbagliarsi anche lei accecata dalla gelosia e dal voler proteggere a tutti i costi i ragazzi.
“Forse… dovrei” disse alzando il capo e guardandola poco convinto.
Abbozzò un sorriso, lei era lì sul suo divano e stava cercando di aiutarlo.
“Perché sorridi ora? Non stai male per lei?” chiese lei confusa ancora con gli occhi leggermente lucidi e le guance arrossate.
“Perché sei tu, sei qui, perché ti importa ancora di noi e questa è la conferma” sorrise lui annuendo con il capo e una lacrima gli scivolo furtiva mentre la guardava sorridendo.
Si sentiva sollevato, nel sapere che lei fosse sempre la stessa.
“Io… certo che ci tengo a voi! Ma non puoi dire niente a Yoongi, devi promettermelo” disse con slancio, presa dal momento e dalle emozioni.
“Ti ha riconosciuta oggi, ma non ha fatto in tempo a seguirti, è rimasto poi fuori al portone a cercarti, ma tu sei stata più veloce della luce” disse lui.
“Continuo a sbagliare.” Sussurrò con voce lieve “Namjoon continuò a tornare da lui o ad avvicinarmi, so che non dovrei, sono consapevole che incontrare voi non dovrebbe accadere. Per quanto io abbia potuto far di tutto per farmi credere una stronza, solo per tenervi lontani, sono certa che voi non ci abbiate mai creduto. E sono stanca di nascondere quello che provo per lui e per tutti voi” disse lei esausta dal tutto.  
“Noona, lo sappiamo e lui ha capito… forse…” tentennò con la voce “lo Hyung dice che vuole solo sapere come stai, niente di più” provò a dire lui, forse l’avrebbe convinta a incontrarlo anche per un paio di minuti.
“Sappiamo entrambi che non è vero, se mi dovesse incontrare e sapere la verità del perché l’ho lasciato, potrebbe fare qualcosa di avventato, lui sta meglio senza di me,. non voglio che corra dei rischi” disse triste continuando a guardare il leader.
“Noona lo sappiamo che è colpa di tuo padre, ci siamo arrivati ormai” annuì con forza.
“Avete formulato solo delle ipotesi, e tali devono rimanere. Forse è meglio che io vada” disse rendendosi conto sempre di più del danno che stava facendo stando lì ed essendo se stessa, la Isabel del passato.
“Noona no! Ho delle domande, hai detto che eri venuta qui per rispondere alle mie domande! Sei venuta per questo no? ” disse lui bloccandola per le spalle, prima che si alzasse.
Lei rimase ferma a guardarlo sospirando.
“Noona perché sei qui?” chiese Namjoon “La vera ragione, no una bugia per proteggermi” continuò a chiedere lui supplice.
“Pensavo tu fossi preoccupato, Pd-nim mi ha detto che indagavi tramite la segretaria e non volevo che avessi ricevuto strane informazioni, volevo dirti che andava tutto bene di non preoccuparti….” Disse lei incerta, si mosse un po’ sul divano, e senza farsi notare nascose la borsa dietro di lei.
“Solo questo?” chiese lui guardandola di sottecchi sapendo che ci fosse altro
“Mmmh, io… ora non ti arrabbiare con me, ma penso che tu meriti di meglio di una donna sposata, alla fine ti farà soffrire… io ero preoccupata! Ma ti giuro non le ho detto che doveva lasciarti! Io volevo parlarne con te…” disse lei tentennando, era andata lì solo per lasciare quel fascicolo nello studio di Namjoon, era stata presa dall’istinto. Avrebbe potuto farlo recapitare senza presentarsi in prima persona. Aveva scelto invece di andare.
Vedere però Namjoon così confuso e sofferente, le faceva credere che era meglio non dargli le informazione che aveva trovato.  
“Io… non ho detto a nessuno di lei, so che non mi capirebbero, Jin hyung soprattutto… io inizialmente provavo attrazione nei suoi confronti e ho deciso di indagare su di te, tramite lei… e poi mi ci sono trovato insieme. A me piace, e lo so che non è moralmente giusto! Ora so anche che mi ha mentito su di te e sapevo anche che fosse andata anche a letto con Pd-nim!” esclamò lui.
“Allora è interessata agli uomini di successo!” disse lei facendosi prendere dal discorso, avendo le conferme a ciò che sapeva.
“Aigoo, noona! Io non sono un uomo di successo! Sono un ragazzino per lei, io non ho niente di tanto speciale” disse in imbarazzo il ragazzo.
“Namjoon, ho visto i vostri video ultimamente… non sembrate più i ragazzini di prima, state diventando sempre più famosi, la vostra strada sembra in salita, lei potrebbe guadagnarci…non pensi di essere speciale?” provò a dire lei sembrando parecchio seria.
“Sei un leader di un band e badi a tutti loro, produci, fai rap e sei una delle persone più intelligenti che io conosca. C’è solo da guadagnarci a stare con te. Sei anche una bella persona, molto buona e vera. Ma ho paura che lei se ne possa approfittare” disse lei con tono apprensivo.
“Noona… a me piace, prima mi hai detto di parlarne con lei” disse lui confuso.
“Capisco, dovresti parlare con lei, rimango della stessa idea, ma penso che dovresti parlane con i ragazzi, metterli al coerente, parla con qualcuno confidati. Non ti direi mai di lasciarla, ma apri gli occhi Namjoon e cerca di stare attento, ha molta più esperienza di te ed è più grande” disse lei annuendo con la testa accarezzandoli dolcemente una mano.
“Sai noona, sono molto convinto che se fossi rimasta nelle nostre vite, ti avrei raccontato subito di lei” disse lui “Mi mancano i tuoi consigli” disse prendendole la mano in modo affettivo e lei strinse la presa.
“A me manca far parte della vostra vita” disse lei sorridendo e accarezzandoli la guancia con dolcezza con l’altra mano.
“Noona posso farti altre domande? Poche giuro, ma ho dei dubbi, e poi l’hai detto eri qui per questo” tornò sull’argomento lui, doveva fare le altre domande prima che lei fuggisse via, in un momento di panico.
“Ehm… hai ragione, allora chiedi proverò a essere onesta e a rispondere a ciò che posso” disse abbozzando a un sorriso, mentre si scompigliava i capelli leggermente nervosa dalle possibili domande.
“Perché eri qui oggi?” chiese lui sperando in una risposta sincera.
“Dovevo parlare con Hitman… aveva bisogno di un consiglio” disse lei in modo tranquillo.
“Sei un’investitrice?” chiese lui “Hai mandato tu i fiori e il biglietto?” chiese di nuovo cercando una risposta.
“Io…. si ho mandato i fiori e il biglietto, Pd-nim mi ha detto che Tae sembrava avere dei dubbi,  ma non ho investito nulla” disse lei dicendo una mezza verità, non poteva dire a nessuno di quel investimento, ma poteva dire dei fiori e del biglietto “Io…ogni tanto contatto Pd-nim per sapere se state bene” disse a disagio, lei prendendo la collana fra le dita col far nervoso.
“Capisco… è quello che stavo cercando di fare io… sapere se stessi bene, Jisoo mi ha detto che ti aveva vista consegnare la lettera e…” gli morirono le parole guardandola lì di fronte a lui con gli occhi ancora lucidi.
Lo sguardo incollato su di lui e la mano che stringeva forte, quella collana che sapeva fosse il regalo di Yoongi durante il loro diploma, lui c’era stato in quel giorno mentre lei gli chiedeva di aiutarlo e saltellava felice per la collana, era stato il primo giorno che l’aveva incontrata.
“L’hai detto a lui?” chiese lei tremante, impaurita che lui avesse potuto fare qualche pazzia.
“No, non sa che indago, non sa nessuno di questo e di me e Jisoo” disse abbassando leggermente il capo sentendosi in colpa per quel segreto che teneva nascosto ai ragazzi.
“Non lo dire… ti prego non dirgli in che stato fossi” disse lei impaurita di nuovo con le lacrime che tornavano, mentre prendeva le mani di Namjoon tra le sue supplice.
“Io… non dirò nulla te lo prometto, ma che cosa ti era successo? È stato tuo padre? Noona sei sicura che non rischi la vita?” chiese Namjoon con velocemente non dandole neanche tempo di rispondere, incominciando a sentirsi in ansia. Comprendeva a pieno di come Jungkook si sentisse ogni volta che si nominasse Isabel, il ragazzino era convintissimo di ciò che lui aveva appena chiesto alla ragazza.
“Namjoonie… io non posso dirtelo, tienilo lontano da me. Io… non sarei dovuta venire. Cado sempre negli stessi sbagli…mi dispiace!” disse lei scuotendo la testa, sentire nominare suo padre le faceva venire tremendi pensieri in mente, provò ad alzarsi ma lui la tenne ferma di nuovo.
“Ti prego smettila di scappare” chiese lui supplice.
“Io non posso farlo, hai altre domande? Perché penso di dover andare” disse lei guardando la porta con terrore.
“No, noona mi bastano le risposte che mi hai dato, e non voglio metterti a disagio, mi dispiace che tu stia affrontando delle situazioni difficili e odio il fatto che noi non possiamo fare niente per aiutarti. Io forse ho chiesto troppo.” Disse dispiaciuto sorrise gentile “Proverò a non dire niente a Yoongi, anche se sarà difficile, lui vuole delle risposte specie dopo che ti ha visto oggi. Le cercherà” disse Namjoon conoscendo fin troppo bene il ragazzo e di cosa fosse capace quando si intestardiva. 
“Lui deve credere che io sia stronza, è meglio così”
“Noona non lo crede più” disse lui “E non si convincerà del contrario” sorridendo gentile.
“Allora deve andare avanti, puoi dire che hai scoperto che sto bene tramite Jisoo, e poi convincerlo ad andare avanti con la relazione che ha ora” disse lei.
“Sai che è fidanzato?” chiese lui stupito
“Si, non so lei chi sia, non lo voglio sapere, voglio solo che lui stia bene e provi a vivere senza di me, proverò a fare anche io così e a non incontrarvi di nuovo, proverò a farlo. Perché questo nostro esserci visti per quanto sia bello, sappiamo entrambi che farà male ad entrambi, perché non potrà accadere di nuovo” disse tristemente lei, sapendo che sarebbe stata male in seguito, appena avrebbe varcato quella porta e gli avrebbe di nuovo dovuto dire addio. 
“Dipende, da come decidiamo di pensarla, se decidiamo che è un momento felice e lo guardiamo come tale, non farà male. Puoi far finta che è stato un momento nostro ed è finito qui. Ma un momento felice” sorrise lui, rassicurandela.
“Si non è male come pensiero” sorrise lei per poi guardare il telefono di Namjoon che si accedeva sulla scrivania.
“Il tuo telefono s’illumina da parecchio” disse indicandolo.
“Ah…. Sarà Jisoo, non ho voglia di parlare con lei ora, ho bisogno di pensare”
“Io dovrei andare invece” disse lei sorridendo gentile.
“Noona, cercherò di parlare con gli altri e troverò una soluzione a tutto e sarò prudente per quanto riguarda la situazione con Jisoo” disse annuendo.
“Puoi evitare di dire a Yoongi di me?” chiese lei supplice.
“Proverò a non dirlo a nessuno, non ho detto neanche del mio indagare” disse lui con un’alzata di spalle un po’ a disagio “Mi dispiace di averti fatto piangere”
“Ah… non è niente, mi sembrava logico che fossi incazzato, lo sarei stata anche io per quello che ti ha raccontato la segretaria” annuì lei capendo la situazione alzandosi dal divano e prendendo il Parka incominciando a indossarlo.
“È meglio che io vada si è fatto tardi” disse sorridendo prendendo la borsa, e tenendola stretta, quel fascicolo sarebbe rimasto un segreto.
“Ti accompagno al parcheggio va bene? Così parliamo un po’” disse sorridente Namjoon e Isabel abbozzò un sorriso annuendo con la testa, lui prese il suo cappotto sull’appendiabiti vicino alla porta.
“Hai bisogno di altri consigli?” chiese lei sorridendo.
“Ti dispiace se te li chiedo?” chiese lui con le mani giunte sorridendo.
“No, alcun problema” ridacchiò lei felice che lui si volesse confidare come ai vecchi tempi. 
“Noona, io devo fare una cosa prima di uscire da qui” disse facendosi serio.
“Cosa?” chiese lei confusa.
Lui l’abbracciò.
“Creare un momento felice con te” sussurrò all’orecchio della ragazza, mentre la teneva stretta “E dirti anche che ti voglio bene, ti vorremo sempre tutti bene” disse un po’ in imbarazzo, non era mai stato una persona affettiva, ma con lei venivano spontanei quei tipi di atteggiamenti.
Isabel si lasciò abbracciare, sentendo il calore di tutto quell’abbraccio e sentendosi come quella di un tempo.
Si staccarono da quel lungo abbraccio, sorridenti e Namjoon aprì la porta subito dopo per poterla accompagnare al parcheggio.
Lei si voltò per uscire dalla porta e si paralizzò sul posto e così fece anche Namjoon, c’era una persona davanti a loro e li stava guardando in modo confuso.
 
Angolo dell’autrice:
Arrivato il capitolo, settimana scorsa non sono riuscita a revisionarlo, quindi ho saltato.
Ecco il seguito della loro conversazione!
   
 
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