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Autore: Marlena_Libby    06/03/2024    1 recensioni
Tre principi vanno a cercare l'acqua della vita per salvare il padre malato
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta un re molto vecchio e malato.
Il medico di corte disse che avrebbe potuto salvarsi solo bevendo l'acqua della vita.
Il figlio maggiore del re, che si chiamava Sgarbato, andò a cercarla sperando che il padre lo nominasse suo successore al trono.
Dopo un po' incontrò un nano, che gli chiese: - Ciao ragazzo, dove vai di bello?
- E che te ne importa?!
Il nano, offeso, gli lanciò un incantesimo facendolo perdere sulle montagne.
Vedendo che Sgarbato non tornava, il secondo figlio, che si chiamava Villano, decise anche lui di andare a cercare l'acqua della vita sperando di guadagnarsi la successione al trono.
Anche lui incontrò il nano, che gli chiese: - Ciao ragazzo, dove vai di bello?
- Dove mi pare!
Il nano, offeso, gli lanciò un incantesimo facendolo perdere in una foresta.
Alla fine partì anche il figlio minore del re, che si chiamava Gentile.
Incontrò il nano, che gli chiese: - Ciao ragazzo, dove vai di bello?
- Sto cercando l'acqua della vita per mio padre, che è malato. Gli voglio molto bene, non voglio perderlo!
- Sei un bravo ragazzo, quindi voglio aiutarti. Pendi queste due pagnotte e dalle ai leoni che stanno a guardia del castello dove si trova l'acqua della vita, poi dai tre colpi al portone con questa bacchetta magica e si aprirà. E ricordati di uscire dal castello prima di mezzanotte, altrimenti rimarrai intrappolato lì per sempre.
Gentile ringraziò il nano, arrivò al castello, diede le pagnotte ai leoni e aprì il portone con la bacchetta.
Quando entrò gli abitanti del castello, che stavano dormendo, si svegliarono all'improvviso e una bellissima principessa gli venne incontro.
- Gentile, da tempo aspettavo qualcuno che venisse a liberare me e il mio castello da un malvagio incantesimo. Per ringraziarti, ti farò vedere dov'è l'acqua della vita e, se tra un anno tornerai da me, ti prenderò come mio sposo.
Gentile prese l'acqua della vita e la principessa gli regalò una spada magica in grado di sconfiggere un intero esercito e una pagnotta magica in grado di sfamare un intera città.
Lui la ringraziò e uscì dal castello prima della mezzanotte.
Incontrò di nuovo il nano, gli chiese di liberare i suoi fratelli e lui accettò.
Mentre tornavano a casa, i tre principi arrivarono a una città presa d'assedio dall'esercito di un perfido signore.
Gentile sconfisse i nemici con la spada magica e poi sfamò gli abitanti con la pagnotta.
Ma Sgarbato e Villano, cattivi come la peste, lungo il tragitto rubarono l'acqua della vita a Gentile e la sostituirono con dell'acqua normale.
Quando il re la bevve non sentì alcun miglioramento, i figli più grandi gli dissero che Gentile voleva avvelenarlo e gli diedero l'acqua della vita.
Il re credette a Sgarbato e Villano e ordinò a un soldato di portare Gentile nel bosco e di ucciderlo.
Ma il soldato, che conosceva la bontà del giovane, non riuscì ad ucciderlo e lo lasciò libero.
Qualche giorno dopo arrivò al castello una delegazione della città che Gentile aveva salvato dall'assedio, per portare ricchi doni e tanti ringraziamenti.
Sentendoli tessere tante lodi di Gentile, al re venne il dubbio che suo figlio fosse innocente e si disperò al pensiero di averlo fatto uccidere.
- Non vi preoccupate, Maestà - disse il soldato. - Io non ho ucciso Gentile come mi avevate ordinato, ma l'ho lasciato libero.
- Hai fatto bene a disubbidirmi stavolta, quindi non sarai punito.
Il re fece cercare Gentile in tutto il regno, ma nessuno lo vide più per un anno.
Intanto la principessa aveva fatto lastricare di pietre d'oro la strada che conduceva al suo castello e disse alle guardie: - Scacciate tutti i cavalieri che cammineranno ai lati della strada d'oro. Conducete da me solo il cavaliere che camminerà al centro della strada.
Questo perché i cavalieri di passaggio non avrebbero capito la ragione di quella lastricatura d'oro e avrebbero evitato di camminarci sopra, invece Gentile capì subito che era un omaggio della principessa per lui e camminò al centro della strada.
La principessa e Gentile si sposarono pochi giorni dopo.
Alle nozze venne invitato anche il padre di Gentile, che fece pace col figlio.
Invece Sgarbato e Villano, pieni di vergogna, fuggirono oltre il mare e non fecero più ritorno.
   
 
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