Nda: questa flashfic nasce per la challenge prime volte di Komorebi Community e si basa su HC e indiscrezioni date negli anni da VIzzy.
Ci sono riferimenti ad alcune cose che potrebbero essere spoiler per chi non ha visto l'intera serie.
Sperando in queste poche righe di aver reso tutta l'essenza che ha per me questa ship, buona lettura!

 

“Aaaaah siiiii papiiiiii!”

Uno sbuffo irritato. 

“Perché ti sei fermato? Hai bisogno di una mano là in basso papino?”

“Cazzo, vuoi farla finita?”

“Non capi-”

“Finiscila cazzo Anthony!”

Questo bloccò ogni risposta provocatoria. 

“Ti ho già detto mille volte che odio la tua fottutissima maschera!”

“E io ti ho già spiegato che quella che tu chiami maschera è tutto quello che mi resta!” voleva sembrare arrabbiato, ma la voce era incrinata, distrutta come la sua anima. 

Husker era l'unico che aveva provato a guardare oltre la sua corazza, a vedere Anthony e non Angel, ma lasciarsi andare, perdere quella protezione effimera e tossica che si era creato affidando la sua anima a quello stronzo di Valentino sembrava impossibile, soprattutto in quel momento. 

Husker era burbero e ruvido in tutto, anche nell’esprimere i sentimenti. 

Anche nel baciare. 

Angel dopo il loro ultimo bacio si era ritrovato ansimante e stordito sul letto, eccitato come non mai e drogato solo di testosterone e ossitocina. 

Tutta roba naturale, prodotta dal suo stesso organismo. 

Si era ritrovato con Husker sopra di lui, che lo toccava rudemente, palpando i pettorali piatti sotto al pelo gonfio, facendo saltare i bottoni della giacca, scendendo verso le cosce, dove il reggicalze si congiungeva agli stivali, con mani ruvide che stringevano, ma senza ferire. 

Angel non aveva capito più niente. 

Era andato in tilt. 

Come reagire? 

La maschera era tornata in posizione in tempo zero e Husker, ovviamente, si era incazzato. 

“Che succede baby?” curiosità, preoccupazione forse, ma nessuna compassione. 

Che Lucifero malefica questo gatto! 

O che Dio lo benedica?

Quale sarebbe stato il giusto augurio? 

Come avrebbe dovuto rispondere a quel punto? 

Come poteva spiegare che tutto ciò che aveva avuto all’inferno era violenza, cocktail drogati, orgasmi finti e costrizione? 

Come poteva spiegare che erano stati la droga e i feromoni velenosi di Valentino a fargli scegliere quella strada che in realtà odiava e amava al tempo stesso? 

Quella via di perdizione che però era anche una via di fuga? 

Come poteva dirgli che nonostante fosse morto a trent'anni suonati, la sua vita prima era molto diversa da quel punto di vista?

Come poteva dirgli che-

“Questa è la mia prima volta” aveva la vista appannata. 

Stava piangendo? 

“Oh Anthony Baby, ci pensa papino a te” la voce di Husker grondava amore e lussuria, qualcosa che Angel non aveva mai provato e neanche Anthony. 

Sorrise, un sorriso vero. 

La maschera gettata al vento. 

L’indomani Valentino e la sua vera vita sarebbero tornati a chiedere il conto, ma quella sera… 

Per quella sera, tra le quattro mura di quella stanza d’Hotel che ormai chiamava casa, il volto di Husker l'unica cosa che poteva vedere, le sue ali spiegate a proteggerlo dal mondo esterno, Angel poteva permettersi di essere solo Anthony.