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Autore: Pandora13    14/03/2024    4 recensioni
È il compleanno di Tsukki e la sua prima notte a casa di Kuroo.
Non va proprio come dovrebbe andare...
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Tsukishima, Kozune Kenma, Shouyou Hinata, Tetsurou Kuroo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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NdA: questa storia partecipa alla challenge PRIME VOLTE del gruppo Facebook Komorebi Community.
Nasce da una fanart KuroKen, che ovviamente come sempre a me ha ispirato tutt'altro, dato che per me quella è la BROTP per eccellenza xD



 



“Che stai facendo, Tsukki?”
“Levo le tende, mi pare ovvio!”
“Eh? Che tende? Perché vuoi rubare le tende di Kuroo-san?”
Tsukishima sospirò esasperato dalla stupidità del compagno di squadra. 
“Me ne vado”
“Con le tende?”
“Ma che tende, è un modo di dire, me ne sto andando!”
La sfiancante idiozia di Hinata non era ciò di cui aveva bisogno. 
Era amareggiato, triste, deluso, arrabbiato, ferito e voleva solo andarsene in silenzio, indisturbato. 
“Ma come te ne vai? Perché?”
“Vuoi stare zitto idiota?”
“Ok, ok parlerò piano, ma vuoi dirmi che ti prende?” chiese ancora. 
Kei si limitò ad indicare la porta del bagno e la scena che avveniva all’interno. 
La gelosia che ribolliva e spegneva ogni neurone. 
 
 

 
Era la prima volta che si fermava a dormire dal suo ragazzo e ovviamente aveva dovuto portarsi dietro quella palla di luce instancabile che era Hinata Shoyo. 
 
Una volta iniziato il college Kuroo aveva cercato un appartamento, peccato che non appena il suo migliore amico si era diplomato, era andato a vivere con lui. 
 
Tsukishima non aveva problemi con Kenma, anzi apprezzava il senpai schivo e silenzioso, no fino ad allora Tsukishima non aveva problemi con Kozume Kenma, beh tranne uno: Hinata Shoyo. 
 
Hinata e Kenma avevano smesso di girarsi intorno e si erano fidanzati quando Kozume era ancora al liceo, insomma si erano mossi molto più in fretta di Kei e Kuroo, questo significava che Hinata frequentava quella casa già da un po’, approfittando di ogni giorno libero che poteva… avrebbe mai potuto non approfittare proprio di quel weekend per andare a trovare il suo ragazzo? 
Con grande sgomento di Tsukishima, no, non aveva potuto starsene a casa e lui se lo era ritrovato inevitabilmente tra i piedi per quella che sperava essere una visita tranquilla.
 
Era il suo compleanno.
 
Era la sua prima notte lì. 
 
La prima notte in assoluto in cui avrebbe dormito con Kuroo, cazzo! 
 
Nonostante l'inconveniente Hinata, Tsukishima era felice di essere a Tokyo e di aver passato per la prima volta una notte intera tra le braccia del suo idiota. 
 
O almeno lo era stato fino a quella mattina, quando al suo risveglio, mezzo addormentato, era entrato in bagno per lavarsi mani e viso prima di preparare la colazione. 
 
La scena che gli si era parata davanti aveva distrutto ogni cosa. 
 

 
Sbirciò dalla porta, Kuroo e Kenma si stavano lavando i denti uno di fianco all’altro.
 
“È per questo che vuoi andartene?”
Hinata scoppiò a ridere, attirando le attenzioni dei padroni di casa -che alzarono il viso contemporaneamente, osservandoli riflessi nello specchio- e la furia cieca di Tsukishima, che si avviò a passo di carica verso l'uscita del tutto dimentico delle proprie condizioni. 
 
“Perché stai scappando?”
La mano di Kuroo era sulla sua spalla.
Lui continuava a non guardarlo.
“Tsukki”
“Devo andare”
“In pigiama?”
 
Solo allora si rese conto delle condizioni in cui era fuggito, troppo preso dal mostro della gelosia per ragionare.
 
“Almeno io ho il mio pigiama addosso, tutto il mio pigiama, non solo i pantaloni!” rispose piccato. 
Il morso della gelosia che stringeva lo stomaco sempre più forte.
Possibile che Kuroo fosse non solo così stronzo da tradirlo, ma anche così stupido da negare l'evidenza? 
 
 
“Che sta succedendo?” chiese Kenma ancora mezzo addormentato, strofinando l’occhio con una mano.
La maglia del pigiama enorme, che lo faceva sembrare ancora di più un gattino arruffato.
 
Mai immagine fu meno veritiera. 
 
“È la prima volta che Tsukishima dorme qui…” disse Hinata, lanciando un’occhiata eloquente e maliziosa al suo abbigliamento, in particolare alle gambe nude che sporgevano dall’ennesimo enorme pigiama che lui e Kuroo avevano comprato a metà.
 
Il modo caotico di dormire di Kuroo, faceva sì che si ritrovasse annodato nella maglia del pigiama ogni mattina, così ben presto aveva iniziato a usare solo i pantaloni.
Kenma, d’altro canto, sudava sempre tantissimo di notte, quindi dormiva sempre solo con i boxer e maglie leggere larghissime.

Iniziare a comprare i pigiami a metà era nato come uno scherzo quando ancora vivevano ognuno a casa propria e crescendo era diventata una tradizione..
 
La confusione e il fraintendimento di Tsukishima però erano qualcosa che Hinata poteva capitare.
Anche lui era rimasto molto spiazzato la prima volta che, dormendo lì, si era ritrovato di fronte una scena molto simile, in cucina.
 
Il suo carattere però era quello che era, ingenuo, diretto e fiducioso, aveva chiesto spiegazioni e tutto si era risolto in una grande risata. 
Tsukishima invece era sempre così pacato, freddo e razionale, ma in questo caso la razionalità aveva portato alla soluzione logica sbagliata e di conseguenza ad una delle reazioni meno razionali che l’uomo possa avere: una furiosa gelosia che non voleva sentire ragioni. 
 
Hinata aveva letto la situazione troppo tardi, scoppiando a ridere per la reazione eccessiva, anziché spiegare e spegnere quel fuoco sul nascere, ma a onor del vero, a Tsukki sarebbero bastate poche parole -anche solo ammettere cosa lo aveva infastidito-  perché Kuroo, gli spiegasse che il fatto che lui e Kenma indossassero due metà dello stesso pigiama era solo un’abitudine divertente e che aiutava anche i loro portafogli, che non c'era sotto alcun sotterfugio o tradimento, nessun abito dimenticato in camera dell’altro dopo una notte di passione, o qualsiasi film si fosse creata la super intelligente e razionale mente di Tsukishima. 
Ma di chiarezza da parte del biondo non ce n'era stata.
Si era chiuso a riccio nella sua fortezza di sarcasmo e frecciatine. 
 
Tsukishima e Kuroo stavano ancora battibeccando.
In pigiama.
Sul pianerottolo.
Sarebbe dovuto intervenire? 
Avrebbe potuto, ma… alla fine pungolarsi era il loro linguaggio d’amore.
Chi era lui per giudicare?
 
“Vatti a cambiare, ti porto a mangiare il miglior Tamago Kake Gohan della città, mentre i piccioncini fanno pace con la shortcake alle fragole che l’idiota ha comprato per Tsukishima-kun!”
 
Gli occhi del minore si illuminarono a quelle parole.
In pochi attimi era vestito e pronto a partire.
 
 
“Che diavolo era? Un uragano?”
“Uno molto idiota”
 
La discussione era stata finalmente interrotta, da un’indistinta immagine arancione che passava correndo in mezzo ai due, al grido di “Buon compleanno Tsukki!”, lasciandoli attoniti.
 
“Scusate ragazzi. Auguri Tsukishima-kun” disse Kenma, aspettando pazientemente l’ascensore, per inseguire il proprio ragazzo.
 
   
 
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