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Autore: niny95    18/03/2024    1 recensioni
[Zutara]
Piccola What If ispirata dalla canzone Oltre la Superficie di Laura Pausini
Dal testo:
Ma la svolta per lui venne il giorno in cui fu rinchiuso a Ba Sing Se insieme a Katara: in quei momenti, conversando con lei, provò una sensazione inedita, che non gli era mai capitato di avvertire in tutta la sua vita neanche con zio Iroh o con sua madre. Gli ci vollero alcuni momenti di riflessione per comprendere di cosa si trattasse: per la prima volta si sentiva davvero compreso. Fu per questo motivo che, nonostante il caos nella sua mente, Zuko si schierò dalla parte di Katara e non cambiò posizione nonostante le tante, troppe promesse fatte da sua sorella.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Azula, Iroh, Katara, Zuko
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Oltre la superficie  


 
Troppe persone non sanno ascoltare 
Quello che dice, eh-eh, una cicatrice 
  
Zuko era stanco di essere sempre sottovalutato da chiunque: per suo padre e sua sorella era solo un perdente, per la sua flotta niente più di un principino viziato con il capriccio di catturare l'Avatar. Nessuno aveva idea del significato profondo che quell'Agni Kai aveva avuto per lui: del disprezzo che suo padre gli aveva dimostrato ancora una volta e dell'onore che gli era stato strappato nel modo più doloroso possibile.
L'unica persona che sembrava davvero capirlo in quel momento era lo zio Iroh. Quell'uomo non aveva esitato a seguirlo in giro per il mondo e più volte Zuko si era trovato a chiedersi se quella decisione dello zio non fosse soltanto un disperato tentativo di dimenticare quello che era successo a Lu Ten, un modo per non sentire costantemente il dolore derivante dalla perdita di una delle persone che Iroh avesse tra le più care.

Non sanno vedere, toccare la luce 
Come si dice? 
Oltre la superficie 

Ma la svolta per lui venne il giorno in cui fu rinchiuso a Ba Sing Se insieme a Katara: in quei momenti, conversando con lei, provò una sensazione inedita, che non gli era mai capitato di avvertire in tutta la sua vita neanche con zio Iroh o con sua madre. Gli ci vollero alcuni momenti di riflessione per comprendere di cosa si trattasse: per la prima volta si sentiva davvero compreso. Fu per questo motivo che, nonostante il caos nella sua mente, Zuko si schierò dalla parte di Katara e non cambiò posizione nonostante le tante, troppe promesse fatte da sua sorella.
Azula mente sempre, si ripeteva per zittire la voce insistente che gli gridava che aveva sbagliato, che ora non avrebbe più potuto recuperare il suo onore e che suo padre non glielo avrebbe mai perdonato.
«Ehi», una volta al sicuro dalla furia omicida di Azula, Katara attirò la sua attenzione «Hai fatto la cosa giusta», disse poi, mentre curava l'Avatar con l'acqua sacra dell'Oasi Spirituale, la stessa con cui si era offerta di curare la sua cicatrice.
Nonostante Zuko credesse alle parole di Katara, non riusciva a perdonarsi per aver permesso che prendessero zio Iroh.  

 
Tu sei l'interprete dei miei geroglifici 
A mani nude scali i miei lati più ripidi 
  
«Lo andremo a prendere presto, non temere», lo sorprese un giorno Katara. Zuko inarcò un sopracciglio, non del tutto certo di aver capito bene. «Tuo zio, andremo presto a prenderlo», continuò, sorridendo in modo confortante, gesto che fece perdere un battito al povero Zuko. «Ne ho già parlato con gli altri e sono d'accordo. Appena Aang sarà in grado di viaggiare, andremo immediatamente a salvare tuo zio.»
Zuko rimase in silenzio per qualche minuto, aspettando il momento in cui la ragazza avrebbe ammesso di stare scherzando, ma ciò non accadde. Katara sembrava mortalmente seria, come se non le importasse minimamente rischiare la propria vita per salvare suo zio.
Il Dominatore del Fuoco strabuzzò gli occhi due volte, una sensazione di calore lo avvolse, una sensazione che non provava da quando c'era ancora sua madre. La tentazione di baciare o abbracciare la ragazza fu forte, ma scosse violentemente la testa per schiarirsi la mente. Da dove venivano quei pensieri? «Dici davvero?» fu tutto quello che disse, e quando lei annuì sorridendo, Zuko ebbe la conferma di essere totalmente in balia di quel sorriso.

Ed ho preso nota che 
Farne a meno non potrei (potrei) 
 
Katara fu di parola; non appena Aang si riprese, corsero a salvare Iroh, nonostante avessero questioni ben più importanti da affrontare.
Ma evidentemente, Azula doveva aspettarsi una mossa del genere, poiché fu ben felice di dar loro il benvenuto. «Come sei caduto in basso, Zuzù!» commentò prima di attaccare con ferocia.
Zuko fece del suo meglio per contrastare gli attacchi della propria sorella, ma nonostante ciò, un fulmine ben piazzato stava quasi per colpirlo. Fu solo grazie alla prontezza e ai riflessi pronti di Katara se non lo sfiorò neanche.
«Grazie» disse successivamente Zuko, quando ormai avevano salvato Iroh riuscendo a scampare dalla furia di Azula.
Katara interruppe per un momento i suoi movimenti – stava, infatti, usando il suo Dominio per curare Iroh – inarcando un sopracciglio «Di cosa, esattamente, mi stai ringraziando?»
Zuko scosse le spalle «Il combattimento con Azula … se non fosse stato per te io …»  
Lei sorrise «Non avrei mai permesso che ti uccidesse. E poi avresti fatto lo stesso, no?»  
Certo che lo avrebbe fatto, ma Zuko non ebbe il coraggio di confermarlo, così rimase in silenzio. 
Perché tu assomigli alle cose che farò 
È scientifico, è magnifico 
 
«Ti piace, eh?» chiese quel giorno Iroh, Zuko che era perso nei propri pensieri, sobbalzò.  
«Zio!» esclamò poi «Di chi stai parlando?»  
«Di Katara, ovviamente!»  rispose Iroh, lisciandosi lievemente la barba, cresciuta di qualche centimetro durante i giorni di prigionia. «Posso capire perfettamente! È proprio una ragazza in gamba, ed è pure carina!» A quelle parole, Zuko arrossì violentemente. «Non è come pensi», disse poi.
«Che sfacciataggine! Prendersi gioco di un povero, vecchio uomo!» esclamò Iroh indignato. Poi, tornando serio, disse: «Ho visto come la guardi. Conosco bene quello sguardo.»
Zuko liquidò la questione con un gesto vago della mano. «In ogni caso non ha nessuna importanza.»
Iroh inarcò un sopracciglio scettico. «È da un po' che non prendiamo un po' di tè insieme», disse poi.
Zuko sospirò. Prendere il tè con zio Iroh voleva dire ricevere una delle sue lezioni di vita, e onestamente, non era proprio in vena, ma lo seguì ugualmente.
Una volta che il tè fu pronto, Iroh gli passò la tazza calda prima di chiedere: «Allora? Di cosa hai paura?»
«Non ho paura», sbottò Zuko prendendo tra le mani la tazza e bevendone un sorso.
Iroh si limitò a inarcare un sopracciglio, e Zuko sospirò. A volte detestava il modo in cui suo zio riusciva a leggerlo perfettamente. «Katara è bellissima», disse finalmente, con voce così lieve che Iroh quasi stentò a sentirlo.
«Anche tu sei un bel ragazzo», disse onestamente suo zio bevendo un sorso di tè.
«Non è questo il punto!» sbottò Zuko.
Iroh inarcò nuovamente un sopracciglio. «E allora qual è?»
A quella domanda, Zuko boccheggiò lievemente e sospirò, prima di dire, con voce così lieve che Iroh quasi stentò a sentirlo: «Si merita di meglio.»
«Forse, ma non spetta a te decidere», fu la risposta quasi lapidaria di Iroh. «Va' da lei, dille quello che provi», disse poi, indicando la ragazza che si trovava a qualche metro da loro.
 
Non c'è niente di interrotto, oppure di scontato, no 
C'è un flusso tra di noi che fermare non si può 
 
Qualche minuto dopo, Zuko si chiese chi glielo avesse fatto fare: anche se sul momento ascoltare zio Iroh gli era sembrata una buona idea, adesso ne dubitava alquanto. Ma non poteva più tirarsi indietro, non ora che Katara l'aveva notato.
«Zuko! È successo qualcosa?» chiese Katara, guardandolo con preoccupazione.
«Volevo parlarti, in realtà», rispose Zuko impacciato, grattandosi lievemente la testa.
Katara inarcò un sopracciglio. «Certo», annuì affiancandolo e facendogli segno di seguirla. Quando furono abbastanza lontani da occhi indiscreti, la Dominatrice dell'Acqua chiese: «Cosa volevi dirmi?»
Zuko si sforzò di trovare le parole giuste.
Dannazione, zio Iroh! Almeno potevi suggerirmi le parole da usare!
«Mi piaci molto», disse infine: semplice e diretto, non lasciava spazio a dubbi, giusto?
«Quando tutto questo finirà, mi piacerebbe portarti da qualche parte.»
«Tipo un appuntamento?» chiese Katara incredula.
«Sì,» rispose Zuko. «So che probabilmente non ne ho il diritto ma …»
«Sciocchezze!» lo interruppe Katara «Mi piacerebbe molto.»
Zuko, non del tutto sicuro di come dovesse apparire quel discorso, chiese conferma: «Ma hai capito quello che ho detto?»
Katara sorrise. «Certo che ho capito!» esclamò «Anche tu mi piaci e la mia risposta non cambia: mi piacerebbe molto andare a un appuntamento con te», rispose poi, prima di lasciargli un lieve bacio sulla guancia.
A quel gesto, Zuko arrossì talmente tanto da potersi mimetizzare con uno degli stendardi della Nazione del Fuoco. Si sentiva così leggero da poter galleggiare. Alla fine di tutto, doveva davvero ringraziare zio Iroh.

Note:
E poi succede che hai ben due long da scrivere (su un altro fandom, ma poco importa XD) ma non riesci a toglierti l'idea di una shot ispirata a Oltre la Superficie (https://www.youtube.com/watch?v=B_Yu5ugeUMY) che vi consiglio assolutamente di ascoltare perchè trovo perfetta per i Zutara.
Allora voi dovete sapere che la mia idea era Zuko che ripensava a Ba Sing Se mentre pondera l'idea di unirsi alla gaang, ma il ragazzo ha deciso di farmi scrivere una what if in cui piuttosto di allearsi ad Azula a Ba Sing Se si allea a Katara XD

E prima di andare ringranzio come sempre 
veronica85 per averla corretta <3
E niente, spero vi sia piaciuta! Ci vediamo presto, credo con la raccolta multiship perchè è da un po' che mi frulla l'idea di qualcosa su Hakoda e Kya.
Un bacio grande,
Niny 

 
   
 
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