A/N: breve vignette-fic scritta per la challenge #marzopazzerello del gruppo faceboon Non Solo Sherlock - Gruppo Eventi Multifandom. 

Nonostante l’ora tarda e le strade ormai quasi del tutto vuote, dalle radio di alcuni locali si potevano sentire uscire le note di ballate d’amore e pezzi melodiosi, storie d’amore struggenti che resero ancora più triste Kaori mentre camminava tenendosi stretta a Ryo, osservando il mare in lontananza, le navi attraccate alla banchina del porto in attesa di partire per lidi sconosciuti. 

Ormai mancava poco alla mezzanotte, e allo scoccare del nuovo giorno l'incantesimo si sarebbe dissolto, lei sarebbe sparita nel nulla, facendogli credere di essersene andata, quando in realtà sarebbe tornata alla sua solita vita, fatta di un amore impossibile per un uomo che la considerava un maschiaccio senza alcuna attrattiva.

“Che ne dici di un bacio d’addio?” Ryo le domandò, sfiorandole il mento con il pollice. Kaori fece un passo indietro e sussultò; chiuse gli occhi, preparandosi a ricevere quel bacio tanto agognato, ma dentro si sentiva morire, era combattuta, perchè non sarebbe stata la vera lei che Ryo avrebbe baciato, ma la ragazza di buona famiglia dai lunghi capelli setosi, dagli abiti eleganti e che camminava sicura sui tacchi.

Si mise sulle punte dei piedi, rassegnata che quella sarebbe stata la sua unica possibilità di provare quel bacio, ma non accadde nulla; aprì gli occhi, e trovò il suo partner che le sorrideva, enigmatico come solo lui sapeva fare.

“Che disdetta, ormai la mezzanotte è passata, l'incantesimo si è spezzato e tu… devi tornare a essere la tua vera te stessa!” Le passò una mano tra i capelli, stringendo il pugno nella folta chioma fulva, e la giovane donna arrossì; sentì un leggero dolore al capo, quando lui strattonò i capelli posticci determinato, e distolse lo sguardo, vergognandosi, attendendo una delle solite stilettate di Ryo, ma non accadde nulla del genere. 

Le passò una mano tra i corti capelli, pettinandoli leggermente, facendogli riprendere la loro naturale forma, e poi la afferrò per il mento. Scese verso di lei, implacabile, possente nel suo metro e novanta abbondante, e le riservò una di quelle sue solite espressioni un po’ stupide, allupate - quelle che riservava alle cleinte particolarmente piacenti quando non lo guardavano e lui pianificava una delle sue solite visitine. 

“Che c’è, mica avrei creduto che il più grande sweeper del Giappone si facesse mettere nel sacco dalla sua partner, eh?” Le domandò. Le diede un velocissimo bacio veloce, a fior di labbra, che però la donna avvertì come sincero, e la rincuorò. Ryo si staccò da lei, mise le mani in tasca e prese a camminare verso la stazione del treno, pronto per far ritorno a Shinjuku.  

“Ma… ma… Ryo, cosa fai, non mi aspetti?" Gli domandò, rincorrendolo, ma l’uomo si limitò a scuotere il capo e fischiettare, scrollando le spalle. 

Kaori aveva avuto il suo bacio, proprio come aveva voluto - ed era stato diretto a lei, e non un’altra donna. Per adesso, avrebbe dovuto accontentarsi di quello, perchè fino a che Kaibara e L’union Teope fossero stati in giro, sarebbe stato troppo pericoloso per lei essergli più legata di quanto già non fossero. 

E poi, chissà - se un giorno fossero riusciti a uscire da quell’inferno creato da quei trafficanti di droga, dall’uomo che aveva considerato come un padre, forse, forse allora si sarebbero potuti dare una possibilità. 

Forse. Intanto, però, non era ancora il momento.