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Autore: martiway    28/03/2024    0 recensioni
Louis uno studente di Medicina alla UCL di Londra, Harry uno specializzando, ex studente di quell'università che si troverà a dover portare avanti insieme al suo professore un progetto sull'Alzheimer.
Le loro strade si incroceranno e scopriranno di essere più simili di quanto possano immaginare.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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 LOUIS

drin

drin

drin

Il suono della sveglia si unì alle visioni distorte di paesaggi e persone che probabilmente non aveva mi conosciuto eppure sembravano cosi familiari.

drin

drin

drin

Quello stupido aggeggio del demonio, che tutti comunemente chiamavano sveglia non aveva intenzione di smetterla.

"E va bene, oggi hai vinto tu", pensò.

Il suo sonno era stato disturbato, come ormai da mesi, da incubi e immagini tenebrose.

Louis non sapeva darsi una motivazione ma aveva solo imparato a convicerci.

Con la poca forza che gli era rimasta, cercò di strisciare fuori dal letto e darsi una sistemata, in modo da rendersi presentabile per la giornata che era stato costretto ad affrontare.

"Poter dormire in modo sereno era un lusso che in pochi potevano permettersi", ripeteva nella sua testa, e si sicuramente lui non faceva parte di quella piccola cerchiadi eletti.

Prese i vestit puliti che aveva lasciato sullo stendino e corse in bagno a darsi una rinfrescata.

Come ogni mattina, ma anche come ogni momento della giornata, evitava i specchiarsi,

non aveva mai avuto una grande autostima, ma negli ultimi anni il rapporto era peggiorato. Preferiva non specchiarsi, a volte si spogliava girato di spalle in modo da non incrociare il suo riflesso ed era quello che aveva fatto anche quella mattina, prima di mettere piede sulle verdi, gelide piastrelle che ornavano l' interno del suo box doccia.

Dopo aver spento il getto, uscì e indossò i suoi jeans neri e si abbandonò al caldo abbraccio della sua felpa adidas preferita, l'ultima cosa che mancava all'appello era indossare le sue amate vans nere.

Dopo vani tentativi nella ricerca di esse, si arrese al destino che non le avrebbe trovate e decise di scendere al piano di sotto.

"Buongiornissimo Raggio di sole!". Si sentì urlare da quella che era la piccola cucina di una non convenzionale casa da fuori sede a Londra.

"Ti ho preparato la tua tazza e gia fatto il caffè", continuò la voce.

"Oh si... ciao.. grazie.... ma per caso hai visto le mie scarpe? le sto cercando da mezz'ora e se non le teovo farò tardi di nuovo alla lezione di mental health." Disse mentre metteva a soqquadro il divano dove a volte lui e i suoi coinquilini, si lascavano andare a grandi bevute e serate perse nelle ceneri di qualche spinello.

"Oh tommo, sei sicuro di non averle lasciate a casa di quel primino che frequenti da giorni? e per tua informazione, lo sappiamo tutti quindi inutile che cerci di nasconderti."

"Primo, non frequento nessun primino e secondo: come tornavo a casa ieri sera? Scalzo? Sei proprio un coglione Zayn. Ma tu non devi seguire lezioni oggi?"

Zayn era uno dei suoi due coinquilini, si erano conosciuti ad una festa del college durante la quale lo aveva pregato di andare ad abitare nella sua nuova casa, la quale era stata un regalo dei suoi genitori appena saputa la sua ammissione al college. Era un anno più grande e studiava medicina come lui alla UCL.

L'altro, abitante della casa era Chris. Non era particolarmente amico di louis, condividevano solo spazi comuni, non era attivo nella vita della casa tranne quando si parlava di feste, donne o alcool. Era uno di quelli che tornava a casa ogni 3 giorni per lavarsi i vestiti e prendersene di puliti per poi cambiare casa di ragazze dove alloggiare.

"No, la lezion mi é stata annulat-" provò a rispondere alla domanda disinteressata del suo coinquilino ma venne interrotto da una grande e sonora esclamazione: "TROVATEEEEEEE!". "Devo imparare a non gettarle nel buio quando ritorno a casa dopo qualche bevuta di troppo."

"Dovresti imparare a non farti offrire da bere dai quasi minorenni", continuò l'amico.

"Touche"

Finalmente, dopo aver recuperato le scarpe entrò nella cucina color rosso con le rifiniture nere e prese la sua tazza di superman e ringraziò il suo amico.

Stranamente era cosi attivo alle 8 di mattina, era più raggiante che mai, il suo ciuffo era già gellato e in ordine e indossava la felpa dell'UCL rossa con i suoi baggy neri, il ragazzo aveva sempre avuto buon gusto negli abbinamenti, anche se si ossessionava a collezionare le felpe del loro college.

"Beh, quindi? Che programmi hai", chiese il più piccolo.
 

"Nessuno, penso che andrò in biblioteca a cercare materiale per un progetto di laboratorio, se poi non hai nulla da fare, se poi non hai nulla da fare, pensavo che potremmo pranzare insieme, oggi è giovedì! Ci sono le polpette!!!"

"Non so amico, se riesco a liberarmi contaci!"

"Comunque grazie per il caffè... Maa... Non è che.. miallungherestiancheunasigaretta??? Ho finito le mie ieri notte!" Lo guardò con uno sguardo da cucciolo bastonato in cerca di coccole.

"Va bene Tommo, sono sul mobile accanto alla tv."

Louis sgambettò a sfilarne una dal pacchetto di Cherstefield e si precipitò alla finestra rapidamente.

Era ormai una cosa che faceva quotidianamente, si prendeva quei cinque minuti mentre soreseggiava il suo caffè ad ammirare il paesaggio che si vedeva dalla finestra che dava sul retro della loro casa: un piccolo cortile a cui nessuno dava le premurose cure di cui aveva bisogno. L'erbacce erano disseminate ovunque ma in particolar modo negli angoli, si potevano scrutare centinaia di buche fatte probabilmente dalle talpe o anche dai pesanti piedi di tutte quelle persone che durante l'estate lo avevano calpestato a ritmo di qualche canzone techno pompata nel corso delle feste organizzate da zayn. Attrezzi da giardinaggio che il solo tocco avrebbe mandato chiunque in ospedale a richiedere una dose di antitetanica.

Drin

driiin

"Oh no, di nuovo."

Il telefono aveva cominciato a vibrare e suonare nuovamente.

"Va bene, va bene è ora di lasciare casa! Ho capito! Basta basta!"

"Oggi più irritante del solito eh! Serata andata male?"

"Oh Zayn basta su !!! Ho solamente l'emicrania!"

"Va bene mi arrendo."

Il coinquilino alzo le mani al cielo in segno di resa.

Dopo queste ultime parole Louis corse a recuperare il suo zaino, un quaderno e il suo astuccio verde per poi lasciare prontamente casa.

La casa di zayn si trovava a Camden high Street, la strada era piena di Bakery, Cafè, sushi e per fino una pizzeria Italiana O'Furn, la quale a detta dei suoi due coinquilini era "La migliore pizzeria dell'intera Inghilterra, O forse del mondo!"

A Louis piaceva quel quartiere,  soprattutto perché era vicino al "be at one", locale che aveva accolto tutti i suoi fallimenti e successi universitari (e non solo).

Ormai tutti lo conoscevano lì, appena entrava subito Josh lo salutava e aveva gia pronto il mixer per preparagli il suo solito Jungle bird, suo cocktail preferito dal primo momento che aveva messo piede in quel posto.

Ma ora non aveva tempo di pensare all'alcool, doveva arrivare in università e doveva anche sbrigarsi.

Dopo aver camminato circa venti minuti, si ritrovò davanti il maestoso edificio di mattoncini rossi della UCL Medical School.

Prese il suo iPhone, controllò l'ora e l'aula di dove si sarebbe tenuta la prima lezione della mattinata.

"ore 9:15 aula 10"

Aveva ancora una decina di minuti per raggiungere l'aula, quindi decise di prendersela comoda.

aula 6...7...8...9... 10!

Eccola, trovata, Louis cercò di scrutare un posto e vide che il suo amico Olly era giá lì con uno spazio vuoto vicino. Bingo!

Salì a due a due i gradini dell'aula e arrivò a destinazione. "heyy giovane" incalzò l'amico.

"Rosso! Come va? Mattutini oggi?"

Olly era il migliore amico di Louis, si conoscevano dalle medie, avevano studiato insieme e avevano fatto domanda per poter entrare nello stesso college. Sapevano tutto l'uno dell'altro, non c'era segreto, scopata, cotta o delusione che si teneva nascosta.

C'era una sorta di "alleanza" o patto, che sanciva la loro amicizia: il dirsi tutto sempre e comunque.

"Si Tomlinson, ieri te ne sei andato presto dalla festa eh"

"Non c'era nulla d'interessante, solite matricole che pensano che aver passato anatomia sia il più grande traguardo che possano raggiungere"

"Eddai su, non ti ricordi quello che hai fatto tu la sera del tuo esame?"

"Cosa ho fatto roscio? Sono andato al be at one, ho chiesto un paio di drink, sono tornato a casa e ho fumato con Zayn... Tutto qua..."

"Ehm... Io la ricordo decisamente in maniera diversa... Si è vero, siamo andati al Be at one, hai ordinato drink... Ti sei ubriacato e hai cominciato a urlare sui tavoli praticamente tutto il programma di anatomia Darling... Poi ti ho dovuto pregare di andare a casa e hai deciso- insieme al tuo coinquilino- che fumare erba era la scelta migliore per poterti calmare!" continuò " e invece peggio! Volevi richiamare Steve, non ti ricordi?"

Louis al solo ricordo di quel nome rabbrividì e decise di non rispondere, si limitò a fare spallucce.

"Comunque si, mattiniero perchè non posso più perdermi le lezioni di questo corso "

"Finita la pacchia eh"

Mentre Olly gli spiegava come si fosse conclusa la festa del giorno precedente, un giovane, riccio e super alto ragazzo si affacciò alla porta, chiedendo alle ormai popolate prime file se fosse quella l'aula 10.

Aveva un'espressione preoccupata, il viso era pallido ed alcune goccioline di sudore gli segnavano la fronte aggrottata. Dopo aver ricevuto una risposta positiva il giovane varcò la porta dell'aula con più sicurezza e si diresse verso la cattedra.

Louis decise di squadrare  dalla testa ai piedi quello che appartenente doveva essere un docente: alto, molto alto, capelli raccolti in una mezzo cipolla così disordinata che alcuni ciuffi ribelli erano sfuggiti e gli contornavano il viso, indossava un maglione bordeaux e dei jeans neri, ai suoi piedi dei stivaletti di camoscio.

Ma chi era? Non lo aveva mai visto, neanche per sbaglio. Non poteva essere un professore, troppo giovane, non poteva essere uno studente, le sue caratteristiche così uniche non sarebbero di certo passate inosservate da tutte le ragazze sanguisughe che regnavano in quel posto.

Sgomitò l'amico rosso che era alle prese con il suo iPhone intento a cercare le foto di una ragazza la quale gli aveva fatto delle avance la sera prima,

"Sappiamo qualcosa di lui?"

"Oh... Beh... no... Ma posso dire che la lezione sì è fatta interessante"

Disse accennando un sorriso malizioso.

"Quanto sei stupido"

La conversazione venne interrotta dal picchiettio di due dita sul microfono e da una voce calda e avvolgente che sussurrò nel gelato:

"Ehm si, Buon giorno a tutti! Io sono... Styles.. Harry... Harry styles, ma potete chiamarmi semplicemente Harry!, sono uno specializzando e sono qui perchè il professore Campell ci teneva che vi illustrassi un progetto..."

Si interruppe per un paio di secondi...

"Beh il progetto... È il CRONOS. Sicuramente ne avrete sentito parlare un'infinità di volte dal prof, è il suo piccolo gioiellino, quindi... dicevo il progetto...

l'obiettivo iniziale e era quello di assicurare a tutti i pazienti con Alzheimer di grado lieve e moderato un adeguato trattamento con i nuovi farmaci anticolinesterasici e possiamo finalmente e orgogliosamente dire che questo risultato è stato raggiunto"

Appena finì di pronunciare queste parole nell'aula scoppiò un caloroso applauso.

Louis si perse in ogni parola che quel ragazzo dagli stivaletti camoscio aveva pronunciato, conosceva bene il progetto, lo aveva a cuore in prima persona ma in quel momento non riusciva a togliere i suoi occhi dallo specializzando.

La lezione finì e Harry lasciò l'aula con l'accordo che si sarebbero rivisti il giorno seguente nella stessa aula, in modo da poter organizzare dei gruppi per scrivere delle relazioni che sarebbero state poi oggetto d'esame con il "vero" professore.

"Abbiamo altre lezioni, dove pensi di scappare nano!" Urlò Olly vedendo Louis raccogliere le sue cose e incamminarsi verso l'uscita.

"Scusa, non seguo, devo studiare. E poi oggi è giovedì! Polpette"

"Sei sempre il solito."

Louis rise e lasciò l'aula, si inoltrò nel lungo corridoio che divideva tutte le altre aule, alla ricerca di un'aula studio che avrebbe potuto ospitare lui e la sua pigrizia.

Si fermò davanti ad una stanza apparetemente poco popolata, entrò e si sistemò sul primo tavolo che sembrava pulito e libero.

Prese i suoi libri e i suoi appunti di "General Surgery" e decise di cominciare a prepararsi per quella che sarebbe stata l'eminente sessione autunnale.

Tin

Tin

Lo schermo del suo cellulare si illuminò e catturò l'attenzione di Louis.

"Allora tommo ci vediamo a pranzo? Solito posto? C'è anche Niall"

Prima di rispondere guardò l'orario, 12:15, di solito, i tre si vedevano in uno dei grandi giardini della loro università, ultimamente stavano in quello della sede centrale, perchè Zayn si stava frequentando con un ragazzo che seguiva i corsi di Legge, ma come lui stesso aveva affermato: "non era nulla di serio".

"Certo Malik, stesso posto, stessa ora" .

Per arrivare al luogo dell'appuntamento ci volevano circa 10 minuti quindi decise che era ora di raccogliere le sue cose e andarsene.

Lasciò l'aula chiudendo la porta alle sue spalle e indossò le sue airpods selezionando su spotify:

"First date" dei Blink

Is it wrong if I think it's lame to dance?

Do you like my stupid hair?

Would you guess that I didn't know what to wear?

I'm just scared of what you think

You make me nervous so I really can't eat

Con il testo che risuonava nella sua testa, chiuse un attimo gli occhi per lasciarsi andare al ritmo delle note.

Ma la sua quiete duró poco.

"Hey! Attentoo!"

Si placò e spalancò gli occhi.

"Oddio! Scusami! Non ti avevo vist-"

Si bloccò quando realizzò chi avesse davanti.

 

   
 
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