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Autore: Sarahjanecovey    30/03/2024    0 recensioni
Questa storia narra gli avvenimenti prima e dopo l'avvento di Trunks del futuro sulla terra e di come si siano innamorati Bulma e Vegeta
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Vegeta, Yamcha
Note: Lime | Avvertimenti: Non-con
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Era tardi e Bulma stava ancora cercando di riparare i robottini messi fuori uso da Vegeta e nel frattempo non smetteva di pensare. "Perché mi avrà detto quelle cose? Non credo che lo abbia fatto solo perché lo stavo disturbando, dev'esserci di più." Pensò. "Però è anche vero che non si è smentito e ha concluso il discorso con una delle sue solite frasi arroganti." Guardò l'orologio, erano quasi le due del mattino. "Cavoli, non ho ancora terminato ed è già così tardi, credo che mi farò una tazza di caffè, stanotte la passerò qui." Detto ciò, si alzò e andò verso la cucina. Mentre si preparava il caffè vide qualcosa che la fece sobbalzare. In penombra una figura si ergeva di fianco alla porta d'ingresso intenta a guardare fuori, era Vegeta. "Vegeta, non pensavo fossi ancora sveglio, stai bene?" Chiese allora Bulma, ma il ragazzo non rispose. "Senti, volevo ringraziarti per quello che mi hai detto ieri sera." "Guarda che non l'ho detto per farti un piacere..." Si fermò di colpo dal continuare. In cuore suo sapeva di avere ragione, il Sayan sapeva che lei, Bulma Brief in realtà meritava di più di quello sciocco terrestre ed era sul punto di ribadirglielo ma si fermò appena in tempo. "Che mi sta succedendo?" Pensò, "Mi sono rammollito tutto d'un tratto?" Anche in quell' occasione i due si trovavano al buio, illuminati solo dalla luce chiara della luna. "Vegeta, secondo me...anche tu sei molto di più di quello che vuoi fare sembrare!" Disse Bulma, buttando fuori le parole tutte d'un fiato. "Anche tu hai un cuore, in fondo. Non negarlo!" Riprese. "Ha! Io un cuore, ma sentitela, questa sì che è bella! I Sayan non provano niente, né la pietà, né alcun tipo di sentimenti, mettitelo bene in testa Bulma!" Detto ciò se ne andò. Aveva capito bene? L'aveva chiamata per nome? Beh era già qualcosa, una gran cosa! Bulma si ritrovò ad esultare per quel piccolo passo in avanti fatto dal Sayan. Nonostante quella scorza durissima alla fine sapeva di avere ragione e lo avrebbe dimostrato. Passò un mese e una sera Bulma era di nuovo alle prese con l'aggiustamento dei robot, ma quella volta decise che non avrebbe passato tutta la notte a farli funzionare, ci avrebbe pensato il giorno dopo e così fu. Vegeta tornò ad allenarsi come suo solito ma quel giorno sarebbe successa una cosa inaspettata. Innanzitutto Yamcha si presentò con un bouquet di rose in mano, rose per Bulma ovviamente, voleva scusarsi con lei ma soprattutto cercare di riappacificarsi. "Sei ancora arrabbiata?" Chiese alla ragazza "Certo che sí, mi pare ovvio! E a te ci vorrà molto di più di questo per farti perdonare, mio caro." "Vorrà dire che mi impegnerò di più." Detto questo i due stettero in silenzio per un po' finché non udirono un boato e si precipitarono verso la Gravity room che Vegeta aveva appena distrutto. Vedendo quello spettacolo agghiacciante, Bulma si precipitò a cercare a mani nude tra le macerie della stanza appena esplosa in cerca del Sayan. "Dove sei, Vegeta? Ti prego, non dirmi che.." D'un tratto, una mano spuntò dalle macerie e Vegeta a fatica uscì, senza forze, allora Bulma gli mise un braccio dietro la schiena per sorreggerlo. "Devo...devo riuscire a superare Kaaroth..io...devo farcela!" Disse il Sayan a fatica. "Non dire assurdità Vegeta, sei ridotto male, devo portarti immediatamente in infermeria!" Disse Bulma, ma il giovane continuò imperterrito. "Non dire sciocchezze...io devo andare avanti...non mi farò fermare da uno stupido incidente...io riesco...benissimo a..." Non riuscì a concludere la frase che si accasciò a terra di lato e perse i sensi. In infermeria, Bulma, la signora e il signor Brief vegliarono su di lui. "Oh, povero Vegeta, speriamo ce la faccia!" Disse la signora Brief. "Vegeta...non lasciarmi!" Pensò Bulma, mentre il signor Brief era preoccupato anche lui per la salute del giovane. "Lasciamo che si riposi adesso." Disse il signor Brief e tutti si diressero alla porta, finché.. "Kaaroth...io...ti raggiungerò.." Disse Vegeta, con un filo di voce. Bulma si fermò di colpo e vedendolo in quello stato decise di fermarsi ancora un po' a vegliare su di lui. Più tardi, in preda ai peggiori incubi, Vegeta si svegliò e si trovò steso su un letto, con le ferite medicate. Si voltò alla sua destra e vide con stupore che la ragazza dai capelli turchini si era addormentata china sulla scrivania. Qualcosa in lui si fece largo, un piccolo sussulto, quasi impercettibile, lo colse di sorpresa. "Che mi succede? Perché d'improvviso mi sento così?" Si chiese, senza sapersi dare una risposta. Vedendo Bulma che si dava pena per lui aveva provato qualcosa, per la prima volta nella sua vita e quel qualcosa era destinato a farsi largo sempre di più dentro di lui. Qualche giorno dopo, con ancora le bende sull'addome e sulle braccia, Vegeta riprese i suoi allenamenti. Bulma lo redarguí ma il Sayan fece finta di non sentirla. "Quello zuccone, quando lo capirà che se continua così si farà di nuovo del male? Io proprio non lo sopporto quando fa così!" Disse Bulma a Yamcha. I due avevano apparentemente fatto pace, ma Bulma non si fidava del tutto di lui e aveva deciso di prendersi una pausa di riflessione, nonostante il ragazzo continuasse come se nulla fosse a frequentare casa sua. "Non capisco perché tu te la prenda tanto, in fondo si tratta di Vegeta! Sai come è fatto." Disse Yamcha. "Devo forse pensare che tra voi due ci sia dell'altro?" Chiese, ad un tratto. "Altro? Ahahah ma è ridicolo, come ti viene in mente?" Rise Bulma, nervosa. "Comunque, ero seria quando ti ho chiesto una pausa di riflessione, ho bisogno di riflettere su un po' di cose." "Quali cose? Oh, andiamo! Non starai ancora pensando a quella storia?" "Certo che ci penso! E non solo a quello.." Bulma si morse la lingua. Non voleva dirgli che i suoi pensieri e il suo cuore ormai appartenevano al Sayan. Non era ancora pronta e lui ne sarebbe uscito distrutto. Promise di dirgli che lo vedeva solo come un amico ormai, ma quando sarebbe arrivato il momento giusto. Una sera, molto tempo dopo, successe qualcosa di inatteso. Bulma era sdraiata a letto a leggere una rivista, quando, come suo solito, decise di uscire sul terrazzino a fumare una sigaretta. Indossava una maglia lunga senza i pantaloncini, nonostante facesse già freddo. "Brr, che freddo fa! Faccio giusto una boccata e poi rientro." Non si accorse che qualcuno la stava osservando da lontano. Qualcuno stava sospeso a mezz'aria e osservava attentamente le nuvolette di fumo che uscivano dalla sua bocca. Bulma non si accorse di niente, spense la sigaretta nel posacenere ed entrò in camera. Quel qualcuno sospeso in aria era Vegeta e quella fu la prima volta che si soffermò a osservare quella terrestre, così fragile ma al tempo stesso così forte e tenace. Quella donna che gli sapeva tenere testa e che non gli era più del tutto indifferente. Per la prima volta, ripensando a lei con la sigaretta tra le labbra, si era domandato che sapore potessero avere. Entrò in casa e aprì la porta della camera da letto della ragazza. Bulma non si accorse di niente. Le si avvicinò molto lentamente, con passo felino e attento a non fare rumore. Si fermò a pochi passi da lei, la quale, nel frattempo, dormiva tranquilla. "Ma che sto facendo? Devo essere diventato matto, meglio che me ne vada." Il coraggio gli venne a mancare ma quelle labbra erano lì, a pochi passi da lui e lo stavano invitando ad avvicinarsi. Bulma si mosse e una ciocca di capelli le ricadde sul viso. Vegeta istintivamente avvicinò una mano al suo volto e le spostò la ciocca di capelli di lato, accarezzandola con una delicatezza di cui non sapeva nemmeno di avere. "Devo smetterla, non ho tempo per queste cose!" Pensò con rabbia, ma ormai, in cuor suo, sapeva che non c'era più nulla che potesse fare per impedire quello che più temeva. Lui, il principe dei Sayan, interessato ad una terrestre. Più che interessato, lo sapeva, ma non voleva pensarci. La sola idea di poter provare qualcosa lo disgustava. Si fermò a guardare il suo corpo, quelle forme voluminose e che avevano iniziato ad attrarlo. "Mio padre si rivolterebbe nella tomba." Pensò. Ma intanto, sempre in maniera molto delicata e silenziosa, aveva allungato la mano verso quelle forme circolari. Con un dito tracciò il profilo del seno della ragazza, toccandola impercettibilmente. Si spostò poi sempre più in basso, seguendo la linea dei suoi fianchi. Se non ci fosse stato il lenzuolo a separarli, le avrebbe già alzato la maglietta per tastarne la pelle nuda e morbida, ma non voleva certo che si svegliasse e così si accontentò di quei piccoli tocchi appena percettibili, ma che gli diedero un'idea di come fosse il corpo di Bulma. Esile ma allo stesso tempo contornato da dolci curve che avrebbe esplorato volentieri. Bulma nel frattempo continuava a dormire, ignara che lui fosse lí, a toccarla e a bramarla. In un attimo, gli fu chiaro che voleva quella donna e l'avrebbe avuta, ad ogni costo. Dopo aver riflettuto su questo, decise di ritirarsi in camera sua. Da quella notte, il principe dei Sayan aveva un nuovo obiettivo. Il giorno dopo Bulma si alzò, ma qualcosa la turbò. "Mi sento strana, ma perché?" Scese dal letto e mentre si dirigeva verso la cucina continuava ad avere un senso di turbamento. "Che strano, devo aver fatto un sogno particolare per sentirmi così oggi." Il sogno al quale si riferiva era a sfondo sessuale e non riguardava Yamcha. "Ricordo solo che qualcuno mi stava toccando ma che non riuscivo a vederlo bene. Beh, chissene importa, è stato solo un sogno." Si sedette al tavolo dove la aspettava una tazza di caffè fumante. Quel pomeriggio passò in tranquillità, Yamcha sembrava finalmente aver capito le intenzioni della ragazza e non si fece vedere. Quella sera però sarebbe accaduto qualcosa, qualcosa che avrebbe cambiato le carte in tavola e sconvolto la sua vita. Era tardi, quasi ora di andare a dormire, eppure non aveva sonno. Decise di uscire a fumare una sigaretta prima di coricarsi e così fece. Mentre fumava, non si accorse che Vegeta la stava di nuovo osservando. "Chissà se Vegeta sta già dormendo a quest' ora." Disse fra sé, ma non fece in tempo a finire la frase che il Sayan si materializzò sul suo terrazzo, facendole prendere un colpo. "Vegeta! Mi hai spaventato, cosa ti salta in mente di venire qui in questo.." Bulma non finí la frase poiché lui le aveva messo un dito sulle labbra per farla tacere. Pian piano, sempre tenendole un dito sulla bocca, la sospinse in camera sua, chiuse la porta finestra e spense la luce. Ora si trovavano al buio faccia a faccia da soli.
   
 
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