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Autore: AndyWin24    31/03/2024    1 recensioni
[Willow – La serie]
Di ritorno dalla Città Immemore, il gruppo di Willow viene attaccato improvvisamente da alcune misteriose creature. Nonostante le difficoltà iniziali, la salvezza arriverà proprio per mano di chi meno si aspettano…
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Essere meritevole

 
   Dopo aver salvato Airk dalle grinfie della Megera, Willow e il suo gruppo decidono di incamminarsi per le vie impervie della Città Immemore, in cerca di un modo per tornare a casa. Passati alcuni giorni, però, si imbattono malauguratamente in uno spiacevole inconveniente.
   «Ahhh!» urlò Boorman, fendendo con il suo spadone l’aria davanti a sé.
   Un branco di lupi a due teste era spuntato fuori dal nulla e aveva attaccato senza remore i sei avventurieri. Boorman, Airk, Jade e Kit avevano sguainato prontamente le loro armi e cercavano come potevano di fronteggiare questa nuova e inaspettata minaccia. Nel frattempo, Elora e Willow li supportavano scagliando degli incantesimi contro le bestie.
   «Maledizione!» imprecò Boorman. «Da dove sono sbucati?!»
   Nessuno, però, gli rispose. Ognuno erano troppo occupato a tenere a bada tutti quei lupi famelici per potergli prestare la benché minima attenzione. Nonostante i ripetuti attacchi, le lame delle spade sembravano essere inutili contro quegli animali inferociti.
   Come se non bastasse, d’improvviso la situazione precipitò ancor di più, quando l’intero gruppo si ritrovò accerchiato. Solo il tempestivo intervento di Willow, che creò una barriera magica protettiva, li salvò da una fine ormai certa.
   «Cosa sta succedendo?!» domandò Boorman, in preda al panico.
   «Non lo so!» rispose il Nelwyn con veemenza. «Ma dobbiamo fare qualcosa! La barriera non reggerà a lungo!»
   «Aspetta, Willow!» esclamò Elora, alzando le braccia al cielo. «Ti aiuto anch’io con l’incantesimo!»
   Così dicendo, la ragazza emise delle luci scintillanti dalle mani che si andarono a impattare contro la barriera, rafforzandola.
   «Grazie! Ma temo che non sarà sufficiente! I lupi la stanno… mangiando?!»
   Gli occhi sbigottiti dell’uomo si andarono a posare proprio sugli animali, che colpivano a morsi il velo evanescente che proteggeva gli avventurieri.
   «Forse ho un’idea!» sbottò di colpo Boorman, voltandosi verso Kit. «Usa l’armatura Kymeriana!»
   «Mi dispiace, ma non posso!» ribatté la giovane principessa, accasciandosi a terra. «Uno di quei “cosi” mi ha ferito a una gamba! Non sono in grado di combattere!»
   Jade le si parò subito a fianco con fare protettivo. Anche Airk la imitò, controllando lo squarcio insanguinato sui pantaloni.
   «Allora, siamo spacciati!» sbottò il cerca-tesori, sbattendo le braccia sui fianchi.
   «Invece, no!» replicò Kit, sicura. Con un gesto deciso, si sfilò in fretta la corazza e gliela tese.
   «Cosa vuoi che ci faccia?!»
   «La devi usare.»
   Boorman scosse la testa con vigore.
   «No! Sarebbe inutile! Con me non funziona!»
   La ragazza, però, non si diede per vinta.
   «Secondo me puoi farcela! Devi solo avere fiducia in te stesso! Forza! Provaci!»
   Boorman fissò per un lungo momento l’armatura. Mille pensieri gli passarono per la mente. Tuttavia, nessuno di questi gli fu molto confortante. Già in più di un’occasione aveva tentato invano di attivare il potere nascosto dell’armatura. Come poteva sperare di farcela adesso?!
   «Coraggio, Boorman.» disse Jade, annuendo. «Io credo in te.»
   «Anch’io!» aggiunse Airk, convinto.
   Anche Elora e Willow lo spronarono, nonostante fossero alle prese con l’incantesimo.
   «Ce la puoi fare!»
   «Sono d’accordo. In cuor tuo, sai di non essere più lo stesso furfante che ha iniziato questa missione con noi. Adesso, è tempo di dimostrarlo!»
   Quelle parole lasciarono Boorman ammutolito. Non credeva che gli altri avessero così tanta stima di lui. Sicuramente, se non fossero stati in un momento così catartico, si sarebbe anche commosso. Ma non c’era tempo.
   Così, afferrò rapidamente l’armatura e la indossò. Una volta agganciata, Jade gli passò la Lux Arcana, uno strumento di forma cilindrica che era indispensabile per attivare la magia intrisa in quell’equipaggiamento.
   «Va bene, Boorman. Ora o mai più.» si disse il cerca-tesori, respirando a fondo. Poi, con uno gesto secco, inserì la Lux Arcana dentro la fessura della corazza, posta all’altezza del cuore.
   Purtroppo, non successe nulla.
   «Oh, dai! Andiamo! Attivati!»
   Quasi come se quel richiamo avesse avuto effetto, la Lux si azionò all’improvviso, illuminandosi. Poi, iniziò a roteare su se stessa, finché non penetrò dentro l’armatura. In quell’istante, Boorman trasalì, sentendo come una specie di calore scaldargli il petto.
   Dopodiché, il potere della corazza si manifestò, trasformando, a poco a poco, quello che a prima vista era un pettorale malmesso in un’armatura degna del migliore dei cavalieri. La sua luminosità abbagliò tutti i presenti, lasciandoli col fiato sospeso.
   Prima che potessero dire qualcosa, Boorman si voltò verso i lupi e lanciò loro un’occhiataccia carica di furia combattiva, tanto che questi sembrarono avere timore del suo solo sguardo.
   «Willow, Elora… Abbassate la barriera.» disse con calma e determinazione. «Sono pronto.»
   E, mentre la magia si dissolveva, l’uomo si preparò a colpire col suo fedele spadone tra le mani. A un certo punto, dalla sua espressione seria sfuggì un sorriso. Non voleva deconcentrarsi, ma non poté farne a meno.
   “Finalmente sono meritevole!” pensò, sogghignando tra sé.
 
 
***
 
 
   «Che sorriso da idiota!» sbottò Kit, osservando la faccia di Boorman.
   La ragazza era distesa sul proprio giaciglio accanto al fuoco e stava conversando con Jade, quando la sua attenzione era stata attirata dal russare concitato di Boorman, steso a pochi metri da lei.
   Il gruppo aveva appena lasciato il tempio situato nel cuore della Città Immemore e si era accampato per la notte.
   «Su! Non essere scortese!» la rimproverò Jade, sorridendo però a sua volta.
   «Non è colpa mia! È che blatera nel sonno da ore e mi ha stancato!»
   «Beh, in effetti, hai ragione.» concordò l’altra. «Però, chissà cosa sta sognando!»
   «Sicuramente qualcosa di stupido.» commentò Kit in tono acido.
   L’uomo, intanto, si rigirò per terra, continuando a biascicare parole poco comprensibili. Sul suo volto rimaneva comunque impresso un sorriso a trentadue denti.
   «Fin…almente sono… meritevole…»
   
 
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