Lo sguardo di Rashid, velato di lacrime, vaga sulla campagna provenzale. La luna, alta sullorizzonte, irradia duna vaga perlagione ora il cielo, coperto di rare nubi, ora gli alberi e i fiori di lavanda, che sembrano ricoperti di bianca rugiada. Il giovane non trattiene un singhiozzo, mentre le lacrime cadono sulle sue guance. Ha cercato di fuggire dalla sofferenza, coprendo il suo cuore con una maschera allegra. Ma la sua anima, provata dalla morte della sua amica, si è ribellata e gli ha imposto la solitudine e la riflessione. Prende il telefono, lo scorre e, con decisione, preme il messaggio registrato dellamica. ‒ Solo questo mi resta di te E tu hai pensato a me, in quellinferno ‒ mormora. Quella consapevolezza dilania il suo cuore. Maya avrebbe voluto visitare le campagne della Provenza e non ne ha avuto la possibilità. Si avvicina al tavolo, al centro della stanza, su cui è posata una bottiglia di vino. Un sorriso sbieco si forma sulle labbra di Rashid. Come fanno gli occidentali a servirsi delle bevande alcoliche, per dimenticare i loro problemi. Su di lui, non hanno avuto quasi nessun effetto. Prende un bicchiere di vetro e si serve duna generosa razione di vino. Non sa perché sente il bisogno dellalcool. Protende il braccio verso lalto, in un immaginario brindisi, e, per alcuni istanti, resta immobile, come una statua. ‒ Alla tua salute, amica mia. ‒ mormora, solenne. Poi, dun fiato, solleva il bicchiere e beve.